Rubrica Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/category/rubrica/ Le notizie sotto un'altra luce Thu, 06 Oct 2022 06:23:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Rubrica Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/category/rubrica/ 32 32 Leonardo D’Ingeo: il genio coratino della cucina a Milano https://ilquartopotere.it/rubrica/oltre-i-confini/leonardo-dingeo-il-genio-coratino-della-cucina-a-milano/ https://ilquartopotere.it/rubrica/oltre-i-confini/leonardo-dingeo-il-genio-coratino-della-cucina-a-milano/#respond Thu, 06 Oct 2022 06:21:45 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=20899 “Senza passione, non sogni, non realizzi, non concretizzi. Senza stimoli, si accumulano solo rimpianti, se lo pensi: fallo!” “ Vedrai, vedrai, mamma!” così Leonardo D’Ingeo rassicurava la sua mamma quando ella nutriva dubbi sulle scelte lavorative del maggiore dei suoi tre figli. Leonardo , in procinto di partire per Barcellona per un evento dedicato ai […]

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Senza passione, non sogni, non realizzi, non concretizzi. Senza stimoli, si accumulano solo rimpianti, se lo pensi: fallo!”

“ Vedrai, vedrai, mamma!” così Leonardo D’Ingeo rassicurava la sua mamma quando ella nutriva dubbi sulle scelte lavorative del maggiore dei suoi tre figli. Leonardo , in procinto di partire per Barcellona per un evento dedicato ai 50 migliori bar al mondo, ha potuto ora dimostrare alla sua mamma e a tutti, che ha raggiunto grandi obiettivi. Coratino doc, 28 anni, il suo nonno omonimo è stato il punto di riferimento del Caseificio Pugliese, il suo papà tuttora esporta l’ arte casearia in tutto il mondo, dopo aver gestito un caseificio con la famiglia, che la mamma Annarita ha chiuso poco tempo fa. Leonardo, già da ragazzino, ha mostrato il suo interesse per la cucina, ha studiato negli istituti alberghieri di Molfetta e Vieste, e a 15 anni e mezzo i suoi genitori “mi hanno messo su un bus per Salò e ho iniziato con le stagioni estive. Non so quanto ho pianto, ma quelle esperienze hanno fortemente contribuito a farmi diventare quello che sono. Ringrazio i miei genitori per avermi spronato così”

Adesso Leonardo, gestisce con altri soci ( un gruppo di appassionati di cucina e drinks, tra cui Domenico, lucano, e altri che hanno, come Leo, girato il mondo e inglobato esperienze variegate e internazionali che mettono ogni giorno nel loro lavoro) il più famoso cocktail- bistrot di Milano, “Carico Milano”, un vero e proprio punto di riferimento per Milano e per tutta l’Italia. Ha un format estero, uno stile industrial, un’atmosfera accogliente e soprattutto la libertà di mangiare e/o bere ciò che la creatività dei ragazzi gestori mette nei piatti e nei bicchieri, con un gin ( di una multinazionale estera) come elemento principale.

Nei suoi piatti c’è sempre un rimando alla tradizione, o alla sua terra, o alla sua famiglia: arte, gusto, esperienza di cucina gourmet, con chef stellati, tra Bari, Parigi e altre città del mondo fanno di ogni sua creazione gastronomica “un piatto che oggi mi piace ma tra qualche giorno non mi piace più” , perché Leo è così, si innova continuamente, scrive continuamente ricette. Il suo legame con Corato, oltre che con la sua famiglia, rimane anche lavorativo, dopo l’ esperienza importante allo Storyteller di alcuni anni fa e in altre sale ricevimenti coratine, dal momento che collabora come consulente dell’Antico Commercio.

Il “Carico Milano” è tra i migliori restaurant-bar d’ Europa e offre le esperienze internazionali ( molto giapponese) dei suoi gestori, l’approccio cpugliese/mediterraneo, una visione diversa di cucina, un’ unione di sapori inconsueta di uno chef molto autocritico che cambia molto spesso menù, ma con materie prime di altissima qualità in un pranzo dal costo contenuto grazie ad un ambiente e un servizio più snelli e liberi. Il locale, posizionato in un quartiere artistico-urbano, molto metropolita: Porta Genova, zona Navigli, è in via Savona, una delle vie più importanti della moda, punto principale della Fashion Week, è punto di riferimento anche per gli esperti nel settore.
Leonardo punta alla stella Michelin e cerca e lavora costantemente per obiettivi sempre più importanti, sognando una vita tra Milano e Londra o tra Milano e l’ Asia.
Il consiglio ai giovani d’oggi che egli vede un po’confusi e meno appassionati, è di appassionarsi al lavoro che fanno, soprattutto se in cucina. “Senza passione, non sogni, non realizzi, non concretizzi. Senza stimoli, si accumulano solo rimpianti, se lo pensi: fallo!”: questo ribadisce lo chef, che non ha mai smesso e mai smetterà di portare avanti e difendere le sue idee!
Di Corato, oltre alla sua famiglia, mancano i prodotti, la Murgia, il mare, la passione per il Bari calcio e anche l’ accoglienza che ad agosto scorso ha sperimentato nel pranzo che ha preparato all’Antico Commercio.
La sua mamma, profondamente orgogliosa di Leonardo, come degli altri due figli, Giuseppe, Carabiniere a Castrocaro e Gianluca, chef in una sala ricevimenti tranese, ribadisce il continuo desiderio del figlio di migliorarsi, nonostante le difficoltà. Ricorda la difficilissima esperienza a Parigi, di cui la madre ha saputo dei disagi solo quando è tornato a Corato, perché egli non si fa abbattere facilmente e conserva la forza, la volontà di resistere che lei stessa le ha trasmesso. Ella, tra l ‘altro, vorrebbe pensasse di più alla salute, dal momento che vive solo di lavoro e casa, e si rifugia in cucina a sperimentare novità anche quando ha voglia di evadere dai problemi. Il suo lavoro è soprattutto passione e la mamma, sapendolo sereno e felice, riesce a tollerare la sua lontananza. Annarita consiglia alla mamme di non gestire troppo la vita dei propri figli, di non essere troppo invadenti né troppo protettive, di renderli autonomi e forti per affrontare la vita anche lontano da casa. Gli atteggiamenti di affetto e attaccamento morboso non rendono indipendenti i figli, non li aiutano a camminare da soli. “ Non bisogna mai fermarsi: bisogna puntare in alto, sempre!”

