Rivoluzione Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/rivoluzione/ Le notizie sotto un'altra luce Wed, 20 Nov 2024 07:29:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Rivoluzione Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/rivoluzione/ 32 32 Amministrazione comunale: “Dalla fine del 2025 cambiamento radicale nei Servizi Sociali” https://ilquartopotere.it/comunicazioni/amministrazione-comunale-dalla-fine-del-2025-cambiamento-radicale-nei-servizi-sociali/ https://ilquartopotere.it/comunicazioni/amministrazione-comunale-dalla-fine-del-2025-cambiamento-radicale-nei-servizi-sociali/#respond Wed, 20 Nov 2024 07:29:59 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=34650 “I Servizi Sociali della Città cambieranno per quantità e qualità “ Prosegue l’impegno dell’Amministrazione Comunale per rafforzare l’ufficio dei Servizi Sociali e il sistema locale di inclusione Com’è noto, il 4 novembre è stato pubblicato un concorso per 3 nuovi Assistenti Sociali a Tempo Indeterminato mentre a dicembre è stata programmata la stabilizzazione di 1 […]

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“I Servizi Sociali della Città cambieranno per quantità e qualità “

Prosegue l’impegno dell’Amministrazione Comunale per rafforzare l’ufficio dei Servizi Sociali e il sistema locale di inclusione

Com’è noto, il 4 novembre è stato pubblicato un concorso per 3 nuovi Assistenti Sociali a Tempo Indeterminato mentre a dicembre è stata programmata la stabilizzazione di 1 Assistente Sociale e 1 funzionario amministrativo già assunti a tempo determinato da oltre tre anni. La graduatoria del concorso potrà poi essere usata nel 2025 per assumere ulteriori Assistenti Sociali.

Nelle scorse settimane il Comune è risultato inoltre aggiudicatario di una procedura ministeriale che, nei primi mesi del 2025, gli permetterà di ricevere 5 funzionari amministrativi a Tempo Indeterminato per supportare l’implementazione delle misure locali di inclusione finanziate da fondi UE. L’assunzione del personale è realizzata con una procedura nazionale di selezione nell’ambito del Programma di Assistenza Tecnica Capacità per la Coesione 2021-2027.

Nel 2025 il rafforzamento degli Uffici potrà inoltre proseguire grazie alla candidatura dell’Ambito Territoriale di Corato, Ruvo di Puglia e Terlizzi per ricevere nuovi professionisti a valere sulle risorse del PN Inclusione (FSE+ 21-27). In particolare, si tratta di funzionari amministrativi, psicologi ed educatori (18 unità richieste, di cui la metà per il solo Comune di Corato) da impiegare per una presa in carico sempre più completa e multidisciplinare che sappia rispondere ai diversi bisogni dei cittadini.

Sempre nel 2025, sarà inoltre attivato il Segretariato Sociale,come previsto dal Piano Sociale di Zona. Tale servizio, realizzato in collaborazione con Enti del Terzo Settore, amplierà ulteriormente personale e sedi a disposizione del Servizio Sociale, migliorando l’accesso ad informazioni e servizi per i cittadini.

Con questi interventi raddoppieremo il personale dell’Ufficio e porteremo a compimento una vera e propria rivoluzione nel Servizio Sociale Professionale di Corato: più servizi, migliore presa in carico dei cittadini, maggiore capacità di collaborazione con scuole, servizi ASL, associazioni e quartieri”, dichiarano il Sindaco Corrado Nicola De Benedittis e l’Assessore alle Politiche Sociali Felice Addario. “Questo percorso inizia nel 2021 con la stabilizzazione di 2 amministrativi e 2 assistenti sociali. Nel 2022 vengono poi assunti altri 2 Assistenti sociali a Tempo Determinato per la gestione del Reddito di Cittadinanza (oggi Assegno di Inclusione). Nel 2023 abbiamo assunto, per la prima volta nella storia del Comune, un Dirigente Specializzato del settore e abbiamo strutturato l’Ufficio di Piano dell’AmbitoTerritoriale con ben 11 professionisti già presenti nei tre Comuni al fine di seguire in modo più efficace le misure di inclusione del Piano Sociale di Zona. In sintesi: dalla fine del 2025 i Servizi Sociali della Città cambieranno per quantità e qualità in modo radicale. Per il lavoro svolto nell’ultimo anno e mezzo, un ringraziamento importante lo facciamo al Dirigente dott. Emanuele Università.”

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Per “Verso Sud” oggi a Corato Domenico Iannacone https://ilquartopotere.it/appuntamenti/per-verso-sud-oggi-a-corato-domenico-iannacone/ https://ilquartopotere.it/appuntamenti/per-verso-sud-oggi-a-corato-domenico-iannacone/#respond Sun, 22 Sep 2024 06:06:28 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=33688 Per la sezione “Ai margini” del Festival Verso Sud, questa sera, Domenica 22 settembre, ore 21, via Po, Corato (BA) “RIVOLUZIONI” con il noto giornalista televisivo Domenico Iannacone L‟incontro con il noto giornalista televisivo ruoterà attorno alla sua scelta personale di dedicarsi a storie “minime” di singoli esseri umani, nata dal desiderio, la speranza e […]

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Per la sezione “Ai margini” del Festival Verso Sud, questa sera, Domenica 22 settembre, ore 21, via Po, Corato (BA) “RIVOLUZIONI” con il noto giornalista televisivo Domenico Iannacone

