Marco Bronzini Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/marco-bronzini/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 30 Jul 2023 01:27:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Marco Bronzini Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/marco-bronzini/ 32 32 Corrado e l’isola che non c’è https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lisola-che-non-ce/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lisola-che-non-ce/#respond Sun, 30 Jul 2023 01:27:54 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=27149 Il Principe di Salina, narra Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo, aveva la capacità innata di abbinare l’abito e il colore dell’abito alla circostanza, privata o pubblica che fosse, traendone i relativi auspici. Campeggiavano nella mente del Principe le immagini di Ulma, dove un Napoleone in soprabito grigio riceveva gli onori dai generali austrici […]

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Il Principe di Salina, narra Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo, aveva la capacità innata di abbinare l’abito e il colore dell’abito alla circostanza, privata o pubblica che fosse, traendone i relativi auspici. Campeggiavano nella mente del Principe le immagini di Ulma, dove un Napoleone in soprabito grigio riceveva gli onori dai generali austrici carichi di pennacchi e di gale.

Il tema è rimasto sopito in qualche angolo della nostra memoria fino a quando non è stato evocato da Elly Schlein la quale, facendo ricorso ai servigi di un armocromista, ha ridato attualità alla questione anche in chiave politica: la scelta dell’abito – soprattutto in un evento pubblico – è parte della comunicazione e può essere connesso al messaggio che si vuol trasmettere.
In questi termini deve aver pensato anche Nadia D’Introno quando, in occasione del Consiglio Comunale del 21 luglio scorso, ha scelto di indossare una mise evocativa e sicuramente di impatto in un evento abbastanza formale e dal taglio burocratico quale un Consiglio Comunale: attillati pantaloni azzurri con motivi floreali e corpetto bianco impreziosito con svolazzi in organza per alludere ad immaginifiche ali.
L’abito non è passato inosservato. Al suo apparire infatti si è registrato un movimento tellurico all’interno e all’esterno delle cosiddette “chat cloaca” in cui gli appellativi si sono sprecati (… sposina…. bomboniera… fatina… farfallina…) a sottolineare che si è andati a colpire un nervo scoperto. La scelta di quel particolare abbigliamento racchiude infatti almeno due valenze metaforiche.
La prima – tutta interna all’universo femminile e a quello della CAP in particolare – punta ancora una volta a ribadire il concetto che una donna può dimostrare carattere ed esternare un pensiero alternativo rispetto a quello dominante senza necessariamente calzare gli anfibi, tagliarsi i capelli a zero o in altre guise improbabili, indossare giubbe dal taglio militare e scegliere accessori poveri e brutti. In sostanza – sembra dire implicitamente Nadia – una donna non deve essere una virago per acquisire credibilità e l’indossare un abito dalla foggia tipicamente femminile non implica l’accettazione di un ruolo ancillare, tutt’altro.
La seconda metafora si pone invece su un livello più politico ed è un richiamo alla lotta che la D’Introno sta conducendo: Nadia è Trilli che con un gruppo di “bambini sperduti” (i Giovani Democratici, orfani di un partito che non ha riconosciuto il loro potenziale) combatte contro un Sindaco / capitan Uncino e la sua masnada di pirati. Il Consiglio Comunale è l’isola che non c’è dove rispetto al tema in discussione – la mozione riferita all’edilizia scolastica presentata il 21 luglio scorso – Nadia D’Introno ha sostenuto bravamente i colpi, rintuzzando gli attacchi e dimostrando alla fine di aver visto giusto.
È un fatto conclamato e accertato, soprattutto alla luce dell’intervista rilasciata dall’Ing. Bronzini di cui questo giornale ha dato notizia (https://ilquartopotere.it/lintervista/video-edilizia-scolastica-oriani-tandoi-bronzini-dice-la-sua/) , che sulla questione dell’edilizia scolastica e in particolare sulla possibilità di anticipare i lavori di ampliamento del Liceo Oriani rispetto a quelli dell’edificazione della nuova sede dell’Istituto Professionale Tandoi, il Sindaco e la maggioranza siano andati letteralmente fuori strada. L’errore è comprensibile: avvertono la pressione di una forza ancora non identificata che ha la potenzialità di porsi come alternativa e che, per giunta, proviene proprio da quel retroterra che essi davano per acquisito – le donne, i giovani, gli studenti, la Sinistra. L’errore è anche fisiologico: l’obiettivo primario di qualsiasi sistema è infatti quello di assicurarsi la sopravvivenza e la mozione presentata da Nadia D’Introno doveva essere bloccata ad ogni costo per non dare campo a voci e narrazioni alternative. Le cose però -anche questa volta – sono andate in modo ben diverso da come gli astuti strateghi della CAP avevano immaginato. Nadia lo ha ben spiegato in un suo video pubblicato sui social (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid028wd4f34gGaxZpPSwJFDkG9JadGCE2tFxGHMLzMeWXxaGXXdzCgVUjs6i6ReUfjNQl&id=100004305785924 ).
Il 21 luglio 2023, quindi, data in cui una maggioranza sempre più risicata ha conseguito l’ennesima “vittoria di pirlo” respingendo la mozione presentata da Nadia D’Introno, si pone come uno spartiacque in cui il Sindaco e le sue forze appaiono sempre più come il sistema da rottamare.
Seguendo la metafora dell’isola che non c’è, con un Giuseppe Quercia – segretario del PD – molto vicino nel ruolo a quello di Spugna, abbiamo l’impressione che il nostro capitan Uncino abbia trovato in Trilli una valida antagonista, talmente valida da far pensare a più d’uno che questa volta non ci sia alcun bisogno di inventarsi anche un Peter Pan.

