25 aprile Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/25-aprile/ Le notizie sotto un'altra luce Thu, 24 Apr 2025 20:33:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png 25 aprile Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/25-aprile/ 32 32 Scoppia la polemica sul 25 aprile, l’Anpi replica all’Anmig: “Alle offese rispondiamo con i documenti” https://ilquartopotere.it/replica/scoppia-la-polemica-sul-25-aprile-lanpi-replica-allanmig-alle-offese-rispondiamo-con-i-documenti/ https://ilquartopotere.it/replica/scoppia-la-polemica-sul-25-aprile-lanpi-replica-allanmig-alle-offese-rispondiamo-con-i-documenti/#respond Thu, 24 Apr 2025 20:33:45 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=37221 Non si placa la polemica sulla celebrazione a Corato del 25 aprile, dopo le osservazioni espresse in una nota da Gaetano Bucci, Presidente ANMIG sez. Corato( Anmig: “Per un 25 aprile unico e unitario”) a seguito del comunicato del Comitato della Sezione ANPI “Maria Diaferia con cui invitava i cittadini a partecipare al tradizionale corteo […]

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Non si placa la polemica sulla celebrazione a Corato del 25 aprile, dopo le osservazioni espresse in una nota da Gaetano Bucci, Presidente ANMIG sez. Corato( Anmig: “Per un 25 aprile unico e unitario”) a seguito del comunicato del Comitato della Sezione ANPI “Maria Diaferia con cui invitava i cittadini a partecipare al tradizionale corteo (Corteo 25 aprile, l’Anpi: “Importante partecipare per custodire la memoria”), giunge la replica di quest’ultimo che molto sinteticamente dice:

“Alle offese l’ANPI “M. Diaferia” preferisce rispondere con i documenti: alleghiamo copia di “Richiesta collaborazione” completa degli indirizzi dei destinatari.

Buon 25 Aprile!
Viva l’Italia liberata, democratica, antifascista!
Viva i partigiani!
Il Comitato della Sezione ANPI “Maria Diaferia”

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Per la prima volta a Corato si festeggia la Liberazione https://ilquartopotere.it/approfondimento/per-la-prima-volta-a-corato-si-festeggia-la-liberazione/ https://ilquartopotere.it/approfondimento/per-la-prima-volta-a-corato-si-festeggia-la-liberazione/#respond Thu, 24 Apr 2025 06:43:17 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=37191 di Giovanni Capurso Una giornata calda e afosa in piena estate del 1945. Un anziano professore socialista dai capelli brizzolati di nome Antonio Lucarelli, attorniato da esponenti politici locali, punta l’indice verso l’alto sotto un grosso ombrello quasi ad indicare un’epoca nuova, un futuro di libertà civili e politiche. A ridosso di Piazza Plebiscito, sotto […]

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di Giovanni Capurso

Una giornata calda e afosa in piena estate del 1945. Un anziano professore socialista dai capelli brizzolati di nome Antonio Lucarelli, attorniato da esponenti politici locali, punta l’indice verso l’alto sotto un grosso ombrello quasi ad indicare un’epoca nuova, un futuro di libertà civili e politiche. A ridosso di Piazza Plebiscito, sotto la statua monumentale di Matteo Renato Imbriani, la folla assiepata festeggia la Liberazione.

Si tratta del primo raduno di massa del popolo coratino dopo l’occupazione nazifascista.

Lo testimoniano delle foto d’epoca, ben conservate e custodite presso l’Archivio della Biblioteca della Città Metropolitana “De Gemmis” di Bari, inviate allo stesso professore come ricordo dell’evento. L’iniziativa fu promossa congiuntamente dalle associazioni combattentistiche locali.

 

Su proposta del Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, Umberto II di Savoia, luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale, che nel primo articolo stabiliva la festività del 25 aprile per quell’anno.

Altre foto d’epoca, provenienti dall’archivio privatodella famiglia Petrizzelli, documentano che, a partire dagli anni Cinquanta, la sezione cittadina dell’ANPI, all’epoca intitolata al partigiano “Nicola Bucci”, si fece promotrice di cortei cittadini in occasione del 25 aprile.

Il bilancio della guerra e di vent’anni di regime idiota e bestiale, anche per la nostra città, fu molto duro. Ne pagarono le conseguenze i soldati mandati al macello per soddisfare l’ego di un dittatore, le centinaia di uomini edonne emigrati, spesso con le proprie famiglie, per ragioni politiche (a Grenoble e non solo), le decine di confinati (ben tre a Ventotene: Luigi Azzariti, Francesco Ferrara e Michele Piombino) e i tanti partigiani meridionali che rischiarono la propria vita o la persero nel Centro e nel Nord Italia (Nicola Bucci a Livorno e Felice Loiodice a Biella per citare i più noti). A loro si aggiungano le tante donne coratine, staffette e combattenti, tra cui la giovanissima Maria Diaferia.