L‟incontro con il noto giornalista televisivo ruoterà attorno alla sua scelta personale di dedicarsi a storie “minime” di singoli esseri umani, nata dal desiderio, la speranza e la volontà di poterle aiutare concretamente dopo averle raccontate.
Nell‟incontro Iannacone racconterà storie di persone che a un certo punto della vita hanno
deciso di fare la rivoluzione quotidianamente e fare la differenza in prima persona, per nutrire il
nostro slancio e i nostri desideri di cambiamento.
Domenico Iannacone è stato inviato di punta di Ballarò e Presa diretta (Rai3). Ha ideato e
condotto, per sette edizioni, il programma d‟inchiesta „I dieci comandamenti‟ e dal 2019 è in onda con „Che ci faccio qui‟, uno tra i programmi di approfondimento più seguiti di Rai3. Per cinque volte gli è stato attribuito il Premio Ilaria Alpi. Nel 2015 ha vinto il Premio Paolo Borsellino e nel 2017 il Premio Goffredo Parise. Con il film documentario Lontano dagli occhi ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, aggiudicandosi nell‟ordine: il Civis Media Prize di Berlino, il Real Screen Awards di Los Angeles e il Peace Jam Jury Awards di Montecarlo.
Nel 2018 con „Siamo tutti matti‟, un racconto spiazzante della follia, vince il Festival del Cinema di Spello. Nel 2019 il Centro Sperimentale di Cinema-Scuola di Cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage Audiovisivo. Nel 2021 gli viene assegnato il Premio Kapuściński e sempre nello stesso anno il film documentario „L‟odissea‟, è stato premiato alla XIV edizione del Premio Moige. Nel 2022 è tra i vincitori de Il Premiolino, uno tra i più antichi e autorevoli premi dedicati al giornalismo. Il suo modo di raccontare trae ispirazione dalla migliore
tradizione documentaristica italiana e si pone a metà strada tra cinema neorealista e racconto
giornalistico del reale.
Biglietto: https://docs.google.com/…/1FAIpQLScAEbJ1DYo…/viewform…
Ingresso gratuito per i residenti del quartiere Cirasella.
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/1605128900037026?ref=newsfeed
L’incontro rientra nel programma della sezione del festival denominata “Ai margini” e
realizzata interamente nel Rione Belvedere, nella periferia di Corato: un fitto programma
di azioni culturali (poesia, economia, fotografia, ambasciate, azioni e relazioni) realizzate in luoghi informali del quartiere come bar, negozi, enoteche, allo scopo di portare stimoli e vivacità a una parte di città solitamente dimenticata, ma anche di mettersi all‟ascolto, incontrare, conoscere, conoscersi in una periferia composita, perché la comprensione accade sul confine, al margine, che sia esso fisico, geografico, sociale o economico, quello che di più separa la poesia dalla vita quotidiana.
Del programma di “Ai margini” segnaliamo:
CUPO INCANTO, una mostra fotografica diffusa di Marianna Cappelli e Antonio Ferrara. La mostra, visitabile gratuitamente fino al 29 settembre è allestita negli esercizi commerciali del rione Belvedere, ovvero Il Viandante, Vincent’s Coffee, La Dispensa, Macelleria Sgarra, Macelleria Varesano, Panificio Leuci.
Cupo Incanto è un lavoro sull‟infanzia e sul suo linguaggio magico, segreto dei bambini
bambine di Napoli. Il titolo del lavoro riprende una definizione che la scrittrice Anna Maria
Ortese ha dato alla città di Napoli, città luminosa e oscura, città del sole e delle tenebre città
d‟origine degli autori della mostra. La mostra racconta con immagini la solarità e il controllo della realtà che appartengono al gioco, ma anche la difficoltà del crescere che pone prove da superare.
Ingresso libero.
Nel quartiere proseguono anche i laboratori dello chef “eterodosso e dimissionario” Ivan
Fantini: alla ricerca della libertà e della verità, nella gastronomia e nella vita, Fantini prepara
prelibatezze con cibo in scadenza, un‟esperienza in cui ha coinvolto la Caritas e l‟Istituto
Alberghiero Tandoi.
Il tutto si concluderà con una “cena ai margini” la sera del 27 settembre.
In programma quattro “Ambasciate”, dialoghi al bar sull‟economia con Maurizio Alampi, Claudia
Fabris e Nicola D‟Altri.
Fino al 27 previsti anche laboratori di poesia, scrittura e fotografia a cura di Marianna Cappelli
e Antonio Ferrara e musicali a cura di Bembè arti musicali e performative.
“Ai margini” si concluderà domenica 29 settembre con il concerto di FRANCO
ARMINIO e PEPPE VOLTARELLI.

Info: 346 855 7047

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Corrado: “Votare uniti per governare divisi” https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-votare-uniti-per-governare-divisi/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-votare-uniti-per-governare-divisi/#respond Sun, 14 Apr 2024 04:00:36 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=31132 Le note vicende della politica regionale con l’arresto del marito dell’Assessore regionale Anita Maurodinoia e le indagini in corso hanno impatti sulla politica cittadina? Le responsabilità penali rispetto alle accuse mosse verranno accertate dalla Magistratura e del resto nessuno degli esponenti della politica locale – di maggioranza o di opposizione – risulta in alcun modo […]

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Le note vicende della politica regionale con l’arresto del marito dell’Assessore regionale Anita Maurodinoia e le indagini in corso hanno impatti sulla politica cittadina? Le responsabilità penali rispetto alle accuse mosse verranno accertate dalla Magistratura e del resto nessuno degli esponenti della politica locale – di maggioranza o di opposizione – risulta in alcun modo coinvolto nell’inchiesta, quel che a noi preme però è valutare le conseguenze politiche dell’accaduto. Infatti, quando le indagini raggiungono il vertice di un Partito le conseguenze politiche sono sopportate dal Partito tutto, a prescindere dalla buona fede e dall’onestà degli iscritti.

Anita Maurodinoia era ed è la massima espressione di Sud al Centro, movimento politico che a Corato nelle ultime amministrative si è schierato nella coalizione a sostegno di Vito Bovino Sindaco e che al ballottaggio – da quel che ci è dato comprendere – ha fatto confluire i suoi voti su Corrado De Benedittis. A vittoria ottenuta Corrado ha lasciato Vito come la zita di Ceglie e non si è più reso reperibile (https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-zita-di-ceglie/).
L’affondamento a livello regionale di Sud al Centro che ripercussioni ha o può avere a Corato? Ci sono due letture. Una è quella propria dei “tre di bastoni” ovvero degli estremisti che sostengono Corrado (son gli stessi che Guareschi definiva “trinariciuti” – *vedi nota) i quali si rallegrano per le disgrazie altrui e si vantano della propria presunta e inconcludente purezza. L’altra è quella propria di Corrado e dei suoi più reputati strateghi, lettura che è di tenore diverso – come sempre accade – rispetto a quella che viene percepita dall’esterno da chi segue De Benedittis per partito preso.
Corrado ha bisogno di voti ed ha una nuova freccia al suo arco per riconquistare la fiducia di coloro che si sono sentiti traditi nel 2020. Nei vari incontri e colloqui da solo a solo che punteggiano l’agendina del Sindaco il fervorino che verrà declamato d’ora innnanzi sarà grosso modo di questa fatta: “Io volevo stare con voi e avrei gradito molto la vostra presenza, ci mancherebbe altro, voi mi siete dilettissimi… ma come potevo? Avete visto quel che è successo? Se avessi avuto un rapporto con voi e con Vito come avrei potuto escludere i movimenti e i Partiti su cui nutrivo dei dubbi?”.
Ora, con Vito Bovino apparentemente fuori dai giochi e dimessosi dalla carica di Consigliere Comunale, si apre per Corrado un nuovo terreno di caccia – la caccia ai “boviniani” – rispetto al quale si muoverà con la sua astuzia di pescatore di uomini, mostrando benevolenza, indulgenza, empatia ed apertura senza riserve. La nostra idea è che in molti non riusciranno a resistergli e subiranno ancora l’incanto delle sue sirene. Dopodiché, a votazioni avvenute e a risultato incassato, sarà quel che sarà. Girogirotondo.
In disparte ci permettiamo di far osservare a Corrado che tutti noi possiamo avere remore su persone o gruppi e legittimamente possiamo allearci con chi più ci aggrada, dobbiamo essere chiari sin dall’inizio però: incassare i voti chiedendo di “unire le forze” e poi presentare il conto dicendo “Chi ti conosce?” non ci sembra il massimo della linearità.
Il lettore avrà avvertito che anche in questo nostro modesto contributo stiamo indugiando sulla politique politicienne: i voti, le alleanze, le mosse e le contromosse… tutti aspetti ritenuti interessanti per alcuni e poco costruttivi per altri. Perché non si va oltre? Perché in questa rubrica settimanale non si parla di progetti, di iniziative, di idee, di proposte…?
Il giornale registra gli umori della Città e ne assorbe i difetti e le virtù: Corato è bloccata nel senso che in essa non si esplica un libero dibattito nel quale idee e tesi contrapposte si affrontino, tutto si risolve semmai nel chiacchiericcio (anche questo fa il gioco di Corrado). L’Amministrazione infatti sta procedendo per la sua strada, sbagliando a volte sia nella forma che nella sostanza, ma non ha di fronte un interlocutore che sappia muovere critiche o avanzare idee superando anche il livello del semplice fatto amministrativo.
Quale destino per Corato? Il Sindaco – lo abbiamo capito – non vuole fare nessuna rivoluzione ed è per il mantenimento dello status quo riveduto e corretto, come dire Fiorella Mannoia al posto dei Ricchi e Poveri per il concerto di San Cataldo ma nulla di più. Ma gli altri, le forze che non fanno parte della maggioranza, che dicono?
Sommessamente facciamo osservare che c’è un mondo oltre Corrado e che la critica su quel che il Sindaco fa o non fa non è assolutamente sufficiente per qualificare un’azione di opposizione: è necessario capovolgere il punto di vista, porre al centro quello che Corrado non vede o nasconde sotto il tavolo, mettere da banda la conta dei voti fine a se stessa e ragionare sulla qualità delle proposte. Chi ne sarà capace?

