Angela Adduci Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/angela-adduci/ Le notizie sotto un'altra luce Thu, 25 May 2023 07:55:27 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Angela Adduci Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/angela-adduci/ 32 32 L’Istituto Oriani-Tandoi vedrà mai una nuova sede? Dopo due anni a che punto siamo? https://ilquartopotere.it/approfondimento/listituto-oriani-tandoi-vedra-mai-una-nuova-sede-dopo-due-anni-a-che-punto-siamo/ https://ilquartopotere.it/approfondimento/listituto-oriani-tandoi-vedra-mai-una-nuova-sede-dopo-due-anni-a-che-punto-siamo/#respond Thu, 25 May 2023 07:42:35 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=25878 De “Il libero pensatore” Le presenti note scaturiscono dall’ascolto di un dibattito sulla “nuova sede dell’Istituto Tandoi” più volte trattato dalla nostra testata, andato in onda su una tv web locale che ha visto: • da parte della prof.ssa Adduci, ex dirigente, un ottimo excursus storico sulle vicende che hanno interessato la scuola; • le […]

L'articolo L’Istituto Oriani-Tandoi vedrà mai una nuova sede? Dopo due anni a che punto siamo? proviene da Il Quarto Potere.

]]>
De “Il libero pensatore”

Le presenti note scaturiscono dall’ascolto di un dibattito sulla “nuova sede dell’Istituto Tandoi” più volte trattato dalla nostra testata, andato in onda su una tv web locale che ha visto:
• da parte della prof.ssa Adduci, ex dirigente, un ottimo excursus storico sulle vicende che hanno interessato la scuola;
• le lamentele, tutte appropriare e condivisibili, dell’attuale dirigente prof. Catalano;
• un intervento del Consigliere Bronzini delegato della Città Metropolitana per i problemi scuola. Detto intervento, da un lato è risultato apprezzabile per la parte in cui il consigliere ha evidenziato che invece di pagare il fitto ai legittimi proprietari degli immobili presso cui si sono trasferite alcune aule, ha scelto di contrarre il mutuo con la cassa Depositi e Prestiti al fine di reperire i fondi per la realizzazione delle nuove sedi scolastiche. Trattasi chiaramente di una iniziativa oculata e lungimirante che merita apprezzamento.
L’intervento invece risulta discutibile quando ha affermato di condividere pienamente la scelta dell’area in zona industriale in quanto come già detto in precedenti note e come vedremo, questa scelta, presenta molte problematiche. Infine l’intervento è risultato inoportuno quando ha suggerito (!) ai dirigenti di non accettare nuove iscrizioni degli studenti causa mancanza dell’attrezzature scolastica. Con questo dire forse non si è reso conto che in pratica dichiarava il fallimento del proprio operato e della istituzione Città Metropolitana e che sembra auspicare una specie di numero chiuso come per gli studenti di medicina, architettura …..
• infine l’intervento dell’assessora Varesano che, dopo le ormai croniche, stucchevoli lamentele di “assenza di personale”, anche se vere, ha ostentato una serie di “abbiamo fatto”, “ci siamo subito impegnati” ed al proposito vediamo i tempi: maggio 2021 richiesta dell’area da parte della Città Metropolitana – febbraio 2022 deliberazione di indirizzo politico – dicembre 2022 incarico per la redazione del Piano Attuativo – maggio 2023 dispobibilità del piano da sottoporre ad una prima valutazione = 2 anni !) con il risultato che in realtà, come mi accingo a dimostrare, dopo così tanto tempo siamo ancora al punto di partenza ma con l’aggravante di una spesa di circa 40.000 € di soldi pubblici.
In altre parole quanto fatto è del tutto inutile e se si insiste ancora sulla strada intrapresa con ogni probabilità l’IPC non vedrà mai la nuova sede.

Voglio richiamare l’attenzione dei relatori istituzionali Bronzini e Varesano su quanto
affermato e ribadito circa la complessità della materia urbanistica. Su questo siamo tutti d’accordo, ma evidenzio che entrambi prima di essere chiamati e/o darsi alla politica sono dei tecnici rispettivamente ingegnere ed architetto con la Varesano addirittura assessora con delega all’urbanistica. Quindi si tratterebbe di soggetti molto competenti in materia e che quindi quando fanno le scelte queste devono scaturire ed essere supportate da una corretta interpretazione delle “norme urbanistiche”.
In quest’ottica preciso che quanto andrò a dire non è frutto del libero pensatore ing. Petrone, ma discende dalle norme vigenti che vanno rispettate e a cui farò puntualmente riferimento.

Fatta questa necessaria premessa entro nel merito operando alla “Marzullo” secondo il modo “fatti una domanda e datti una risposta” anche se nel caso specifico le domande sono numerose.

A) L’edificazione della nuova sede dell’Oriani – Tandoi deve avvenire a cura di
chi?

Trattandosi di un Istituto superiore di II grado, lo stesso compete alla Città
Metropolitana. Infatti la stessa ha stanziato nel suo programma triennale delle opere pubbliche circa 11.000.000 di euro.
Dico questo, perche dal dibattito non è scaturito in maniera chiara a carico di chi – Comune o Città Metropolitana – compete l’esborso per l’esproprio dell’area ma sicuramente sarà a carico del Comune che di conseguenza è invitato a stanziare nel proprio bilancio il costo dell’esproprio.

B) Dove può sorgere detto istituto nel pieno rispetto delle norme vigenti ossia
DIM 1444/’68 e Piano Regolatore Generale (P.R.G.)?

Il DIM 1444/’68 all’art.4 comma 5 recita: “5. – Zone F): gli spazi per le attrezzature pubbliche di interesse generale – quando risulti l’esigenza di prevedere le attrezzature stesse debbono essere previsti in misura non inferiore a quella appresso indicata in rapporto alla popolazione del territorio servito:
1,5 mq/abitante per le attrezzature per l’istruzione superiore all’obbligo (istituti universitari esclusi); ………..”
Da ciò discende che secondo il DIM 1444/’68 per realizzare la nuova sede occorre
reperire nel PRG queste aree “F” ma, da un esame dello stesso, si osserva che il PRG vigente non contempla queste aree “F”.
A questo punto occorre fare una importante ed obbligata precisazione ossia occorre
evidenziare che dette zone non vanno confuse con le tante conclamate aree “Fi” che sono le aree a servizi e richiamate dall’art.3 e dall’art.5 del DIM 1444/’68 rispettivamente per gli insediamenti residenziali e per gli insediamenti produttivi.

Quindi andare a reperire queste aree nell’ambito della zona industriale “D3” non è
condivisibile in quanto è in contrasto con il DIM 1444/’68 per il mancato rispetto dell’art.5 e col PRG vigente che non contempla la tipologia “F” di aree.
Quindi operando secondo norma, occorre individuare quest’area “F” in VARIANTE al PRG.