 

 

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Paesaggi, volti, storie e prodotti d’eccellenza: presentata la prima Guida nazionale del Parco dell’Alta Murgia (Foto) https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/paesaggi-volti-storie-e-prodotti-deccellenza-presentata-la-prima-guida-nazionale-del-parco-dellalta-murgia-foto/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/paesaggi-volti-storie-e-prodotti-deccellenza-presentata-la-prima-guida-nazionale-del-parco-dellalta-murgia-foto/#respond Fri, 13 May 2022 06:37:05 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=18329 164 indirizzi dove fermarsi a mangiare, dormire e comprare lungo il tragitto C’è una fetta di entroterra pugliese dove il paesaggio non è semplicemente uno sfondo all’orizzonte, ma un elemento vivo e pulsante di storie. È il Parco Nazionale dell’Alta Murgia a cui Le Guide di Repubblica ha dedicato un affascinante volume che ne celebra […]

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164 indirizzi dove fermarsi a mangiare, dormire e comprare lungo il tragitto

C’è una fetta di entroterra pugliese dove il paesaggio non è semplicemente uno sfondo all’orizzonte, ma un elemento vivo e pulsante di storie. È il Parco Nazionale dell’Alta Murgia a cui Le Guide di Repubblica ha dedicato un affascinante volume che ne celebra il volto carsico di lame, doline e inghiottitoi intervallati a boschi di quercia, conifere e ad ampie distese di ferule. Una terra aspra dove è ancora saldo il legame dell’uomo con la terra, come racconta la Guida le cui pagine accompagnano in un luogo senza tempo animato da pastori, cantori, conoscitori di erbe e orchidee selvatiche, ma anche di artisti, designer e cineasti.

«Per la prima volta il Parco dell’Alta Murgia è raccontato in una guida nazionale – ha dichiarato il presidente Francesco Tarantini – che mette a sistema tutte le ricchezze del territorio. Un volume ricco di contenuti che valorizzano la particolarità dei siti, gli itinerari da percorrere, i sapori della terra e i personaggi che la fanno grande attraverso l’arte, la cultura e il sapere artigiano. Oggi abbiamo celebrato un risultato importante, il frutto di un lavoro curato nei minimi dettagli, fino alla copertina che rappresenta il Genius loci dell’Alta Murgia. Puntiamo a una maggiore conoscenza del Parco e farlo diventare Geoparco UNESCO.»

La presentazione si è tenuta nel Dipartimento Turismo e Cultura della Regione, dove sono intervenuti Gianfranco Lopane, assessore al Turismo, Sviluppo e Impresa turistica della Regione Puglia, Francesco Tarantini, presidente del Parco dell’Alta Murgia, Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione, Giuseppe Cerasa, direttore Le Guide di Repubblica, e Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione.

La Guida si apre con interviste a personaggi dello spettacolo, della cultura e della musica legati all’Alta Murgia, come Ralph Fiennes, Renzo Arbore, Sergio Rubini, Michele Placido, Riccardo Scamarcio, Nico Cirasola e il gruppo musicale Uaragniaun, per fare spazio alla sezione “Volti e Storie” che racconta di pastori, cercatori di erbe, camminatori, casari, pasticceri, artigiani virtuosi e designer che valorizzano il territorio nel loro lavoro quotidiano. Tra tutte, vi sono le avventure di Francesco Gargano detto Ciccillo, l’esperto di erbe selvatiche che percorre in lungo e in largo il Parco nella loro ricerca, di Mariantonietta Scalera, la giovane pastora che vive in simbiosi con il suo gregge, di Nicola Diomede, il camminatore che dedica un trekking ogni domenica alla figlia scomparsa e a cui invita ad unirsi attraverso i social, di Vichy Gravinese, l’apicultrice che “sussurra alle api” e che ha fondato il brand Alveare da Favola a Cassano.

Numerosi gli itinerari e i luoghi raccontati, sulle tracce dell’Imperatore Federico II o tra i tesori archeologici come la Necropoli di San Magno a Corato, passando dai geositi a impronte di dinosauro come Cava Pontrelli e dai set cinematografici di famose pellicole tra cui Il racconto dei racconti girato a Castel del Monte, L’ultimo paradiso nelle distese di Gravina e No time to die, in cui James Bond interpretato da Daniel Craig si lancia dal Ponte Acquedotto.

Ampio spazio tra le pagine alle tredici città del Parco, da Altamura a Spinazzola e da Andria a Ruvo di Puglia, passando per il fascino sotterraneo di Gravina, i panorami di Poggiorsini e Minervino Murge, la patria dell’olio rappresentata da Corato, Bitonto con la sua cattedrale romanica e le geometrie dei seminativi che risaltano negli agri di Santeramo, Toritto, Grumo Appula e Cassano delle Murge.

