Michele Abbaticchio Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/michele-abbaticchio/ Le notizie sotto un'altra luce Sat, 06 Jan 2024 23:31:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Michele Abbaticchio Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/michele-abbaticchio/ 32 32 Il consigliere Mascoli sul comizio di chiusura di Abbaticchio: “La città non può subire questo oltraggio” https://ilquartopotere.it/news/politica/il-consigliere-mascoli-sul-comizio-di-chiusura-di-abbaticchio-la-citta-non-puo-subire-questo-oltraggio/ https://ilquartopotere.it/news/politica/il-consigliere-mascoli-sul-comizio-di-chiusura-di-abbaticchio-la-citta-non-puo-subire-questo-oltraggio/#comments Fri, 23 Sep 2022 08:59:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=20640 “Inquietante! Non vengono al Consiglio Comunale monotematico sull’assistenza sanitaria territoriale ma venerdì vengono i carnefici e massacratori della sanità pubblica spolpata da loschi e turpi affaristi, chi vota questi soggetti firma la complicità del delitto assistenziale”. Sono le parole che ci giungono dal Consigliere di maggioranza, Salvatore Mascoli, alla notizia divulgata a mezzo stampa, del […]

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“Inquietante! Non vengono al Consiglio Comunale monotematico sull’assistenza sanitaria territoriale ma venerdì vengono i carnefici e massacratori della sanità pubblica spolpata da loschi e turpi affaristi, chi vota questi soggetti firma la complicità del delitto assistenziale”.

Sono le parole che ci giungono dal Consigliere di maggioranza, Salvatore Mascoli, alla notizia divulgata a mezzo stampa, del comizio di chiusura del candidato Michele Abbaticchio sostenuto dal sindaco De Benedittis che si terrà questa sera in piazza Cesare Battisti e che vedrà sul palco dodici sindaci metropolitani, tra cui anche Antonio Decaro. Inizialmente dagli ambienti interni della politica locale, era emerso anche l’arrivo del Presidente Emiliano, ma evidentemente non risulta essere confermato.
Salvatore Mascoli, eletto nelle file del PD come indipendente e passato successivamente nel gruppo misto, continuando a sostenere l’amministrazione De Benedittis (ricoprendo la carica di Presidente della Commissione Sanità) porta avanti da sempre la battaglia tesa alla salvaguardia dell’ospedale Umberto I di Corato e non ci sta a questa parata che andrà in scena stasera. “Sul palco si va per chi ci rispetta e ci onora”, sottolinea Mascoli e sempre con riferimento al consiglio monotematico celebrato lo scorso 22 aprile avente tra i punti all’ordine del giorno la mozione in merito all’attuazione dell’offerta sanitaria prevista per il Comune di Corato, spiega come “nonostante fu chiesto a Emiliano, Rocco Palese, Antonio Sanguedolce, Vito Montanaro e Mauro Vizzino, presidente della commissione sanità regionale, una data indicata da loro per presenziare al consiglio comunale monotematico sull’assistenza sanitaria territoriale area nord barese, gli stessi declinarono e rifiutarono l’invito, gesto questo sprezzante e oltraggioso nei confronti di una vasta area di cittadini a cui viene di fatto negato un diritto sacrosanto. E oggi che fanno? Vengono con miraggi illusori e menzonieri a raccattare voti? Credo invece che il consenso vada dato ad Eliseo Tambone che si è sempre mostrato palesemente sensibile e ricettivo al problema della salute e dell’assistenza sanitaria ospedaliera e territoriale che affligge l’area nord barese. Inoltre Eliseo Tambone mi sembra la figura più utile e opportuna per il nostro territorio visto che da tempo si batte contro l’ autonomia differenziata che vede penalizzato il Mezzogiorno rispetto alle regioni del nord. Questa palese ingiustizia mortifica e umilia le popolazioni meridionali che da 160 anni subiscono negazioni e privazioni, se l’Italia è una nazione unica e indivisibile ci deve essere perequazione sociale indispensabile e foriera di pace, prosperità, coesione sociale e progresso”, conclude il consigliere Mascoli. Circa l’incoerenza di De Benedittis e Demos a sostegno di Emiliano-Abbaticchio contro Tambone era già stato motivo di riflessione in un nostro contributo quando ancora lo scenario delle elezioni politiche non era ancora del tutto definito.