• Di conseguenza aver suggerito politicamente il reperimento delle aree”F” all’interno di un nuovo piano attuativo per la zona D3, senza considerare che trattasi di una VARIANTE al PRG non risulta minimamente condivisibile.
Dimostraiamo ora con i conticini il non rispetto del DIM. Infatti osserviamo che la zona “D3” ha una estensione di circa 30 ettari e che il PRG impone che nella redazione del relativo Piano Attuativo, il 15% della superficie sia destinata a servizi quindi 30 x 15% = 4.50 ettari hanno destinazione a stretto servizio della D3.
Inoltre le Norme Tecniche di Attuazione dei Piani particolareggiati vigenti prevedono i
possibili interventi per le attrezzature collettive secondo il seguente elenco:”… edifici per asili nido, scuole materne, centri sociali, mense, ecc.) e qui si ferma, nel senso che non è contemplata proprio in ottemperanza al DIM 1444/68 la possibilità di insediamento di un istituto scolastico Superiore.
Quindi sottraendo dai 4,50 ettari a servizi i 3 ettari necessari per la nuova sede IPC
rimarrebbero per i servizi della zona D3 solo 1,50 ettari il tutto in spregio al DIM 1444/68.
Si evidenzia al proposito che il DIM 1444/’68 non ammette deroghe di sorta in
quanto di stretta competenza statale.
Infatti questa norma nell’ordinamento Urbanistico-Edilizio gode di un’aura di sacralità in particolar modo nella parte in cui detta dei limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati, nonché rapporti massimi di spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, ……. (Cons. Stato,  Sez. IV, 22.1.2013 n. 354; Corte Cost. n. 232/2005), sia civile (Cass., Sez. II, 11.11.2014 n. 24013; Cass., Sez. III, 12.1.2012 n. 10431), sia soprattutto penale (cfr. da ultimo Sez. III, 29.1.2014 n. 5791).

Quindi non risulta accettabile l’assunto dell’assessora Varesano che facendo
riferimento alla DGR n.214 del 21/02/2017 di approvazione della variante normativa per le zone D – Industriali, afferma che è permesso fare ciò che si vuole in zona industriale, in barba al PRG e soprattutto al DIM 1444/’68.
In realtà detta delibera ha modificato la normativa delle zone D affermando che oltre
alle attività strettamente industriali/produttive è possibile insediare anche l’attività
commerciale e quella terziaria.
Di conseguenza l’aver fatto redarre un nuovo piano attuativo nella zona D3 con
l’individuazione della zona “Fi” nella speranza di poter inserire la nuova sede IPC è
improponibile ed ecco il motivo per cui ho affermato che si sono persi due anni e spesi soldi pubblici.

Soluzione

Trattasi di una via obbligata suggerita dallo stesso art.5 da cui estrapoliamo la frase “… – quando risulti l’esigenza di prevedere le attrezzature stesse – …” ossia poiché l’esigenza di trovare questi suoli “F” è sorta, occorre individuare un’area che con variante al PRG venga classificata come “F” e quindi possa essere idonea per la nuova sede scolastica.

Ma da questo sorgono altre domande.

C) Dove individuare l’area ?
Circa l’individuazione dell’area, si condivide la scelta dell’ubicazione in
prossimità della stazione di trasporto pubblico in quanto trattandosi di istituto superiore molta parte dell’utenza viene da città limitrofe.
Ciò detto, osserviamo che la scelta dell’area può essere operata in diverdi modi:
1. Stralciando in Variante al PRG i tre ettari dalla zona industriale D3 e quindi l’area rimane coincidente con quella individuata dall’attuale Amministrazione. Questa scelta comporta:
• riduzione della estensione della zona industriale D3 che passa da 30 a 27 ettari e
nell’ambito di questi verrà ricavato il relativo 15% a servizi che diventerebbero pari
a 4,05 ettari nel pieno rispetto delle norme;
• esproprio dell’area al prezzo di mercato come area industriale (che secondo
valutazione riportato in mie precedenti note dell’11-04-2023 (Nuovo Istituto Professionale Oriani-Tandoi, acquisizione delle aree: criticità e risoluzioni (parte terza)) ammonta ad oltredue milioni di euro a cui si potrebbero aggiungere un ulteriore importo pari ad un terzo del prezzo d’esproprio causa la reiterazione del vincolo e quindi al Consigliere Bronzini suggerisco di valutare, oltre al costo dei fitti anche i costi necessari per l’esproprio dell’area su cui realizzare la sede scolastica.

2. Scelta dell’area sempre in prossimità della stazione ma guardando a destra della zona industriale, oppure andando a rispolverare l’area individuata con riferimento all’accordo di programma per la realizzazione del polivante del 2009 che si trova a sinistra della via Trani sempre immediatamente fuori dalla zona D3 In entrambi i casi la scelta comporta:
• esproprio di area in zona agricola “E” quindi con costi molto ma molto ridotti circa
un decimo di quello relativo alla zona industriale;
• leggerissimo allungamento dei percorsi stazione – scuola.

Come procedere per acquisire l’area al patrimonio pubblica?

Per poter acquisire un’area privata al patrimonio pubblico nel caso specifico v’è un solo modo l’ESPROPRIO, se si scarta la cessione volontaria che è una pia illusione di qualche buon pensante che ha fatto progettare un “Piano di Lottizzazione d’Ufficio NON ABLATIVO”.
Ma per poter attuare l’esproprio occorre dichiarare la pubblica utilità dell’intervento. La
pubblica utilità si può avere nelle seguenti condizioni:
• Progetto dell’opera pubblica
• accordo di programma
Si trascura la soluzione “Progetto dell’Opera Pubblica” in quanto come dichiarato dall’ing. Bronzini l’incarico verrà dato solo con la disponibilità dell’area.
Quindi l’unica possibile via è l’ACCORDO di PROGRAMMA su cui ho ampiamente
relazionato nell’intervento del 07-03-2023 (Nuovo Istituto Professionale Oriani-Tandoi: quali possibili soluzioni all’individuazione dell’area? (Seconda parte)) ma anche perché andare a ripetere le cose per questa Amministrazione è solo tempo perso. Evidenzio solo il fatto che oltre all’art.34 del D.Lgs. n. 267/2000 Testo Unico Enti Locali (TUEL) anche il Testo Unico sugli Espropri contempla l’accordo di Programma come strumento per poter attuare l’esproprio DPR 8 giugno 2001, n. 327 art.12 comma 1 lett. b)