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Le scuole Oriani-Tandoi, la storia continua https://ilquartopotere.it/approfondimento/le-scuole-oriani-tandoi-la-storia-continua/ https://ilquartopotere.it/approfondimento/le-scuole-oriani-tandoi-la-storia-continua/#respond Fri, 28 Jul 2023 17:19:49 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=27130 Di Vincenzo Petrone “libero pensatore” Dopo tante opinioni riscontrate sui media, tutte rispettabili, ritengo necessario dire anch’io qualcosa sulla intervista dell’ing. Bronzini, responsabile per l’edilizia scolastica della Città Metropolitana (C.M.). In primis evidenzio che la mozione chiedeva semplicemente l’interfaccia con la Città Metropolitana (C.M.) onde vagliare la possibilità della scissione dei due interventi, rispettivamente ampliamento […]

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Di Vincenzo Petrone “libero pensatore”

Dopo tante opinioni riscontrate sui media, tutte rispettabili, ritengo necessario dire
anch’io qualcosa sulla intervista dell’ing. Bronzini, responsabile per l’edilizia scolastica della Città Metropolitana (C.M.).
In primis evidenzio che la mozione chiedeva semplicemente l’interfaccia con la Città
Metropolitana (C.M.) onde vagliare la possibilità della scissione dei due interventi,
rispettivamente ampliamento Liceo e nuovo IPC
L’ing. Bronzini in riscontro alla domanda della giornalista circa la possibile suscettibilità verso l’interpello di possibile scissione degli interventi, ha precisato che la C.M. ha già posto in essere la procedura di scissione degli interventi e che per il liceo è in dirittura d’arrivo il relativo incarico di progettazione, dal momento che nel bilancio della C.M. è inserito il relativo capitolo di spesa e che solo con i primi di agosto si procederà.
Di contro ha escluso l’offesa verso se stesso o meglio verso l’istituzione C.M., solo che occorreva chiedere direttamente a lui la possibilità di scindere i due interventi senza necessità di ricorrere alla mozione. Ma l’ing. Bronzini non ha ben spiegato chi doveva porre la domanda senza ricorrere alla mozione, se direttamente la consigliera o, come prassi istituzionale vuole, il Sindaco.
Dallo svolgimento delle vicende nascono comunque due considerazioni che derivano
dall’intervento del Sindaco in Consiglio Comunale:
a) Il Sindaco sapeva che la Città Metropolitana aveva autonomanete deciso di scindere le due progettazioni, rispettivamente ampliamento Liceo e nuovo IPC ?
b) Il Sindaco non sapeva di questa iniziativa presa autonomamente dalla C.M.?
In entrambi i casi il Sindaco, nell’intervento in Consiglio Comunale, ha sbagliato.
Infatti se sapeva vuol dire che non ha detto la verità in Consiglio Comunale.
Se invece non sapeva ha comunque sbagliato.
Infatti dal momento che era a conoscenza della mozione dai primi di luglio per la
precisione dal 7 luglio, era sufficiente telefonare a Bronzini e lo stesso gli avrebbe riferito che si stava attivando già nel senso di separare la questione liceo dall’altra. Di conseguenza in consiglio comunale avrebbe potuto capovolgere la situazione, dicendo alla D’Introno che era arrivata tardi e i giochi erano già fatti. Invece dicendo che non voleva creare offesa/risentimento nel confronti della C.M. ha mostrato semplicemente sudditanza nei confronti del Bronzini ed arroganza nei confronti della consigliera.