Ottant’anni dopo Corato è cambiata non poco, com’è naturale che sia.

Le idealità forse andrebbero ravvivate.  

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Anmig: “Per un 25 aprile unico e unitario” https://ilquartopotere.it/associazioni/anmig-per-un-25-aprile-unico-e-unitario/ https://ilquartopotere.it/associazioni/anmig-per-un-25-aprile-unico-e-unitario/#respond Wed, 23 Apr 2025 05:36:53 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=37189 “Con un tempismo da centometristi giunge un comunicato stampa dell’Anpi sulla celebrazione a Corato del 25 aprile 2025, ottantesimo della Liberazione, ispirato più da pretesa di protagonismo elitario e divisivo che dalla condivisione del grande valore storico e civile della ricorrenza” – scrive in una nota Gaetano Bucci, Presidente Anmig sez. di Corato che continua: […]

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Con un tempismo da centometristi giunge un comunicato stampa dell’Anpi sulla celebrazione a Corato del 25 aprile 2025, ottantesimo della Liberazione, ispirato più da pretesa di protagonismo elitario e divisivo che dalla condivisione del grande valore storico e civile della ricorrenza” – scrive in una nota Gaetano Bucci, Presidente Anmig sez. di Corato che continua:

Tale, sedicente esclusiva organizzazione “antifascista”, con tale comunicato, a pochi giorni dalla ricorrenza, già prevarica tutte le altre forze civili e democratiche di Corato, fino a dimenticare che la celebrazione del 25 aprile è promossa e organizzata dal Comune, con la partecipazione delle pubbliche istituzioni, delle associazioni combattentistiche e d’arma, dei partiti e dei sindacati, delle associazioni culturali, delle scuole e dei cittadini tutti. 
Tale comunicato, nei modi e nei contenuti espressi, si pone di fatto come un manifesto politico-partitico intriso di divisione, se non di odio. Praticamente l’esatto opposto della universalità del messaggio di libertà e democrazia che vorrebbe indirizzare, e del tentativo di riconciliazione nazionale che da decenni ormai si cerca di perseguire per il futuro del nostro Paese.
Evidentemente, a certi gruppi di strumentale partigianeria, anziché vivere con sentimenti puri la Santa Pasqua e anziché riflettere sul corpo ancora caldo di Papa Francesco e sul suo messaggio di pace universale, ha premuto l’ossessione di una memoria storica da piegare a interessi settari e a modelli manichei, del tutto estranei sia al processo storico della Liberazione e ai valori della nostra Repubblica, sia ai paradigmi e ai grandi riferimenti ideali del nostro tempo. 
Nel mentre si agitano fantasmi inesistenti di dittature militari, si tace sistematicamente sia sulle realtà planetaria, caratterizzate da genocidi e guerre di dominio economico e finanziario, sia su realtà locali, segnate da forme mimetiche di imposizioni culturali, volutamente irrispettose e denigratorie del comune passato. 
Si cerca così di accreditarsi come unico riferimento storico e di giustificare, rispetto alla ricorrenza della Liberazione a Corato, una celebrazione ormai sottratta alla collettività ed espressione di parte, per giunta paradossalmente finanziata con rilevanti contributi comunali, cioè di tutti i cittadini. 
Stupisce che le scuole, i dirigenti scolastici e gli insegnanti, si siano lasciati coinvolgere in questa fuorviante “sineddoche storica”, che ha praticamente obliterato i contenuti e il significato della guerra di Liberazione, combattuta in primis dagli Eserciti Alleati e da diverse Forze italiane militari e civili, da cui è nata la Repubblica e la Costituzione italiana, con i suoi grandi valori di libertà, giustizia e uguaglianza.
L’Anmig e le altre Associazioni combattentistiche e d’arma locali stanno facendo uno sforzo per la conservazione di una corretta memoria storica e, per questo, augurano che in tanti possano partecipare alla celebrazione del prossimo 25 aprile, in modo unico e unitario, così come lo stesso Comune di Corato ha manifestato e programmato di fare.
Viva la Liberazione dell’Italia.
Viva l’unità della Repubblica.
Viva la Costituzione democratica.”

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Corteo 25 aprile, l’Anpi: “Importante partecipare per custodire la memoria” https://ilquartopotere.it/ricorrenze/corteo-25-aprile-lanpi-importante-partecipare-per-custodire-la-memoria/ https://ilquartopotere.it/ricorrenze/corteo-25-aprile-lanpi-importante-partecipare-per-custodire-la-memoria/#respond Tue, 22 Apr 2025 06:04:09 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=37175 A breve il calendario civile ci chiamerà a raccolta per l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Si tratta di un passaggio importante per fare il punto su quanto è rimasto del patrimonio storico, culturale e spirituale della Resistenza ma anche per capire dove sta andando la nostra società democratica. Oggi, più che mai, ci pare […]

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A breve il calendario civile ci chiamerà a raccolta per l’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Si tratta di un passaggio importante per fare il punto su quanto è rimasto del patrimonio storico, culturale e spirituale della Resistenza ma anche per capire dove sta andando la nostra società democratica.