 

*NOTA: Trinariciuto ovvero persona con tre narici. La terza narice del trinariciuto non avrebbe la stessa funzione delle altre due: servirebbe infatti a far uscire il cervello, permettendo alle direttive di partito di entrare e occuparne il posto.

 

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Corrado e la roba https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-roba/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-roba/#respond Sun, 06 Aug 2023 06:32:00 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=27207 Dalle nostre parti – nel Sud Italia – ogni progetto politico che voglia essere rivoluzionario pone al centro il tema della roba: lo ha fatto Garibaldi promettendo la terra a tutti, lo ha fatto il fascismo con la difesa degli interessi dei proprietari da un lato e con l’assegnazione della terra ai coloni dall’altro, lo […]

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Dalle nostre parti – nel Sud Italia – ogni progetto politico che voglia essere rivoluzionario pone al centro il tema della roba: lo ha fatto Garibaldi promettendo la terra a tutti, lo ha fatto il fascismo con la difesa degli interessi dei proprietari da un lato e con l’assegnazione della terra ai coloni dall’altro, lo ha fatto la Repubblica con la riforma agraria.

Seguendo questo filo logico, quando è apparso l’eloquente Corrado De Benedittis con i suoi propositi rivoluzionari conditi di rampogne verso gli speculatori che avevano cementificato il nostro territorio abbiamo nutrito la speranza che potesse spirare un vento diverso. È pur vero che la rivoluzione corradiana è stata sempre accompagnata da un aggettivo – “gentile” – che in qualche modo ne smorzava i toni, “gentile” però non significa “tarocca” o “farlocca”.
È anche vero poi che la nostra conoscenza dei fatti storici non lasciava intravedere come possibili grandi cambiamenti: la speculazione edilizia infatti termina con i palazzinari che sfruttano ogni centimetro quadro utile, ma inizia quando distinte famiglie – grazie ai loro rapporti con la politica locale – si battono per trasformare in residenziali i suoli che erano agricoli. È quel tratto di matita sulla carta che fa la storia: i palazzinari vengono dopo e corrispondono al proprietario del suolo quanto richiesto, iniziando poi a costruire e tessendo a loro volta rapporti con la politica locale per ricavare quanto più possibile dall’investimento fatto. In queste dinamiche che a Corato hanno avuto il loro momento di massimo splendore oltre quaranta anni fa, tutti – costruttori, artigiani, proprietari terrieri… – si sono arricchiti: è mai possibile – dicevamo sotto voce – che i discendenti dei principali protagonisti di quanto accaduto allora escano a tal punto dal seminato da mettere in discussione quanto fatto dai loro maggiori, disconoscendo la radice stessa del loro benessere? Difficile, molto difficile.
Eppure noi a Corrado abbiamo creduto, non chiedendogli certo di capovolgere il mondo dall’oggi al domani, ma domandogli almeno un segnale forte in modo da far capire a tutti quanto la musica fosse cambiata. Abbiamo compreso nel luglio 2023 quanto le nostre speranze – modeste e ridimensionate – fossero lontane dal vero. In due Consigli Comunali, infatti, entrambi disastrosi per la maggioranza, si sono dispiegati per intero sia il fallimento di ogni proposito realmente rivoluzionario (7 luglio 2023) sia il possibile superamento a Sinistra dell’attuale governo cittadino (21 luglio 2023).
Dell’azione svolta da Nadia D’Introno e dal gruppo dei Giovani Democratici abbiamo parlato nel nostro ultimo contributo ( https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lisola-che-non-ce/) con riferimento ai fatti del 21 luglio 2023. Vorremmo ora riflettere nuovamente su quanto accaduto nel Consiglio Comunale del 7 luglio scorso. I fatti: il punto all’ordine del giorno “Approvazione della Convenzione relativa al Permesso di Costruire Convenzionato inerente l’area in Zona “B2” – Fg. 22 P.lla 1255”, riguardante un sito ubicato lungo viale Cadorna, viene approvato da 12 voti favorevoli con l’astensione di Aldo Addario (PD) e l’assenza di Michele Arsale (Rimettiamo in moto della Città) – presidente della Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici – che nel frattempo aveva abbandonato l’aula.
Non si tratta quindi dei soliti “bastian contrari” – Salvatore Mascoli e Nadia D’Introno – ma questa volta anche due tra i fedelissimi non se la sono sentita di votare secondo le indicazioni del Sindaco. Cosa è successo? Come mai il tema più volte trattato in Commissione, registrando ogni volta il dissenso della maggior parte dei Consiglieri, è poi passato in Consiglio con un atto di forza del Sindaco?
Nessuna testata giornalistica, ad eccezione de Il Quarto Potere che ha pubblicato un articolo dell’Ing. Petrone (https://ilquartopotere.it/approfondimento/ledificazione-della-zona-b2-di-viale-cadorna/) , è andata in profondità sentendo i diretti interessati (potrebbe però anche darsi che sia Arsale sia Addario siano stati interpellati e non abbiano voluto rilasciare dichiarazioni) di modo che sul tema è calato un silenzio preoccupante: Corrado De Benedittis e i suoi Consiglieri hanno concesso il permesso di costruire accettando la cessione a vantaggio del Comune di un’area ridotta gravata dalla servitù di passaggio e consentendo la monetizzazione delle restanti parti secondo un parametro non aggiornato. I Consiglieri che hanno votato contro o hanno abbandonato i lavori riferiscono che si tratta di una resa del Comune difronte agli interessi della parte privata, secondo il Sindaco si tratterebbe invece dell’inizio della fine degli interessi degli speculatori, considerando che le prassi in uso non possono essere cambiate dall’oggi al domani. Come a dire: “Per questa volta passi, ma la prossima sarò inflessibile”. Rispetto della prassi o rispetto della legge?
Potremmo dire che, trattando di rivoluzione e di fatti rivoluzionari accaduti in passato nel mese di luglio, sembrerebbe che nel Consiglio Comunale sia avvenuta una presa della Bastiglia al contrario: i sanculotti avrebbero vinto (a loro dire) calandosi le braghe. Al di là del giudizio tecnico in materia di urbanistica, non comprendiamo poi il silenzio sul fatto politico che è ancora più rilevante: dove è la novità se dobbiamo applicare le prassi seguite già in passato e rispetto alle quali si è detto peste e corna in campagna elettorale? Perché di questo aspetto nessuno parla o vuol parlare quasi che tutti – giornalisti, editori, rappresentanti politici… – nutrano un timore reverenziale verso un ipotetico mastino che debba essere sempre lisciato secondo il verso del pelo, mastino che in questo caso potrebbe essere dietro le quinte?
La rivoluzione è finita: Corrado non ci appare come un Robespierre ma semmai come uno dei protagonisti di una novella del Verga. Pertanto, invece di progetti di housing sociale – come avevamo auspicato – rassegniamoci a ricevere passive (e costose) “opere di misericordia” elargite dall’Assessorato ai Servizi Sociali nonché luccicanti (e costosi) eventi promossi dall’Assessorato alla Cultura. Forse un giorno ci sarà chi riporterà al centro il tema dell’abitare e porrà l’accento sull’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio basso.

