coordinatore Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/coordinatore/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 08 Jan 2023 06:43:57 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png coordinatore Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/coordinatore/ 32 32 Corrado, attenzione al “Trainetto” https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-attenzione-al-trainetto/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-attenzione-al-trainetto/#respond Sun, 08 Jan 2023 06:43:57 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=23080 “Subire un trainetto” nel dialetto coratino sta per “essere vittima di un inganno”. Da dove può venire un “trainetto” per il nostro Sindaco? Un vecchio detto della politique politicienne nostrana recita che tutti i malesseri dell’Amministrazione Comunale partono sempre dell’ASIPU: è in quella direzione che dobbiamo guardare. La vicenda dell’ASIPU, infatti, con l’Amministrazione De Benedittis […]

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“Subire un trainetto” nel dialetto coratino sta per “essere vittima di un inganno”. Da dove può venire un “trainetto” per il nostro Sindaco? Un vecchio detto della politique politicienne nostrana recita che tutti i malesseri dell’Amministrazione Comunale partono sempre dell’ASIPU: è in quella direzione che dobbiamo guardare.

La vicenda dell’ASIPU, infatti, con l’Amministrazione De Benedittis ha assunto una fisionomia embricata, dove una questione è nascosta dall’altra e ne nasconde un’altra, a somiglianza della struttura del carciofo la cui parte interna nel dialetto siciliano è detta “cosca” come i linguisti sanno.
Il nucleo sostanziale del problema è infatti rappresentato da una questione basilare: l’ASIPU si qualifica come Azienda in house del Comune di Corato e quindi può ricevere affidamenti diretti senza necessità di gare d’appalto? A questa domanda ha risposto il Segretario Generale Dott.ssa Marianna Aloisio nel Consiglio Comunale del 27 dicembre 2022, precisando che è stata fatta richiesta di iscrizione per ASIPU nelle elenco delle società in house tenuto da ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e aggiungendo: <<… se ANAC dovesse dire: “Guardate, non ci sono i presupposti” tutto quello che è stato fatto è responsabilità di chi ha firmato quei provvedimenti, su questo non c’è dubbio…>> (ascoltabile a 1h 35′ 00″)
Il secondo livello è dato dalla seguente domanda: l’ASIPU, destinataria di affidamenti diretti da parte del Comune di Corato, disponeva delle risorse interne necessarie per svolgere i servizi affidati? La risposta è chiaramente negativa, l’ASIPU non dispone a tutt’oggi di personale – tecnici, operai e amministrativi – e quindi nulla ha messo a disposizione del Comune di Corato, limitandosi unicamente a subappaltare i lavori e facendoci sopra una piccola cresta o al massimo girando alla pari il lavoro a terzi.
Al terzo livello è lecito chiedersi: nello scegliere i suoi fornitori – gli effettivi erogatori di servizi a favore del Comune di Corato – l’ASIPU ha seguito procedure ad evidenza pubblica e ha adottato criteri di rotazione fra le aziende qualificate? No, a tal proposito l’Amministratore stesso di ASIPU, l’avv. Renato Bucci, ha riferito nel Consiglio Comunale del 29 novembre 2022 che si è fatto ricorso a fornitori qualificati individuati per chiamata diretta vista la specificità dei servizi.
In buona sostanza, il Comune di Corato per oltre un anno ha affidato servizi ad una Azienda (l’ASIPU) rispetto alla quale non vi è certezza che potesse ricevere affidamenti diretti, ma che sicuramente non aveva la struttura e i mezzi materiali per erogare servizi tant’è che a sua volta ha affidato i lavori a terzi scelti senza procedura ad evidenza pubblica. E’ chiaro che nel caso in cui dovesse saltare il primo anello (l’ASIPU è un’Azienda in house oppure no?) una questione si infilzerebbe all’altra, snocciolando un rosario nel quale verrebbero nominati un po’ tutti, compreso il padreterno, anche perché altre scelte – forse più oculate – erano possibili. Il Comune, nelle more dell’approvazione del Piano Industriale di ASIPU e della definizione delle varie questioni, poteva infatti avvalersi direttamente dei fornitori di cui ASIPU si è servita e ad un costo inferiore rispetto a quello corrisposto alla stessa azienda “forse” in house.
L’attuale condizione dovrebbe ispirare prudenza, circospezione e “apertura di occhi” nei confronti della gravità del problema. Accade tutt’altro. Né il Sindaco né altri dell’Amministrazione nel Consiglio Comunale del 27 dicembre 2022 hanno dato risposta al Consigliere Nadia D’Introno su quali modifiche sarebbero state apportate il giorno successivo (28/12) allo Statuto di ASIPU. Nessuno – Sindaco e Assessori – era al corrente delle modifiche da apportare? (“Corrado e la barca tornò sola” del 29/12/2022)
Accade poi che il giorno 30 dicembre 2022 ASIPU dia evidenza del suo “Piano di fabbisogno per il reclutamento del personale” – documento approvato dal Comune di Corato in qualità di socio unico – in cui compare un oggetto non identificato: il “coordinatore tecnico”.  I precedenti documenti di ASIPU che ci è stato dato modo di consultare ed in particolare il Piano Industriale datato 24 settembre 2022 recavano l’indicazione di un “direttore tecnico” tra il personale dipendente da assumere e di nessun coordinatore. Abbiamo smarrito qualche passaggio nei meandri di Palazzo di Città e in ogni caso perché dal “direttore” (un laureato) si è passati poi al “coordinatore” (un diplomato)? Si tratta di una svista o di una provvida manina?
Se alcune questioni fondamentali potranno essere sciolte solo dagli autorevoli pareri degli Enti sovraordinati, altre riteniamo invece debbano essere subito affrontate dai Consiglieri Comunali anche per evitare che parecchi dei nostri Amministratori, affascinati dal costoso luccichio delle feste, facciano la fine dell’asino in mezzo ai suoni.