Conclusioni

Nella speranza di essere stato chiaro e dando la disponibilità al dibattito, invito chi di dovere a dare delle risposte (ma è un’illusione) che siano però supportate da norme e/o riferimenti giurisprudenziali.
Concludo con la speranza che dopo quanto affermato sul tema non mi si additi come colui che crea problemi, perché non vuole che queste sedi scolastiche si realizzino. Infatti questo è il rischio che corro da parte di chi è chiamato in causa o che è ideologicamente chiuso o che ancora non riflette sugli eventi.
La realtà è l’esatto contrario ma purtroppo è mia abitudine parlar chiaro e vi assicuro che è un’abitudine pessima che spesso mi è costata e mi costa cara da un punto di vista professionale, ma va bene così…

L'articolo L’Istituto Oriani-Tandoi vedrà mai una nuova sede? Dopo due anni a che punto siamo? proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/approfondimento/listituto-oriani-tandoi-vedra-mai-una-nuova-sede-dopo-due-anni-a-che-punto-siamo/feed/ 0
(Foto) Nuovo Laboratorio di Sala-Bar per l’Ipc “Tandoi”: l’ennesimo dono della dirigente prof.ssa Angela Adduci https://ilquartopotere.it/scuola/foto-nuovo-laboratorio-di-sala-bar-per-lipc-tandoi-lennesimo-dono-della-dirigente-prof-ssa-angela-adduci/ https://ilquartopotere.it/scuola/foto-nuovo-laboratorio-di-sala-bar-per-lipc-tandoi-lennesimo-dono-della-dirigente-prof-ssa-angela-adduci/#respond Tue, 30 Aug 2022 09:16:46 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=20107 Un’altra perla lucente per un istituto, che, senza posa, continua a slanciarsi verso il futuro con passione e competenza. Nel tardo pomeriggio di ieri 29 agosto, si è tenuta l’inaugurazione di un nuovo laboratorio di sala-bar presso l’Istituto Alberghiero “L. Tandoi” di Corato, alla presenza di docenti, studenti e personalità istituzionali e del mondo delle […]

L'articolo (Foto) Nuovo Laboratorio di Sala-Bar per l’Ipc “Tandoi”: l’ennesimo dono della dirigente prof.ssa Angela Adduci proviene da Il Quarto Potere.

]]>
Un’altra perla lucente per un istituto, che, senza posa, continua a slanciarsi verso il futuro con passione e competenza.

Nel tardo pomeriggio di ieri 29 agosto, si è tenuta l’inaugurazione di un nuovo laboratorio di sala-bar presso l’Istituto Alberghiero “L. Tandoi” di Corato, alla presenza di docenti, studenti e personalità istituzionali e del mondo delle imprese.
Il nuovo spazio per le attività didattiche ha positivamente sorpreso gli astanti, non solo per la qualità delle attrezzature, ma anche per la raffinatezza nella scelta degli arredi e tovagliati. La struttura andrà ad ampliare e potenziare la dotazione di facilities della scuola, arricchendo le possibilità formative di un polo educativo ormai riferimento per la formazione alberghiera.
Hanno partecipato alla cerimonia l’assessore all’istruzione per la Città metropolitana di Bari, l’ingegner Marco Bronzini, l’imprenditore coratino Franco Cannillo, il sindaco della città di Corato, Corrado De Benedittis, insieme agli assessori all’urbanistica, alle politiche giovanili e alle attività produttive. Presenti, inoltre, il presidente del Consiglio comunale, Valeria Mazzone e il futuro dirigente dell’I.I.S. “Oriani-Tandoi”, il prof. Francesco Catalano.
A tagliare il nastro inaugurale, in un clima di grande entusiasmo ed emozione, l’attuale dirigente prof.ssa Angela Adduci, che nell’anno scolastico 2013-’14 vide la nascita dell’indirizzo enogastronomico e che, in questi lustri, ha contribuito da protagonista alla sua grande crescita, trasformandolo con saggezza, passione e lungimiranza in una importante realtà, radicata saldamente in un territorio dalla forte vocazione turistica ed enogastronomica.

 

 

 

L'articolo (Foto) Nuovo Laboratorio di Sala-Bar per l’Ipc “Tandoi”: l’ennesimo dono della dirigente prof.ssa Angela Adduci proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/scuola/foto-nuovo-laboratorio-di-sala-bar-per-lipc-tandoi-lennesimo-dono-della-dirigente-prof-ssa-angela-adduci/feed/ 0
I saluti commoventi della dirigente Angela Adduci che va in pensione https://ilquartopotere.it/attualita/i-saluti-commoventi-della-dirigente-angela-adduci-che-va-in-pensione/ https://ilquartopotere.it/attualita/i-saluti-commoventi-della-dirigente-angela-adduci-che-va-in-pensione/#respond Sat, 02 Jul 2022 06:03:37 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=19215 A cura di Alessandra Quinto Immaginiamo una trottola variopinta. Ferma immobile su un tavolo. Ecco che entra in azione una mano. La prende, inizia a farla girare, ed essa inizia a ruotare in un moto stabile sul piano orizzontale. I colori si mischiano, e il giocattolo gira, gira, danza rigoroso sul lungo tavolo perennemente in […]

L'articolo I saluti commoventi della dirigente Angela Adduci che va in pensione proviene da Il Quarto Potere.

]]>
A cura di Alessandra Quinto
Immaginiamo una trottola variopinta. Ferma immobile su un tavolo. Ecco che entra in azione una mano. La prende, inizia a farla girare, ed essa inizia a ruotare in un moto stabile sul piano orizzontale.
I colori si mischiano, e il giocattolo gira, gira, danza rigoroso sul lungo tavolo perennemente in equilibrio, sorvegliata dall’attenta mano.
Una mano “guida” dell’imprevedibile destinazione della traiettoria segnata dalla trottola.
E cos’è in fondo un dirigente scolastico per la sua scuola se non quella mano a cui affidarsi per non cadere dal tavolo? Cos’è se non il supporto necessario per continuare sempre a girare, per fondere quei colori simboli di singole realtà che “danno vita” ad uno stesso luogo, la scuola?
La preside Angela Adduci ha significato tutto questo per l’istituto Oriani- Tandoi. Una mano capace, coraggiosa, responsabile, inclusiva, che non ha mai dimenticato i “colori” di ogni studente, di ogni ragazzo, che in 12 anni di servizio ha instaurato un dialogo diretto con gli studenti dell’Istituto.
Come lei stessa ha ricordato in un commovente discorso di ringraziamento e saluti a tutti i componenti della dimensione scolastica dell’istituto, la scuola si fonda su momenti condivisi, su relazioni, incontri.
Le lettere, i pensieri letti ed espressi dai docenti e da tutto il personale hanno ribadito come la preside Adduci sia stata promotrice fin dall’inizio della sua carriera da dirigente di iniziative culturali, di attività extra-scolastiche capaci di far crescere nei ragazzi interessi e passioni diverse. Progetti la cui realizzazione è stata possibile grazie all’intenso contributo pratico e morale di una forte ed unita “squadra” composta dai vicepresidi, da tutti i docenti, dal personale ata, dal personale dsga, dalle amministrazioni comunali passate e quella presente, dalle realtà economiche ed imprenditori locali, dalle associazioni, sensibili al mondo della scuola.
Infondo, senza quella famosa mano, la trottola non avrebbe mai girato e sarebbe rimasta ferma sul tavolo.
E invece, nelle parole della preside, era tangibile l’amore, la devozione che ha rivolto al liceo classico e all’istituto professionale, nel suo sguardo, stanco sì, ma ancora vigile, tutti gli sforzi, i sacrifici di questi anni si traducevano in orgoglio di una donna che a testa alta può affermare di aver lasciato un segno profondo nella scuola e nei ragazzi. E adesso, con un po’ d’amarezza, firma l’ultima circolare, chiude per l’ultima volta le porte di quella scuola che ha nutrito con passione, audacia e che non la dimenticherà mai.
E’ arrivato il momento, lei volge le spalle: “Ad maiora liceo e istituto professionale, Oriani-Tandoi”.