Oggi, più che mai, ci pare di estrema importanza rivitalizzare una memoria pubblica non solo e non tanto illanguidita dalla lunga distanza temporale, quanto deturpata da un’offensiva revisionistica tesa a riabilitare il fascismo, a denigrare la Resistenza, a scaricare per intero sui tedeschi la colpa delle infamie perpetrate nei mesi della Repubblica di Salò.

In tal senso, nell’ultimo anno, per le attività associative,la nostra scelta è stata quella di puntare su pagine della Resistenza ancora poco esplorate, marginalizzate, se non addirittura cadute nell’oblio della storia italiana. È il caso degli IMI (Internati Militari Italiani), sul cui tema la nostra sezione ha promosso un incontro con il massimo esperto in Italia: Mario Avagliano. Ma soprattutto la nostra sezione, attraverso il gruppo ANPI Scuola, si è concentrata in un’azione di rivalutazione del ruolo delle donne nella Resistenza, aspetto per decenni poco considerato dalla storiografia e soffocato da una cultura ancora per molti aspetti maschilista. Iniziative sono state portate avanti nelle scuole di tutti i gradi e con altreassociazioni attraverso la voce delle Madri costituenti, fino al riuscitissimo spettacolo “Dateci i pantaloni!” che ha registrato un sold out.

Nella memoria dei martiri della libertà, anche coratini, il nostro lavoro dev’essere orientato a promuovere le libertà democratiche e una cultura della pace e della giustizia sociale. Se alcuni diritti fondamentali presenti nella nostra Costituzione ancora oggi fanno fatica ad affermarsi come quelli relativi alla salute, al lavoro e allo studio, significa che si è fatto poco per applicare i principi democratici.  

Non possiamo nascondere, a tal proposito, una certa apprensione per il quadro internazionale sempre più complicato. Viviamo in un tempo in cui il vento dei nazionalismi sta soffiando forte, alimentando logiche di dominio e chiusure economiche e culturali; sembra poi che la strada della guerra sia l’unica opzione possibile per risolvere i conflitti internazionali, mentre la cultura militarista sta dilagando nelle scuole e attecchendo nel nostro modo di pensare, producendo degli effetti tossici. La guerra viene oggi considerata come qualcosa di ineluttabile e necessario, addirittura giusta.

È importante pertanto dare la propria testimonianza, partendo dalla presenza al tradizionale corteo del 25 aprile.

 

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Corrado e lo scippo del 25 Aprile  https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lo-scippo-del-25-aprile/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-lo-scippo-del-25-aprile/#respond Sun, 05 May 2024 05:02:08 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=31568 Il Comune di Corato, doverosamente e come ogni anno, ha organizzato la celebrazione del 25 aprile dandone notizia alla stampa e alla cittadinanza (il programma è nella colonna di sinistra). Parallelamente l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha organizzato – con il patrocinio del Comune di Corato – quella che a tutti gli effetti sembrerebbe un’altra […]

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Il Comune di Corato, doverosamente e come ogni anno, ha organizzato la celebrazione del 25 aprile dandone notizia alla stampa e alla cittadinanza (il programma è nella colonna di sinistra).

Parallelamente l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha organizzato – con il patrocinio del Comune di Corato – quella che a tutti gli effetti sembrerebbe un’altra manifestazione sia pur quasi concomitante e da tenersi negli stessi luoghi in cui si è svolta la manifestazione ufficiale (il programma è nella colonna di destra).

Nella realtà le due manifestazioni si sono fuse fin dall’inizio e lo stesso Sindaco (come si vede chiaramente nel video della cerimonia https://fb.watch/rLgZOA1d5x/) ha dato indicazioni per deporre la corona di alloro alla lapide della Resistenza prima di avviare il corteo verso Piazza Vittorio Emanuele. Come dire, i programmi erano separati ma la manifestazione è stata concepita e pensata come un tutt’uno. Si è formato quindi il corteo che da Palazzo di Città ha raggiunto Piazza Vittorio Emanuele, corteo composto da Sindaco in gran montura, gonfalone del Comune, polizia locale in grande uniforme, banda, autorità civili e militari, associazioni combattentistiche e d’arma (tra cui ANPI), amministratori e rappresentanti di partiti politici con le loro bandiere, rappresentanti di associazioni e comuni cittadini. In Piazza Vittorio Emanuele i convenuti si sono schierati e qui si sono registrati i primi episodi di teso imbarazzo.