Duca Valentino sospenderà le pubblicazioni nel mese di Agosto e tornerà il prossimo 3 settembre nella speranza che nel frattempo San Cataldo abbia a fare il miracolo, dando a chi può e a chi deve la forza e il coraggio per prendere posizione e fare luce sull’intera vicenda.

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Corrado e l’isola che non c’è https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lisola-che-non-ce/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lisola-che-non-ce/#respond Sun, 30 Jul 2023 01:27:54 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=27149 Il Principe di Salina, narra Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo, aveva la capacità innata di abbinare l’abito e il colore dell’abito alla circostanza, privata o pubblica che fosse, traendone i relativi auspici. Campeggiavano nella mente del Principe le immagini di Ulma, dove un Napoleone in soprabito grigio riceveva gli onori dai generali austrici […]

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Il Principe di Salina, narra Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo, aveva la capacità innata di abbinare l’abito e il colore dell’abito alla circostanza, privata o pubblica che fosse, traendone i relativi auspici. Campeggiavano nella mente del Principe le immagini di Ulma, dove un Napoleone in soprabito grigio riceveva gli onori dai generali austrici carichi di pennacchi e di gale.

Il tema è rimasto sopito in qualche angolo della nostra memoria fino a quando non è stato evocato da Elly Schlein la quale, facendo ricorso ai servigi di un armocromista, ha ridato attualità alla questione anche in chiave politica: la scelta dell’abito – soprattutto in un evento pubblico – è parte della comunicazione e può essere connesso al messaggio che si vuol trasmettere.
In questi termini deve aver pensato anche Nadia D’Introno quando, in occasione del Consiglio Comunale del 21 luglio scorso, ha scelto di indossare una mise evocativa e sicuramente di impatto in un evento abbastanza formale e dal taglio burocratico quale un Consiglio Comunale: attillati pantaloni azzurri con motivi floreali e corpetto bianco impreziosito con svolazzi in organza per alludere ad immaginifiche ali.
L’abito non è passato inosservato. Al suo apparire infatti si è registrato un movimento tellurico all’interno e all’esterno delle cosiddette “chat cloaca” in cui gli appellativi si sono sprecati (… sposina…. bomboniera… fatina… farfallina…) a sottolineare che si è andati a colpire un nervo scoperto. La scelta di quel particolare abbigliamento racchiude infatti almeno due valenze metaforiche.
La prima – tutta interna all’universo femminile e a quello della CAP in particolare – punta ancora una volta a ribadire il concetto che una donna può dimostrare carattere ed esternare un pensiero alternativo rispetto a quello dominante senza necessariamente calzare gli anfibi, tagliarsi i capelli a zero o in altre guise improbabili, indossare giubbe dal taglio militare e scegliere accessori poveri e brutti. In sostanza – sembra dire implicitamente Nadia – una donna non deve essere una virago per acquisire credibilità e l’indossare un abito dalla foggia tipicamente femminile non implica l’accettazione di un ruolo ancillare, tutt’altro.
La seconda metafora si pone invece su un livello più politico ed è un richiamo alla lotta che la D’Introno sta conducendo: Nadia è Trilli che con un gruppo di “bambini sperduti” (i Giovani Democratici, orfani di un partito che non ha riconosciuto il loro potenziale) combatte contro un Sindaco / capitan Uncino e la sua masnada di pirati. Il Consiglio Comunale è l’isola che non c’è dove rispetto al tema in discussione – la mozione riferita all’edilizia scolastica presentata il 21 luglio scorso – Nadia D’Introno ha sostenuto bravamente i colpi, rintuzzando gli attacchi e dimostrando alla fine di aver visto giusto.
È un fatto conclamato e accertato, soprattutto alla luce dell’intervista rilasciata dall’Ing. Bronzini di cui questo giornale ha dato notizia (https://ilquartopotere.it/lintervista/video-edilizia-scolastica-oriani-tandoi-bronzini-dice-la-sua/) , che sulla questione dell’edilizia scolastica e in particolare sulla possibilità di anticipare i lavori di ampliamento del Liceo Oriani rispetto a quelli dell’edificazione della nuova sede dell’Istituto Professionale Tandoi, il Sindaco e la maggioranza siano andati letteralmente fuori strada. L’errore è comprensibile: avvertono la pressione di una forza ancora non identificata che ha la potenzialità di porsi come alternativa e che, per giunta, proviene proprio da quel retroterra che essi davano per acquisito – le donne, i giovani, gli studenti, la Sinistra. L’errore è anche fisiologico: l’obiettivo primario di qualsiasi sistema è infatti quello di assicurarsi la sopravvivenza e la mozione presentata da Nadia D’Introno doveva essere bloccata ad ogni costo per non dare campo a voci e narrazioni alternative. Le cose però -anche questa volta – sono andate in modo ben diverso da come gli astuti strateghi della CAP avevano immaginato. Nadia lo ha ben spiegato in un suo video pubblicato sui social (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid028wd4f34gGaxZpPSwJFDkG9JadGCE2tFxGHMLzMeWXxaGXXdzCgVUjs6i6ReUfjNQl&id=100004305785924 ).
Il 21 luglio 2023, quindi, data in cui una maggioranza sempre più risicata ha conseguito l’ennesima “vittoria di pirlo” respingendo la mozione presentata da Nadia D’Introno, si pone come uno spartiacque in cui il Sindaco e le sue forze appaiono sempre più come il sistema da rottamare.
Seguendo la metafora dell’isola che non c’è, con un Giuseppe Quercia – segretario del PD – molto vicino nel ruolo a quello di Spugna, abbiamo l’impressione che il nostro capitan Uncino abbia trovato in Trilli una valida antagonista, talmente valida da far pensare a più d’uno che questa volta non ci sia alcun bisogno di inventarsi anche un Peter Pan.