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Elezioni: comizio di chiusura con Abbaticchio e Decaro in piazza Cesare Battisti https://ilquartopotere.it/appuntamenti/elezioni-comizio-di-chiusura-con-abbaticchio-e-decaro-in-piazza-cesare-battisti/ https://ilquartopotere.it/appuntamenti/elezioni-comizio-di-chiusura-con-abbaticchio-e-decaro-in-piazza-cesare-battisti/#respond Thu, 22 Sep 2022 06:19:05 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=20618 Venerdì 23 settembre 2022, alle ore 21.00, avrà luogo, a Corato, il Comizio provinciale di chiusura della campagna elettorale, con la partecipazione del candidato all’uninominale Michele Abbaticchio ex sindaco di Bitonto e già vicesindaco metropolitano, insieme al Sindaco Antonio Decaro. Saranno presenti 12 sindaci metropolitani oltre che le candidate e i candidati delle liste plurinominali […]

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Venerdì 23 settembre 2022, alle ore 21.00, avrà luogo, a Corato, il Comizio provinciale di chiusura della campagna elettorale, con la partecipazione del candidato all’uninominale Michele Abbaticchio ex sindaco di Bitonto e già vicesindaco metropolitano, insieme al Sindaco Antonio Decaro.
Saranno presenti 12 sindaci metropolitani oltre che le candidate e i candidati delle liste plurinominali delle forze politiche di coalizione.
Michele Abbaticchio è espressione del territorio di cui ben conosce problemi e potenzialità. Significativo è stato anche il suo impegno, da Sindaco, contro la criminalità organizzata. Potrà rappresentare il collegio parlamentare in modo autorevole e con la determinazione che gli è propria” – si legge nella nota stampa a firma di DemoS Corato.

 

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Verso le elezioni, l’incoerenza di De Benedittis e Demos: sostengono Emiliano-Abbaticchio contro Tambone https://ilquartopotere.it/news/politica/verso-le-elezioni-lincoerenza-di-de-benedittis-e-demos-sostengono-emiliano-abbaticchio-contro-tambone/ https://ilquartopotere.it/news/politica/verso-le-elezioni-lincoerenza-di-de-benedittis-e-demos-sostengono-emiliano-abbaticchio-contro-tambone/#respond Sat, 20 Aug 2022 20:00:49 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=19968 A poco più di un mese dalla grande battaglia campale delle politiche che vede contrapposti i due blocchi di centro destra e centro sinistra, l’organizzazione delle rispettive liste a livello nazionale versa ancora in un caotico marasma che continua a suscitare polemiche in entrambi gli schieramenti e provoca gran confusione presso l’elettorato, già deluso, spaesato […]