E’ sembrato infatti, sia pur nella compostezza di tutti, che sguardi eloquenti passassero di fila in fila tra i militari e i militari in pensione, come a dire: “Abbiamo capito tutto… e adesso che facciamo?”. Alle spalle delle Associazioni combattentistiche e d’arma erano infatti spuntate e sventolavano le bandiere di partiti di sinistra e di estrema sinistra frammiste con il tricolore e le bandiere della pace. La manifestazione è giunta quindi alla conclusione e si è formato un nuovo corteo guidato da ANPI e con il Sindaco in testa e composto da una parte di coloro che avevano dato vita al corteo precedente. Sono rimaste in Piazza Vittorio Emanuele, infatti, le autorità militari e le associazioni combattentistiche e d’arma i cui esponenti, riuniti in piccoli gruppi a secondo della loro appartenenza, hanno commentato l’accaduto in maniera non propriamente benevola.
Che le cose siano andate così è l’ANPI stessa ad ammetterlo nel post pubblicato sui social il giorno 28 aprile: “L’Anpi ha invitato tutte le associazioni cittadine, sia quelle di natura culturale, che politica, che ex combattentistica per organizzare insieme una manifestazione unitaria”, come a dire: noi abbiamo fatto il nostro, sono gli altri che si sono esclusi. In effetti, l’ANPI già nel manifesto di pubblicizzazione della sua iniziativa invitata tutti ma proprio tutti a partecipare, comprese le autorità civili e militari. Ci chiediamo sommessamente: ma è possibile che l’ANPI ignori che ad un corteo in cui siano presenti bandiere di partito (di qualsiasi partito esse siano) non è opportuno – oltre che non consentito – che prendano parte ufficiali e sottufficiali delle forze armate e dei corpi di polizia? In un unico caso è attestato nella storia dell’Italia Repubblicana che “commissario e sacrestano” abbiano sfilato congiuntamente in una manifestazione di parte ed è stato in occasione della cacciata di Bocca di Rosa dal paese, come ricorda De Andrè. Qui – è vero – non si tratta di “amore sacro e amor profano” ma di “amor di Patria”, però le regole sono sempre le stesse: chi rappresenta lo Stato in veste di pubblico ufficiale non può essere tirato per la giacchetta da Destra o da Sinistra.
Sono rimasti in Piazza Vittorio Emanuele anche alcuni sostenitori dell’attuale Amministrazione, orientati anch’essi chiaramente a Sinistra, che non hanno inteso prendere parte al corteo dell’ANPI ma che hanno aderito unicamente alla celebrazione ufficiale. Perché? Perché le bandiere di partito dividono e perché ad alcuni – ad esempio – potrebbe non andare a genio il prendere parte ad una manifestazione in cui sventoli la bandiera del PD (nel Centrosinistra accade anche questo… non lo sapete?) così come altri possono legittimamente rifiutarsi di aderire ad iniziative in cui sventolino bandiere di Rifondazione Comunista o, in altri casi ancora, quelle della Lega.
Anche qui la regola aurea – lasciata alla sensibilità di pochi – è che nelle manifestazioni che riguardino la Nazione e l’unità nazionale dovrebbe essere presente e sventolare unicamente il tricolore della Repubblica nel quale tutti (o quasi) ci possiamo riconoscere. Chi vuol organizzare lecitamente altri eventi collaterali può farlo, ma in altro momento o in altro luogo.
Ma queste cose l’ANPI le sa? Certo che le sa, immaginiamo noi, ma il gioco è proprio sull’ambiguità di fondo. L’obiettivo dell’ANPI – da quel che sembra – non è essere una parte che organizza la sua manifestazione, ma diventare semmai il punto di riferimento che si appropria della memoria collettiva e la riscrive a suo piacimento. L’ANPI si vede come la “proprietaria” del 25 aprile, utilizzando da un lato il traino dell’evento ufficiale e dall’altro scippando le tradizioni alle associazioni combattentistiche e d’arma che hanno da sempre conservato la memoria della guerra di liberazione.
E il Sindaco che fa? E’ apparso equilibrato nel suo discorso in piazza, ma proprio nell’ANPI ha tanti colleghi oltre che buona parte delle truppe cammellate che colonizzano ogni associazione e ogni tanto ne fondano una nuova: che poteva fare Corrado? Ha chinato il capo anche questa volta, ha lasciato fare e si è prestato al gioco non senza compiacimento.
Nel silenzio del Centrodestra che assiste a fatti e misfatti e non pronuncia parola, a noi sono rimasti negli occhi gli sguardi che passavano di terziglia in terziglia fra militari ed ex militari: “Abbiamo capito tutto… e adesso che facciamo?”.