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Corrado, barche vanno e bastimenti vengono https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-barche-vanno-e-bastimenti-vengono/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-barche-vanno-e-bastimenti-vengono/#respond Sun, 23 Jul 2023 06:25:22 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=27053 Continua la narrazione dello scambio epistolare tra Nadia D’Introno (Consigliere Comunale in quota al PD) e il Sindaco Corrado De Benedittis. La D’Introno lo scorso 27 maggio aveva indirizzato una missiva al Sindaco oltre cha a buona parte della “corte celeste”, indicando per conoscenza anche il Prefetto, fiduciosa che questa volta il Palazzo avrebbe risposto […]

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Continua la narrazione dello scambio epistolare tra Nadia D’Introno (Consigliere Comunale in quota al PD) e il Sindaco Corrado De Benedittis. La D’Introno lo scorso 27 maggio aveva indirizzato una missiva al Sindaco oltre cha a buona parte della “corte celeste”, indicando per conoscenza anche il Prefetto, fiduciosa che questa volta il Palazzo avrebbe risposto in modo tempestivo. Le questioni poste riguardavano lo “strano” avviso per la selezione del personale pubblicato da ASIPU, avviso congegnato dal suo irreprensibile Amministratore, l’Avv. Renato Bucci: non ci dilungheremo nel merito della questione in quanto le nobili gesta del Bucci sono probabilmente più note nei loro minimi dettagli ai nostri pochi lettori che a noi stessi.

Sia come esser si voglia, il signor Sindaco – con molta degnazione – ha riscontrato la lettera del suo Consigliere (di maggioranza) con una nota vergata di suo pugno solo il 7 luglio scorso, adducendo molte e diverse motivazioni per dare conto della situazione creatasi in ASIPU, motivazioni che sono apparse in taluni casi centrate, in altri fuori misura e in altri ancora elusive delle questioni poste. Il retrogusto della missiva del nostro Corrado – se volessimo dare un giudizio di insieme – è simile a quello del nostrano “cachino alla vainiglia”, dolce ma con una punta di aspro che dopo qualche morso “allappa”, come si suole dire tecnicamente.
Allo stato attuale quindi abbiamo visto lei che scrive a lui, che scrive a lei che scrive a me… ma sostanzialmente non abbiamo mosso un passo. “Scriv tu, scriv sembr”, diceva un amministratore dei tempi andati quando le carte si affastellavano alle carte, mentre la realtà irrompeva da tutt’altra parte.
Rispetto alle questioni poste da Nadia D’Introno, questioni che sono già giunte sul tavolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sembra che nessuno voglia prendere posizione: ogni Autorità interpellata scarica sull’altra Autorità palleggiandosi la pratica. Il Sindaco, che ha ben compreso la situazione e che ha dalla sua avvocati altrettanto valenti, se la prende molto comoda e non perde occasione per manifestare il suo disappunto. Durante il Consiglio Comunale del 7 luglio scorso, infatti, a fronte di una Nadia D’Introno che chiedeva al primo cittadino spiegazioni in merito al bilancio che, anche questo anno e per la terza volta, è tutto fuorché “partecipato”, Corrado al posto di rispondere in prima persona delegava l’Assessore al Bilancio uscendo dall’aula sdegnato. Il buon Gennaro Sciscioli si è così trovato di punto in bianco di fronte al fuoco ed ha cercato come ha potuto – sbracciandosi, declamando e appellandosi alla sua migliore oratoria – di venire fuori dal pasticcio.
Dove ci può portare questa situazione? La palla è ora in mano a Nadia che sostanzialmente può fare tre cose: continuare a scrivere e riproporre la questione ASIPU in Consiglio, correndo il rischio però di apparire stucchevole e con le armi spuntate, abbandonare il punto che al momento si è rivelato improduttivo oppure portare il confronto su un altro livello coinvolgendo nella questione quei soggetti e quelle Autorità che possano e vogliano dire la loro. Corrado per il momento se la ride, sicuro della teoria generale secondo la quale gli uomini (e le donne) hanno un prezzo e nessuno fa niente per niente. Insieme a suoi più abili ed esperti collaboratori infatti si sta probabilmente concentrando più che sul merito delle questioni poste sulla persona che le pone: Nadia vuole qualcosa in cambio (“u c’vud”, come si suol dire) dal momento che ci sta arrecando tanto incomodo?
La teoria generale potrebbe però questa volta non funzionare in quanto è nostra personale impressione che sia Nadia D’Introno sia il gruppo cui ella fa riferimento – quello dei Giovani Democratici – non stiano ponendo altre questioni se non quelle del rispetto del programma elettorale e del coinvolgimento alla pari di tutte le forze politiche di maggioranza. Nadia e i Giovani Democratici, cioè, potrebbero essere della specie più pericolosa per chi voglia gestire il potere senza dare troppo conto: questi giovani vogliono fare politica. E’ una speranza per noi, ma al tempo stesso un iceberg al momento incognito per questa Amministrazione che procede bruciando tutto quel che può per dare spinta ai motori specchiandosi nella sua tonante autoreferenzialità.
La questione è ulteriormente deflagrata nell’ultimo Consiglio Comunale (21 luglio), quando una mozione presentata da Nadia D’Introno e riferita ai lavori a farsi presso il Liceo Oriani è stata bocciata dalla maggioranza. Su questo punto avremo modo di intrattenerci in seguito.
Dobbiamo considerare infine che il problema è di tutti noi, in quanto sul bastimento tutti occupiamo un posticino: il rischio di colare a picco senza nessuna altra nave nei paraggi che possa prestare soccorso è reale anche perché – come dimostra la questione del permesso di costruire rilasciato nell’ultimo Consiglio Comunale (https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-la-musica-e-finita-gli-amici-se-ne-vanno/) – Corrado procede senza prestare attenzione al bollettino dei naviganti.

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Corrado, la musica è finita, gli amici se ne vanno https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-la-musica-e-finita-gli-amici-se-ne-vanno/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-la-musica-e-finita-gli-amici-se-ne-vanno/#respond Sun, 16 Jul 2023 05:19:22 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26932 Il burocratico ingegno che presiede il Consiglio Comunale ha posto come ultimo punto all’ordine del giorno dell’adunanza del 7 luglio scorso il tema più controverso: “Approvazione della Convenzione relativa al Permesso di Costruire Convenzionato inerente l’area in Zona “B2” – Fg. 22 P.lla 1255”. Si tratta di un tema molto tecnico in cui però, al […]

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Il burocratico ingegno che presiede il Consiglio Comunale ha posto come ultimo punto all’ordine del giorno dell’adunanza del 7 luglio scorso il tema più controverso: “Approvazione della Convenzione relativa al Permesso di Costruire Convenzionato inerente l’area in Zona “B2” – Fg. 22 P.lla 1255”. Si tratta di un tema molto tecnico in cui però, al di là del merito, sono emerse chiare divergenze all’interno della maggioranza. Quest’ultima, infatti, ha approvato il punto con 12 voti a favore, conseguendo l’ennesima “vittoria di pirlo” (nessun riferimento al famoso re dell’Epiro), ma mostrando urbi et orbi le sue divisioni interne.