L'articolo I saluti commoventi della dirigente Angela Adduci che va in pensione proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/attualita/i-saluti-commoventi-della-dirigente-angela-adduci-che-va-in-pensione/feed/ 0
La figura della donna – Cosa ne pensano – Intervista ad Angela Adduci https://ilquartopotere.it/societa/la-figura-della-donna-cosa-ne-pensano-intervista-ad-angela-adduci/ https://ilquartopotere.it/societa/la-figura-della-donna-cosa-ne-pensano-intervista-ad-angela-adduci/#respond Sat, 07 Mar 2020 08:13:33 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=4598   “La libertà e la determinazione della donna fa paura” In questa conversazione ci siamo confrontate sulla figura della donna a Corato, soffermandoci su sfide, vecchie e nuove consapevolezze, ma anche criticità. Angela Adduci è una preside coratina che ama i colori. Ci racconta come nei suoi due Istituti d’Istruzione Superiore, il Liceo Classico e […]

L'articolo La figura della donna – Cosa ne pensano – Intervista ad Angela Adduci proviene da Il Quarto Potere.

]]>
 

“La libertà e la determinazione della donna fa paura”

In questa conversazione ci siamo confrontate sulla figura della donna a Corato, soffermandoci su sfide, vecchie e nuove consapevolezze, ma anche criticità.

Angela Adduci è una preside coratina che ama i colori. Ci racconta come nei suoi due Istituti d’Istruzione Superiore, il Liceo Classico e delle Scienze Umane “Alfredo Oriani” e l’Istituto Professionale “Luciano Tandoi”, ha proposto ai suoi alunni di dipingere le aule dove ogni giorno studiano e si confrontano. “Si devono sentire a casa” ribadisce.

Secondo lei, c’è stata una evoluzione della figura della donna a Corato?

Io ritengo che in qualche modo l’evoluzione ci sia stata. Se noi ci guardiamo attorno, ci sono delle realtà dove spiccano figure preponderanti femminili. A Corato abbiamo una realtà imprenditoriale come la Granoro con un amministratore delegato donna. Se andiamo nella scuola, la maggior parte dei dirigenti scolastici è donna anche se a Corato le donne sono a capo solo di due istituti superiori. Questo si spiega con un passato processo di differenziazione: i dirigenti uomini prevalevano negli istituti superiori mentre nelle scuole elementari e medie vi erano dirigenti donne. E questo non va bene. Nell’albo storico dei presidi dell’Oriani per esempio emerge come io sia stata la prima donna a ricoprire questo ruolo.

C’era una idea di fondo che se una donna fosse andata a dirigere una scuola, un vicepreside uomo le sarebbe stato affiancato. Come se la donna avesse un qualcosa in meno. Quando sono diventata preside per la mia prima volta, io mi sono sentita dire da una donna collaboratrice: “Eh ma questa preside non ha “le physique du rôle”. Infatti, insediatami, nei primi giorni cercavano sempre un preside uomo e si stupivano nel trovare me. Ci sono delle sacche appartenenti allo stesso mondo femminile ancora poco educate all’importanza delle esperienze che la donna sin da giovane deve cercare di vivere ed è inammissibile che noi dobbiamo faticare più degli uomini per dimostrare che valiamo anche noi.

E quello che fa ancora più male è la mancanza in politica di una figura di riferimento donna. Questa è una carenza grave.

 E come se la spiega questa carenza?

Forse non si capisce il concetto di politica. Per me la politica nasce dalla radice della parola stessa, polis = città, quindi tu operi per la città e personalmente operando per la città faccio politica, perché ho un attaccamento verso la mia città e il mio territorio. E questa partecipazione alla vita cittadina si fa in tanti modi, nella scuola ad esempio attraverso le assemblee d’istituto dove trasmetti ai ragazzi la consapevolezza di essere cittadini e di avere una voce. Perché però le donne non sono attive nel ruolo amministrativo della città coratina? Un motivo è perché si ha scarsa considerazione della figura della donna in politica, si pensa che le donne non siano capaci di governare. Ma la realtà è che la libertà e la determinazione della donna fanno paura.

Ma pensa che siano anche le donne a non credere in un ruolo in politica?

Non lo penso. Io nutro ancora molto speranza, anzi. Durante la mia giovinezza, ho creduto molto nel movimento di emancipazione femminile. Questo è dovuto anche ad un forte esempio nella mia famiglia: negli anni ’20, mia nonna rinunciò ad una eredità per mettere su il suo proprio negozio. Ho sempre ritenuto importante avere un contesto di emulazione positivo in famiglia: era normale per me che le donne lavorassero e si realizzassero. Io poi mi sono trovata nel periodo più acuto delle lotte femministe. Però ora credo ci sia stata una degenerazione della figura femminile.

Come mai?

Credo che i prodromi reali della dignità della figura femminile siano stati traditi dalle generazioni che sono venute dopo, perché io vedo una sorta di acquisizione dei costumi maschili, non un rafforzamento della dignità femminile. Quando noi abbiamo lottato per avere dei diritti dopo, inoltre, non c’è stata un’attenzione particolare da parte delle istituzioni a ciò che noi abbiamo richiesto attraverso le nostre manifestazioni e il nostro voto. Ad esempio, i consultori. Quando io avevo 20 anni erano molto attivi e anche nelle scuole si faceva educazione alla salute, poi si è perso. Le istituzioni hanno smesso di investire su istituti che potevano essere funzionali alla salute e alla evoluzione della donna.

Quando lei affermavedo una sorta di acquisizione dei costumi maschili, non un rafforzamento della dignità femminilecrede che manchi una identità femminile?