Parco dell’Alta Murgia una terra generosa di sapori, raccontati nella sezione “Itinerari del gusto” con un focus su specialità come la Burrata di Andria, la mandorla di Toritto, il Pallone di Gravina, il fungo Cardoncello, il pane e la lenticchia di Altamura, insieme a 12 ricette di chef murgiani. Dolci tipici e amari locali sono accompagnati da 164 indirizzi dove fermarsi a mangiare, dormire e comprare lungo il tragitto.

«Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia – dichiara l’assessore al Turismo Lopane – è un’affascinante esempio di paesaggio in cui la natura e l’uomo hanno modellato e animato un altopiano dinamico, cangiante nei colori e nei profumi, ricco di specie animali e vegetali protette. La presentazione della Guida è la riprova che il territorio dell’Alta Murgia è incompatibile con qualsiasi progetto che, come per l’ipotesi di un sito di smaltimento di scorie radioattive, ne possa compromettere la sua straordinaria natura e tradizione.»

«Il Parco dell’Alta Murgia ha deciso di giocare fino in fondo la carta del geoturismo – scrive il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa – per sottolineare l’esclusività che mette insieme storia antichissima, natura, ma anche prodotti della terra: dalla burrata ai salumi, dalle lenticchie al pane, dall’olio ai formaggi, dal vino alla carne. E quindi lanciare una sfida alle altre mete più gettonate della Puglia e del Belpaese puntando su un mix che può sorprendere a affascinare.»

«L’Agenzia Pugliapromozione sta lavorando intensamente su due prodotti che si fondono nella Guida di Repubblica ai sapori ed ai piaceri del Parco dell’Alta Murgia – dice il direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale – Sono salute e benessere ed anche enogastronomia, che nel Parco dell’Alta Murgia si esprimono in cammini, relax, prodotti tipici ricchi di valenza nutraceutica, con un gusto inimitabile, nonché motivazioni di viaggi destagionalizzati.»

In allegato un estratto della Guida.

 

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Il Parco dell’Alta Murgia tra i parchi più virtuosi d’Italia per la salvaguardia degli impollinatori https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/il-parco-dellalta-murgia-tra-i-parchi-piu-virtuosi-ditalia-per-la-salvaguardia-degli-impollinatori/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/il-parco-dellalta-murgia-tra-i-parchi-piu-virtuosi-ditalia-per-la-salvaguardia-degli-impollinatori/#respond Tue, 22 Feb 2022 23:11:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=16573 107 le specie di api e 81 le specie di farfalle nell’Alta Murgia Un’app per censirle e proteggerle al centro del progetto di tutela Il Parco dell’Alta Murgia nella rosa dei parchi più virtuosi d’Italia per le azioni in campo volte alla tutela della biodiversità. L’importante riconoscimento arriva dal Ministero della Transizione Ecologica che ha […]

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107 le specie di api e 81 le specie di farfalle nell’Alta Murgia

Un’app per censirle e proteggerle al centro del progetto di tutela

Il Parco dell’Alta Murgia nella rosa dei parchi più virtuosi d’Italia per le azioni in campo volte alla tutela della biodiversità. L’importante riconoscimento arriva dal Ministero della Transizione Ecologica che ha attribuito un premio all’ente per la strategia di salvaguardia degli insetti impollinatori, le cui azioni hanno rispettato – in modo puntuale malgrado la pandemia – le indicazioni fornite dall’ISPRA e dall’Università di Torino, inquadrate nelle Direttive ministeriali 2019 e 2020. Il riconoscimento premia in particolare la gestione di “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle”, progetto realizzato con Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, in altre occasioni già esaltato dal MiTE per la messa a punto di un sistema di valutazione e raccolta dati sulla presenza degli impollinatori.

«Con il progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle” – dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM – puntiamo a una maggiore comprensione del ruolo chiave degli impollinatori, ma anche a favorirne nel concreto la tutela con indagini e interventi sul territorio. Oltre a gratificarci, il riconoscimento del MiTE è un impulso ad accrescere l’attività di sensibilizzazione dei cittadini, spesso ignari dell’importanza di questi insetti. In agenda ci sono webinar ed eventi di educazione ambientale in occasione della Giornata mondiale delle api».

Quattro i parchi nazionali più virtuosi d’Italia: insieme al Parco dell’Alta Murgia ci sono il Parco dell’Arcipelago Toscano, il Parco del Cilento e il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Il riconoscimento consiste in un premio di oltre 25mila euro destinato alle attività di formazione del personale.

Il progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle” punta a una migliore condizione degli impollinatori selvatici, con interventi di miglioramento ambientale e pratiche di gestione delle aree forestali e agricole.

Tra gli obiettivi primari, la realizzazione di un’app per la raccolta dati e volta alla creazione di un database unico per tutte le aree protette regionali e nazionali. Lo sviluppo è coordinato da ISPRA e vede il Parco dell’Alta Murgia capofila di un progetto pilota che coinvolge l’area Tirrenico-Adriatica con i parchi dell’Appennino Lucano, Aspromonte, Gargano, Pollino, Sila e Vesuvio. In fase avanzata di sviluppo, l’applicazione consentirà il rilievo in campo e la raccolta uniforme dei dati, tracciandoli e garantendone la qualità. La finalità è la stima degli indicatori di conservazione degli insetti e l’adozione di buone pratiche per l’attuazione dei programmi di monitoraggio, secondo i protocolli forniti da ISPRA.

