Home Cronaca Le scuole Oriani-Tandoi, una storia infinita in cui la confusione regna sovrana

Le scuole Oriani-Tandoi, una storia infinita in cui la confusione regna sovrana

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Di Vincenzo Petrone “libero pensatore”

1. Premessa
L’ascolto del 1^ punto all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 21-07-2023
porta ad una analisi dei fatti e delle necessarie conseguenti riflessioni che riporto di
seguito.

2. I fatti
La consigliera D’Introno nel Consiglio Comunale ha illustrato la mozione, sottoscritta anche da altri consiglieri, avente ad oggetto l’ampliamento del Liceo “A. Oriani”. Con detta mozione si auspicava, tramite un’interfaccia con la Città Metropolitana, la scissione di questo intervento dalla realizzazione del nuovo edificio dell’Istituto Professionale “L. Tandoi” a causa dei tempi necessari e lunghi per l’acquisizione della relativa area che secondo la scelta perpetrata dall’Amministrazione è da reperire nella zona Industriale D3 a ridosso della stazione della Ferrotranviaria.
In riscontro a questa istanza l’intervento del Sindaco si è esplicitato in una minuziosa ricostruzione della vicenda Liceo estesa ad un arco temporale di 43 anni di stallo della situazione sbloccata solo oggi con il lavoro della sua Amministrazione. A questo è seguita la chiusura totale verso la mozione della consigliera D’Introno che è stata
bocciata con la motivazione individuata nel rischio di compromettere i buoni rapporti con la Città Metropolitana e quindi la perdita del finanziamento.
Ma secondo il Sindaco De Benedittis in realtà si è in vista del traguardo.
Infatti, a monte dell’operazione di acquisizione delle aree in zona Industriale è stato dato incarico all’arch. Nicola Fuzio di rielaborare il precedente Piano degli Insediamenti Produttivi (PIP) sotto forma di Piano di Lottizzazione d’Ufficio NON ablativo (!) in modo da creare la dichiarazione di pubblica utilità per le aree a servizi della zona D3 industriale che saranno acquisite alla disponibilità pubblica.
L’arch. Fuzio, in tempi molto brevi, – sempre secondo il primo Cittadino – ha presentato
il Piano esecutivo che pero manca della “relazione finanziaria con l’indicazione
sommaria degli oneri da ripartire tra il Comune ed i privati” come richiesto dall’art.19
della legge Regionale n.56/1980. Motivo per cui non si può procedere con l’esame del
piano.
Per redigere questa relazione finanziaria l’architetto Fuzio ha chiesto il soccorso del
Comune – perché ? – . Il Comune si è rivolto alla Agenzia delle Entrate (AdE) per la
stima del prezzo di mercato e quindi d’esproprio delle aree industriali (ci si chiede ma
l’AdE opera in maniera gratuita o v’è una remunerazione da produrre? ed in questo caso a spese di chi?).
Il 5 luglio l’AdE ha effettuato sopralluogo e si resta in attesa. Allorquando l’AdE presenterà la sua relazione, l’arch. Fuzio potrà redigere la sua relazione finanziaria e quindi il Piano sarà disponibile per poter proseguire il suo iter amministrativo.
In altre parole dopo l’atto di indirizzo politico (v. D.G.C. n°29 del 29-2-2022) della Giunta e dopo la determina d’incarico del Dirigente all’arch. Fuzio (determina n.2207 del 13-12-2022) siamo ancora in attesa.
Comunque una volta che il Piano Particolareggiato (P.P.) e non più Piano di Lottizzazione d’Ufficio, sarà disponibile, previo parere del Dirigente all’Urbanistica il
P.P. sarà “ADOTTATO” in Giunta e quindi la Città Metropolitana con la semplice “adozione del P.P.” potrà procedere con la progettazione degli interventi “opere
pubbliche “Oriani + Tandoi”.
Il Sindaco ha aggiunto che in questo modo si ottempera alle richieste della Città Metropolitana e che la stessa avendo approvato il proprio bilancio – attenzione a questo passaggio su cui ritorneremo – ha la disponibilità delle somme necessarie per passare alla progettazione. In questo l’ing. Bronzini, referente per Città Metropolitana per l’edilizia scolastica, si è detto disponibile ad un incontro in Corato per chiarire questi aspetti.
Alla domanda circa la procedura da porre in essere per l’acquisizione materiale di queste aree industriali, il Sindaco ha riscontrato dicendo che erano stati già presi
contatti con i legittimi proprietari di queste aree e che questi si sono detti disponibili alla cessione non più gratuita, come ipotizzato con il Piano di Lottizzazione d’Ufficio, ma dietro compenso monetario anche perché con l’ADOZIONE del nuovo P.P. si dava loro la possibilità di edificare in quanto attualmente quella zona è carente di pianificazione.
Per qualche consigliere di opposizione, e non solo, quanto ipotizzato dal Sindaco per l’acquisizione delle aree private da destinare a sede del professionale è una invenzione ossia un sistema innovativo mai visto.