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Festa della Liberazione: messaggio del Sindaco e programma della cerimonia https://ilquartopotere.it/ricorrenze/festa-della-liberazione-messaggio-del-sindaco-e-programma-della-celebrazione/ https://ilquartopotere.it/ricorrenze/festa-della-liberazione-messaggio-del-sindaco-e-programma-della-celebrazione/#respond Thu, 25 Apr 2024 05:55:50 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=31451 In occasione della Festa della Liberazione, si terrà in mattinata la cerimonia commemorativa che prevedei il seguente programma: – ore 10:00raduno delle autorità, delle associazioni combattentistiche, d’arma  e dei partecipanti  presso  il  Chiostro  del  Palazzo di  Città; – ore 10:15schieramento delle bandiere, labari e stendardi; – ore 10:30deposizione corona di alloro al Milite Ignoto. Al termine corteo lungo […]

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In occasione della Festa della Liberazione, si terrà in mattinata la cerimonia commemorativa che prevedei il seguente programma:

– ore 10:00raduno delle autorità, delle associazioni combattentistiche, d’arma  e dei partecipanti  presso  il  Chiostro  del  Palazzo di  Città;

– ore 10:15schieramento delle bandiere, labari e stendardi;

– ore 10:30deposizione corona di alloro al Milite Ignoto. Al termine corteo lungo Corso Cavour fino a raggiungere Piazza Vittorio Emanuele;

– ore 11:00Piazza Vittorio Emanuele deposizione corona al Monumento dei Caduti

il Sindaco, Prof. Corrado Nicola De Benedittis inoltre ha diffuso un messaggio di riflessione sulla ricorrenza:

25 APRILE

La Festa della Liberazione dal nazifascismo è patrimonio dell’intero Paese.

Fu la gente comune a essere protagonista di un riscatto collettivo.

La Resistenza antifascista, infatti, divenne il primo vero grande movimento popolare dell’Italia postunitaria.

Si trattò del Secondo Risorgimento.

Donne, uomini e soprattutto giovani, di qualsiasi estrazione sociale, seppero mobilitarsi, nell’ora estrema, dell’Italia occupata dai tedeschi, dilacerata dalla guerra civile, violata dai rastrellamenti degli ebrei e umiliata dalle deportazioni.

Si capì che in gioco era la stessa Unità territoriale del Paese e il suo destino civile, politico e morale.

La Resistenza italiana fu la più importante d’Europa per capacità organizzativa e contributo culturale.

Furono infatti personalità, protagoniste della Resistenza, come Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Sandro Pertini che nel confino di Ventotene, ebbero forza morale, intellettuale e politica per pensare, contro ogni evidenza dei fatti, un’Europa unita e di pace.

Il 25 aprile è una grande eredità posta nelle nostre mani, nel nostro impegno, nelle nostre passioni più vive.

W l’Italia antifascista e buona Festa della Liberazione!

 

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A Palazzo di Città una mostra su Giacomo Matteotti in occasione del Centenario della sua morte https://ilquartopotere.it/appuntamenti/a-palazzo-di-citta-una-mostra-su-giacomo-matteotti-in-occasione-del-centenario-della-sua-morte/ https://ilquartopotere.it/appuntamenti/a-palazzo-di-citta-una-mostra-su-giacomo-matteotti-in-occasione-del-centenario-della-sua-morte/#respond Sun, 21 Apr 2024 04:00:12 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=31314 In vista della Festa della Liberazione e in occasione del Centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, nel chiostro del Comune di Corato verrà allestita una mostra documentaria che mette a confronto i due martiri del fascismo, Giacomo Matteotti e Giuseppe Di Vagno. L‘esposizione, che si svolgerà dal 22 aprile al 6 maggio negli orari di apertura […]

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In vista della Festa della Liberazione e in occasione del Centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, nel chiostro del Comune di Corato verrà allestita una mostra documentaria che mette a confronto i due martiri del fascismo, Giacomo Matteotti e Giuseppe Di Vagno.

L‘esposizione, che si svolgerà dal 22 aprile al 6 maggio negli orari di apertura degli uffici comunali, è organizzata dalla sezione ANPI di Corato in collaborazione con la Fondazione “Giuseppe Di Vagno(1889-1921)” e con il patrocinio del Comune di Corato. Finalità della mostra è la rievocazione delle prime vittime del fascismo: i deputati socialisti Giuseppe Di Vagno e Giacomo Matteotti, assassinati rispettivamente nel ‘21 e nel ‘24.

Di Vagno e Matteotti, che storicamente si ricollegano con vincolo indissolubile dalla lotta antifascista clandestina alla Resistenza nel biennio 1943-44, non si prestano alle contrapposizioni della politica o ad operazioni revisionistiche, ma sono stati consegnati alla storia come difensori della libertà contro ogni forma d’oppressione e di violenza.