Per assicurare il corretto utilizzo dell’app e garantire nel tempo la raccolta omogenea di dati, il Parco dell’Alta Murgia ha promosso sessioni formative online a cura di ISPRA nell’ambito del programma “Gli impollinatori contano, contiamoli”, con attività sul campo che si terranno nel Parco il 5 e 6 aprile prossimi. Il ciclo di webinar prende avvio domani 23 febbraio, la prima di tre date seguita dalle sessioni dell’1 e 15 marzo 2022. Incontri online e attività sul campo sono rivolti ai tecnici delle aree protette coinvolti nel progetto e confluiranno in un workshop nazionale in via di definizione.

Le indagini di campo svolte nell’Alta Murgia hanno rilevato finora la presenza di ben 107 specie di apoidei (api e bombi) appartenenti a 23 generi, il 9,37% delle specie segnalate in Italia (dati 2021). La maggior parte appartengono ai generi Anthophora, Eucera, Halictus, Lasioglossum e Andrena (api solitarie che nidificano in siti di vario tipo come cavità scavate nel terreno), Nomada (comprendenti specie cleptoparassite che depongono le uova nei nidi di altre specie) e Bombus (generalmente di grandi dimensioni e con specie caratterizzate da vari gradi di socialità).

81, invece, le specie di Lepidotteri Ropaloceri (farfalle diurne) presenti nel Parco, di cui è in corso lo stato di valutazione per comprendere i rischi a cui le popolazioni stanno andando incontro. Tra queste, rientrano 2 specie di interesse comunitario come Melanargia arge e Zerynthia cassandra, altre 4 identificate come rare nella regione: Hyponephele lycaon, Satyrium w-album, Carcharodus baeticus e Brenthis hecate. Dal confronto dei dati ricavati nell’ambito del progetto (2020-2021) con quelli registrati in passato (a partire dal 1966) emerge che il Parco dell’Alta Murgia ha una lepidotterofauna ben studiata nel tempo, grazie anche alle numerose attività di divulgazione e citizen science che coinvolgono i cittadini. Il dato che affiora è il buon livello di conservazione delle popolazioni negli ultimi 50 anni, reso possibile soprattutto dalla presenza dell’area protetta che ha tutelato un territorio eterogeneo, con zone boscate che garantiscono nettare alternate alle aree steppiche ricche di farfalle.

 

 

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Castello del Garagnone: il Parco dell’Alta Murgia avvia la procedura di acquisto https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/castello-del-garagnone-il-parco-dellalta-murgia-avvia-la-procedura-di-acquisto/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/castello-del-garagnone-il-parco-dellalta-murgia-avvia-la-procedura-di-acquisto/#respond Thu, 27 Jan 2022 23:43:21 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=15901 C. S. Con la Delibera presidenziale n. 32/2021 emanata dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia prende avvio la procedura di acquisto del Castello del Garagnone, attraverso l’esercizio del diritto di riscatto. È un fondamentale passo avanti verso una migliore tutela e fruizione del bene, un forte elemento di attrazione situato in zona A (area di riserva […]

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C. S.
Con la Delibera presidenziale n. 32/2021 emanata dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia prende avvio la procedura di acquisto del Castello del Garagnone, attraverso l’esercizio del diritto di riscatto. È un fondamentale passo avanti verso una migliore tutela e fruizione del bene, un forte elemento di attrazione situato in zona A (area di riserva integrale) dell’area protetta.

Il Castello del Garagnone, noto anche come Rocca invisibile, è parte di una prestigiosa triade di monumenti che comprende Castel del Monte e il Castello di Gravina, tutti e tre situati nel Parco e voluti dall’imperatore svevo Federico II. Edificato in età normanna durante il regno degli Altavilla, fu ricostruito a scopo difensivo nel 1220. Del maniero ne restano oggi le affascinanti rovine che si ergono in collina sul costone murgiano, fonte di interesse per numerosi visitatori.

«L’obiettivo – dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM – è mettere a sistema tutti gli attrattori del Parco, di cui il Castello del Garagnone è parte integrante. Il suo acquisto da parte dell’ente rientra in un percorso di recupero e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-culturale dell’Alta Murgia. Acquisirlo consentirà di valorizzarlo singolarmente ma anche di migliorare l’offerta turistica del Parco, creando un percorso ad hoc che includa tutti i siti ricadenti in agro di Spinazzola, tra cui le Miniere di Bauxite, il bosco di Acquatetta e l’inghiottitoio di Cavone.»

 

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Patruno, la famiglia coratina nel calendario 2022 del Parco dell’Alta murgia https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/patruno-la-famiglia-coratina-nel-calendario-2022-del-parco-dellalta-murgia/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/patruno-la-famiglia-coratina-nel-calendario-2022-del-parco-dellalta-murgia/#respond Wed, 22 Dec 2021 18:43:56 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=15222 “Paesaggi umani”: il nuovo calendario del Parco celebra l’uomo e il suo legame alla terra È dedicato alla famiglia coratina Patruno il mese di gennaio, i Patruno si dedicano da anni all’attività agro-zootecnica in una tra le zone del Parco Nazionale dell’Alta Murgia paesaggisticamente più suggestive, il paesaggio di Piano d’Annaia. Il 2021 un anno […]

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“Paesaggi umani”: il nuovo calendario del Parco celebra l’uomo e il suo legame alla terra

È dedicato alla famiglia coratina Patruno il mese di gennaio, i Patruno si dedicano da anni all’attività agro-zootecnica in una tra le zone del Parco Nazionale dell’Alta Murgia paesaggisticamente più suggestive, il paesaggio di Piano d’Annaia.

