Sinistra Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/sinistra/ Le notizie sotto un'altra luce Fri, 04 Jul 2025 01:48:37 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Sinistra Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/sinistra/ 32 32 “Ricordando Giovanni Montaruli”: l’omaggio della città oggi a Corato https://ilquartopotere.it/appuntamenti/omaggio-giovanni-montaruli-corato/ https://ilquartopotere.it/appuntamenti/omaggio-giovanni-montaruli-corato/#respond Fri, 04 Jul 2025 01:48:37 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=38280 Oggi alle ore 19:30 presso Biblioteca Montaruli – Via San Benedetto, 24, Corato A dieci anni dalla scomparsa di Giovanni Montaruli, il Partito Democratico di Corato, la Biblioteca Montaruli (intitolata a suo padre Salvatore) e la famiglia organizzano un incontro aperto alla cittadinanza per ricordarne la figura e l’eredità umana, culturale e politica. Giovanni Montaruli […]

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Oggi alle ore 19:30 presso Biblioteca Montaruli – Via San Benedetto, 24, Corato

A dieci anni dalla scomparsa di Giovanni Montaruli, il Partito Democratico di Corato, la Biblioteca Montaruli (intitolata a suo padre Salvatore) e la famiglia organizzano un incontro aperto alla cittadinanza per ricordarne la figura e l’eredità umana, culturale e politica.

Giovanni Montaruli ha rappresentato nella politica locale una figura di primo piano della sinistra, portavoce delle istanze di molteplici classi sociali, come si usava dire un tempo: dai braccianti al mondo della cultura e della scuola, dalle donne alla categoria artigianale ed imprenditoriale. Il tutto in un momento storico di grandi trasformazioni.
La sua capacità di esprimere nelle stanze della politica le voci che arrivavano dalla cittadinanza, lo portarono ad essere segretario di partito, consigliere comunale, consigliere e dirigente provinciale, riuscendo a conciliare tale impegno con quello del lavoro nella scuola come insegnante e come preside.
Appuntamento aperto alla cittadinanza alle ore 19,30 di venerdì 4 luglio, presso la “Biblioteca Montaruli”, in via san Benedetto, 24

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Unità, Giustizia, Progresso: I valori del Socialismo a Corato in un documento https://ilquartopotere.it/news/politica/unita-giustizia-progresso-i-valori-del-socialismo-a-corato-in-un-documento/ https://ilquartopotere.it/news/politica/unita-giustizia-progresso-i-valori-del-socialismo-a-corato-in-un-documento/#respond Tue, 09 Jul 2024 06:14:56 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=32924 Il Documento del Partito Socialista Italiano è stato formulato dalla Sezione di Corato e divulgato attraverso una nota stampa: “Il Partito Socialista Italiano torna a Corato, portando con sé i valori di solidarietà, uguaglianza e giustizia sociale, che hanno caratterizzato la sua storia, con un particolare richiamo alle radici etico-politiche del socialismo gradualista di Turati, […]

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Il Documento del Partito Socialista Italiano è stato formulato dalla Sezione di Corato e divulgato attraverso una nota stampa:

