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Corrado, Renato e la Bi-zona

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Corrado De Benedittis ha più volte auspicato il salvataggio di ASIPU srl, l’azienda del Comune di Corato che un tempo gestiva il servizio dei rifiuti urbani e che ora – con la nascita di SANB SpA – si occupa di altri servizi, e per questo ha affidato il timone della partecipata all’avvocato Renato Bucci che è all’opera da oltre un anno.

Nella gestione di ASIPU srl lo schema adottato da Renato Bucci, che per sua natura si direbbe votato al calcio totale sul modello olandese, sembra però essere quello classico della bi-zona nella impostazione tramandata da mister Oronzo Canà: il 5 5 5.

Tra piani industriali che avanzano e poste di bilancio che retrocedono i Consiglieri Comunali (figuriamoci i cittadini!) non ci stanno capendo più nulla al punto da non sapere quali forze siano effettivamente in campo, quanti dipendenti ASIPU abbia, con chi svolga i servizi affidati, da chi sia composto lo staff tecnico che dovrà pur esserci e – da ultimo – quale effettive speranze di salvezza abbia l’azienda.

I Consiglieri Comunali interrogati dicono di non sapere o si lasciano sfuggire mezze parole che fanno comunque intendere come la voragine da colmare sia enorme. Renato Bucci in qualche occasione ha magnificato i risultati raggiunti dalla sua gestione: ne siamo tutti felici, ci dispiace però rilevare che a novembre 2022 non abbiamo ancora contezza (non se ne è discusso in Consiglio Comunale) di come si sia chiuso il bilancio 2021 e di quale sia il piano industriale di ASIPU srl.
Eppure ci accontenteremmo di cose semplici: vorremmo che innanzitutto fossero chiariti i ruoli trattandosi di una questione sia tecnica che politica. ASIPU srl è un’azienda in house e i servizi ad essa affidati o affidabili devono superare le forche caudine della economicità della gestione: la parte tecnica del Comune (un dirigente) deve attestare – come prevede l’ANAC – che l’affidamento di uno o più servizi in house sia la miglior scelta rispetto alle opzioni possibili e presenti sul libero mercato. Vale a dire, il costo di un servizio non è oggetto di contrattazione tra le parti (Comune e società in house) ma è desunto dai valori di mercato rispetto ai quali non può essere superiore. Un dirigente (chi si assumerà questo onere?) deve attestare quindi che l’affidamento in house di uno o più servizi è qui ed ora la miglior scelta possibile per il Comune di Corato.

Superato questo primo livello e quindi dicendo che può essere vantaggioso per il Comune di Corato affidare in house alcuni servizi al di sotto di un certo prezzo desunto dalla comparazione con il mercato, è necessario affrontare un altro scoglio: è opportuno portare a chiusura ASIPU srl, cercando di recuperare il possibile dai crediti e dai fitti ancora in essere per ripartire con una nuova società, oppure è preferibile puntare al salvataggio di ASIPU srl? In questo caso il discorso è più strategico e quindi politico, tenendo comunque conto delle norme che regolano le società pubbliche che sono in parte diverse da quelle che reggono le società commerciali. Anche qui qualcuno (il dirigente del settore finanziario?) deve mettere nero su bianco le sue valutazioni assumendosene la responsabilità. I crediti e i debiti di ASIPU srl sono cristallizzati e risalgono agli anni precedenti: atteso che i nuovi servizi che saranno affidati non hanno e non possono avare un margine tale da ripianare le passività pregresse (cadrebbe il presupposto della economicità della gestione che abbiamo espresso prima), i crediti e i fitti che ASIPU srl incassa sono sufficienti ora o nel breve termine a ripianare i debiti? Si o no? Si sta parlando dei soldi di tutti i contribuenti e vorremmo capire bene come stanno le cose.

Superato questo ulteriore ostacolo e solo allora, entra in gioco l’amministratore di ASIPU srl che deve sviluppare i conti, strutturare un organigramma, stimare il fabbisogno e dire se può operare in maniera sostenibile nel rispetto della legge con il budget a disposizione. STOP.

Sembra facile? No, il compito di Renato Bucci è ben determinato ma non è affatto facile in quanto ogni settore – dal giardinaggio alla pulizia alla manutenzione – ha precise norme tecniche, necessita di professionalità specifiche e richiede investimenti in macchinari ed attrezzature. Anche lo svolgere semplici servizi di pulizia – potrebbe sembrare l’opzione più immediata – richiede l’iscrizione in un apposito albo, la presenza di un preposto con una specifica qualifica, la stesura di un piano di sicurezza e la formazione costante degli operatori. La complessità aumenta in modo esponenziale se alle pulizie si vogliono poi affiancare la raccolta e il trasporto dei rifiuti speciali, il giardinaggio, i servizi ai minori… tutti ambiti differenti che richiedono specializzazioni molto diverse con competenze che non possono essere assommate in un’unica struttura tecnica.

Se questa può essere una traccia da seguire, assistiamo al contrario al ribaltamento di tutti i ruoli: sembrerebbe quasi che sia l’Amministratore di ASIPU srl che debba dare la soluzione del rebus al Comune di Corato. I riflettori sono tutti accesi su Renato Bucci il quale è felicissimo di fare la parte del primo attore, non rendendosi conto invece che chi sa e chi dovrebbe togliere le castagne dal fuoco voga molto al largo. A fronte poi di una parte politica poco avvezza a misurarsi in questi contesti e di un Sindaco che pontifica, i tempi si allungano all’infinito e qualsiasi decisione viene sempre rimandata all’indomani.

In tutto questo non vorremmo mai che Renato Bucci, chiamato per salvare la squadra, facesse non per colpa sua la fine di un altro Renato – Renato Portaluppi – che giunse a Roma con la fama di eccelso giocatore verso la fine degli anni ’80 e poi si perse nelle notti brave della Capitale, finendo per trasformarsi da sicuro campione in uno dei più grandi “bidoni” del calcio italiano. Ci dispiacerebbe molto finisse così sia per Renato Bucci sia per la Città che non merita questo ulteriore schiaffo.

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