In sostanza Salvatore Mascoli (Gruppo Misto) era assente, Nadia D’Introno (PD) dopo il suo intervento ha abbandonato l’aula, Michele Arsale (Rimettiamo in moto della Città), presidente della Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici, dopo aver cercato in un lungo intervento non sempre lineare di salvare capra, cavoli, barca, barcarolo… alla fine parimenti ha abbandonato l’aula mentre lo stesso Aldo Addario (partito omesso) si è astenuto.
Qualcuno – non sappiamo bene chi e perché – ha forzato la mano, presentando in Consiglio il punto in questione già discusso più volte in Commissione dove aveva già ricevuto ogni volta una sostanziale bocciatura. In Consiglio il punto è passato, ma a quale costo?
Alle 04:00 (orario notturno) del giorno 8 luglio 2023 Corrado è apparso solo, abbarbicato alle sue liste civiche, in un’aula deserta e senza la presenza dell’opposizione, a sottolineare da un lato l’autoreferenzialità di quel che restava della maggioranza e dall’altra – purtroppo – a far risaltare l’assenza di un progetto alternativo che si ponga in campo aperto e dia a tutti noi la speranza di un futuro diverso.
Siamo costretti ad ammettere di aver provato in quel momento – al termine del Consiglio Comunale – un misto di tenerezza e di compassione per il nostro Sindaco: la situazione che si è verificata in quella lunga notte crediamo sia il motivo che vedremo ripetuto più volte da qui alla fine della Consigliatura. Il passato è passato, al presente pensano in pochi mentre tutti gli sforzi sono puntati al futuro. C’è chi consiglia a Corrado di azzerare la Giunta per coinvolgere alcune personalità di riferimento del Centrosinistra e ricompattare lo schieramento, c’è chi dice a Corrado di tenere duro perché sta spuntando l’alba del radioso giorno, c’è chi lo elogia in modo interessato, c’è chi lo incensa senza pagare le spese dell’incenso, c’è chi lo critica aspramente e – soprattutto – c’è chi si fa i fatti propri e inizia a contare i voti a fior di labbra e sulla punta della dita per capire come smarcarsi prima che venga giù tutto.
Diciamolo chiaro: il Centrodestra è ancora al buio, mentre sembrano prendere maggiore consistenza ipotesi basate sulla costituzione di un campo largo con parti di Centrosinistra, liste civiche e componenti del Centro. In altri termini, in considerazione delle profonde divisioni che minano ancora lo schieramento di Centrodestra, gli avversari di Corrado nelle amministrative non lontane sembrerebbero venire proprio dalla parte che lo ha sostenuto nel 2020, inducendo una riflessione profonda in tutti coloro che sono ancora con Corrado ma, avendo capito che a breve calerà il sipario, vorrebbero salire su un altro carro e ripresentarsi come il “nuovo che avanza”. E’ dolce l’uva.
La situazione del resto è chiara a tutti tranne che forse proprio agli strateghi più vicini a Corrado. Il Sindaco può contare su uno zoccolo duro, altri consensi potranno essere raccolti da qui alla fine della Consigliatura utilizzando in modo appropriato prebende e patrocini, ma – e su questo concordano tutti – la CAP non è in condizione di fare alcuna alleanza, avendo in aggiunta perso parecchi pezzi. Quale Partito o Movimento, infatti, si siederà mai con Corrado e il suo stato maggiore per discutere delle prossime amministrative? Dopo il trattamento riservato a Vito Bovino e ai suoi, dopo le tante “zite di Ceglie” disseminate qua e là, che credibilità politica ha il progetto di Corrado? Senza alleanze e senza voto d’opinione (le migliaia di voti disgiunti del 2020!) Corrado potrà fare al massimo il Consigliere Comunale nella prossima tornata: la “rivoluzione” finisce qui.
Pertanto, sono state avviate da alcuni “corradiani della prima ora” le trattative ellittiche, i discorsi sussurrati, le frasi dette a nuora perché suocera intenda con l’obiettivo di sondare, capire, ricercare chi – avendo cartucce da sparare – se la senta di proporsi per dare nuovamente a Cesare quel che è di Cesare non potendo certo fare a meno di chi ha maturato esperienza in questa Consigliatura di così alto profilo. I volenterosi, già pronti a trasferirsi in altri lidi con armi e bagagli, hanno quindi dato corso agli incontri al soglio di presidenti delle associazioni, imprenditori, alti ufficiali in pensione, dirigenti pubblici… limitandosi per il momento a far balenare delle ipotesi, comprendere le intenzioni dell’interlocutore, valutarne intenzioni e “capacità di riconoscenza”, mettere a disposizione i propri servigi.
Povero Corrado! Quando ritirerà le reti che ha gettato temiamo possa trovare nelle maglie solo qualche canocchia (cicala di mare).

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Corrado e la zita di Ceglie https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-zita-di-ceglie/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-zita-di-ceglie/#respond Sun, 02 Jul 2023 05:18:12 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26668 Un modo di dire tipicamente barese ricorda nella “zita di Ceglie” – di Ceglie del Campo – la vicenda di una ragazza innamorata di un giovane bellissimo il quale però, dopo averla illusa, non si presentò all’altare, lasciandola vestita a festa e sconsolata. Dire pertanto “Mi ha lasciato come la zita di Ceglie” significa aver […]