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A poco più di un mese dalla grande battaglia campale delle politiche che vede contrapposti i due blocchi di centro destra e centro sinistra, l’organizzazione delle rispettive liste a livello nazionale versa ancora in un caotico marasma che continua a suscitare polemiche in entrambi gli schieramenti e provoca gran confusione presso l’elettorato, già deluso, spaesato e disilluso.
Non solo a livello nazionale la suddetta composizione delle liste cagiona un ginepraio di diatribe tra gli esclusi e i “fortunati candidati” nei vari collegi elettorali, ma anche a livello locale la situazione non è di certo più chiara e trasparente, anzi, si fa sempre più intricata e ambigua. Ricordiamo che giusto una settimana fa, c’era stato il gioioso outing di Demos Corato e dell’Assessore alla Cultura – compreso il cerchio dei suoi fedelissimi devoti- alla notizia dell’apparentamento nazionale tra il Partito Democratico e Demos nazionale.
Come riportato nel precedente articolo sul tema, si puntualizzava che non ci si intravedeva nulla di strano in codesto matrimonio, poiché Demos nazionale è quasi derivato dalla frangia social-clericale del Pd. Un problema di coerenza invece si intravede sempre più macroscopico a livello locale, poiché i rappresentanti eletti di Demos Corato, hanno sempre contestato i Dem locali, con cui i rapporti non sono mai stati tanto idilliaci fin da inizio mandato.
Si ricorda soprattutto che la persona del Sindaco ma anche dell’Assessore alla Cultura e tanti aficionados del loro entourage, hanno sempre sostenuto ideologie politiche -facendone la loro bandiera identitaria- che sono la totale negazione delle iniziative propagandate dai Democratici nazionali. Ne ripetiamo giusto alcune per rinfrescare la memoria ai molti finti smemorati “last minute”: – 1) Pacifismo sfegatato che cozza platealmente contro l’interventismo guerrafondaio e l’invio di armi in ogni conflitto del mondo, proposto dal Pd. -2) Essere contro il progetto di autonomia differenziata, che il Pd sostiene sperticatamente. -3) Essere contro la privatizzazione dei beni comuni, progetto che il Pd invece porta avanti. -4) Essere non a favore delle politiche lavorative e sociali che i Dem perseguono.
Potremmo continuare all’infinito nell’elencazione delle incongruenze ideologiche, tuttavia dalle ultime dichiarazioni riportate via social della consigliera di maggioranza Antonella De Benedittis, (eletta nelle file di Demos partito alleatosi col Pd): “Tra poche ore sapremo se Unione Popolare è riuscito a raccogliere le firme necessarie per partecipare alle elezioni del 25 settembre. Intanto una cosa voglio dirla: la candidatura di Eliseo Tambone per le prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022 (fatto salvo il raggiungimento delle firme necessarie a livello nazionale per la presentazione della lista Unione Popolare) è, per me, una gran bella notizia: Eliseo Tambone è una persona seria e competente, umile e tenace, capace di lavorare senza clamori ma sempre pronto ad assumersi la responsabilità del servire la comunità. Con lui condivido l’esperienza dell’essere consigliere di maggioranza e ogni giorno colgo la bellezza del lavorare insieme. Soprattutto Eliseo Tambone è, da anni, in prima linea nella difesa della Costituzione Italiana, in questi tempi bui e duri, a rischio sotto i colpi subdoli dei processi di autonomia regionale e privatizzazione dei beni comuni. Per questo auguro di cuore ad Eliseo che la sua “lotta desiderante” sia un buon seme per questo nostro Paese.”
che dedica un caloroso endorsement al consigliere Tambone, papabile candidato per lo schieramento di Unione Popolare, concorrente della suddetta coalizione Pd-Demos, si evince una clamorosa spaccatura all’interno della maggioranza. Pertanto, in ultima analisi ci poniamo vari interrogativi che molto probabilmente, come sempre, resteranno senza risposta alcuna.
Perché anziché favorire la candidatura del consigliere Tambone, da sempre compagno del Sindaco in tante battaglie, quest’ultimo volta le spalle al candidato di Unione Popolare e invece sosterrà la candidatura di Abbaticchio, portato in lista dal Pd?
Perché disattendere gli ideali da sempre millantati, che sono più vicini alla frangia di sinistra, rappresentata da Sinistra Italiana e da Rifondazione per passare sfacciatamente ad abbracciare il Pd? E i suddetti partiti, sempre pronti acriticamente a perorare errori o scelte anche sbagliate del loro amministratore, non ci ravvisano un voltafaccia dettato unicamente da interessi politici in questa scelta? E il Pd, dal canto suo, come può continuare a fare “buon viso a cattivo gioco” rimanendo in una coalizione dove vi sono costanti “picconatori” delle sue politiche? La metafora calzante dell’amministrazione De Benedittis è rappresentata da un matrimonio triste e sfasciato, dove i coniugi continuano a rimanere assieme, mostrando armonia in pubblico, sebbene si vituperino e si tradiscano in privato.
Da questo quadro profondamente incoerente e disordinato, emerge una “questione morale” rappresentata dalla contraddittorietà dei vari amministratori attuali, sempre pronti a dichiarare tutto e il contrario di tutto, pur di muoversi a “cavalieri serventi” delle diverse logiche di partito e personali, dimenticando i valori che hanno da sempre propugnato per cercare consenso tra l’elettorato che in buona fede ha creduto a quanto decantato.