Il 2021 un anno in ascesa: numerosi i traguardi raggiunti a partire dal sì della Regione alla perimetrazione delle Aree Contigue

Nel 2022: turismo sostenibile, conservazione della biodiversità e promozione del patrimonio geologico per entrare nella rete dei Geoparchi UNESCO

Un anno di conquiste, alleanze ed eventi memorabili ha segnato la storia del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Nonostante la crisi pandemica, il 2021 ha registrato importanti traguardi per l’intero territorio murgiano, come l’attesa approvazione da parte della Regione della perimetrazione delle Aree Contigue e il suo sostengo alla candidatura del Parco a Geoparco UNESCO.

Le Aree Contigue sono uno strumento di tutela previsto dalla Legge quadro sulle aree protette, essenziale per valorizzare la ricchezza ambientale e geologica delle aree limitrofe al Parco ed estendere alle zone coinvolte gli incentivi previsti dai programmi ministeriali e dalle ZEA (Zone Economiche Ambientali). Inoltre, inglobando Acquaviva e Laterza e i tredici centri urbani esclusi dal perimetro del Parco, le Aree Contigue rappresentano un forte freno alla realizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi, la cui incompatibilità con l’Alta Murgia è stata evidenziata nelle osservazioni presentate dall’ente nell’ambito del Seminario tenuto da Sogin.

Risultati raggiunti e attività future sono stati illustrati in Regione Puglia durante la presentazione del calendario 2022, alla presenza di Anna Grazia Maraschio, assessora all’Ambiente, Urbanistica, Paesaggio e Aree Protette della Regione Puglia, Francesco Tarantini, presidente del Parco dell’Alta Murgia, e dei protagonisti del calendario.

“Paesaggi umani” è il titolo del calendario 2022: un viaggio nel cuore pulsante dell’Alta Murgia, culla di una civiltà contadina che mantiene intatta l’anima del passato. Nelle foto c’è un indissolubile legame alla terra visibile in volti e mani segnati dal vento, dal freddo e dal lavoro nei campi. Con didascalie anche in lingua inglese, ogni foto celebra i contadini e i pastori del Parco, dai novantenni Anna e Raffaele che continuano a produrre il formaggio in grotta, a Francesco, il raccoglitore di erbe murgiane detto Ciccillo, passando per Mariantonietta, Rosa e Gabriele, tre giovani che hanno scelto la libertà delle Murge contro ogni convenzione.

«Un anno di obiettivi raggiunti – dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM – ha valorizzato un territorio dalle grandi potenzialità che finalmente vengono a galla. Nel 2022 lavoreremo per migliorarne la fruibilità e promuoverlo a 360 gradi, certificando le aziende con la Carta Europea del Turismo Sostenibile e concedendo loro il logo del Parco. Sarà fondamentale, inoltre, la riapertura dei centri visita e delle Miniere di Bauxite. Nel nuovo calendario – conclude Tarantini – abbiamo immortalato chi realmente rappresenta il Parco e ne custodisce i saperi. C’è una Murgia silenziosa che vive lontano dal chiasso e poco incline – per natura – a farsi fotografare. Era importante, però, mettere in luce una realtà singolare fatta di volti e mani preziose. Per farlo siamo entrati in punta di piedi, come dice Carlo Levi “nel mondo dei contadini non si entra senza una chiave di magia”.»

Tutela del territorio, turismo sostenibile, conservazione della biodiversità e promozione del patrimonio geologico restano gli assi principali su cui il Parco continuerà a lavorare nel 2022, puntando a far parte della rete mondiale dei Geoparchi UNESCO la cui candidatura è ufficiale da novembre scorso.

Oltre alle Aree contigue, fondamentale nel 2021 l’approvazione da parte del MiTE del Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, volto a contrastare al meglio le situazioni di rischio. Aziende agricole e associazioni di volontariato hanno pattugliato di continuo l’area Parco in supporto di Vigili del Fuoco, Arif e Protezione Civile, riducendo in modo drastico la superficie dei boschi colpita dal fuoco, passata da 324 ettari nel 2020 a 135 nel 2021. Inoltre, grazie al programma “Parchi per il clima” del MiTE ben cinque boschi verranno messi in sicurezza dal rischio incendi: il bosco di Acquatetta, la pineta di Castel del Monte, il bosco Cecibizzo, il bosco Ovile del Castello-Povera Vita e il bosco di Monte Cucco.

Sul fronte rifiuti, quest’anno all’iniziativa “Alta Murgia Pulita” cui partecipano i cittadini si è affiancata un’importante opera di contrasto svolta con il supporto dell’Esercito che ha rimosso dal Parco oltre 40mila kg di pneumatici fuori uso, liberato una delle miniere di bauxite dalla carcassa di un camion, mentre è in programma a inizio gennaio la rimozione dalla Grava di Faraualla di svariate carcasse di auto.

Lo scorso novembre la ripresa delle attività di cattura dei cinghiali, insieme all’avvio a inizio anno di “Ficipam”, progetto pilota che punta a una filiera sostenibile dell’animale con sistemi di cattura, macellazione e uso in sicurezza delle carni e che ha visto nei giorni scorsi l’acquisto di un macello mobile e di nuovi chiusini. Inoltre, il Parco ha approvato sostanziali modifiche al regolamento danni da fauna, con nuovi criteri che hanno previsto un incremento degli indennizzi agli agricoltori.