L’inaugurazione, che avrà luogo il 23 aprile alle ore 19,30 sempre nel chiostro del Palazzo di Città, prevede i saluti di Corrado De Benedittis (sindaco di Corato) e Marina Mastromauro (presidente ANPI Corato “Maria Diaferia”) e gli interventi di Daniela Mazzucca (presidente Fondazione Di Vagno 1889-1921), Pasquale Martino (presidente dell’ANPI provinciale BARI) e Giovanni Capurso (storico e Vice presidente dell’ANPI Corato).  

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Festa della Liberazione: messaggio del Sindaco e programma https://ilquartopotere.it/ricorrenze/festa-della-liberazione-messaggio-del-sindaco-e-programma/ https://ilquartopotere.it/ricorrenze/festa-della-liberazione-messaggio-del-sindaco-e-programma/#respond Tue, 25 Apr 2023 04:54:22 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=25222 In occasione della Festa della Liberazione, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale invitano la cittadinanza alla cerimonia commemorativa del 25 aprile che si svolgerà secondo il seguente programma: ore 10:00 raduno delle autorità, delle associazioni combattentistiche, d’arma  e dei partecipanti  presso  il  Chiostro  del  Palazzo di  Città;  ore 10:15  schieramento delle bandiere, labari e stendardi in Piazza […]

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In occasione della Festa della Liberazione, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale invitano la cittadinanza alla cerimonia commemorativa del 25 aprile che si svolgerà secondo il seguente programma:

  • ore 10:00 raduno delle autorità, delle associazioni combattentistiche, d’arma  e dei partecipanti  presso  il  Chiostro  del  Palazzo di  Città;
  •  ore 10:15  schieramento delle bandiere, labari e stendardi in Piazza Matteotti;
  •  ore 10:30 deposizione corona di alloro al Milite Ignoto. Al termine corteo lungo Corso Cavour fino a raggiungere Piazza Vittorio Emanuele;
  •  ore 11:00  Piazza Vittorio Emanuele deposizione corona al Monumento dei Caduti.

Messaggio del Sindaco De Benedittis:

“Il 25 Aprile del 1945 l’Italia si liberava dal nazifascismo e chiudeva la sua partecipazione alla Seconda guerra mondiale.
Protagonista della lotta di liberazione fu la società italiana, attraverso le organizzazioni partigiane, che ebbero eterogenea matrice culturale: cattolica, liberale, socialista, comunista, oltre ai tanti militari che decisero, dopo il 1943, di combattere contro il vecchio alleato tedesco, divenuto invasore.
Il popolo italiano, nella riconquista della sua stessa libertà, volle rendersi protagonista. Donne, uomini e soprattutto giovani, con impegno gratuito e sacrificio grande, restituirono, a questa nostra Italia, la dignità perduta e salvarono le Istituzioni rifondandole, nel loro senso profondo.
La spinta propulsiva della Liberazione partigiana è custodita, forte e viva, nella Costituzione repubblicana, che, sempre, consegna alle generazioni presenti e future la grande lezione del 25 Aprile: è insieme, che si rinasce!”

 

 

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Felice Loiodice: la primula rossa di Grenoble https://ilquartopotere.it/storie/felice-loiodice-la-primula-rossa-di-grenoble/ https://ilquartopotere.it/storie/felice-loiodice-la-primula-rossa-di-grenoble/#respond Mon, 17 Apr 2023 06:40:02 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=25008 Di Giovanni Capurso e Vincenzo Catalano Chi fu il principale antifascista di Corato? Non abbiamo dubbi. Si tratta di Felice Loiodice, nato il 15 giungo 1898 (da non confondere con il Felice Loiodice partigiano, di cui era parente). Disertore della Grande Guerra, già nella sua città d’origine si distinse come “ardente” oppositore al fascismo, dimostrando […]

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Di Giovanni Capurso e Vincenzo Catalano