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Un modo di dire tipicamente barese ricorda nella “zita di Ceglie” – di Ceglie del Campo – la vicenda di una ragazza innamorata di un giovane bellissimo il quale però, dopo averla illusa, non si presentò all’altare, lasciandola vestita a festa e sconsolata. Dire pertanto “Mi ha lasciato come la zita di Ceglie” significa aver riposto tante speranze e aver fatto tanti preparativi in vista di un evento senza che questo poi si verifichi.
Da questo punto di vista, per noi coratini Vito Bovino si pone sullo stesso livello archetipico della “zita di Ceglie” in quanto quel che è accaduto a lui e al suo movimento dopo il ballottaggio del 2020 – con il completo tradimento delle premesse e delle promesse da parte dell’attuale Sindaco – è un fatto che va al di là del livello personale e riguarda la collettività: in molti siamo stati lasciati come la zita di Ceglie da Corrado De Benedittis, non solo Vito Bovino.
In primis, se di tradimento dobbiamo parlare, sono stati traditi i presupposti e i contenuti del programma elettorale che tante speranze aveva suscitato. Trasparenza, partecipazione, ascolto… è tutto naufragato in un agire quotidiano che oscilla tra l’improvvisazione e la continua volontà di buttare la palla in calcio d’angolo (“è colpa di quelli che c’erano prima”) per sfuggire ad ogni assunzione di responsabilità. Sono stati traditi alleati, o gruppi a cui era stato fatto credere di aver stretto un patto di alleanza, sostenitori, elettori, simpatizzanti… e di questo si è già lungamente parlato. Sono state ghettizzate e sottoposte a mobbing le voci critiche che si sono levate all’interno della maggioranza – anche tra i Consiglieri Comunali – ed anche di questo si è già detto molto.
Un tradimento, però, a nostro avviso sembra essere il più grave di tutti, un tradimento del quale si è parlato poco: il tradimento dei giovani e delle loro speranze. Corrado, infatti, anche grazie ad una campagna elettorale azzeccata, era stato ampiamente sostenuto dal voto giovanile, intercettandone la volontà di cambiamento e di protagonismo. In realtà poi in fase di governo il protagonismo è scemato – si è giunti anzi più volte ai ferri corti con le organizzazioni giovanili – così come è scemata l’effettiva capacità di cambiamento di questa Amministrazione che ha preferito ripiegare su schemi consolidati e in alcuni casi peggiori di quelli che voleva far dimenticare. Va anche detto che riconosciamo a molti degli attuali Amministratori una certa dose di buona fede: sono tutti espressione di un gruppo ristretto di interessi, professionalità, appartenenze e sono privi del confronto quotidiano con interi pezzi della società. Non colgono le esigenze di cui sono portatori alcuni gruppi mentre enfatizzano quelli che sono i desiderata di altri, costruendo così proposte e programma divisivi per i quali ricevano lodi dai fedelissimi e critiche dai non allineati o dagli osservatori neutrali.
In definitiva l’immagine di quella che doveva essere la casa dei giovani, della cultura, della partecipazione (l’ex cinema Elia) trasformata poi in esercizio commerciale è l’emblema di quel che è accaduto in danno soprattutto dei giovani, ma in realtà il tradimento vero è ancora più profondo.
E’ stato tradito infatti il ruolo dell’educatore ed è stata violata la funzione della Scuola in quanto Istituzione. Raccogliamo infatti le lamentele di ragazzi, genitori, altri docenti e dirigenti scolastici: nelle scuole i tanti insegnanti che hanno ingrossato le fila della coalizione di De Benedittis hanno fatto propaganda, arrivando anche al proselitismo e all’organizzazione della campagna elettorale con tanto di “spartizione di santini” e materiale pubblicitario. A tutti i docenti è riconosciuto il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero e di presentare il proprio punto di vista su fatti ed avvenimenti, altra cosa però sono l’indottrinamento e il volgere la propria funzione in strumento per alimentare il consenso su partiti e movimenti in cui sono essi stessi i candidati. Il confine c’è e a noi appare evidente: la libertà di insegnamento è un valore, dire ai ragazzi e ai loro genitori all’interno della Scuola “vota Tizio perché farà cose buone” oppure “ecco i biglietti da distribuire in famiglia” o anche “se vincono quelli accadrà come ai tempi di…” non appartiene all’insegnamento e non è concesso a nessun dipendente pubblico nell’esercizio delle sue funzioni e sul luogo di lavoro.
Perché ne parliamo ora? Perché questa Consigliatura è entrata nella sua seconda fase e a breve si inizieranno a scaldare i motori per la nuova tornata elettorale: è evidente che comportamenti come quelli citati – se hanno colto un po’ tutti di sorpresa e sono passati sotto traccia nel 2020 – d’ora innanzi non potranno essere più tollerati soprattutto da coloro che allora hanno abbozzato e che oggi hanno il polso di come sono andate effettivamente le cose.
Le zite di Ceglie di questa Amministrazione sono troppe e qualcuno dovrebbe ricordare che non siamo a Bari ma a Corato. La nostra tradizione infatti non ricorda nessuna zita di Ceglie, ma semmai “monachella”, una ragazza che in occasione di un Carnevale di tanti anni fa si travestì da suora e accoltellò colui che l’aveva sedotta e che era restio ad assumere impegni.

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Corrado e l’effetto trasparenza https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-leffetto-trasparenza-2/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-leffetto-trasparenza-2/#respond Sun, 18 Jun 2023 05:23:14 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26443 Corrado in campagna elettorale ha venduto la trasparenza come cosa fatta, intendendo eliminare ogni barriera – materiale ed immateriale – nell’accesso dei cittadini al Palazzo e a tutte le informazioni in esso custodite. Ad oggi registriamo in maniera incontrovertibile un arretramento su tutti i fronti rispetto a quelli che erano gli standard praticati dalle Amministrazioni […]

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Corrado in campagna elettorale ha venduto la trasparenza come cosa fatta, intendendo eliminare ogni barriera – materiale ed immateriale – nell’accesso dei cittadini al Palazzo e a tutte le informazioni in esso custodite. Ad oggi registriamo in maniera incontrovertibile un arretramento su tutti i fronti rispetto a quelli che erano gli standard praticati dalle Amministrazioni precedenti.

Si parlava, ad esempio, di “bilancio partecipato” (è nel programma elettorale di De Benedittis) ma allo stato attuale non si svolgono neanche gli incontri informativi con i cittadini cui l’Amministrazione Mazzilli ci aveva abituati e che si tenevano prima dell’approvazione del bilancio in Consiglio Comunale. È tutto nebuloso, tutto incerto e in questa opacità concorrono probabilmente più fattori: si tratta di una debolezza intrinseca della compagine Amministrativa che non è in grado di comunicare quel che ancora non sa oppure è un disegno preciso che contraddice il programma elettorale?

Possiamo tranquillamente dire – senza timore di smentita – che i cittadini sono tenuti all’oscuro di tutto e che l’unico canale informativo aperto è quello offerto dai social e dai profili personali dei vari amministratori accompagnato, quando occorre, dagli appuntamenti televisivi dove il Sindaco risponde a domande (preparate?) senza contraddittorio.

Fin qui potremmo dire che non abbiamo fatto come collettività un passo avanti ma un passo indietro: capita. Laddove però l’intera questione raggiunge vette non immaginabili è quando gli stessi Consiglieri Comunali (addirittura di maggioranza!) si dichiarano all’oscuro di tutto e non ricevono risposte alle note scritte. Sulla questione abbiamo fatto più volte appello al Presidente del Consiglio, la Dott.ssa Valeria Mazzone, ma abbiamo ben compreso che la Nostra è occupata in altro, avendo inteso il suo ruolo come una sinecura. Siamo dolenti anche nel constatare che il Segretario Generale, la Dott.ssa Marianna Aloisio, che presumiamo sia anche il responsabile della trasparenza (al pari dei suoi predecessori), non sia ancora riuscito ad imprimere una svolta modificando il modus operandi del cerchio magico.

È così che, di silenzio in silenzio, lo scorso 27 maggio la Consigliera Nadia D’Introno con una sua nota scritta ha posto nuovamente all’attenzione di Sindaco, Presidente del Consiglio, Segretario Generale… (di tutta la “corte celeste” insomma) una serie di irregolarità riferite all’avviso di selezione del personale ASIPU – il “bando delle polemiche” – indicando però questa volta quale destinatario per conoscenza anche il Prefetto. Un Consigliere Comunale è stato costretto a “mettere velo” anche in Prefettura pur di avere attenzione! Non ci risulta comunque che ad oggi il Consigliere Comunale abbia ricevuto risposta.
Le richieste scritte del Consigliere Nadia D’Introno che giacciono senza risposta sono infatti più d’una e quel che lascia basiti è la protervia di chi continua a ignorarle sicuro di essere intoccabile. Ci stupiscono anche le pasionarie nostrane che abbondano dalle parti della CAP, pasionarie che, sempre pronte a battersi in difesa del protagonismo femminile, in queste vicenda tacciono. La brava Nadia infatti nelle sue missive e nei suoi interventi ha anche posto questioni riferite al mancato rispetto della parità di genere nella Commissione Esaminatrice della selezione per il personale ASIPU, Commissione composta da tre uomini, ma neanche in questo caso – da donna che parla di parità di genere – è riuscita ad avere la condivisione delle sue colleghe e delle associazioni che gravitano nell’orbita di De Benedittis.