Il 24 maggio 2021 il Parco dell’Alta Murgia entra nella storia della filatelia italiana con l’emissione di cinque francobolli che celebrano i geositi più importanti: Cava Pontrelli, Grotta di Lamalunga, le Miniere di Bauxite, il Pulo di Altamura e il Pulicchio di Gravina. La ricchezza di geodiversità è tra i principali punti di forza del Parco, impegnato a valorizzarla con l’avvio della candidatura a Geoparco Unesco, con la riqualifica in corso delle Miniere di Bauxite e con progetti che sensibilizzano i cittadini sull’importanza di tutelarla. Tra questi spiccano le iniziative “Geopassi” e “GeoSchool” realizzate in collaborazione con le guide dell’ente: la prima conduce i cittadini lungo i siti con particolare valenza geologica, la seconda, rivolta alle scuole dei tredici comuni, partirà nel 2022 con laboratori didattici nelle classi e uscite all’aperto.

Il turismo sostenibile la principale chiave di accesso alle bellezze del Parco. Per incentivarlo, nel 2021 l’ente ha avviato la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) volta a certificare le aziende con il marchio della sostenibilità in ambito turistico. Si affianca a questo la pubblicazione del vademecum dell’escursionista con quindici regole per una corretta fruizione dell’area protetta.

Massimo rilievo alla tutela delle specie e degli habitat. Nel 2021 entra nel vivo il progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle” per aumentare la conoscenza degli impollinatori e individuare interventi di miglioramento ambientale, in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze. Alle indagini di campo, che hanno rilevato la presenza di oltre 80 specie di farfalle nell’Alta Murgia, si affiancano i bioblitz rivolti ai cittadini per renderli protagonisti della ricerca scientifica. Per la puntuale e dettagliata gestione del progetto, il MiTE ha inserito il Parco tra i quattro più virtuosi d’Italia, riconoscendogli una premialità per le attività di formazione del personale.

Il 2021 si chiude con numerose alleanze costruite attraverso la firma di diversi protocolli d’intesa, che hanno valorizzato l’Alta Murgia aumentandone la visibilità a livello nazionale. L’estate conserva eventi indelebili come il concerto di Ludovico Einaudi nello scenario di Jazzo Pantano, ma anche storiche trasmissioni come “Linea Verde Tour” e la realizzazione del documentario “Meraviglie Geologiche d’Italia” con il divulgatore Luigi Bignami, che ha registrato oltre un milione di persone sintonizzate su Focus TV.

 

 

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Il 23, 29 e 30 novembre la presentazione nelle masserie del Parco del marchio legato alla sostenibilità https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/il-23-29-e-30-novembre-la-presentazione-nelle-masserie-del-parco-del-marchio-legato-alla-sostenibilita/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/il-23-29-e-30-novembre-la-presentazione-nelle-masserie-del-parco-del-marchio-legato-alla-sostenibilita/#respond Tue, 23 Nov 2021 07:03:52 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=14542 Al via ufficiale nel Parco dell’Alta Murgia la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) per certificare le aziende nell’area protetta con il marchio legato alla sostenibilità in ambito turistico. Il percorso per ottenere la certificazione verrà illustrato in un ciclo di incontri di presentazione in programma il 23, 29 e 30 novembre […]

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Al via ufficiale nel Parco dell’Alta Murgia la fase 2 della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) per certificare le aziende nell’area protetta con il marchio legato alla sostenibilità in ambito turistico. Il percorso per ottenere la certificazione verrà illustrato in un ciclo di incontri di presentazione in programma il 23, 29 e 30 novembre nelle masserie del Parco, rivolti rispettivamente alle aziende dell’ospitalità e dell’accoglienza turistica, alle imprese che erogano servizi di fruizione, conoscenza e visita del Parco e agli operatori di agriturismi, masserie e boschi didattici che erogano servizi turistici di promozione del territorio.

«Con l’avvio della fase 2 – dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM – il Parco dell’Alta Murgia entra nel vivo della Carta Europea del Turismo Sostenibile per un nuovo modello di marketing territoriale, più incline alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo delle comunità locali. Nei prossimi mesi le aziende avranno a disposizione un gruppo di tecnici per guidarle nel percorso di certificazione, dotandosi di strumenti più efficaci per migliorare l’offerta turistica. L’obiettivo è sviluppare prodotti turistici nel rispetto dell’ambiente, incrementando il flusso di visitatori e distinguendosi nel panorama europeo come Parco che guarda alla sostenibilità».

Terminata la fase 1 della CETS, in cui Europarc Federation ha certificato il Parco dell’Alta Murgia, si avvia la fase 2 che vedrà gli operatori turistici protagonisti del territorio in cui vivono e fanno impresa, in uno scenario strategico che mira a valorizzare un territorio unico e sorprendente.

La Carta Europea del Turismo Sostenibile rafforza la credibilità di un’azienda operante in un’area protetta. Certificare la propria attività con il marchio CETS offre numerosi vantaggi tra cui l’immissione della spesa dei visitatori nell’economia locale, il miglioramento dell’offerta turistica basata sulla valorizzazione del territorio, l’incremento delle prenotazioni, la riduzione dei costi operativi attraverso un uso sostenibile delle risorse, il riconoscimento dell’azienda a livello europeo e lo sviluppo di nuove opportunità commerciali. Le aziende saranno affiancate da un team di esperti messo a disposizione dall’ente Parco per supportarle nel processo con attività di formazione e confronto, preparando la strada per ottenere la certificazione.