“Il Partito Socialista Italiano torna a Corato, portando con sé i valori di solidarietà, uguaglianza e giustizia sociale, che hanno caratterizzato la sua storia, con un particolare richiamo alle radici etico-politiche del socialismo gradualista di Turati, Matteotti, Saragat, Nenni, Pertini e Lombardi. Ma anche a quello pragmatico e umanitario dei Sindaci di questa città, come Guglielmo Schiralli, Federico Quinto e Domenico Calvi.
Rinascere dalle ceneri, imparare dagli errori del passato: un passato in cui, talvolta l’opportunismo ha prevalso sull’etica politica, non solo nel PSI.
Questa consapevolezza ci permette, oggi, di guardare al futuro con maturità e con fondata speranza in una società migliore, di superare le barriere dell’ideologismo, di rifiutare rigidità mentali, di combattere la chiusura verso idee diverse portate da nuove esperienze e conoscenze.
Riconosciamo che l’ideologismo può ostacolare il pensiero critico e il dialogo costruttivo, con la conseguenza di generare divisioni sociali, conflitti e persino violenze.
Crediamo, tuttavia, che l’ideale socialista possa essere interpretato in modo positivo, come passione e impegno, come forza motrice per la coesione sociale e la trasformazione del mondo in un luogo più giusto e solidale.
Questo documento, frutto di partecipato dibattito all’interno della ricostituita Sezione, non si richiama ad una visione ideologica rigida e dogmatica. Al contrario, guarda ad un impegno programmatico aperto ed inclusivo che si concentri sui valori di solidarietà, uguaglianza e giustizia sociale.
Unità a Sinistra
Il nostro obiettivo è anche quello di rinsaldare l’unità delle forze del centro-sinistra, per affrontare le sfide del presente, per preparare un futuro in cui l’ancoraggio ai valori e agli ideali non sia un impedimento ma una modalità per poter distinguere e mettere insieme premesse ideali e azione politico-amministrativa. Lontane da noi le tecniche di semplificazione comunicativa che diventano scenografie per un pubblico consumista e distratto, mentre, nella realtà, dietro le facciate, talvolta si nasconde l’obiettivo vero del deprecabile compromesso che alimenta oscuri interessi o ragioni e che si realizza non alla luce del sole.
Nel nostro Comune abbiamo osservato spesso dinamiche paradossali, opposizioni fatiscenti, convergenze fondate sullo scopo prevalente di presidiare le sedi del potere. Abbiamo anche assistito a disfunzioni del sistema immunitario che hanno paralizzato dall’interno la sinistra locale. Il pericolo che dobbiamo scongiurare è che alle prossime elezioni locali i cittadini, nella persistenza di un quadro sfilacciato di centrosinistra e di una destra profondamente divisa e inefficace nella sua rappresentanza consiliare, vengano a trovarsi nella condizione critica di non poter decidere una scelta ponderata e responsabile, per la evanescenza delle intese politico-programmatiche e per la
qualità degli uomini chiamati a gestirle.
Il nostro obiettivo principale, allora, diventa quello di promuovere un’alleanza stretta e qualificata, per programma e candidati, tra i partiti di centro-sinistra, e della sinistra in particolare, per contrastare efficacemente l’avanzata delle destre e difendere i diritti di tutti i cittadini.

Giovani Socialisti

Riserveremo gran parte del nostro attuale impegno al futuro dei giovani, dotandoci di tutti gli strumenti idonei a sviluppare senso critico e competenze. Primo strumento, fra gli altri, quello di promuovere la istituzione di una vera e propria scuola di formazione per la corretta lettura e per l’adozione degli atti amministrativi, per insegnare ai giovani la prevalenza degli atti rispetto ai “sentito dire” ed ai pettegolezzi.
ll nostro impegno per Corato:
· Lottare per una maggiore equità sociale e per la riduzione delle diseguaglianze.
· Promuovere il lavoro e un’economia sostenibile.
· Garantire a tutti l’accesso a istruzione, sanità e servizi di qualità.
· Tutelare l’ambiente e il territorio.
· Valorizzare la cultura e le tradizioni locali.
· ampliare spazi ed incentivi per la crescita dei giovani.
Il Partito Socialista Italiano è la casa di tutti coloro che credono in una società più giusta e solidale.
A Corato e non solo!”. 

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Corrado gongola https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-gongola/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-gongola/#respond Sun, 19 May 2024 05:42:57 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=31900 “Il Quarto Potere” è un giornale indipendente e non svolge il ruolo che potrebbe spettare ad un foglio che sia un organo di partito. La testata può ospitare rubriche o articoli scritti da persone differenti e, quando interpellata, non ha mai negato spazio a partiti o rappresentanti politici di qualsiasi schieramento. La rubrica condotta da […]

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“Il Quarto Potere” è un giornale indipendente e non svolge il ruolo che potrebbe spettare ad un foglio che sia un organo di partito. La testata può ospitare rubriche o articoli scritti da persone differenti e, quando interpellata, non ha mai negato spazio a partiti o rappresentanti politici di qualsiasi schieramento.