Chiediamoci dunque: Nadia D’Introno è vittima di mobbing? A tutti gli effetti sembra che sia vietato risponderle così come è considerato sconveniente da molti e soprattutto da molte (mò ci vuole!) darle evidenza. In questa vicenda – a nostro sommesso avviso – gioca anche un fattore psicologico che è già emerso a più riprese e che è andato ben oltre il pettegolezzo, orientando le scelte dall’Amministrazione (si consideri ad esempio la querelle “Miss Italia”). Se infatti nella ideologia della CAP e nella sua rappresentazione il tipico “maschio alpha” – con il suo carico di spirito competitivo, ambizione, machismo… – è un individuo da respingere, ancora peggiore è la considerazione che si ha della “femmina alpha”, soprattutto laddove ella non si conformi ai canoni della “bellezza diversamente bella” in vigore in certi ambienti.

Alcune pasionarie della CAP, infatti, se condividono apertamente i movimenti di emancipazione femminile che si riconoscono nel rito collettivo dell’urinare liberamente per strada o in luoghi pubblici, non possono accettare che una giovane donna si faccia strada con le sue argomentazioni, il suo carattere e – per di più – abbia anche dalla sua una “bellezza convenzionale” che a loro – diversamente belle – appare come la vera nota stonata. Il mobbing cui Nadia D’Introno è soggetta non ha quindi il solo carattere dell’esclusione politica, ma si traduce anche in un qualcosa di molto più sottile e profondo quale solo menti abituate a instillare malizia, ammantandosi di bontà, possono praticare. Tutto questo viene fuori a spizzichi e bocconi nei social e nelle cosiddette “chat cloaca” interne alla CAP i cui lacerti però circolano liberamente.

In sostanza, Corrado De Benedittis quando parlava di trasparenza a cosa pensava? Qual è il modello di trasparenza cui tendeva? Intendeva diradare le ombre o alludere maliziosamente ad un effetto “vedo non vedo”? Sembra infatti che – gira e rigira – l’asino caschi sempre al solito punto: la rivoluzione che si propone è una rivoluzione del costume (non altro) dove persone con un carico di rabbia repressa sembrano ripetere: “Ora tocca a noi e vogliamo rivoltare il cesto assumendo a modello il nostro modo di vedere ed escludendo gli altri”. E’ la volta di Nadia D’Introno cui va la nostra solidarietà: chi sarà il prossimo o la prossima?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Corrado, ricchi premi e cotillon https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-ricchi-premi-e-cotillon/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-ricchi-premi-e-cotillon/#respond Sun, 04 Jun 2023 05:15:03 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26152 Le cose erano state spiegate a Corrado per filo e per segno, ma il nostro Sindaco ha sempre fatto spallucce. Le difficoltà? Le hanno incontrate gli altri, ma non io. I problemi? Verranno spazzati via con il rovescio della mano. Le questioni irrisolte? Le risolverò io che sono portatore di un sapere – anzi dell’unico […]

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Le cose erano state spiegate a Corrado per filo e per segno, ma il nostro Sindaco ha sempre fatto spallucce. Le difficoltà? Le hanno incontrate gli altri, ma non io. I problemi? Verranno spazzati via con il rovescio della mano. Le questioni irrisolte? Le risolverò io che sono portatore di un sapere – anzi dell’unico sapere – che è quello che discende dalla conoscenza della filosofia. Cosa si vuol dire o aggiungere a chi ha delle così infallibili e incrollabili certezze?

Corrado poi, assisosi sullo scranno del primo cittadino con il suo risoluto piglio da maestrino dalla penna rossa, si è reso subito conto che la realtà era ben diversa da come la immaginava. Pensava il nostro Sindaco di andare a Palazzo di Città e comandare a bacchetta, di chiedere ed essere servito, di enunciare e trovare esecutori in grado di realizzare prontamente le sue idee. Vista la situazione, ecco che a poche settimane dall’insediamento abbiamo la prima cogitazione notturna pubblicata sui social e indirizzata al Palazzo e a quanti – funzionari e dirigenti – lo abitano e che, a dire di Corrado, sembrano refrattari a lasciarsi compenetrare dal nuovo corso. “La catena di comando non risponde”.
La sparata era un po’ grossa e andava in un certo senso contemperata. Ecco quindi dopo un po’ di tempo la seconda cogitazione notturna pubblicata sui social: “la piovra”, vi sono forze oscure – non si tratta quindi non più e non solo dei dipendenti comunali – che imbrigliano l’azione di Corrado protesa al cambiamento.
Nel tentativo di ricucire il rapporto con la struttura comunale e al tempo stesso giustificare ritardi e disservizi, Corrado sposa in seguito la linea della nenia belata che accompagna tutte le Amministrazioni Comunali d’Italia: il personale è insufficiente, molto al di sotto della pianta organica, e di più non si può fare. Il Sindaco, che nell’ultimo Consiglio Comunale ha citato Giulio Andreotti (ma non era partito citando Che Guevara?), a questo punto fa anche un ragionamento di realpolitik: se il personale è sotto organico (ed effettivamente lo è) allora posso assumere e proprio queste assunzioni saranno il miraggio che mi aiuterà a tenere insieme la maggioranza.
In perfetto stile cerchiobottista, infatti, la carenza di personale giustifica i ritardi e i disservizi, sulla carenza si innestano le assunzioni che puntano a risolvere un problema organizzativo ma che in realtà sono anche il toccasana delle questioni “politiche”, il vero collante che può tenere insieme qualsiasi armata Brancaleone.
C’è un ma… l’assunzione di personale determina un aumento dei costi e 35 unità in più – di tanto si parla per ora, ma altre sono in arrivo – implicano per il Comune un esborso significativo. L’Assessore Sciscioli nell’ultimo Consiglio comunale lo dice chiaramente: è necessario aumentare l’addizionale IRPEF per coprire i maggiori costi organizzativi e di personale. E siamo arrivati quindi alla situazione attuale: per alcuni il ricco premio dell’assunzione, per tutti gli altri cittadini invece il cotillon dell’aumento delle tasse.
Ritorniamo però al punto di partenza. Ritardi e disservizi sono stati risolti? L’Amministrazione è in condizione di dimostrare che i tempi di attesa, l’iter delle procedure, i servizi al pubblico… hanno un andamento che tende al meglio? Questo dato non emerge e sembra che tutto sia rimasto in una situazione oblomoviana.
In sostanza, 35 unità sono state fagocitate, digerite ed espulse dalla macchina comunale senza che sia cambiato alcunché e temiano che la macchina possa trattare allo stesso modo non 35 ma 350 unità. Corrado, che stupido non è, comprende che la questione è cruciale e che c’è bisogno di chi la segua e che eventualmente faccia anche da parafulmine, una personalità di “alto profilo” tra le tante che lo circondano che si assuma questo onere e che possa cantare e portare la croce: in questo contesto si arriva alla nomina del Consigliere Comunale Carlo Colonna quale delegato alle “Politiche del personale comunale”.
Ad oggi quindi la maggioranza tiene (con parecchi mugugni), Corrado procede e i cittadini abbozzano. Come abbiamo detto più volte, si andrà avanti così fino a quando una forza esterna non farà saltare il banco e a questa ipotesi sta concretamente lavorando più di uno che – ci auguriamo per lui – possa essere un artificiere più fortunato di Pietro Micca.

 

 

 

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