Credo che si sia entrati in un meccanismo di forte competizione con i maschi, per cui io acquisisco questo atteggiamento maschile, ma non sto rafforzando il mio ruolo femminile. Penso che ci sia bisogno di un lavoro sincronizzato tra famiglia e scuola per fare acquisire alle giovani donne una consapevolezza e rafforzamento di se stesse. Io ho sempre spinto le mie ragazze allo studio, alla capacità di discernere e alla autonomia economica. È importante crearsi una autonomia mentale e reale: da un lato si deve studiare e rendersi conto di avere libertà di scelta, ma per avere tale libertà bisogna avere anche gli strumenti per affermarsi come donna e non come “moglie/ fidanzata di”. Quanta gente, soprattutto nell’alta borghesia, non lascia il compagno per paura di perdere una sorta di agiatezza economica acquisita attraverso un matrimonio, una relazione? Dico sempre alle mie studentesse che serve dignità. Dignità di essere donna. Da noi la donna ha un ruolo primario nella famiglia, classico esempio di matriarcato forte, ma all’esterno questo ruolo forte, tale forza viene coperta, assistendo quindi a una sorta di dissociazione del ruolo femminile tra pubblico e privato. Nella realtà coratina si è abituati a lasciare che la parte pubblica sia gestita dagli uomini e forse noi donne, prese dal realizzare noi stesse combattendo di più per raggiungere i nostri obiettivi in famiglia e sul lavoro, troviamo più difficoltà nell’affermarci nel pubblico. Ma la troviamo soprattutto per il nostro essere chiare e leali, due qualità spesso osteggiate da chi non vuole sovvertire la realtà. Scambiano spesso la nostra determinazione per aggressività soltanto perché noi dobbiamo continuare ancora, ad oggi, dimostrare quanto valiamo.

Su cosa si dovrebbe lavorare?

Sulla testa soprattutto e poi sull’apparenza, su come ci poniamo in pubblico. Non è l’andare al bar o fumare per strada che fa di una donna una persona affermata nel privato quanto nel pubblico se poi si è in preda ancora ad alcuni preconcetti. Per esempio, lotto molto quando è tempo di gite scolastiche, succede ancora, anche se in minor parte, che le ragazze vengano da me dicendo che in gita non possono venire perché i loro fidanzati non vogliono; bisogna far comprendere che certi comportamenti non sono tollerabili e la scuola su questo ha il dovere di lavorarci. Ritornando alla vita politica, quello che ho notato è che manca da parte della realtà politica coratina una intelligenza nell’ascoltare. Ti usano come figura femminile oppure ti ignorano. Tutte le nostre lotte sono state sminuite, manca quell’attivismo civico che coinvolga tutti.

Noi donne dobbiamo essere educate maggiormente alla cittadinanza attiva, alla conoscenza dei nostri diritti e di cosa significa emanciparsi in maniera concreta e non superficiale, mettendoci in prima fila, esponendoci.

L'articolo La figura della donna – Cosa ne pensano – Intervista ad Angela Adduci proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/societa/la-figura-della-donna-cosa-ne-pensano-intervista-ad-angela-adduci/feed/ 0
il 12 dicembre la città di Bruxelles conferirà un prestigioso riconoscimento a Franco Leone https://ilquartopotere.it/cultura/il-12-dicembre-la-citta-di-bruxelles-conferira-un-prestigioso-riconoscimento-a-franco-leone/ https://ilquartopotere.it/cultura/il-12-dicembre-la-citta-di-bruxelles-conferira-un-prestigioso-riconoscimento-a-franco-leone/#respond Wed, 11 Dec 2019 07:59:06 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=3212 Giovedì 12 dicembre 2019 la città di Bruxelles aprirà le porte insieme ai premiati dello “SPOLETO ART FESTIVAL 2019” per un conferimento d’eccellenza inserito nell’ambito della celebre manifestazione a Franco Leone L’evento è a cura della Dott.ssa Paola Biadetti e del Dott. Luca Filipponi presidente del Menotti Art Festival con la presentazione critica del Dott. […]

L'articolo il 12 dicembre la città di Bruxelles conferirà un prestigioso riconoscimento a Franco Leone proviene da Il Quarto Potere.

]]>
Giovedì 12 dicembre 2019 la città di Bruxelles aprirà le porte insieme ai premiati dello “SPOLETO ART FESTIVAL 2019” per un conferimento d’eccellenza inserito nell’ambito della celebre manifestazione a Franco Leone

L’evento è a cura della Dott.ssa Paola Biadetti e del Dott. Luca Filipponi presidente del Menotti Art Festival con la presentazione critica del Dott. Franco Leone e ha lo scopo di dare lustro allo “Spoleto Art Festival” a livello internazionale.
Nel corso della manifestazione sono previsti interventi di Europarlamentari di vari paesi e sarà effettuata una performance musicale a cura del Soprano Tania Di Giorgio.

Franco Leone dedica questo traguardo prestigioso insieme al mio Premio Internazionale di Letteratura “Spoleto Art Festival” 2019 al Liceo Classico “Alfredo Oriani” di Corato, dove tutto è cominciato per me e all’attuale dirigente dell’Oriani Angela Adduci che regge e porta avanti mirabilmente il nome di questo storico Liceo.

La mia dedica vuol essere un incentivo ai giovani che si sono iscritti a questo Liceo (e a quanti ne sono usciti diplomati) a credere nel valore della Cultura che in questa sede trova la sua più idonea dimora. Ringrazio tutta la mia famiglia, la Casa Editrice Secop per la pubblicazione dei miei libri, il dott. Michele Cuppone storico di Caravaggio per aver dato al mio libro un’impronta scientifica, il Prof. Franco Vangi e la prof. Filomena Livrieri (entrambi ex liceali dell’Oriani) per avermi scritto splendide prefazioni e la mia talent manager Stefania Montori per aver creduto in me e avermi dato la possibilità di arrivare nella capitale d’Europa. Una dedica va anche alla mia città, Corato, di cui sono orgoglioso cittadino. 

L'articolo il 12 dicembre la città di Bruxelles conferirà un prestigioso riconoscimento a Franco Leone proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/cultura/il-12-dicembre-la-citta-di-bruxelles-conferira-un-prestigioso-riconoscimento-a-franco-leone/feed/ 0
Un grande successo per la 3^ edizione “Christmas Dinner” dell’alberghiero Tandoi (video) https://ilquartopotere.it/scuola/un-grande-successo-per-la-3-edizione-christmas-dinner-dellalberghiero-tandoi/ https://ilquartopotere.it/scuola/un-grande-successo-per-la-3-edizione-christmas-dinner-dellalberghiero-tandoi/#respond Tue, 03 Dec 2019 08:29:10 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=3048 L’ennesimo successo messo a segno dal polo scolastico “Oriani-Tandoi” è stato celebrato ieri sera 30 novembre, durante la terza edizione della Christmas Dinner, il consueto evento di gala che si tiene dal 2017 in partenariato con le sale ricevimento presenti sul territorio, volto a favorire l’alternanza scuola lavoro dei ragazzi dell’ alberghiero Tandoi e destinare […]

L'articolo Un grande successo per la 3^ edizione “Christmas Dinner” dell’alberghiero Tandoi (video) proviene da Il Quarto Potere.