Infatti in riscontro all’istanza/mozione della consigliera, il Sindaco con la sua oratoria,
che gli va riconosciuta, ci ha deliziato di una “minuziosa descrizione e quasi didascalica ricostruzione” della vicenda Liceo estesa ad un arco temporale di 43 anni in cui tutti i signori che l’hanno preceduto non hanno fatto niente e che solo grazie alla sua Amministrazione, viaggiando alla “velocità della luce” (!) e “senza la necessità di battere i pugni”, è in prossimità di risolvere entrambe ed inseparabili problematiche senza rischi di compromettere le buone relazionii con la Città Metropolitana e quindi la perdita del finanziamento.

Ma al di là dell’autocelebrazione mi chiedo, con Di Pietro, tutto questo eloquire che
“c’azzeccava” con la mozione?
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Ma al di là di questo mi piace evidenziare, in quanto nessuno dei partecipanti al dibattito l’ha considerato, che il Bronzini, atteso che era a conoscenza del “qui pro quo” di cui al Consiglio Comunale del 21-07-2023 e quindi anche con molta probabilità del mio articolo con cui lo tiravo in ballo circa la procedura da seguire di acquisizione dei 30.000 mq per l’IPC, ha voluto precisare una cosa, ripeto che è sfuggita ai più, ossia il fatto che i compiti spettanti ai due enti, Città Metropolitana e Comune, sono completamente separati nel senso che alla C.M. spetta la progettazione, l’appalto ecc. mentre al Comune spetta l’acquisizione delle aeree per la realizzazione dell’IPC sui cui modi per l’acquisizione delle stesse la C.M. non entra nel merito ossia si è chiamato fuori anche dall’invito da me invocato di avere un incontro pubblico anche in sua presenza.
Questo al Sindaco deve essere chiaro ed è questo il tema estremamente importante che ho voluto evidenziare e ribadire nel mio articolo del 25 c.m..

Nota di redazione

Ci scusiamo con i lettori e con l’autore dell’articolo per la mancata pubblicazione, in prima battuta, della seconda parte dell’articolo dovuto ad un errore di copia e incolla che la redazione ha  provveduto a rimediare.

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(Video) Edilizia scolastica, Oriani-Tandoi: Bronzini dice la sua. Smentito il sindaco? https://ilquartopotere.it/lintervista/video-edilizia-scolastica-oriani-tandoi-bronzini-dice-la-sua/ https://ilquartopotere.it/lintervista/video-edilizia-scolastica-oriani-tandoi-bronzini-dice-la-sua/#respond Tue, 25 Jul 2023 11:57:35 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=27072 Torniamo sul tema dell’edificazione della nuova sede dell’Istituto Professionale Tandoi e dei lavori di ampliamento del Liceo Oriani. Fatto e antefatto sono ben spiegati nel contributo dell’Ing. Vincenzo Petrone cui rimandiamo: in questo articolo aggiungiamo a beneficio di tutti i lettori il contenuto di un’intervista rilasciata ai nostri microfoni solo ieri (24 luglio) dell’Ing. Marco […]

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Torniamo sul tema dell’edificazione della nuova sede dell’Istituto Professionale Tandoi e dei lavori di ampliamento del Liceo Oriani. Fatto e antefatto sono ben spiegati nel contributo dell’Ing. Vincenzo Petrone cui rimandiamo: in questo articolo aggiungiamo a beneficio di tutti i lettori il contenuto di un’intervista rilasciata ai nostri microfoni solo ieri (24 luglio) dell’Ing. Marco Bronzini, consigliere delegato della Città Metropolitana alla Programmazione Scolastica ed Edilizia Scolastica.