 

 

 

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De Caro e De Benedittis…pari sono https://ilquartopotere.it/news/politica/de-caro-e-de-benedittis-pari-sono/ https://ilquartopotere.it/news/politica/de-caro-e-de-benedittis-pari-sono/#respond Sat, 26 Jun 2021 06:44:03 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=12336 A cura di Gaetano Bucci Mettiamo le cose ben in ordine. L’altro pomeriggio col caldo africano che spaccava anche le pietre, si sono palesati a Corato, come i santi Medici, Antonio Decaro e Michele Abbaticchio, rispettivamente Presidente e vice Presidente della Città metropolitana di Bari. Il “miglior sindaco” d’Italia e il suo vice, espressione dell’“Italia […]

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A cura di Gaetano Bucci

Mettiamo le cose ben in ordine. L’altro pomeriggio col caldo africano che spaccava anche le pietre, si sono palesati a Corato, come i santi Medici, Antonio Decaro e Michele Abbaticchio, rispettivamente Presidente e vice Presidente della Città metropolitana di Bari. Il “miglior sindaco” d’Italia e il suo vice, espressione dell’“Italia dei Comuni”, guidano insieme non una semplice provincia ma un ente, costituito più di cinque anni fa, che dovrebbe lanciare l’area vasta della ex provincia di Bari nella sfida delle città metropolitane europee.

Si tratta di un disegno strategico di lungo termine per il quale non sono più le singole città che competono tra loro nella sfida della modernità ma vaste aree, territori caratterizzati da un polo propulsore accentrato e accentratore ma da una multipolarità, secondo la storia, le vocazioni e le potenzialità dei comuni che ne fanno parte.
Si potrebbe dire che nella moderna città metropolitana, la vecchia città capoluogo di provincia, che è anche capoluogo di regione, si “scioglie e risolve” in tutte quelle più piccole che fino a quel momento le facevano da corona e da satelliti. Da questo punto di vista si potrebbe dire che nelle città metropolitane “le periferie diventano centrali”. Così, parlando concretamente, Corato, che si trova alla estrema periferia nord di Bari, dovrebbe essere importante quanto Bari stessa; tanto che teoricamente, ma anche praticamente, come la legge prevede, certe funzioni potrebbero essere allocate proprio da noi. Non sappiamo se ciò avverrà mai, ma l’idea non sarebbe male.

Rispetto alle vecchie competenze, funzioni e attribuzioni, le città metropolitane rispetto alle province acquisiscono grande valore progettuale. Infatti, esse diventano centri amministrativi in settori strategici come, per esempio, le reti di comunicazione oppure in settori produttivi ad alta tecnologia, oltre che nella gestione delle reti stradali e dei trasporti. Non solo, esse intervengono nel coordinamento degli indirizzi produttivi del territorio, prendendosi soprattutto cura delle strutture scolastiche della formazione superiore anche in prospettiva degli studi universitari o della immediata occupazione.

Fatta questa breve premessa veniamo ai fatti. E i fatti quali sono? Sono quelli che si son visti l’altro ieri quando, appena dopo la controra, si è tagliato, simbolicamente, il nastro di un’opera che non c’è. O meglio, si è “inaugurata” con ritardo la pavimentazione esterna di un edificio comunale, che a rigore neanche doveva rientrare nel bando “Periferie aperte” della Città metropolitana di Bari a cui erano stati assegnati 40 milioni dei 400 destinati all’intero territorio nazionale. Quel bando, a cui Corato aderì quando ancora era sindaco Massimo Mazzilli, prevedeva opere a favore delle periferie che di fatto non sono ancora state realizzate. Esso in particolare prevedeva la riqualificazione degli spazi pubblici prospicienti via Tuscolana e via Aurelia in zona 167 e la bretella di collegamento tra via Gravina e via Prenestina che attende di essere realizzata dai tempi di Mosè.