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Italexit per l’Italia Corato: Antonio Procacci nominato coordinatore cittadino https://ilquartopotere.it/news/politica/italexit-per-litalia-corato-antonio-procacci-nominato-coordinatore-cittadino/ https://ilquartopotere.it/news/politica/italexit-per-litalia-corato-antonio-procacci-nominato-coordinatore-cittadino/#respond Mon, 24 Jan 2022 06:18:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=15780 “Ci tengo a ringraziare, per la nomina a coordinatore cittadino di Corato del partito Italexit per l’Italia il coordinatore regionale Mario Conca e gli altri membri del direttivo regionale, in particolare Marcello Mariella, Luigi Cassio Telesforo Dipace e Alessio Boccassini” – scrive Antonio Procacci in una nota. “Si tratta di un atto di stima e […]

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“Ci tengo a ringraziare, per la nomina a coordinatore cittadino di Corato del partito Italexit per l’Italia il coordinatore regionale Mario Conca e gli altri membri del direttivo regionale, in particolare Marcello Mariella, Luigi Cassio Telesforo Dipace e Alessio Boccassini” – scrive Antonio Procacci in una nota.

“Si tratta di un atto di stima e di fiducia accordatami, che cercherò di ripagare con l’impegno e la tenacia che mi hanno sempre contraddistinto, nel far conoscere il partito anche sul territorio comunale, proseguendo il lavoro già incominciato nel 2020 con l’associazione culturale “Vox Italia – Costituzione e Futuro”, diretta a livello nazionale dall’avvocato Giuseppe Sottile.
“Italexit – per l’Italia con Paragone” rappresenta infatti l’ambizioso tentativo di trasmutare in progetto politico concreto le ideologie e i concetti di base, per i quali è nata Vox Italia, vale a dire in primo luogo la lotta al neoliberismo e all’Unione Europea.

Italexit, infatti, ritenendo ormai vetusta la tradizionale dicotomia tra destra e sinistra, pone come obiettivo prioritario del proprio programma politico il ripristino della Costituzione Repubblicana del 1948, a partire dalla restituzione della sovranità al popolo Italiano (come previsto dall’articolo 1), che dopo essere stata ceduta negli ultimi 30 anni a banche ed enti terzi sovranazionali, può essere ricononquistata solo ed esclusivamente –  appunto con un nomen omen che non lascia spazio ad equivoci –  attraverso la fuoriuscita irreversibile e definitiva dell’Italia dall’Unione Europea e dall’Euro.
L’Italexit, dunque,  rappresenta ad oggi la conditio sine qua non per riappropriarci della sovranità in tutti gli ambiti, a partire da quella monetaria (persa nel 1981 col divorzio tra Tesoro e Bankitalia), così da poter tornare a stampare una nostra moneta nazionale e applicare un modello economico post – keynesiano (che ha fatto grande il nostro Paese fino agli anni 80), caratterizzato innanzitutto da un maggior intervento dello Stato nel regolare l’economia del Paese, maggiori investimenti in prevalenza nei settori dell’ Istruzione e della Sanità (martoriati per anni in nome di una presunta spending review) e un’attenzione particolare ai ceti medi, alla piccola e media imprenditoria e alla classe lavoratrice, ormai dimenticata persino dai sindacati e dalle associazioni di categoria.