La presentazione della fase 2 della CETS si svolgerà da oggi, 23 novembre, presso Masseria Barbera a Minervino Murge, il 29 presso Masseria Cimadomo a San Magno (Corato) e il 30 presso l’Agriturismo Murà ad Altamura, alle ore 17:00. Le aziende devono prenotare la propria presenza all’indirizzo email cets2@parcoaltamurgia.it. L’ingresso è libero previa esibizione del Green Pass.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Al via la formazione per la Carta Europea del Turismo Sostenibile: come partecipare https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/al-via-la-formazione-per-la-carta-europea-del-turismo-sostenibile-come-partecipare/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/al-via-la-formazione-per-la-carta-europea-del-turismo-sostenibile-come-partecipare/#respond Sat, 20 Nov 2021 07:25:31 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=14501 Martedì 23 novembre prende il via un importante ciclo di incontri per presentare la fase 2 del marchio #CETS, per informare gli operatori di strutture ricettive, agriturismi, masserie e servizi di guida turistica sulla possibilità di certificare la propria attività con la Carta Europea del Turismo Sostenibile, attraverso azioni che favoriscono la sostenibilità ambientale. Certificare […]

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Martedì 23 novembre prende il via un importante ciclo di incontri per presentare la fase 2 del marchio #CETS, per informare gli operatori di strutture ricettive, agriturismi, masserie e servizi di guida turistica sulla possibilità di certificare la propria attività con la Carta Europea del Turismo Sostenibile, attraverso azioni che favoriscono la sostenibilità ambientale.

Certificare la propria attività con la CETS ha numerosi vantaggi. Negli incontri di presentazione lo staff tecnico del Parco spiegherà come ottenere il riconoscimento.

Per partecipare all’incontro rivolto alla propria tipologia di impresa occorre prenotarsi all’indirizzo email cets2@parcoaltamurgia.it   

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Il Parco dell’Alta Murgia presenta “Il vademecum dell’escursionista”: 15 regole per un’escursione sicura https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/il-parco-dellalta-murgia-presenta-il-vademecum-dellescursionista-15-regole-per-unescursione-sicura/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/il-parco-dellalta-murgia-presenta-il-vademecum-dellescursionista-15-regole-per-unescursione-sicura/#respond Wed, 10 Nov 2021 10:48:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=14306 Quindici regole base per godere del Parco in sicurezza e mantenere integro nel tempo il suo prezioso patrimonio naturale. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia presenta “Il vademecum dell’escursionista”, una serie di linee guida elaborate con le guide ufficiali dell’ente, con norme e suggerimenti per una corretta fruizione dell’area protetta, programmando un’escursione il più sicura possibile. […]

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Quindici regole base per godere del Parco in sicurezza e
mantenere integro nel tempo il suo prezioso patrimonio naturale. Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia presenta “Il vademecum dell’escursionista”, una serie di linee guida elaborate con le guide ufficiali dell’ente, con norme e suggerimenti per una corretta fruizione dell’area protetta, programmando un’escursione il più sicura possibile. La speciale mascotte è la volpe, un animale socievole e particolarmente amato dagli abitanti del Parco. «L’obiettivo è far visitare il territorio in modo consapevole –
dichiara Francesco Tarantini, presidente PNAM – Un escursionista responsabile non può fare a meno di un vademecum, una guida pratica per percorrere al meglio un itinerario e con informazioni utili in caso di necessità. Conoscere le caratteristiche dei sentieri e sapere come muoversi è essenziale per non mettere a rischio la propria incolumità e godere al meglio delle ricchezze della natura. Tra le regole – conclude Tarantini – c’è l’invito a rispettare la biodiversità dell’Alta Murgia e a non deturpare il suo patrimonio culturale, geologico e archeologico.»
“Il vademecum dell’escursionista” raccoglie i punti da tenere a mente per un’escursione piacevole e in sicurezza, semplici indicazioni sui comportamenti da adottare nell’area protetta e inparticolare nelle zone di riserva integrale (Zona A) come il Pulo di Altamura, la Rocca del Garagnone e le Miniere di Bauxite. Tra queste, l’invito a visionare il regolamento del Parco sul suo sito ufficiale, a documentarsi sulle caratteristiche e sull’effettiva percorribilità dei sentieri leggendo
le mappe e le carte topografiche, a indossare abbigliamento ed equipaggiamento adeguati, a non pernottare o campeggiare in assenza di autorizzazioni, a non abbandonare i rifiuti e a rispettare le tradizioni agro-pastorali e ogni specie che popola il Parco. Sono indicati, inoltre, i numeri di pronto intervento per il soccorso di animali selvatici e per segnalare eventuali illeciti al Reparto Carabinieri Forestali.
Il vademecum è disponibile sul sito del Parco al seguente link:

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Barlia robertiana: la gigante tra le orchidee, dal profumo intenso, presente sulla Murgia https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/barlia-robertiana-la-gigante-tra-le-orchidee-dal-profumo-intenso-presente-sulla-murgia/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/barlia-robertiana-la-gigante-tra-le-orchidee-dal-profumo-intenso-presente-sulla-murgia/#respond Mon, 05 Apr 2021 05:19:28 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=11166 Barlia robertiana (Himantoglossum robertianum) Vi sarà capitato, girando per le Murge nei mesi di febbraio o marzo, in cerca di asparagi, di notare un fiore particolarmente bello e vistoso con delle foglie basali ellittiche di un bel verde chiaro, si tratta della Barlia o orchidea di robert o robertiana.   Sì, si tratta proprio di […]

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Barlia robertiana (Himantoglossum robertianum)

Vi sarà capitato, girando per le Murge nei mesi di febbraio o marzo, in cerca di asparagi, di notare un fiore particolarmente bello e vistoso con delle foglie basali ellittiche di un bel verde chiaro, si tratta della Barlia o orchidea di robert o robertiana.