La rubrica condotta da oltre due anni con cadenza settimanale dallo scrivente – rubrica che non ha certo parole di elogio nei confronti dell’Amministrazione a trazione De Benedittis – non implica che il giornale sia politicamente schierato ovvero che dalle sue colonne altri non possano dire la loro.
Quel che scrive Duca Valentino – ammesso che a più di uno interessi – non è certo pro-Corrado, questo si è bello e capito, ma sarebbe un errore pensare che la critica rivolta al Sindaco implichi l’automatica adesione ad una proposta alternativa proveniente da Destra o da Sinistra. La rubrica semmai riflette quelli che sono i tempi e la difficile situazione in cui si trova la Città: Corrado è “invotabile” per i tanti motivi enunciati in due anni, ma non si può tornare indietro e non si comprende la direzione in cui andare avanti.
Il testo scritto dà poi l’occasione per discutere (offline) con alcuni affezionati lettori. A Corato infatti un buon numero di professionisti e imprenditori si sta affermando in una dimensione che va ben oltre quella locale, contribuendo poi a creare quell’economia che alimenta la Città e che di riflesso consente all’Amministrazione di avere risorse a disposizione per largheggiare a suo piacimento.
In altre epoche ed in altri contesti sarebbe stato logico pensare ad un impegno diretto o indiretto da parte di alcuni che, dotati di professionalità e competenza, fossero in grado poi di creare un’alternativa a Corrado e alla sua corte dei miracoli. Nel 2024 a Corato questo non accade: è lecito chiedersi perché.
Da un punto di vista generale chi oggi ha la responsabilità della conduzione di un’attività economica è pressato da molte urgenze ed ha davanti un futuro che, tra epidemie e guerre, si prospetta molto incerto e denso di rischi e opportunità: il momento consiglia a tutti di rimanere centrati sul proprio business. In secondo luogo ricoprire oggi una carica politica significa essere impegnati a tempo pieno con un impiego di energie che è spesso inconciliabile con i tempi di chi lavora in qualità di imprenditore o professionista. La politica, inoltre, divide e quindi nell’immediato i danni per chi svolga un’attività rivolta al pubblico possono essere palpabili: inimicizie, antipatie, perdita di clienti. Le indennità spettanti al Sindaco o agli Assessori sono infine poca cosa rispetto al danno subito da chi debba lasciare la sua attività o rallentare il ritmo del suo lavoro per fare altro.
A queste considerazioni di livello generale, si aggiunge poi una valutazione di carattere locale. Il Centrodestra a Corato ha bruciato due Amministrazioni in 12 mesi. Chi oggi potrebbe avere una mezza idea di fare il gran passo si chiede: “Due sono già stati affondati, il terzo potrei essere io?”. A questo si aggiunga che al momento l’ipotesi che si possa costruire una larga coalizione di Centrodestra, comprendendo tutto le forze che nel 2014 hanno contribuito al successo di Massimo Mazzilli, sembri pura utopia. Anzi, taluni manifestano evidenti segni di fastidio alla sola idea di sedersi nuovamente allo stesso tavolo. Quand’anche poi si riesca a mettere insieme un cartello composto da più forze e sigle, rimarrebbe da spiegare agli elettori perché sia nel 2018 e sia nel 2019 quelle stesse persone non siano riuscite a cavare il ragno dal buco facendo naufragare la coalizione: c’è qualcuno che si assuma la responsabilità degli errori? Neanche a parlarne.
Il tema del “Chi sarà il candidato Sindaco in opposizione a Corrado?” scivola quindi tra l’indifferenza dei più, camuffato in parte dal “C’è ancora tempo” pronunciato da alcuni per celare l’evidente incapacità di rispondere alla domanda. Imprenditori e liberi professionisti che pure avrebbero da dire e potrebbero costituire l’alternativa per ora vogano molto al largo.
Il concetto è chiaro: per superare Corrado ci vuole un antagonista di livello. Pensare di mettere in campo una coalizione in nome di un “cristiano garbato” privo però della necessaria indipendenza e quindi strumento di coloro che operano alle sue spalle è un tentativo che può solo generare il rigetto da parte dell’elettorato (ammesso che il “cristiano garbato” sia così facile da individuare e sia così cieco da cacciarsi in una simile avventura).
A fronte di questa situazione Corrado gongola: può contare su alcune migliaia di voti sicuri e altri sta cercando di “accocchiarli strada strada”, mentre i partiti di Centrodestra annaspano in una specie di incubo da loro stessi prodotto e a Sinistra coloro che non sono allineati con il Sindaco sono stetti tra i lacci e i lacciuoli che la realpolitik targata Addario – Quercia ha saputo tessere. L’impressione è che in questo scenario possano ingrossarsi le fila dell’astensione e che un ristretto manipolo di pretoriani di Centrosinistra riesca comunque ad imporre Corrado Sindaco: buona fortuna.

