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Corrado, ricchi premi e cotillon

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Le cose erano state spiegate a Corrado per filo e per segno, ma il nostro Sindaco ha sempre fatto spallucce. Le difficoltà? Le hanno incontrate gli altri, ma non io. I problemi? Verranno spazzati via con il rovescio della mano. Le questioni irrisolte? Le risolverò io che sono portatore di un sapere – anzi dell’unico sapere – che è quello che discende dalla conoscenza della filosofia. Cosa si vuol dire o aggiungere a chi ha delle così infallibili e incrollabili certezze?

Corrado poi, assisosi sullo scranno del primo cittadino con il suo risoluto piglio da maestrino dalla penna rossa, si è reso subito conto che la realtà era ben diversa da come la immaginava. Pensava il nostro Sindaco di andare a Palazzo di Città e comandare a bacchetta, di chiedere ed essere servito, di enunciare e trovare esecutori in grado di realizzare prontamente le sue idee. Vista la situazione, ecco che a poche settimane dall’insediamento abbiamo la prima cogitazione notturna pubblicata sui social e indirizzata al Palazzo e a quanti – funzionari e dirigenti – lo abitano e che, a dire di Corrado, sembrano refrattari a lasciarsi compenetrare dal nuovo corso. “La catena di comando non risponde”.
La sparata era un po’ grossa e andava in un certo senso contemperata. Ecco quindi dopo un po’ di tempo la seconda cogitazione notturna pubblicata sui social: “la piovra”, vi sono forze oscure – non si tratta quindi non più e non solo dei dipendenti comunali – che imbrigliano l’azione di Corrado protesa al cambiamento.
Nel tentativo di ricucire il rapporto con la struttura comunale e al tempo stesso giustificare ritardi e disservizi, Corrado sposa in seguito la linea della nenia belata che accompagna tutte le Amministrazioni Comunali d’Italia: il personale è insufficiente, molto al di sotto della pianta organica, e di più non si può fare. Il Sindaco, che nell’ultimo Consiglio Comunale ha citato Giulio Andreotti (ma non era partito citando Che Guevara?), a questo punto fa anche un ragionamento di realpolitik: se il personale è sotto organico (ed effettivamente lo è) allora posso assumere e proprio queste assunzioni saranno il miraggio che mi aiuterà a tenere insieme la maggioranza.
In perfetto stile cerchiobottista, infatti, la carenza di personale giustifica i ritardi e i disservizi, sulla carenza si innestano le assunzioni che puntano a risolvere un problema organizzativo ma che in realtà sono anche il toccasana delle questioni “politiche”, il vero collante che può tenere insieme qualsiasi armata Brancaleone.
C’è un ma… l’assunzione di personale determina un aumento dei costi e 35 unità in più – di tanto si parla per ora, ma altre sono in arrivo – implicano per il Comune un esborso significativo. L’Assessore Sciscioli nell’ultimo Consiglio comunale lo dice chiaramente: è necessario aumentare l’addizionale IRPEF per coprire i maggiori costi organizzativi e di personale. E siamo arrivati quindi alla situazione attuale: per alcuni il ricco premio dell’assunzione, per tutti gli altri cittadini invece il cotillon dell’aumento delle tasse.
Ritorniamo però al punto di partenza. Ritardi e disservizi sono stati risolti? L’Amministrazione è in condizione di dimostrare che i tempi di attesa, l’iter delle procedure, i servizi al pubblico… hanno un andamento che tende al meglio? Questo dato non emerge e sembra che tutto sia rimasto in una situazione oblomoviana.
In sostanza, 35 unità sono state fagocitate, digerite ed espulse dalla macchina comunale senza che sia cambiato alcunché e temiano che la macchina possa trattare allo stesso modo non 35 ma 350 unità. Corrado, che stupido non è, comprende che la questione è cruciale e che c’è bisogno di chi la segua e che eventualmente faccia anche da parafulmine, una personalità di “alto profilo” tra le tante che lo circondano che si assuma questo onere e che possa cantare e portare la croce: in questo contesto si arriva alla nomina del Consigliere Comunale Carlo Colonna quale delegato alle “Politiche del personale comunale”.
Ad oggi quindi la maggioranza tiene (con parecchi mugugni), Corrado procede e i cittadini abbozzano. Come abbiamo detto più volte, si andrà avanti così fino a quando una forza esterna non farà saltare il banco e a questa ipotesi sta concretamente lavorando più di uno che – ci auguriamo per lui – possa essere un artificiere più fortunato di Pietro Micca.

 

 

 

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