 

Sì, si tratta proprio di una orchidea ed ha due caratteristiche che la rendono unica: è la prima orchidea a fiorire nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed è anche la più grande e vistosa tra tutte le orchidee che sono presenti nel Parco, tanto che alcuni esemplari raggiungono addirittura i cinquanta centimetri di altezza.La barlia oltre ad avere dimensioni assai diverse tra i vari esemplari, ha anche colori che possono andare da un bianco sporco sino all’amaranto passando per tutte le gradazioni di viola.

Oltre al colore che in alcuni esemplari è particolarmente intenso, la Barlia emana anche un intenso profumo che serve ad attirare gli insetti impollinatori. Come tutte le orchidee è protetta e se la doveste raccogliere oltre a commettere un reato fareste una cosa inutile perché dopo pochi minuti il fiore appassirebbe completamente.

Il suo nome deriva da due illustri botanici  Jean Baptiste Barla, un francese di Nizza micologo ma specializzato in orchidee, ed il farmacista e botanico francese Gaspard Nicolas Robert.

Da un punto di vista biologico la pianta viene definita una geofita bulbosa, cioè una pianta il cui organo è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie. Si tratta di una specie spontanea, con areale di presenza limitato alle coste mediterranee, inoltre è protetta sia a livello nazionale che internazionale;  rientrando nell’Allegato I della Convenzione di Washington del 1973 (CITES) per le specie di flora selvatica minacciate di estinzione.

Nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia è  possibile trovarla un po’ dappertutto, dai prati aperti e soleggiati ai coltivi, ai boschi di roverella, ma è anche facile avvistarla ai bordi delle tante sterrate che corrono nel Parco. Purtroppo come per altre orchidee, i suoi bulbi vengono mangiati dai cinghiali e la massiccia presenza di questi ultimi nell’area del Parco non contribuisce di certo alla sua espansione.

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Falco cuculo: il piccolo rapace della nostra Murgia https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/falco-cuculo-il-piccolo-rapace-della-nostra-murgia/ https://ilquartopotere.it/rubrica/murgia-da-vivere/falco-cuculo-il-piccolo-rapace-della-nostra-murgia/#respond Sun, 21 Mar 2021 08:01:44 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=10818 Il falco cuculo ha le stesse dimensioni di un Falco Grillaio o di un Gheppio ma la sua presenza nel Parco nazionale dell’Alta Murgia è limitata al solo periodo di passo, periodo in cui si possono osservare, ma solo per pochi giorni, stormi di centinaia di individui. In volo può essere facilmente scambiato per una […]

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Esemplare di maschio

Il falco cuculo ha le stesse dimensioni di un Falco Grillaio o di un Gheppio ma la sua presenza nel Parco nazionale dell’Alta Murgia è limitata al solo periodo di passo, periodo in cui si possono osservare, ma solo per pochi giorni, stormi di centinaia di individui.

In volo può essere facilmente scambiato per una delle due specie citate ma se invece lo si osserva posato, la differenza di livrea balza subito alla vista. Il maschio adulto infatti presenta piedi e sottocoda di color ruggine intenso, che spiccano con la restante colorazione lavagna del piumaggio, la femmina invece presenta le parti superiori della testa color ruggine ed il dorso grigio barrato, il verso è simile a quella del gheppio ma più acuto.

Il falco cuculo nidifica nell’Europa centro orientale ed in Africa centrale, in inverno migra  a sud in Africa ed Asia meridionali. In Italia non é presente come nidificante ma è specie di doppio passo, autunnale e primaverile, anche se risulta più facile incontrarlo nei mesi di aprile e maggio nelle regioni meridionali, e proprio in questo periodo è facile avvistarlo sulle nostre murge.

In particolare in alcuni anni la sua presenza nel Parco nazionale dell’Alta Murgia è risultata particolarmente copiosa. Mi è anche accaduto di osservare delle scene davvero singolari dove alcuni falchi cuculo cercavano, a volte con successo, di rubare le prede ai falchi grillai, in particolare cavallette inseguendoli in volo sino al punto da far abbandonare la preda appena catturata al povero falco grillaio.

L’habitat del falco cuculo è costituito da pianure aperte e da altopiani stepposi, il cibo è costituto principalmente da insetti ma non disdegna rane lucertole e arvicole. Il falco cuculo non nidifica qui da noi, ma è presente come nidificante nel nord Italia in numerosi siti.

Il falco cuculo non costruisce un proprio nido, ma utilizza quello di altri uccelli (soprattutto corvidi), dopo che questi ultimi li hanno abbandonati. Depone dalle tre alle sei uova rotonde giallastre e macchiate di rossiccio, da maggio a giugno ed incubate da ambedue i sessi, i piccoli sono alimentati dalla femmina con cibo portato dal maschio. Effettua una sola covata. Ha un comportamento molto simile al gheppio, si posa su alberi e fili telefonici, sul terreno riesce anche a correre, trascorre la notte in branchi su alti alberi, è il più crepuscolare tra tutti i falconidi.

 

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