]]>
L’ennesimo successo messo a segno dal polo scolastico “Oriani-Tandoi” è stato celebrato ieri sera 30 novembre, durante la terza edizione della Christmas Dinner, il consueto evento di gala che si tiene dal 2017 in partenariato con le sale ricevimento presenti sul territorio, volto a favorire l’alternanza scuola lavoro dei ragazzi dell’ alberghiero Tandoi e destinare i fondi raccolti in profitti per l’istituto.

La serata di gala si è consumata  presso la  sfavillante cornice della sala ricevimenti dei fratelli Falco, il New Lyons di Molfetta. Lo scenario, impreziosito dall’imminente atmosfera natalizia di luci e colori, ha visto una partecipazione massiva e sentita di 400 persone tra docenti, genitori e studenti, personalità dell’ imprenditoria e della politica locale che con entusiasmo e gioia si sono ritrovati a trascorrere una serata conviviale e ad apprezzare creazioni gastronomiche raffinate e di eccellenza che  gli studenti dell’ indirizzo alberghiero Tandoi hanno preparato sotto l’attenta supervisione dei loro docenti di cucina: i Prof. Cataldo Marcone, Giovanni Moramarco e Giovanni La Greca e degli chef messi a disposizione dalla struttura.

L’evento è trascorso lieto e leggero, e non ci si è solo sfiziati a degustare il sofisticato menù, ma si è potuta anche ammirare la creatività dei ragazzi che hanno allietato gli intermezzi del ricevimento con spettacoli canori , musicali e con balli di gruppo.

L’allegria giovanile si respirava anche durante l’impeccabile servizio eseguito dagli studenti dell’indirizzo di sala, seguiti dai docenti: Prof. Giovanni Gigli, Sara Minini, Simone Lo Russo e Francesco Monaco.

I ragazzi hanno sperimentato cosi’, in maniera operativa la pratica dell’accoglienza prima e in seguito dell’azione ristorativa ai tavoli.

Sinergia e collaborazione sono state le parole chiave che hanno permesso l’ottima riuscita dell’evento anche durante le fasi di preparazione. Non solo il gioco di squadra tra gli studenti delle varie classi coinvolte e tra i loro docenti, ma anche tra gli imprenditori che hanno sponsorizzato l’iniziativa che si impone sempre più come appuntamento di successo.

Nelle parole della dirigente scolastica, la Prof.ssa Angela Adduci cui hanno fatto eco anche quelle della Prof.ssa Rossella Piarulli, docente responsabile del progetto,  si è potuta cogliere tutta la soddisfazione e l’orgoglio per l’ottimo riscontro che ha ottenuto la manifestazione e soprattutto per i benefici ottenuti dai ragazzi,che hanno cosi implementato le loro abilità professionalizzanti e culturali mettendosi alla prova.

A conclusione della serata, tutto il corpo docente e studentesco del polo scolastico “ Oriani-Tandoi “, ha calorosamente salutato i convenuti presenti, dando appuntamento alla prossima cena di gala che si terrà in periodo estivo, nuova sfida che l’istituto supererà brillantemente.

L'articolo Un grande successo per la 3^ edizione “Christmas Dinner” dell’alberghiero Tandoi (video) proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/scuola/un-grande-successo-per-la-3-edizione-christmas-dinner-dellalberghiero-tandoi/feed/ 0
LA PARRESÌA: DAI GRECI AD OGGI – Riconquistiamo storia e coscienza https://ilquartopotere.it/cultura/la-parresia-dai-greci-ad-oggi-riconquistiamo-storia-e-coscienza/ https://ilquartopotere.it/cultura/la-parresia-dai-greci-ad-oggi-riconquistiamo-storia-e-coscienza/#respond Tue, 19 Nov 2019 09:38:00 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=2808 Di Alessandra Quercia “La parresìa è una maniera di legarsi a sé stessi nell’enunciato della verità: una maniera di legarsi liberamente a sé stessi nella forma di un atto coraggioso” (Paul Michel Foucault) Si apre così l’incontro con il prof. Luigi Vavalà del liceo “F. De Sanctis” di Trani e con il prof. Piero Totaro […]

L'articolo LA PARRESÌA: DAI GRECI AD OGGI – Riconquistiamo storia e coscienza proviene da Il Quarto Potere.

]]>
Di Alessandra Quercia

“La parresìa è una maniera di legarsi a sé stessi nell’enunciato della verità: una maniera di legarsi liberamente a sé stessi nella forma di un atto coraggioso” (Paul Michel Foucault)

Si apre così l’incontro con il prof. Luigi Vavalà del liceo “F. De Sanctis” di Trani e con il prof. Piero Totaro docente di letteratura greca e storia del teatro greco presso l’Università degli Studi di Bari, tenutosi nell’agorà “Felice Tarantini” del Liceo Classico e delle Scienze Umane “A.Oriani” di Corato in data 18 novembre.

Dà avvio alla conferenza la Dirigente, prof.ssa Angela Adduci, che porge i suoi più sinceri saluti ai relatori e passa la parola al prof. Menduni, docente di Storia e Filosofia della scuola ospite, che spiega come l’iniziativa proposta dal prof. Vavalà sia finalizzata a connettere due epoche lontane: un passato apparentemente lontano e un presente troppo vicino.

Punto di partenza è l’analisi della definizione di Illuminismo, del filosofo Immanuel Kant, come uscita da uno stato di minorità finalizzato all’autodeterminazione. In sostanza, quello che fa Immanuel Kant è proprio una sorta di tentativo moderno di parresìa, termine che, come spiegherà il professor Piero Totaro, è una parola greca che significa “parlar chiaro, dire tutto in relazione a particolari ambiti”.

Ed è proprio a proposito di parresìa che Vavalà cita il filosofo francese Paul Michel Foucault il quale la definisce come una capacità di dire il vero contestuale con coraggio. Mentre nell’antica Grecia si rischiava la morte o l’esilio per aver espresso il proprio parere riguardo, ad esempio, al contesto politico, oggi non si riesce ad essere chiari e a esporre la verità a causa delle ritorsioni che pensiamo di poter subire da chi ci assoggetta. Oggi, afferma il prof. Vavalà, siamo soggetti a numerose violenze retoriche e a molti condizionamenti rappresentati anche dalla realtà digitale e dai social media. Per far fronte a ciò dobbiamo tornare a essere protagonisti della storia e costituirci una coscienza civile alzando lo sguardo nei confronti dei drammi, al fine di essere cittadini attivi.