Comunque sia, l’altro ieri, con tanto di diretta Facebook, Corato ha potuto assistere ad una sorta di rito che si rinnova dall’unità d’Italia in poi, e che riviene da tempi ancora più remoti; un rito che si rinnova da quando i feudatari si presentavano ai loro vassalli e questi, con gran numero di amici e compagni fedeli, tra squilli di trombe e rulli di tamburi, li accoglievano con tanto di feste e cerimonie. In verità, oggi lo stile “politically correct” e l’obbligo del distanziamento sociale hanno reso spartano e quasi surreale quel cerimoniale augurale derivante dal passato. Tra l’altro non sappiamo se a Decaro e ad Abbaticchio siano almeno stati offerti dal nostro sindaco De Benedittis un’acqua di cocco, una gassosa o un bicchier d’acqua semplice.

Il punto però non è questo del cerimoniale o delle foto ricordo, in cui tra l’altro si vede la prossemica del cerchio magico coratino. Il vero punto è quello del ruolo e del rapporto che Corato debba svolgere dentro la Città metropolitana di Bari. Val la pena ricordare che la città di Bari rappresenta solo un quarto dell’intera popolazione della città metropolitana, essendo quest’ultima costituita, caso unico in Italia, per il 75% dalle altre città del territorio. E Corato, insieme a pochi altri comuni, rappresenta una quota significativa non solo di popolazione, ma soprattutto di capacità produttiva diversificata nei settori più qualificanti di tutta l’area vasta metropolitana.

Detto ciò e fatti quattro conti, sul bando “Periferie aperte” forse a Corato sarebbero spettati qualche centinaio di migliaia di euro in più, soldi che la Città metropolitana ha tenuto per sé, pensando come sempre aveva fatto quando Bari era un capoluogo di provincia lontano e intoccabile.

Inoltre, e qui viene il bello, al “caro Decaro” bisognava ricordagli (spero sia stato fatto) un po’ di cose di sua diretta competenza in quanto presidente della Città metropolitana. E cioè:

1 Che la rete scolastica degli istituti superiori di Corato, soprattutto con riferimento all’IISS “Oriani-Tandoi”, è nettamente inferiore per quantità, qualità ed allocazione ai bisogni formativi e di sviluppo non solo di Corato ma di tutta l’area vasta;

2 Che in campo formativo, visti certi sviluppi in settori chiave come l’agro-industriale, la meccanica di precisione, il tecnologico avanzato, la logistica, il commercio e la distribuzione, Corato deve avere, magari col concorso di privati, un nuovo e moderno Istituto Tecnologico Superiore come il “Cuccovillo” di Bari;

3 Che la rete stradale, le reti di comunicazioni e i trasporti, anche colla partecipazione dei privati, devono avere un maggiore impulso, soprattutto lungo la dorsale della ex statale 98, oggi sp 231, perché proprio su quella direttrice si gioca gran parte del futuro industriale e dello sviluppo complessivo della parte Nord della Città metropolitana di Bari e del collegamento di quest’ultima con l’entroterra pugliese e lucano.

Infine, cosa che a questo punto sembra tanto ovvia quanto improbabile che sia stata detta, che gli interlocutori della Città metropolitana non sono solo i rappresentanti politici che in dotazione portano il misero e nudo “obolo della presenza” ma in primis i soggetti pubblici e privati di quegli ambiti, competenze e funzioni della Città metropolitana, i quali più di altri conoscono le problematiche e le possibili soluzioni.

Non sappiamo come siano andate veramente le cose, anche perché la stampa è sempre più avara di dettagli. In ogni caso speriamo di non assistere in futuro a certe processioni laiche, tanto corrette politicamente quanto inconcludenti operativamente.
Se così sarà Corato avrà modo di essere presente con più concretezza e a vantaggio di tutti nel nuovo ente Città metropolitana di Bari, che – ripetiamolo ancora una volta – non può continuare ad essere, sotto mentite spoglie, quel vecchio e inutile “carrozzone provinciale” che dal territorio prendeva molto di più di quel che dava.

Per finire, oggi neanche si dovrebbe dire che Corato è “nella” Città metropolitana di Bari ma che Corato è Città metropolitana. E che, per questo, Decaro è anche sindaco di Corato, senza nulla togliere, ovviamente, al nostro caro Corrado De Benedittis.
Anzi, per certi versi, Decaro e De Benedittis… pari sono.

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