Apprendiamo dallo stesso Ing. Bronzini che la Città Metropolitana intende procedere dando via libera sin da subito ai lavori di ampliamento del Liceo Oriani e – successivamente, quando ci saranno le condizioni – alla edificazione della nuova sede dell’Istituto Professionale Tandoi: è esattamente quanto richiesto nella mozione presentata da Nadia D’Introno e respinta dalla maggioranza targata De Benedittis durante il Consiglio Comunale del 21 luglio.
La decisione di procedere in tal senso è stata presa dalla Città Metropolitana ben prima che la mozione fosse presentata in Consiglio Comunale dal che ci chiediamo: ma i nostri amministratori di cosa hanno discusso per ore durante la massima assise cittadina?
Non comprendiamo, infatti, come mai il Sindaco, che ha decantato le “serrate interlocuzioni” con la Città Metropolitana, non ne abbia dato la notizia in Consiglio Comunale. Non sarebbe stato opportuno comunicare già durante il penultimo consiglio comunale del 7 luglio, seduta in cui la D’Introno annunciava la sua intenzione – “la mozione è inutile in quanto la Città Metropolitana sta già procedendo in tal senso” – anziché avvitarsi in complicate congetture:… “perderemmo il finanziamento”…. “il contenuto della mozione è offensivo”…?
Ci chiediamo ancora: il Sindaco ignorava come si stesse muovendo la Città Metropolitana? Il Sindaco non ha compreso come Bari intendesse procedere? Il Sindaco sapeva ma ha preferito non parlare? Questo è un altro rebus che forse riusciremo a sciogliere nei prossimi giorni.
Sullo sfondo lo psicodramma del PD e del suo segretario locale, l’Ing. Giuseppe Quercia. Nadia D’Introno è infatti Capogruppo del PD ed ha presentato la mozione, Aldo Addario è Consigliere del PD ed ha votato contro la mozione, Marco Bronzini è stato eletto nel PD ed era già andato oltre la mozione. La segreteria del PD Corato è in grado di svolgere una reale azione di coordinamento? La risposta la lasciamo ai lettori.

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L’Istituto Oriani-Tandoi vedrà mai una nuova sede? Dopo due anni a che punto siamo? https://ilquartopotere.it/approfondimento/listituto-oriani-tandoi-vedra-mai-una-nuova-sede-dopo-due-anni-a-che-punto-siamo/ https://ilquartopotere.it/approfondimento/listituto-oriani-tandoi-vedra-mai-una-nuova-sede-dopo-due-anni-a-che-punto-siamo/#respond Thu, 25 May 2023 07:42:35 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=25878 De “Il libero pensatore” Le presenti note scaturiscono dall’ascolto di un dibattito sulla “nuova sede dell’Istituto Tandoi” più volte trattato dalla nostra testata, andato in onda su una tv web locale che ha visto: • da parte della prof.ssa Adduci, ex dirigente, un ottimo excursus storico sulle vicende che hanno interessato la scuola; • le […]

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De “Il libero pensatore”