Chi fu il principale antifascista di Corato? Non abbiamo dubbi.
Si tratta di Felice Loiodice, nato il 15 giungo 1898 (da non confondere con il Felice Loiodice partigiano, di cui era parente).
Disertore della Grande Guerra, già nella sua città d’origine si distinse come “ardente” oppositore al fascismo, dimostrando verso di esso “particolare accanimento”; ma nel 1924, dopo l’omicidio Matteotti, ritenne opportuno “riparare in Francia”.
Una volta emigrato con regolare passaporto, divenne ben presto segretario politico della sezione socialista massimalista di Grenoble, venendo più volte riconfermato nell’incarico.
Numerosi documenti attestano che fu costantemente sorvegliato dalla polizia segreta: in una relazione del Ministero degli Interni si riporta che per la sua “specifica pericolosità”, il Loiodice andava inserito nelle “categorie degli attentatori o capaci di atti terroristici”; con una riservata governativa del 6 luglio 1930 si precisava che egli era vicino alle posizioni della corrente di Angelica Balabanoff; il 16 gennaio 1931 subì una perquisizione domiciliare nel corso della quale si rinvennero “documenti sovversivi”; in una missiva del Questore di Bari del 4 maggio 1933 era descritto come “elemento pericoloso per la sicurezza nazionale e per il Regime Fascista”.
Felice Loiodice fu anche in rapporti epistolari con gli antifascisti Oreste Mombello, originario di Biella emigrato anche lui in Francia, e Alberto Cupelli, emigrato a New York. Proprio da quest’ultimo venne incaricato di rappresentare la sezione socialista massimalista di Grenoble al Congresso socialista di Parigi del 19 e 20 luglio 1930.
Il Loiodice scrisse alcuni articoli sul giornale “Avanti!”, tra cui “Il fascismo e le naturalizzazioni” (21 aprile 1929), con lo pseudonimo “Fiordalise”. L’articolo citato, che riportiamo integralmente, è particolarmente interessante in quanto fa capire alcuni aspetti vessatori dell’emigrazione all’estero durante la dittatura:

“È un fenomeno generale in tutta la Francia quello che si verifica nell’Isère e specialmente a Grenoble per opera dei consoli fascisti, dei fasci e dei loro affiliati. Con la stampa, i discorsi, l’opuscolo: “Tu sei italiano e devi restare italiano” si fa una propaganda spietata contro le naturalizzazioni degli elementi italiani in Francia.
Noi, internazionalisti, non ci occupiamo per niente della cosa, ma ci piace mettere in rilievo come i fascisti, non stiano raccogliendo niente altro che i frutti che hanno seminato, citando alcuni casi:
– Un lavoratore fa domanda per far venire dall’Italia un fratello, il genitore, un parente prossimo: dopo aver speso per carta bollata, visti ecc., ed ottenuto il parere favorevole dell’autorità francese, si vede respingere l’istanza, oppure l’istanza è presa dal console e passata agli archivi.
– Un cittadino italiano chiede la rinnovazione del passaporto, siccome è avversario del Regime, gli si risponde: “Visto sfavorevole, trattandosi di persona immorale”. Oppure gli si dà il passaporto valido solo per l’Italia e, giunto alla frontiera, il cittadino è arrestato. E fortunato, si accontentano di non farlo più ritornare.
I consoli credono così – ed in parte ci riescono in principio – di costringere gli emigrati ad iscriversi alle associazioni coatte (fasci, dopolavoro, ecc.) pur di poter avere le carte di cui hanno bisogno. Ma, naturalmente, appena hanno la possibilità di sfuggire alla persecuzione fascista che ha i suoi tentacoli anche all’estero, questi poveri italiani ne approfittano. E chiedono in massa di essere naturalizzati francesi”. 

I contatti con la sua città d’origine e la sua famiglia non furono mai interrotti e per tutto il Ventennio continuò la sua attività di propaganda antifascista come collettore dell’“Avanti!”. Per le sue posizioni politiche subì diverse umiliazioni e numerose vessazioni. Per esempio, il fratello Salvatore, anche lui antifascista emigrato a Grenoble e poi a Torino, interrogato in questura, forse per non subire guai giudiziari, dichiarò: “Con la sua indegna condotta politica è la rovina e il disonore di tutta la famiglia”.
Invece dal coratino Giuseppe Sisto, spia consolare, il Loiodice venne accusato di minacce assieme ad altri “sovversivi”.
In un trafiletto dell’“Avanti!” venne riportato:

“Si tratta della carogna, peso massimo, Sisto, proprietario di una epicerie (gli operai non lo scordano) e che lavora nelle officine Bouchyer.
Sulla Piazza Victor Hugo si sta procedendo a dei lavori di pavimentazione e vi sono impiegati alcuni manovali italiani.
Sabato si stava scaricando un carro di sabbia, la circolazione tranviaria era momentaneamente sospesa, una vettura dovette fermarsi, il manovratore suonava la campana affinché gli fosse lasciato libero il passaggio; uno degli operai disse scherzando rivolto al manovratore “Non c’è mica Mussolini sul tram, può attendere”.
Sulla piattaforma della vettura c’era il famigerato Sisto, spia del Console e allorché la vettura passò vicino ai pavimentatori sputò in direzione di uno di essi ch’ebbe a subire l’altr’anno una falsa denunzia del furioso messere.
Questi reagì subito correndo dietro al tram ed apostrofando il Sisto come meritava ed invitandolo a scendere ciò che il coraggiosissimo vigliacco si guardò bene dal fare.
Badate, Sisto, è ora di finirla, ricordatevi che parecchi dei vostri luridi soci hanno già avuto ciò che si meritavano e non mancherà l’occasione per darvi il vostro conto.
Meglio sarebbe che il signor Sisto tornasse nel paese del suo brigante”. 