3. La confusione regna sovrana
La consigliera D’Introno nell’illustrare la sua mozione ha richiamato le incertezze che si avranno nell’acquisizione delle aree e soprattutto i tempi lunghi della procedura e quindi il rischio che la promessa di finanziamento possa venire meno nella sua globalità. Da ciò discende la necessità/obbligo di scindere i due interventi in modo
da salvare almeno l’ampliamento del liceo Oriani, dal momento che per lo stesso non ci sono problemi di disponibilità di aree ed inoltre la Città Metropolitana ha trovato la
disponibilità economica per procedere alla progettazione dello stesso ampliamento.
Al sottoscritto tale mozione sembra dettata da molto buon senso e praticità delle
cose, di contro la bocciatura è frutto di non so cosa.
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Vediamo ora, in maniera puntuale, perché tutto quanto affermato dal Sindaco è
di difficile qualifica.
In primis diciamo che alla base di tutto, v’è la scelta “errata” della strada intrapresa di voler ottenere l’area per il professionale attraverso un piano attuativo (P.d.L.U.) e non attraverso un semplice “ACCORDO di PROGRAMMA” tra Comune – Città Metropolitana – Regione. (art.34 del TUEL e non solo)
Dimostrazione della erroneità della scelta attuata
a) La scelta dell’area (repetita juvant) Come ampiamente dimostrato negli articoli precedenti ( https://ilquartopotere.it/news/cronaca/individuazione-dellarea-per-il-nuovo-istituto-professionale-oriani-tandoi/ (1^parte); https://ilquartopotere.it/news/cronaca/quali-possibili-soluzioni-allindividuazione-dellarea-per-il-nuovo-istituto-professionale-oriani-tandoi/ (2^parte)) in base alle norme vigenti – DIM 1444/’68 – la realizzazione di una scuola di II grado è incompatibile con l’area a servizio di una Zona Produttiva, nel caso specifico zona D3; il ché richiede una Variante al Piano Regolatore Generale (PRG);
b) Cambiamento dell’incarico all’arch. Fuzio
La determina d’incarico parla di redazione di un “Piano di Lottizzazione d’Ufficio non ablativo”, nel qual caso poiché la cessione delle aree a favore del Comune è gratis, la relazione finanziaria a corredo del piano attuativo è quasi insignificante.
Dalle parole del Sindaco deriva che in realtà trattasi di Piano Particolareggiato con necessità di acquisto o meglio di esproprio delle aree (=> necessario intervento dell’AdE).
Ci si chiede perché è avvenuto questo cambio d’incarico e se c’è un nuovo atto deliberativo con cui si è revocato il vecchio incarico e si è dato uno nuovo?;
c) L’adozione del Piano in Giunta invece che in Consiglio Comunale
Il Sindaco ha affermato che una volta disponibile il Piano, lo stesso, onde accorciare i tempi dell’iter amministrativo, verrà adottato in Giunta.
Una operazione di questo tipo è ammessa con il ricorso all’art. n.10 della Legge Regionale n.21/2011, ma detto articolo precisa che l’iter amministrativo dei Piani
attutativi avviene in due tempi:
– Adozione;
– Osservazioni + Approvazione
ossia richiede un doppio passaggio in giunta, con adozione a cui segue l’intervallo di pubblicazione onde rendere partecipi i cittadini per permettere agli stessi di produrre le opposizioni/osservazioni a cui segue l’esame delle stesse con accoglienza/rigetto e quindi approvazione del Piano.
Ma in realtà detto articolo è inapplicabile in base a quanto è riportato alla lettera a) precedente che invoca la VARIANTE al P.R.G.
Quindi NON semplice ADOZIONE come declamato dal Sindaco.
Infatti trattandosi di VARIANTE al P.R.G. il Piano deve passare in Consiglio Comunale, ma ciò in realtà è il minimo, infatti nel casi di Piani in Variante al PRG occorre ricordare il rispetto dell’art.21 della L.R. n.56/1980 secondo cui, nel caso di Piani che comportano varianti allo strumento urbanistico generale, l’approvazione del P.P. è preceduta dall’approvazione della relativa variante al P.R.G..