Le presenti note scaturiscono dall’ascolto di un dibattito sulla “nuova sede dell’Istituto Tandoi” più volte trattato dalla nostra testata, andato in onda su una tv web locale che ha visto:
• da parte della prof.ssa Adduci, ex dirigente, un ottimo excursus storico sulle vicende che hanno interessato la scuola;
• le lamentele, tutte appropriare e condivisibili, dell’attuale dirigente prof. Catalano;
• un intervento del Consigliere Bronzini delegato della Città Metropolitana per i problemi scuola. Detto intervento, da un lato è risultato apprezzabile per la parte in cui il consigliere ha evidenziato che invece di pagare il fitto ai legittimi proprietari degli immobili presso cui si sono trasferite alcune aule, ha scelto di contrarre il mutuo con la cassa Depositi e Prestiti al fine di reperire i fondi per la realizzazione delle nuove sedi scolastiche. Trattasi chiaramente di una iniziativa oculata e lungimirante che merita apprezzamento.
L’intervento invece risulta discutibile quando ha affermato di condividere pienamente la scelta dell’area in zona industriale in quanto come già detto in precedenti note e come vedremo, questa scelta, presenta molte problematiche. Infine l’intervento è risultato inoportuno quando ha suggerito (!) ai dirigenti di non accettare nuove iscrizioni degli studenti causa mancanza dell’attrezzature scolastica. Con questo dire forse non si è reso conto che in pratica dichiarava il fallimento del proprio operato e della istituzione Città Metropolitana e che sembra auspicare una specie di numero chiuso come per gli studenti di medicina, architettura …..
• infine l’intervento dell’assessora Varesano che, dopo le ormai croniche, stucchevoli lamentele di “assenza di personale”, anche se vere, ha ostentato una serie di “abbiamo fatto”, “ci siamo subito impegnati” ed al proposito vediamo i tempi: maggio 2021 richiesta dell’area da parte della Città Metropolitana – febbraio 2022 deliberazione di indirizzo politico – dicembre 2022 incarico per la redazione del Piano Attuativo – maggio 2023 dispobibilità del piano da sottoporre ad una prima valutazione = 2 anni !) con il risultato che in realtà, come mi accingo a dimostrare, dopo così tanto tempo siamo ancora al punto di partenza ma con l’aggravante di una spesa di circa 40.000 € di soldi pubblici.
In altre parole quanto fatto è del tutto inutile e se si insiste ancora sulla strada intrapresa con ogni probabilità l’IPC non vedrà mai la nuova sede.

Voglio richiamare l’attenzione dei relatori istituzionali Bronzini e Varesano su quanto
affermato e ribadito circa la complessità della materia urbanistica. Su questo siamo tutti d’accordo, ma evidenzio che entrambi prima di essere chiamati e/o darsi alla politica sono dei tecnici rispettivamente ingegnere ed architetto con la Varesano addirittura assessora con delega all’urbanistica. Quindi si tratterebbe di soggetti molto competenti in materia e che quindi quando fanno le scelte queste devono scaturire ed essere supportate da una corretta interpretazione delle “norme urbanistiche”.
In quest’ottica preciso che quanto andrò a dire non è frutto del libero pensatore ing. Petrone, ma discende dalle norme vigenti che vanno rispettate e a cui farò puntualmente riferimento.

Fatta questa necessaria premessa entro nel merito operando alla “Marzullo” secondo il modo “fatti una domanda e datti una risposta” anche se nel caso specifico le domande sono numerose.

A) L’edificazione della nuova sede dell’Oriani – Tandoi deve avvenire a cura di
chi?

Trattandosi di un Istituto superiore di II grado, lo stesso compete alla Città
Metropolitana. Infatti la stessa ha stanziato nel suo programma triennale delle opere pubbliche circa 11.000.000 di euro.
Dico questo, perche dal dibattito non è scaturito in maniera chiara a carico di chi – Comune o Città Metropolitana – compete l’esborso per l’esproprio dell’area ma sicuramente sarà a carico del Comune che di conseguenza è invitato a stanziare nel proprio bilancio il costo dell’esproprio.

B) Dove può sorgere detto istituto nel pieno rispetto delle norme vigenti ossia
DIM 1444/’68 e Piano Regolatore Generale (P.R.G.)?