Infine, ultimo appello ai giovani, il relatore afferma che dobbiamo raggiungere una tale padronanza della storia, oggi del tutto assente, da incidere sulle scelte di un Paese iniziando ad esprimere i nostri enunciati.

Nella seconda parte dell’incontro “la parresìa e la commedia attica antica” curata dal prof. Piero Totaro, il tema viene sviscerato nella sua accezione politica ma dal punto di vista della commedia greca antica. Infatti, il professore evidenzia come per la commedia, la parresìa in realtà fosse un momento di riso rituale, una “parentesi gioiosa” che potremmo paragonare alla odierna satira. La nostra realtà, mediaticamente orientata permette ad alcuni, se non a tutti, di considerare la satira come un equivalente della notorietà di conseguenza non come qualcosa di corrosivo e minaccioso.

Le conclusioni dell’incontro sono affidate al prof. Menduni il quale afferma che oggi proprio perché la verità è così straordinariamente esibita, risulta totalmente inefficace lasciandoci completamente indifferenti.

 

L'articolo LA PARRESÌA: DAI GRECI AD OGGI – Riconquistiamo storia e coscienza proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/cultura/la-parresia-dai-greci-ad-oggi-riconquistiamo-storia-e-coscienza/feed/ 0
Kader Diabate commuove gli studenti del Liceo Classico Oriani (il video) https://ilquartopotere.it/scuola/kader-diabate-commuove-gli-studenti-del-liceo-classico-oriani/ https://ilquartopotere.it/scuola/kader-diabate-commuove-gli-studenti-del-liceo-classico-oriani/#respond Sun, 27 Oct 2019 18:56:02 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=2552 Nell’agorà “Felice Tarantini” del liceo classico “Oriani”, appena termina la presentazione di un libro, i due autori sono ancora presi dai ringraziamenti e dai saluti al pubblico intervenuto, quando una ragazzina liceale si avvicina alla coppia e, commossa, chiede di poter abbracciare il protagonista nonché autore principale del libro che lieto ricambia l’abbraccio con un […]

L'articolo Kader Diabate commuove gli studenti del Liceo Classico Oriani (il video) proviene da Il Quarto Potere.

]]>
Nell’agorà “Felice Tarantini” del liceo classico “Oriani”, appena termina la presentazione di un libro, i due autori sono ancora presi dai ringraziamenti e dai saluti al pubblico intervenuto, quando una ragazzina liceale si avvicina alla coppia e, commossa, chiede di poter abbracciare il protagonista nonché autore principale del libro che lieto ricambia l’abbraccio con un sorriso pieno di affetto.

E’ evidente che Kader ha conquistato la sensibilità di tutti i presenti.

Kader Diabate, protagonista-autore del libro, è un ventenne ivoriano che da qualche anno gira le scuole e le istituzioni varie, per testimoniare la sua forte esperienza di vita, simbolo di coraggio e speranza nel futuro dell’ umanità. Kader, assieme a Giancarlo Visitilli, docente di lettere e giornalista di “Repubblica” nonché coautore del libro “La pelle in cui abito”, ha presentato lo scritto ai ragazzi e docenti dell’Oriani-Tandoi” nelle date del 25-26 ottobre.

I saluti introduttivi sono stati tenuti dalla padrona di casa, la professoressa Angela Adduci, dirigente scolastico dell’ “Oriani –Tandoi “, che, citando un passo del libro in cui si sottolinea da parte dell’autore la voglia di crescita e conoscenza tramite  interscambio culturale tra mondo italiano e mondo africano, ha ringraziato Kader per essersi fatto portatore di curiosità tra i ragazzi invogliandoli a leggere lo scritto per poi aprire un dibattito formativo.

kader è simbolo e prototipo di tanti altri milioni  di esseri umani che combattono per un mondo più giusto , più equo e più pacifico mobilitandosi per il rispetto dei diritti umani. Egli nasce in una colta famiglia della Costa D’Avorio e fin dall’adolescenza, viene introdotto a letture impegnative quali Kant, Nietzsche e Marx.

L’episodio che fa scattare in lui la voglia di combattere e lo trasforma in attivista più volte arrestato è il precoce matrimonio di una sua cara amica di classe, data in sposa a quattordici anni e in seguito infibulata.

Kader lotta. Lotta e viene arrestato.

Lotta e organizza scioperi e proteste. Lotta e non demorde mai. Decide di intraprendere un viaggio che può portarlo a migliorare la sua vita.

Parte ma, durante la pesante traversata del deserto dove ha visto morire in condizioni disumane alcuni dei suoi compagni di viaggio, viene intercettato e nuovamente arrestato. La vita per lui si trasforma in un’infernale corsa rocambolesca.

Detenuto nelle carceri libiche, torturato, porta ancora i segni indelebili di quelle torture, che rivede ogni giorno mentre veste il suo corpo.

Quelle cicatrici incancellabili sono le stesse che accomunano tanti altri fortunati che sono scampati alle carceri libiche, carceri in cui Kader ha visto e provato cosa siano la malvagità e perversione umana sopportando il limite che separa la vita dalla morte.

E’ riuscito a scappare e a vincere anche l’incognita che la traversata del Mediterraneo portava con sé.  Per lui il “mare nostrum” non è stato tomba ma è stato vita. Arrivato in Italia, sbarcato a Reggio Calabria e inviato presso lo Sprar di Camini, ha conosciuto la professoressa Daniela Maggiulli, coratina,  con la quale ha instaurato un sodalizio di studio e amicizia arrivando a imparare l’italiano per testimoniare le sue battaglie e trasferendosi quindi a Corato.

Battaglie portate avanti con grande spirito e alacrità, che hanno conquistato anche l’apprezzamento di Papa Francesco, presso il quale Kader è stato ricevuto, e l’interessamento di tante altre note personalità del mondo politico e sociale.

Giancarlo Visitilli, coautore, dopo la toccante storia narrata da Kader ha spiegato e commentato la genesi del libro, esortando in seguito i ragazzi presenti a nutrire con passione e tenacia lo spirito critico che deve guidare ogni essere umano a impegnarsi in prima persona per ottenere un mondo migliore. Kader Diabate, con la sua vita e la sua presenza, diviene soprattutto tra i giovani insegnante di empatia, qualità fondamentale dell’essere umano che purtroppo nel mondo attuale sembra scarseggiare.

L'articolo Kader Diabate commuove gli studenti del Liceo Classico Oriani (il video) proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/scuola/kader-diabate-commuove-gli-studenti-del-liceo-classico-oriani/feed/ 0
Inaugurato con successo l’indirizzo Scienze Umane al Liceo Classico “A. Oriani” https://ilquartopotere.it/scuola/inaugurato-con-successo-lindirizzo-scienze-umane-al-liceo-classico-a-oriani/ https://ilquartopotere.it/scuola/inaugurato-con-successo-lindirizzo-scienze-umane-al-liceo-classico-a-oriani/#respond Thu, 03 Oct 2019 18:08:55 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=2151 “Convivialità relazionale e corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia”, un tema pressante dei giorni nostri dove spesso il mancato lavoro di sinergia tra docenti e tutori ha portato a dissapori e mancanza di risoluzioni di problemi educativi degli studenti coinvolti. L’Agorà Felice Tarantini è gremita di professori e studenti e genitori in questo pomeriggio di […]

L'articolo Inaugurato con successo l’indirizzo Scienze Umane al Liceo Classico “A. Oriani” proviene da Il Quarto Potere.