Nel marzo 1930, al Congresso del PSI di Grenoble, si annunciò la scissione tra il gruppo “fusionista”, favorevole all’unificazione con il PSULI, e gli “antifusionisti” di Angelica Balabanoff. Felice Loiodice, in rappresentanza della sezione locale, fece gli onori di casa con un discorso inaugurale.

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25 aprile, l’Italia ripudia la guerra https://ilquartopotere.it/ricorrenze/25-aprile-litalia-ripudia-la-guerra/ https://ilquartopotere.it/ricorrenze/25-aprile-litalia-ripudia-la-guerra/#respond Tue, 26 Apr 2022 14:05:07 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=18020 C. S. Il comitato direttivo Anpi Corato e Anpi provinciale Bari ringraziano le istituzioni, i partiti politici, le associazioni combattentistiche e culturali, la cittadinanza, per aver aderito all’appello al corteo per la pace dal titolo “25 aprile, l’Italia ripudia la guerra”, cui Anpi, Associazione Partigiani d’Italia, ha voluto dedicare il 25 aprile, a Corato come […]

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C. S.

Il comitato direttivo Anpi Corato e Anpi provinciale Bari ringraziano le istituzioni, i partiti politici, le associazioni combattentistiche e culturali, la cittadinanza, per aver aderito all’appello al corteo per la pace dal titolo “25 aprile, l’Italia ripudia la guerra”, cui Anpi, Associazione Partigiani d’Italia, ha voluto dedicare il 25 aprile, a Corato come in tutte le città d’Italia.

Il 25 aprile è la nostra festa civile di primavera: “festa d’aprile”, rappresentazione della nostra seconda nascita, come paese e come popolo. Una solennità che quest’anno avremmo voluto celebrare gioiosamente dopo due anni di restrizioni e di contrasto al virus. Ma non è stato così.
La gioia della liberazione ritrovata è messa in ombra dall’angoscia per la guerra, improvvisamente riapparsa nel nostro vicino orizzonte. Quasi facendo eco ai conflitti che si protraggono in aree lontane del pianeta, ma sovrastandoli in una drammatica precipitazione, la guerra in Ucraina, imposta dalla ingiustificabile aggressione russa, ci fa temere che sia giunta al termine la duratura età di pace che l’Europa aveva guadagnato 77 anni fa nella lotta contro il nazifascismo, sacrificando un numero di vite umane senza precedenti. L’attuale scenario bellico sembra oggi minacciare la pace in forma definitiva, inviando minacciosi messaggi che raccontano distruzioni, città martoriate, fosse comuni, di profughi, crisi energetiche, sociali, umanitarie. Con, sullo sfondo il fantasma nucleare evocato con inopinata leggerezza non solo dai giornali ma dai responsabili di stati potenti.
Per questo la pace è l’impegno di oggi, la priorità. Perché l’Italia democratica ha ripudiato la guerra.
Confrontiamo pure – pacatamente – i diversi punti di vista sul rapporto fra cause immediate e cause remote, profonde, di questo come di ogni conflitto bellico.
Approfondiamo la discussione – sempre lecita – fuori e all’interno della Associazione Nazionale Partigiani – su un raffronto plausibile fra la resistenza dell’esercito ucraino alla invasione e la resistenza dei partigiani al nazifascismo. Fermo restando la diversità sostanziale tra guerra partigiana e guerra regolare.
Ma uniamoci nell’appello alla pace. Se abbiamo chiaro che questo asperrimo conflitto non può chiudersi da nessuna parte con una vittoria finale e definitiva, che non comporti una piega catastrofica e un prezzo di vite umane spaventosamente più alto di quello già intollerabile pagato finora, dobbiamo spingere gli organizzi di sicurezza e cooperazione internazionale affinché si prodighino con tutti i mezzi per il cessate il fuoco e per l’apertura di una trattativa garantita internazionalmente, oltre che per affrontare l’emergenza umanitaria.
E’ quanto chiede il movimento per la PACE che ha manifestato da Perugia ad Assisi e che ha fatto sentire la sua voce anche in Puglia: un’arca di pace, non un arco di guerra, cosi la voce profetica di Don Tonino Bello.
Queste sono le motivazioni che ci hanno spinti unitariamente a scegliere la strada della pace senza se e senza ma insieme a PAPA BERGOGLIO e ai numerosi rappresentanti della società civile. Questo è il motivo per cui il nostro 25 Aprile 2022 ha questo sottotitolo: L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA.

Ora e sempre RESISTENZA.
VIVA IL 25 APRILE, VIVA LA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO, PER LA PACE IN OGNI LUOGO DEL MONDO.

 

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