Il DIM 1444/’68 all’art.4 comma 5 recita: “5. – Zone F): gli spazi per le attrezzature pubbliche di interesse generale – quando risulti l’esigenza di prevedere le attrezzature stesse debbono essere previsti in misura non inferiore a quella appresso indicata in rapporto alla popolazione del territorio servito:
1,5 mq/abitante per le attrezzature per l’istruzione superiore all’obbligo (istituti universitari esclusi); ………..”
Da ciò discende che secondo il DIM 1444/’68 per realizzare la nuova sede occorre
reperire nel PRG queste aree “F” ma, da un esame dello stesso, si osserva che il PRG vigente non contempla queste aree “F”.
A questo punto occorre fare una importante ed obbligata precisazione ossia occorre
evidenziare che dette zone non vanno confuse con le tante conclamate aree “Fi” che sono le aree a servizi e richiamate dall’art.3 e dall’art.5 del DIM 1444/’68 rispettivamente per gli insediamenti residenziali e per gli insediamenti produttivi.

Quindi andare a reperire queste aree nell’ambito della zona industriale “D3” non è
condivisibile in quanto è in contrasto con il DIM 1444/’68 per il mancato rispetto dell’art.5 e col PRG vigente che non contempla la tipologia “F” di aree.
Quindi operando secondo norma, occorre individuare quest’area “F” in VARIANTE al PRG.

• Di conseguenza aver suggerito politicamente il reperimento delle aree”F” all’interno di un nuovo piano attuativo per la zona D3, senza considerare che trattasi di una VARIANTE al PRG non risulta minimamente condivisibile.
Dimostraiamo ora con i conticini il non rispetto del DIM. Infatti osserviamo che la zona “D3” ha una estensione di circa 30 ettari e che il PRG impone che nella redazione del relativo Piano Attuativo, il 15% della superficie sia destinata a servizi quindi 30 x 15% = 4.50 ettari hanno destinazione a stretto servizio della D3.
Inoltre le Norme Tecniche di Attuazione dei Piani particolareggiati vigenti prevedono i
possibili interventi per le attrezzature collettive secondo il seguente elenco:”… edifici per asili nido, scuole materne, centri sociali, mense, ecc.) e qui si ferma, nel senso che non è contemplata proprio in ottemperanza al DIM 1444/68 la possibilità di insediamento di un istituto scolastico Superiore.
Quindi sottraendo dai 4,50 ettari a servizi i 3 ettari necessari per la nuova sede IPC
rimarrebbero per i servizi della zona D3 solo 1,50 ettari il tutto in spregio al DIM 1444/68.
Si evidenzia al proposito che il DIM 1444/’68 non ammette deroghe di sorta in
quanto di stretta competenza statale.
Infatti questa norma nell’ordinamento Urbanistico-Edilizio gode di un’aura di sacralità in particolar modo nella parte in cui detta dei limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati, nonché rapporti massimi di spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, ……. (Cons. Stato,  Sez. IV, 22.1.2013 n. 354; Corte Cost. n. 232/2005), sia civile (Cass., Sez. II, 11.11.2014 n. 24013; Cass., Sez. III, 12.1.2012 n. 10431), sia soprattutto penale (cfr. da ultimo Sez. III, 29.1.2014 n. 5791).

Quindi non risulta accettabile l’assunto dell’assessora Varesano che facendo
riferimento alla DGR n.214 del 21/02/2017 di approvazione della variante normativa per le zone D – Industriali, afferma che è permesso fare ciò che si vuole in zona industriale, in barba al PRG e soprattutto al DIM 1444/’68.
In realtà detta delibera ha modificato la normativa delle zone D affermando che oltre
alle attività strettamente industriali/produttive è possibile insediare anche l’attività
commerciale e quella terziaria.
Di conseguenza l’aver fatto redarre un nuovo piano attuativo nella zona D3 con
l’individuazione della zona “Fi” nella speranza di poter inserire la nuova sede IPC è
improponibile ed ecco il motivo per cui ho affermato che si sono persi due anni e spesi soldi pubblici.

Soluzione

Trattasi di una via obbligata suggerita dallo stesso art.5 da cui estrapoliamo la frase “… – quando risulti l’esigenza di prevedere le attrezzature stesse – …” ossia poiché l’esigenza di trovare questi suoli “F” è sorta, occorre individuare un’area che con variante al PRG venga classificata come “F” e quindi possa essere idonea per la nuova sede scolastica.