]]>
“Convivialità relazionale e corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia”, un tema pressante dei giorni nostri dove spesso il mancato lavoro di sinergia tra docenti e tutori ha portato a dissapori e mancanza di risoluzioni di problemi educativi degli studenti coinvolti.
L’Agorà Felice Tarantini è gremita di professori e studenti e genitori in questo pomeriggio di ottobre. L’occasione è delle più importanti per il Liceo Classico “Alfredo Oriani” che oggi inaugura un nuovo indirizzo didattico dedicato alle Scienze Umane. La nascita di questo liceo- si sono formate due classi di prima superiore- è un gemellaggio con lo storico istituto classico coratino.

A fare come sempre gli onori di casa è la dirigente prof.ssa Angela Adduci. “E’ una giornata molto particolare” così la definisce, descrivendo come la creazione di questo indirizzo sia stato possibili grazie ad un lavoro di cooperazione tra la dirigenza scolastica e il contesto culturale e politico di Corato. “Diamo ai ragazzi di Corato una migliore offerta sul territorio attraverso il Liceo delle Scienze Umane. Da sempre il Liceo Oriani crede nella formazione più varia, dalla matematica alla comunicazione, a cui si aggiungono quello sociosanitario ed enogastronomico dell’Istituto Tandoi. Per me è una gioia vedere una gioventù che cresce nelle nostre sedi. Siamo una famiglia.”

Il senso di condivisione dell’Oriani e del Tandoi è confermato anche stasera, con i ragazzi dell’indirizzo enogastronomico a capo della realizzazione del rinfresco organizzato per questa serata storica, come la definisce il professor Andrea D’Ercole, vicepreside del Liceo Oriani, “sta a noi valorizzare questo passaggio nel migliore dei modi come utenza e come docenti”.

Momento centrale di questa inaugurazione è stato sicuramente il seminario tenuto da Giuseppe D’Elia, professore ordinario di pedagogia presso l’Università di Bari e direttore del For.Psi.Com. La sua presentazione ha avuto come filo conduttore la “convivialità relazionale e corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia”, un tema pressante dei giorni nostri dove spesso il mancato lavoro di sinergia tra docenti e tutori ha portato a dissapori e mancanza di risoluzioni di problemi educativi degli studenti coinvolti.

“Sono molto legato agli studenti per un fatto di corresponsabilità. È un patto di chiarezza tra me e loro, tra cosa mi aspetto dal loro studio e cosa loro si aspettano dalla mia formazione accademica.  A scuola l’universo formativo è diverso, i rapporti alunni-docenti sono diversi.  È importante creare alleanze tra genitori e docenti, fatte di relazioni alla pari. Diverso è il rapporto con gli alunni e con i figli, un rapporto non alla pari perché le responsabilità sono diverse” esordisce il prof D’Elia. “Ma oggi sembra essere preponderante il conflitto tra scuola e famiglia, come anche intergenerazionale, si vogliono falsificare le relazioni creando grossi problemi per la parte più debole: i ragazzi”.

Di grande importanza per il docente universitario è l’autonomia scolastica nell’educazione e formazione del suo corpo studentesco, come di grande preoccupazione è l’educazione informale che incorre specialmente attraverso i social “Fare i genitori è molto più difficile oggi perché non si ha totale controllo di questa educazione digitale e si tende ad essere permissivi”.

Il prof D’Elia è critico sull’attuale fase sociale e culturale che stiamo respirando in Italia, sottolineando come gli episodi di razzismo e separatismo diano vita a modelli di vita pericolosi. Ecco che viene fuori l’importanza della scuola nel dover essere luogo privilegiato del processo di apprendimento di pratiche di accoglienza e non solo di nozioni mnemoniche. “Dobbiamo recuperare il senso del valore della comunità, partendo dalle scuole. Significa mettere insieme soggetti diversi, facendo della didattica inclusiva. È il modo in cui decidiamo di stare insieme che ci rende o meno comunità”.

Punto importante è stato la questione regole, tanto osteggiate nel discorso politico e pedagogico. “La democrazia ha bisogno di regole. Nel nostro Paese abbiamo messo da parte regolamenti normativi senza fare un’analisi di ciò che funzionava e ciò che andava accantonato”. D’Elia ribadisce l’importanza di corresponsabilità tra genitori e insegnanti nel dare regole ai ragazzi per aiutarli a gestire situazioni non solo scolastiche, ma anche della vita quotidiana. “L’interferenza dei genitori nuoce al processo di maturazione dei ragazzi”.

Siamo in una fase culturale dove diamo un’enfasi alla parola comunicazione e il professore richiama l’attenzione sulla crisi paradossalmente delle qualità delle relazioni, frutto di un atteggiamento nichilista, tendente alla negatività. “La scuola deve inventarsi qualcosa per gli studenti a cui lo studio non piace. È lì la vera scommessa formativa. Noi docenti non dobbiamo essere sanzionatori, ma dobbiamo fare il nostro massimo possibile per incuriosire e sostenere i nostri studenti”.

Nel dibattito seguito al seminario, sia giovani che docenti hanno posto domande su cosa debba essere migliorato nel lavoro di sinergia tra scuola e famiglia.  Si è parlato della proiezione dei sogni degli adulti nei bambini, ma anche delle ansie di prestazione dei ragazzi nel voler gratificare i genitori attraverso diploma e laurea, “una sorta di ascensore sociale, specialmente da noi al Sud”. “L’importanza dei contenuti disciplinari è importante, ma su tali basi dobbiamo aggiungere altre variabili emotive che favoriscono o ostacolano un ragazzo o una ragazza. “Se io non so riconoscere le mie emozioni, io non potrò mai aiutare i miei allievi e i miei figli”.

L’incontro inaugurale del Liceo delle Scienze Umane si è concluso con un’affermazione importante del professor D’Elia: “Dobbiamo recuperare le relazioni umane se vogliamo migliorare le relazioni educative e produrre benessere e positività”.

 

L'articolo Inaugurato con successo l’indirizzo Scienze Umane al Liceo Classico “A. Oriani” proviene da Il Quarto Potere.

]]>
https://ilquartopotere.it/scuola/inaugurato-con-successo-lindirizzo-scienze-umane-al-liceo-classico-a-oriani/feed/ 0