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Corrado nella Piazza Rossa https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-nella-piazza-rossa/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-nella-piazza-rossa/#respond Sun, 12 May 2024 06:37:46 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=31732 “Il segretario galante” era un agile manualetto utilizzato nei tempi andati, quando ancora si usava scrivere lettere all’innamorata, dal quale si potevano attingere frasi, aforismi o missive belle e pronte per far colpo sull’altra metà del cielo. Questa considerazione iniziale, apparentemente slegata dal contesto politico, ci introduce alla psicologia di Corrado e, in un certo […]

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“Il segretario galante” era un agile manualetto utilizzato nei tempi andati, quando ancora si usava scrivere lettere all’innamorata, dal quale si potevano attingere frasi, aforismi o missive belle e pronte per far colpo sull’altra metà del cielo. Questa considerazione iniziale, apparentemente slegata dal contesto politico, ci introduce alla psicologia di Corrado e, in un certo senso, alla mistica del suo governo. Corrado immagina se stesso come lo sposo della Città di Corato, ritenendosi tra l’altro il miglior partito possibile, ed ha costantemente bisogno di rinnovare un rapporto che egli non considera razionale, funzionale o di mera prassi amministrativa ma semmai amoroso e sentimentale. Corrado ama Corato e pretende di essere ricambiato con lo stesso trasporto.

La malattia d’amore, come sanno tutti coloro che hanno letto qualche trattatello antico o moderno in materia, si impadronisce del paziente penetrando nell’organismo attraverso gli occhi dell’innamorato, a significare che le fattezze sensibili della persona amata e, più in generale, il suo portamento sono la causa scatenante della passione. La malattia d’amore è riconoscibile attraverso una serie di sintomi attentamente studiati dagli antichi e dai moderni; tra questi vengono annotati: l’assenza della consequenzialità nel discorso, la mancanza di coerenza nel comportamento fino a sconfinare nella perdita del senno, la trasposizione della persona amata su un livello che non è più solo terreno.
Corrado è vittima della malattia d’amore, ha necessità costante di legare a sé la Città e per essa i suoi cittadini e – per giunta – non ha un “segretario galante” a sua disposizione da cui attingere scritti e discorsi belli e pronti da utilizzare alla bisogna. Cosa può fare dunque il Sindaco? Volta per volta decide tema, contenuto e orizzonte culturale dei suoi interventi a seconda del contesto e – più propriamente – dei cittadini con cui si intrattiene. I cittadini nella mistica corradiana altro non sono che le fattezze sensibili della Città di cui è innamorato e da essi Corrado spera di essere corrisposto.
E’ accaduto qualcosa di simile anche in occasione della celebrazione del primo maggio in cui il Comune di Corato ha fatto affiggere il manifesto qui raffigurato a firma del Sindaco.