Ma da questo sorgono altre domande.

C) Dove individuare l’area ?
Circa l’individuazione dell’area, si condivide la scelta dell’ubicazione in
prossimità della stazione di trasporto pubblico in quanto trattandosi di istituto superiore molta parte dell’utenza viene da città limitrofe.
Ciò detto, osserviamo che la scelta dell’area può essere operata in diverdi modi:
1. Stralciando in Variante al PRG i tre ettari dalla zona industriale D3 e quindi l’area rimane coincidente con quella individuata dall’attuale Amministrazione. Questa scelta comporta:
• riduzione della estensione della zona industriale D3 che passa da 30 a 27 ettari e
nell’ambito di questi verrà ricavato il relativo 15% a servizi che diventerebbero pari
a 4,05 ettari nel pieno rispetto delle norme;
• esproprio dell’area al prezzo di mercato come area industriale (che secondo
valutazione riportato in mie precedenti note dell’11-04-2023 (Nuovo Istituto Professionale Oriani-Tandoi, acquisizione delle aree: criticità e risoluzioni (parte terza)) ammonta ad oltredue milioni di euro a cui si potrebbero aggiungere un ulteriore importo pari ad un terzo del prezzo d’esproprio causa la reiterazione del vincolo e quindi al Consigliere Bronzini suggerisco di valutare, oltre al costo dei fitti anche i costi necessari per l’esproprio dell’area su cui realizzare la sede scolastica.

2. Scelta dell’area sempre in prossimità della stazione ma guardando a destra della zona industriale, oppure andando a rispolverare l’area individuata con riferimento all’accordo di programma per la realizzazione del polivante del 2009 che si trova a sinistra della via Trani sempre immediatamente fuori dalla zona D3 In entrambi i casi la scelta comporta:
• esproprio di area in zona agricola “E” quindi con costi molto ma molto ridotti circa
un decimo di quello relativo alla zona industriale;
• leggerissimo allungamento dei percorsi stazione – scuola.

Come procedere per acquisire l’area al patrimonio pubblica?

Per poter acquisire un’area privata al patrimonio pubblico nel caso specifico v’è un solo modo l’ESPROPRIO, se si scarta la cessione volontaria che è una pia illusione di qualche buon pensante che ha fatto progettare un “Piano di Lottizzazione d’Ufficio NON ABLATIVO”.
Ma per poter attuare l’esproprio occorre dichiarare la pubblica utilità dell’intervento. La
pubblica utilità si può avere nelle seguenti condizioni:
• Progetto dell’opera pubblica
• accordo di programma
Si trascura la soluzione “Progetto dell’Opera Pubblica” in quanto come dichiarato dall’ing. Bronzini l’incarico verrà dato solo con la disponibilità dell’area.
Quindi l’unica possibile via è l’ACCORDO di PROGRAMMA su cui ho ampiamente
relazionato nell’intervento del 07-03-2023 (Nuovo Istituto Professionale Oriani-Tandoi: quali possibili soluzioni all’individuazione dell’area? (Seconda parte)) ma anche perché andare a ripetere le cose per questa Amministrazione è solo tempo perso. Evidenzio solo il fatto che oltre all’art.34 del D.Lgs. n. 267/2000 Testo Unico Enti Locali (TUEL) anche il Testo Unico sugli Espropri contempla l’accordo di Programma come strumento per poter attuare l’esproprio DPR 8 giugno 2001, n. 327 art.12 comma 1 lett. b)

Conclusioni

Nella speranza di essere stato chiaro e dando la disponibilità al dibattito, invito chi di dovere a dare delle risposte (ma è un’illusione) che siano però supportate da norme e/o riferimenti giurisprudenziali.
Concludo con la speranza che dopo quanto affermato sul tema non mi si additi come colui che crea problemi, perché non vuole che queste sedi scolastiche si realizzino. Infatti questo è il rischio che corro da parte di chi è chiamato in causa o che è ideologicamente chiuso o che ancora non riflette sugli eventi.
La realtà è l’esatto contrario ma purtroppo è mia abitudine parlar chiaro e vi assicuro che è un’abitudine pessima che spesso mi è costata e mi costa cara da un punto di vista professionale, ma va bene così…