Il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone, pertanto, si pone oggi come unica e reale alternativa ai partiti al Governo, che a ben vedere da destra a sinistra rappresentano un unico indistinto partito, il PUL (Partito Unico Liberale), evidentemente nemici del ceto medio  italiano e pieni sostenitori del neoliberismo imperante e delle privatizzazioni dell’industria pubblica (prova ne è l’appoggio al governo del “vile affarista” Mario Draghi, come lo definì un ex presidente della Repubblica quale Francesco Cossiga).

Oltre all’ambito prettamente economico per il quale è nato, Italexit si pone anche l’obiettivo di porsi in difesa dello stato di diritto e di garantire pieno rispetto della Costituzione (mai come oggi stuprata dalla classe politica dirigente) e, pertanto, l’uguaglianza di diritti e la parità di trattamento per tutti i cittadini, a prescindere da età, sesso, etnia, classe sociale, ma soprattutto (al momento la più urgente) a prescindere dal proprio “status sanitario”: mai come oggi, infatti, in nome di una presunta emergenza sanitaria fomentata dalla classe dirigente e amplificata ad arte da mezzi di informazione per lo più compiacenti, è in atto una vera e propria discriminazione feroce, oltre che una violenza verbale senza precedenti, nei confronti di chi ha scelto di non sottoporsi volontariamente a un trattamento sanitario volontario, quale è la vaccinazione per prevenire i sintomi gravi della Covid-19.
Il nostro partito, d’altronde, ha subito e prontamente evidenziato le criticità e le ambiguità nella gestione dell’emergenza pandemica, dal protocollo pandemico non aggiornato dal 2006 al protocollo Ministeriale per la cura domiciliare dei pazienti Covid assolutamente inefficace basato su “tachipirina e vigile attesa”, dalla dubbia efficacia delle chiusure del primo anno per frenare i contagi alla barbarie della DAD con le conseguenti e gravi ripercussioni psicologiche sulle nuove generazioni (tutte misure che la stessa amministrazione comunale non si è fatta problemi minimi ad accettare sin dal primo momento), fino all’opposizione al Green Pass (per la quale abbiamo anche organizzato una petizione a livello nazionale), strumento che si è rivelato tanto inutile nel prevenire i contagi (viceversa favorendoli a causa del falso senso di sicurezza che ne è derivato), quanto efficacissimo nell’acuire il conflitto sociale e isolare di fatto dalla società una parte di popolazione.

Rinnegando una gestione fallimentare di tale portata, pertanto, riteniamo necessario e strettamente urgente cambiare radicalmente approccio nella lotta al virus (un pò come fatto da tanti altri paesi, a partire dalla Gran Bretagna), abolendo qualsiasi tessera e certificato sanitario (che alla lunga potrebbe anche rivelarsi un pericoloso strumento di tracciamento e controllo sociale) e imparando viceversa a convivere con questo virus come abbiamo sino ad ora sempre fatto con qualsiasi influenza, tutelando in particolare le classi più fragili, lasciando al singolo cittadino la scelta se vaccinarsi (il vaccino rappresenta infatti uno strumento di tutela della salute individuale, e non di certo collettiva) od eventualmente ricorrere in alternativa al trattamento farmacologico con cure domiciliari, altrettanto efficaci ma ad oggi osteggiate e tacitate.