Corrado si è accreditato quale Sindaco di estrazione cattolica e con un passato importante di referente della Caritas cittadina. Logica vorrebbe che l’occasione del primo maggio – ora e in passato – fornisse il destro per fare riferimento alla dottrina sociale della Chiesa intervenendo poi su queste basi nel dibattito pubblico. Non poteva andare così per quel che abbiamo detto: Corrado non segue la coerenza ideologica ma si adatta agli interlocutori cercando di ottenere da essi il massimo consenso. E così Corrado, in vista del primo maggio, si è chiuso nel suo studio ed ha cominciato a scartabellare i motori di ricerca cercando le basi per un manifesto che potesse far colpo su quelli che erano in quel momento i suoi interlocutori, ovvero i cittadini di estrema sinistra che con molto clamore e con poca sostanza lo hanno sostenuto nelle amministrative del 2020, dedicando ad essi un componimento che per i contenuti espressi si pone più a sinistra di quelle che erano le posizioni di Cossutta.
La ricerca non poteva non condurre a quello che è l’archetipo dei discorsi dal palco in occasione del primo maggio, il discorso tenuto a Lenin il primo maggio 2019 a Mosca. In particolare una frase del leader socialista ha attirato l’attenzione di Corrado: “…a noi occorre una libertà reale, che sarà possibile quando i membri della società saranno soltanto dei lavoratori”.
Nel manifesto il Sindaco elabora questo concetto e lo radicalizza a modo suo. I lavoratori, infatti, per Corrado sono unicamente gli operai e gli impiegati: essi subiscono gli ingiusti attacchi del capitale. Sono assenti dal novero dei lavoratori i liberi professionisti, gli artigiani, i piccoli commercianti… In sostanza per il Sindaco il peccato originale è avere aperto una partita IVA, è questo il marchio che suggella il capitalista, lo sfruttatore, il nemico del popolo.
Sono scomparsi dalla categoria dei lavoratori – sempre secondo Corrado – anche i lavoratori della terra e non si creda che questa esclusione sia stata una mera dimenticanza. Il Sindaco ha la delega all’Agricoltura ed ha attentamente ponderato questo passaggio. Egli ci sta dicendo che non essendoci più braccianti – veri e propri lavoratori della terra – ma piccoli proprietari ovvero kulaki (il vero ostacolo alla collettivizzazione forzata imposta nell’URSS dal 1928 al 1940), la qualifica di agricoltore è incompatibile con quella di lavoratore. In sintesi, Corrado supera Bakunin a cui era sembrato rifarsi altre volte, sorpassa a sinistra Lenin e a va a collocarsi molto vicino alle posizioni di Stalin. Questo è il “corrado – pensiero” che il Sindaco ha tirato fuori dal cilindro in questa occasione: un’altra volta sarà diverso.
Nel seguire il Sindaco nel suo procedere ondivago a noi non rimane che questa considerazione: è l’incoerenza ideologica il vero punto debole di Corrado più che la sua supposta debolezza amministrativa. Chiunque voglia porsi come alternativa dovrebbe dimostrare che applicando la “non – logica” del Sindaco si potrà anche giungere a dei risultati, ma che questi saranno il frutto della casualità piuttosto che di una mirata azione di governo.
Da ultimo, ci piace ricordare al Sindaco che San Giuseppe artigiano, il patrono dei lavoratori la cui festa cade per l’appunto il primo maggio, era assimilabile ad una “partita IVA”: ci sarà un suo perché.