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(Video) “Oriani-Tandoi”: a che punto siamo? Risponde il consigliere delegato all’Istruzione Città Metropolitana Prof. Marco Bronzini https://ilquartopotere.it/lintervista/video-oriani-tandoi-a-che-punto-siamo-risponde-il-consigliere-delegato-allistruzione-citta-metropolitana-prof-marco-bronzini/ https://ilquartopotere.it/lintervista/video-oriani-tandoi-a-che-punto-siamo-risponde-il-consigliere-delegato-allistruzione-citta-metropolitana-prof-marco-bronzini/#respond Wed, 15 Feb 2023 23:00:49 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=23872 La redazione de “Il Quartopotere.it” ha voluto riaccendere l’attenzione sulla sbiadita vicenda dell’istituto statale di istruzione secondaria “Oriani-Tandoi”, prestigiosa istituzione scolastica divenuta uno dei fiori all’occhiello di cui Corato può vantarsi, sia a livello regionale che nazionale e che tante generazioni di studenti ha formato sia alle professioni che alla vita. L’ampliamento del liceo Oriani […]

L'articolo (Video) “Oriani-Tandoi”: a che punto siamo? Risponde il consigliere delegato all’Istruzione Città Metropolitana Prof. Marco Bronzini proviene da Il Quarto Potere.

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La redazione de “Il Quartopotere.it” ha voluto riaccendere l’attenzione sulla sbiadita vicenda dell’istituto statale di istruzione secondaria “Oriani-Tandoi”, prestigiosa istituzione scolastica divenuta uno dei fiori all’occhiello di cui Corato può vantarsi, sia a livello regionale che nazionale e che tante generazioni di studenti ha formato sia alle professioni che alla vita. L’ampliamento del liceo Oriani e la costruzione della nuova sede del professionale alberghiero Tandoi, è stato uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione De Benedittis; tuttavia, nonostante i cospicui fondi messi a disposizione da parte della Città Metropolitana e l’individuazione del terreno su cui erigere ex novo la struttura scolastica,alla cittadinanza interessata non sono più pervenute notizie. Per ritrovarne tracce, bisogna risalire alla data del 29 agosto 2022, giorno dell’inaugurazione di un laboratorio presso l’istituto Tandoi, in cui alla presenza della d.s Prof.ssa Angela Adduci( sempre attenta nel seguire la questione e nello spronare le istituzioni alla realizzazione di nuovi spazi idonei per la popolazione studentesca, rilevando numerose volte che trattandosi di una ex scuola materna adattata a liceo con succursale in fitto e di un professionale anch’esso in fitto, ormai le strutture necessitavano di ulteriori spazi ) del Prof. Marco Bronzini, consigliere delegato all’istruzione e all’edilizia scolastica della Citta’Metropolitana e del Sindaco De Benedittis, le figure istituzionali presenti, nelle persone della Presidente del Consiglio, Mazzone e dell’Assessore all’urbanistica Varesano, dichiararono enfatizzando L’annuncio (clicca qui per ascoltare), che il terreno per l’edificazione era in possesso dell’amministrazione e che la questione sarebbe stata presto affrontata in sede consigliare (un cenno sull’argomento anche in questo articolo https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-il-grillo-parlante/). Da allora, però, si ritrova giusto un piccolo accenno nelle parole dell’Assessore Varesano, (interrogata dalla capogruppo PD consigliera D’Introno) che in data 10 ottobre, in seduta consigliare, genericamente riporta nuovamente la notizia dell’individuazione del terreno e ma non specifica alcun nuovo elemento, asserendo che per dare luogo alle procedure di costruzione ci sarebbero volute tempistiche lunghe. Per far quindi luce sulla vicenda e capire a che punto è la procedura ma sopratutto se e quando partiranno i lavori, ci siamo rivolti proprio al Professor Marco Bronzini. Auspichiamo anche che da parte dell’amministrazione arrivino notizie e ulteriori chiarimenti, a beneficio della cittadinanza tutta.

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