Continua e anzi si rafforza sempre più, dunque, il progetto di Italexit anche a Corato, dove potrò contare per il presente e il futuro su altri tesserati e fedeli compagni di lotta politica: Francesco Patruno, Mimmo Lastella, Aldo Procacci, Giovanni Semeraro, Imma Tedone, Valentina Di Lernia, Giuseppe D’Eugenio, ciascuno con un proprio ruolo e compito che andremo definendo progressivamente, sondando sul campo le abilità e le capacità di ciascuno.
Siamo pronti a non far mancare la nostra  presenza e il nostro  supporto alla cittadinanza con i nostri attivisti attraverso una una pagina social sempre molto attiva nel comunicare e fornire  informazioni alternative al Mainstream, ma anche e soprattutto con future manifestazioni e iniziative, mettendo peraltro a disposizione e al servizio dei nostri concittadini un pool di avvocati per intraprendere azioni legali di vario tipo, a partire dalla denuncia che abbiamo preparato a livello nazionale e che è possibile presentare nelle singole questure contro Draghi e per contestare l’operato dell’attuale Governo”.

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ANDRIA – Nicola Fuzio si dimette da coordinatore di Forza Italia. Spaccatura nel centrodestra andriese? https://ilquartopotere.it/news/nicola-fuzio-si-dimette-da-coordinatore-di-forza-italia-spaccatura-nel-centrodestra-andriese/ https://ilquartopotere.it/news/nicola-fuzio-si-dimette-da-coordinatore-di-forza-italia-spaccatura-nel-centrodestra-andriese/#respond Sat, 04 Jul 2020 15:37:23 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=6299 Un’altra doccia fredda sul centrodestra andriese. Nicola Fuzio, coordinatore cittadino di Forza Italia Andria, ha annunciato in una nota personale le sue dimissioni dall’incarico: “Non è tempo di soste in zone d’ombra, nonostante la calura stagionale consiglierebbe di restare al fresco oppure di soggiornare in ben più comodi lidi“. Pragmatico il messaggio di Fuzio, che […]

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Un’altra doccia fredda sul centrodestra andriese. Nicola Fuzio, coordinatore cittadino di Forza Italia Andria, ha annunciato in una nota personale le sue dimissioni dall’incarico: “Non è tempo di soste in zone d’ombra, nonostante la calura stagionale consiglierebbe di restare al fresco oppure di soggiornare in ben più comodi lidi“.
Pragmatico il messaggio di Fuzio, che con la sua decisione suscita alcune riflessioni sullo “stato di salute” del centrodestra andriese. Due candidati sindaci, le dimissioni da segretario cittadino della Lega di Benedetto Miscioscia e oggi quelle di Nicola Fuzio. “Del resto Dante considera l’ignavia, ovvero “il peccato di chi non sceglie”, tra i più gravi in quelli contemplati nella sua Opera più nota – precisa l’ormai ex coordinatore di Forza Italia, Nicola Fuzio -. Oggi, senza dubbio alcuno, scelgo di essere al fianco dell’amico Nino Marmo e del suo ambizioso progetto civico, in un percorso certamente complesso ma proprio per questo stimolante e meritevole di essere intrapreso“.
La motivazione?Squisitamente personale, ma soprattutto per una questione di natura essenzialmente politica“, spiega Nicola Fuzio. “Nel corso di questi mesi ho dichiarato pubblicamente ed in diverse occasioni, all’indomani della caduta dell’amministrazione Giorgino, che l’unità della coalizione di centrodestra è sicuramente importante, tuttavia, alla luce di quella deliberata scelta dell’aprile 2019, condivisa e rivendicata fortemente dai vertici regionali e nazionali di Forza Italia, resta immutata ed imprescindibile la circostanza di non tradire l’onestà intellettuale dei cittadini andriesi attraverso stantie operazioni gattopardesche o sterili sommatorie di sigle imposte con spartizioni geopolitiche rigettate dal territorio“.
Questo non è in alcun modo accettabile da parte mia. La dignità delle scelte, la coerenza delle idee, dei valori non negoziabili, vengono prima della disciplina di partito, che pur rispetto – ribadisce Fuzio -. Ed è in nome di questo rispetto, oltre che per gli anni di militanza maturati, che ho il dovere di rimettere a disposizione del partito di Forza Italia il mio ruolo di coordinatore cittadino“.
Per ragioni di assoluta trasparenza e perchè la mia città, per la sua storia ed il suo prestigio, non merita di essere utilizzata come merce di scambio elettorale in modo disonorevole”, ha così concluso l’ex coordinatore di Forza Italia, Nicola Fuzio.

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