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Corrado e l’isola che non c’è https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lisola-che-non-ce/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lisola-che-non-ce/#respond Sun, 30 Jul 2023 01:27:54 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=27149 Il Principe di Salina, narra Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo, aveva la capacità innata di abbinare l’abito e il colore dell’abito alla circostanza, privata o pubblica che fosse, traendone i relativi auspici. Campeggiavano nella mente del Principe le immagini di Ulma, dove un Napoleone in soprabito grigio riceveva gli onori dai generali austrici […]

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Il Principe di Salina, narra Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo, aveva la capacità innata di abbinare l’abito e il colore dell’abito alla circostanza, privata o pubblica che fosse, traendone i relativi auspici. Campeggiavano nella mente del Principe le immagini di Ulma, dove un Napoleone in soprabito grigio riceveva gli onori dai generali austrici carichi di pennacchi e di gale.

Il tema è rimasto sopito in qualche angolo della nostra memoria fino a quando non è stato evocato da Elly Schlein la quale, facendo ricorso ai servigi di un armocromista, ha ridato attualità alla questione anche in chiave politica: la scelta dell’abito – soprattutto in un evento pubblico – è parte della comunicazione e può essere connesso al messaggio che si vuol trasmettere.
In questi termini deve aver pensato anche Nadia D’Introno quando, in occasione del Consiglio Comunale del 21 luglio scorso, ha scelto di indossare una mise evocativa e sicuramente di impatto in un evento abbastanza formale e dal taglio burocratico quale un Consiglio Comunale: attillati pantaloni azzurri con motivi floreali e corpetto bianco impreziosito con svolazzi in organza per alludere ad immaginifiche ali.
L’abito non è passato inosservato. Al suo apparire infatti si è registrato un movimento tellurico all’interno e all’esterno delle cosiddette “chat cloaca” in cui gli appellativi si sono sprecati (… sposina…. bomboniera… fatina… farfallina…) a sottolineare che si è andati a colpire un nervo scoperto. La scelta di quel particolare abbigliamento racchiude infatti almeno due valenze metaforiche.
La prima – tutta interna all’universo femminile e a quello della CAP in particolare – punta ancora una volta a ribadire il concetto che una donna può dimostrare carattere ed esternare un pensiero alternativo rispetto a quello dominante senza necessariamente calzare gli anfibi, tagliarsi i capelli a zero o in altre guise improbabili, indossare giubbe dal taglio militare e scegliere accessori poveri e brutti. In sostanza – sembra dire implicitamente Nadia – una donna non deve essere una virago per acquisire credibilità e l’indossare un abito dalla foggia tipicamente femminile non implica l’accettazione di un ruolo ancillare, tutt’altro.
La seconda metafora si pone invece su un livello più politico ed è un richiamo alla lotta che la D’Introno sta conducendo: Nadia è Trilli che con un gruppo di “bambini sperduti” (i Giovani Democratici, orfani di un partito che non ha riconosciuto il loro potenziale) combatte contro un Sindaco / capitan Uncino e la sua masnada di pirati. Il Consiglio Comunale è l’isola che non c’è dove rispetto al tema in discussione – la mozione riferita all’edilizia scolastica presentata il 21 luglio scorso – Nadia D’Introno ha sostenuto bravamente i colpi, rintuzzando gli attacchi e dimostrando alla fine di aver visto giusto.
È un fatto conclamato e accertato, soprattutto alla luce dell’intervista rilasciata dall’Ing. Bronzini di cui questo giornale ha dato notizia (https://ilquartopotere.it/lintervista/video-edilizia-scolastica-oriani-tandoi-bronzini-dice-la-sua/) , che sulla questione dell’edilizia scolastica e in particolare sulla possibilità di anticipare i lavori di ampliamento del Liceo Oriani rispetto a quelli dell’edificazione della nuova sede dell’Istituto Professionale Tandoi, il Sindaco e la maggioranza siano andati letteralmente fuori strada. L’errore è comprensibile: avvertono la pressione di una forza ancora non identificata che ha la potenzialità di porsi come alternativa e che, per giunta, proviene proprio da quel retroterra che essi davano per acquisito – le donne, i giovani, gli studenti, la Sinistra. L’errore è anche fisiologico: l’obiettivo primario di qualsiasi sistema è infatti quello di assicurarsi la sopravvivenza e la mozione presentata da Nadia D’Introno doveva essere bloccata ad ogni costo per non dare campo a voci e narrazioni alternative. Le cose però -anche questa volta – sono andate in modo ben diverso da come gli astuti strateghi della CAP avevano immaginato. Nadia lo ha ben spiegato in un suo video pubblicato sui social (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid028wd4f34gGaxZpPSwJFDkG9JadGCE2tFxGHMLzMeWXxaGXXdzCgVUjs6i6ReUfjNQl&id=100004305785924 ).
Il 21 luglio 2023, quindi, data in cui una maggioranza sempre più risicata ha conseguito l’ennesima “vittoria di pirlo” respingendo la mozione presentata da Nadia D’Introno, si pone come uno spartiacque in cui il Sindaco e le sue forze appaiono sempre più come il sistema da rottamare.
Seguendo la metafora dell’isola che non c’è, con un Giuseppe Quercia – segretario del PD – molto vicino nel ruolo a quello di Spugna, abbiamo l’impressione che il nostro capitan Uncino abbia trovato in Trilli una valida antagonista, talmente valida da far pensare a più d’uno che questa volta non ci sia alcun bisogno di inventarsi anche un Peter Pan.