Detto in termini diversi significa che è meglio dimenticare il tutto.
d) Il rispetto del Testo Unico Enti Locali (TUEL)
Premetto di non essere un esperto di Diritto Amministrativo, di cui ho pochissime elementari nozioni, ma alcune domande mi sorgono spontanee.
Ricordo che le procedure delle pubbliche Amministrazione e quindi anche
del Comune di Corato si basano su “ATTI” che derivano da scelte politiche quali la programmazione esplicitata nel Documento Unico di Programmazione (DUP) ed il bilancio Comunale in cui si ipotizzano le entrate e quindi i capitoli di spesa onde rimanere in parità nello stesso.
Tipico esempio mi deriva da quanto affermato dal Sindaco, secondo cui la Città Metropolitana dopo aver approvato il proprio bilancio ha evidenziato la possibilità di procedere con l’ “ATTO” relativo alla progettazione delle due scuole di Corato “Oriani e Tandoi”. Ciò vuol dire che la Città Metropolitana ha previsto nel proprio bilancio il relativo impegno di spesa.
Nel caso di Corato il compito prefissato è quello di acquistare/espropriati le aree industriali su cui realizzare l’IPC Tandoi. E’ del tutto ovvio che ciò comporta
un impegno di spesa, anche notevole, ma di questa somma, stante a quanto emerso
in Consiglio Comunale, non v’è alcuna traccia nell’ambito del bilancio recentemente approvato e quindi come si procederà?
Inoltre poiché le delibere necessitano del parere in ordine alla regolarità tecnica del responsabile del servizio finanziario e su come la stessa incide sulla situazione economico-finanziaria dell’ente, ci si chiede il dirigente preposto come si comporterà?
e) La valenza pluriattiva del P.P. del 1987 e la reiterazione dei Vincoli
Il Sindaco nel suo intervento molto probabilmente anche al fine di meglio giustificare la redazione del nuovo piano della zona D3 ha affermato che la stessa zona è priva di pianificazione.
Nulla di vero, infatti il piano PIP dopo la sua adozione senza successiva approvazione ha visto esaurito il suo compito trascorso il periodo delle misure di salvaguardia, ma questo ha fatto ritornare in auge il vecchio Piano Particolareggiato del 1987 che è rimasto ultra-attivo in virtù del dettato dell’art.21 della L.R. 56/1980 che recita. “Il P.P. ha validità fino alla data di entrata in vigore di un nuovo eventuale P.P.”
Resta da evidenziare che nel caso in cui le aree per la realizzazione del “Tandoi” coincidono in tutto o in parte con le aree a servizi previste nel P.P. del 1987 il costo previsto dall’Agenzia delle Entrate necessita di un incremento di circa il 30% per la reiterazione del vincolo.
f) La Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.)
Occorre infine evidenziare che il nuovo piano è oggetto di procedura V.A.S. con ulteriore impegno di tempo.

4. Conclusione
Le considerazioni vengono lasciate ai lettori
Per ultimo auspico un incontro pubblico, esteso a tutta la città, nell’ambito del quale oltre agli Amministratori e relativi tecnici intervenga anche l’ing. Bronzini della Città
Metropolita – attesa la sua disponibilità come riferito dal Sindaco – in modo che venga illustrato questo sistema innovativo e mai visto – almeno per alcuni di noi tecnici – per l’acquisizione, tramite la sola ADOZIONE di un P.P., delle aree private in zona industriale da destinare a sede del professionale.
Se sarò smentito su quanto sopra riportato, sarò felice per un duplice motivo:
a) mi sarò arricchito di nuove conoscenze;
b) la città vedrà finalmente realizzati l’ampliamento del Liceo e la realizzazione dell’IPC Tandoi.

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