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Corrado e la convergenza senza equilibratura https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-convergenza-senza-equilibratura/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-convergenza-senza-equilibratura/#respond Sat, 27 May 2023 23:24:52 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=25969 Corrado è un magnifico “Sindaco-operaio” ma, fatta la convergenza, non gli è riuscita l’equilibratura ed ora il bolide di cui pensava di essere alla guida procede in modo sbilenco e perde pezzi. I numeri per governare ci sono ancora, ma tutto diventa più difficile e legato ai capricci dei più riottosi tra i Consiglieri che […]

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Corrado è un magnifico “Sindaco-operaio” ma, fatta la convergenza, non gli è riuscita l’equilibratura ed ora il bolide di cui pensava di essere alla guida procede in modo sbilenco e perde pezzi. I numeri per governare ci sono ancora, ma tutto diventa più difficile e legato ai capricci dei più riottosi tra i Consiglieri che ancora rimangono nella CAP.

Il PD dal canto suo è un ospedale in cui la geriatria sembra aver avuto la meglio sulla pediatria, affidando al suo segretario il compito di reprimere ogni dissenso interno e di mantenere una linea politica il più appecoronata possibile nei confronti di Sindaco e Giunta (“con la nostra faccia sotto i vostri piedi e potete anche muovervi”).

Si tratta di un fatto nuovo o imprevedibile?
No, a Corato i problemi del Centrosinistra sono sempre stati nel Centrosinistra. Tra il 2000 e il 2002 – durante la Consigliatura Fiore – il Centrosinistra sotterrò l’idea che fosse possibile realizzare una coalizione cittadina composta dai partiti nazionali. Nel 2003, terminata prima del tempo l’esperienza di governo, si andò divisi: i Socialisti da una parte e il resto del Centrosinistra dall’altra. Il giovane Renato Bucci – faceva danni già allora – tuonava: “Solo gli stupidi non cambiano idea e noi saremo stupidi fino in fondo: mai più con il Partito Socialista”. Negli anni successivi, dopo il trionfo di Luigi Perrone, abbiamo assistito alla progressiva dissoluzione del Partito Socialista e alla deriva di tutti i tentativi di creare e sostenere un partito a vocazione maggioritaria. Il PD, infatti, – nato sulle ceneri di DS e Margherita – non è mai riuscito ad essere determinante, finendo compromesso nella carnascialesca avventura di Renato Bucci (ancora lui!), poi aggiogato al carro di Bovino ed infine bullizzato nella CAP di De Benedittis.

Se però la crisi del Centrosinistra nel 2002 ha contribuito insieme ad altri fattori alla perdita di peso dei partiti nazionali, cosa accadrà ora a seguito delle tante crisi interne della maggioranza di De Benedittis? Corrado nel famoso “Discorso del 5 + 5” lanciò la sua idea di governo a lungo termine, ma questa ipotesi sembra oggi priva di un reale fondamento e rimane solo una pia illusione o una cara speranza di chi ha interesse a tenere in vita la gallina dalle uova d’oro.

Cosa accadrà dunque? La teoria più accreditata parla di un ritorno del Centrodestra più ringalluzzito e compatto che mai: noi ci permettiamo di nutrire qualche dubbio. Il Centrodestra potrà ritornare al governo se prima riuscirà a sanare le profonde spaccature che lo minano da tempo e – soprattutto – se saprà darsi una veste diversa da quella vista nel 2020, veste simpatica ma troppo folkloristica e soprattutto lontanissima dagli elettori più giovani. Per il Centrodestra – lo ribadiamo – non si tratta solo di trovare un pupo o una pupa da mettere in prima fila per poi lasciare tutto invariato. Intendiamoci: una buona parte dei cittadini “metterebbe la firma” per tornare a quindici anni fa, ma quella parte non è più maggioritaria anche perché in quindici anni il corpo elettorale si è rinnovato.

Se dunque no De Benedittis e no Centrodestra, è fondato pensare che una coalizione di Centrosinistra, alternativa a De Benedittis, la spunti al ballottaggio contro un Centrodestra diviso ed ancorato ai tempi delle vigne in mezzo alla piazza? L’ipotesi è ardita e troverebbe anche molti generali pronti a mettersi al comando, solo che non capiamo quali siano e dove siano le truppe che potrebbero lanciarsi in questa impresa. La fine della consigliatura De Benedittis infatti porterà con sé strascichi pesanti, ulteriori divisioni e – a parte il solito manipolo pronto a riciclarsi – lascerà morti e feriti sul terreno oltre a tanta disaffezione verso la politica attiva.
Corato è in emergenza da molti punti di vista – anche in termini sociali ed economici – e in questo contesto in progressivo deterioramento si aggiunge – e peserà ancor di più in futuro – l’emergenza civile legata alla scomparsa di una politica che rappresenti il territorio e che possa essere punto di riferimento e di confronto per la comunità. In sostanza, se la Consigliatura Fiore ha sotterrato il Centrosinistra dei partiti nazionali, quella di De Benedittis sotterrerà il Centrosinistra dei movimenti con l’aggravante di non trovare un’alternativa in un Centrodestra preparato.

Cosa accadrà? Potremmo avere un ulteriore calvario, prolungando l’agonia, se un Sindaco – qualunque esso sia – vincerà in qualche modo al ballottaggio e con una manciata di voti si accomoderà a Palazzo di Città in rappresentanza di se stesso e pochi intimi. In altri termini, qualcuno vincerà comunque le elezioni e questo qualcuno potrebbe essere privo di un progetto, affermandosi solo grazie alle tante divisioni presenti al Centro, a Destra e a Sinistra. Oppure – e questa potrebbe essere una speranza – una coalizione composta da liste civiche e animata da imprenditori, professionisti, dirigenti e funzionari pubblici, studenti… troverà la quadra intorno ad un programma stringato e solido di “cose da fare”, lasciando da parte le ideologie e le divisioni in un momento in cui la casa comune frana.

Cosa accadrà? Per il momento assistiamo ai colpi di coda di questa Consigliatura mentre tutto altrove sembra tacere forse in attesa che si arrivi alla stretta decisiva in modo da fare la mossa al momento giusto. Nel frattempo Corrado in un modo o nell’altro procede sulle sue ruote eccentriche e squilibrate: tra un salto e uno scossone la Città resta in attesa.

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