concorso di bellezza Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/concorso-di-bellezza/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 03 Jul 2022 09:15:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png concorso di bellezza Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/concorso-di-bellezza/ 32 32 Corrado e il corpo delle donne https://ilquartopotere.it/attualita/corrado-e-il-corpo-delle-donne/ https://ilquartopotere.it/attualita/corrado-e-il-corpo-delle-donne/#respond Sun, 03 Jul 2022 09:14:11 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=19255 A Corato, come a Herat, a Kabul o a Mosul, i concorsi di bellezza non godono del patrocinio dell’Amministrazione Comunale. I fatti: il Comune di Corato, probabilmente unico in Italia, ha negato il patrocinio morale (nessuno aveva chiesto denari) alla tappa di “Miss Italia” che come ogni anno da ormai molti anni si è tenuta […]

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A Corato, come a Herat, a Kabul o a Mosul, i concorsi di bellezza non godono del patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

I fatti: il Comune di Corato, probabilmente unico in Italia, ha negato il patrocinio morale (nessuno aveva chiesto denari) alla tappa di “Miss Italia” che come ogni anno da ormai molti anni si è tenuta a Corato lo scorso 26 giugno.
Il tema del “gran rifiuto” è stato affrontato durante l’ultimo Consiglio Comunale (28 giugno) a seguito di un quesito posto dal Consigliere Vito Bovino cui ha cercato di rispondere dapprima un imbarazzatissimo, ellittico e a tratti incomprensibile Assessore Marcone supportato poi dal Sindaco che invece ha parlato in modo chiaro. Secondo De Benedittis il diniego del patrocinio morale discende da una “…riflessione sul corpo delle donne e sul concetto di bellezza. Che cosa è la bellezza e in che misura si declina in relazione al corpo delle donne? Si ritiene che quella idea di bellezza proposta dal concorso “Miss Italia” sia molto discutibile, sia molto relativa e che anzi sia molto riduttiva” e riconducibile “ad una visione maschilistica e consumistica”.
Premesso che è lecito per ogni Amministrazione fare le sue scelte, ritengo che sia possibile per i cittadini esprimere le proprie valutazioni. Sui concorsi di bellezza in sé possiamo dire certamente che si sono affermati nella nostra epoca, in Italia nel dopoguerra, ma che continuano a svolgersi unicamente nei Paesi democratici: sarà una stranezza oppure una coincidenza fortuita, ma i regimi totalitari o teocratici non consentono alle miss di sfilare. Dalle nostre parti poi “Miss Italia” ha sicuramente rivoluzionato il costume in un Paese in cui fino a pochi anni prima era considerato sconveniente per le donne andare in bicicletta o partecipare a gare ciclistiche. Probabilmente il Sindaco non ha notato la strana coincidenza che si ripete sempre e che vede l’organizzazione dei concorsi delle miss solo nei Paesi democratici, ma ha ritenuto opportuno evidenziare che il giudicare una donna secondo canoni precostituiti e convenzionali è una forma di possesso maschilista tipica della nostra società consumistica.
Quest’ultima poi è un’affermazione puramente ideologica, astorica e chiaramente non dimostrabile. La nostra società, infatti, ha i suoi canoni di bellezza femminile così come tutte le società e tutte le culture hanno avuto i loro. Gli scavi presso i siti delle civiltà preistoriche dell’area del Mediterraneo restituiscono (solo) statuette fittili di corpi femminili, simboli di fertilità, prodotti da culture non necessariamente patriarcali. Canoni di bellezza femminile diversi dai nostri si trovano in ogni cultura presente e passata e anche in quelle precolombiane o orientali prima del loro contatto con il mondo occidentale. In archeologia romana le statue femminili vengono datate in base all’acconciatura dei capelli che rispecchia sempre quella dell’imperatrice del tempo. I canoni di bellezza sono sempre esistiti, la moda non è soltanto un prodotto consumistico e parole come cosmetica ed estetica hanno una radice greca: non è possibile in alcun modo circoscrivere la presenza di un canone di bellezza ad un’idea maschilista, né tantomeno pensare che solo la nostra società voglia imporre una forma al corpo delle donne, laddove poi proprio la nostra cultura (consumistica) ha liberato le donne da tantissime rigide costrizioni materiali (ad esempio i busti) che erano d’obbligo fino a poco più di 100 anni fa.
Cosmetica ed estetica, cosa indicano questa due parole? La bellezza è nell’armonia e si percepisce attraverso i sensi. Millenni di poesia amorosa, da Saffo fino allo Stil Novo per arrivare a Foscolo e oltre, ci parlano di una bellezza femminile che irradia dalle forme esteriori e che giunge al nostro intimo attraverso gli occhi, descrivendola come una forza che soggioga e che domina il carattere altrui fino a condurlo in uno stato simile alla malattia. Il mal d’amore e la follia amorosa, manifestazioni descritte con dovizia di particolari da legioni di poeti, scribi, commentatori, agiografi e cortigiani, nulla hanno a che vedere con la società consumistica, ma muovono da uno stesso presupposto: ci sono donne che più di altre – in ogni epoca e in ogni società – rispecchiano i canoni di bellezza del tempo.
La nostra società è democratica per cui ha sostituito le principesse e le discendenti delle famiglie regnanti, esempi di bellezza, di stile e di moda a prescindere, con le ragazze del popolo cui è data l’occasione di diventare “reginette” (la corona è un simbolo non casuale) grazie al loro aspetto fisico e alla padronanza del palcoscenico e non certo per diritto di nascita. Questo è il senso della manifestazione.
Quella di De Benedittis, e lo dico con rammarico, è una visione rovesciata della realtà.
“Corato deve lanciare un segnale”, ripete la maggioranza di Sinistra. E’ così da quasi due anni (e anche per “Miss Italia”) da Palazzo di Città si lanciano segnali e si continuano quelle “lotte” che tanto appassionano un certo elettorato. Comprendo che ad alcuni possa non sembrare vero il continuare a fare con lo stipendio da Assessore o con lo status di Consigliere Comunale quello che hanno sempre fatto nelle associazioni e nei gruppi che compongono la galassia dell’estremismo ideologico: amministrare un Comune, concedendo a tutti libertà di espressione, è però una cosa diversa, cosa che purtroppo a costoro non interessa affatto e per la quale non hanno, non dico le competenze, ma proprio la forma mentis.

 

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Tambone sul No al patrocino: “Non è bigottismo ma responsabilità, Miss Italia presenta le ragazze come corpi di merci” https://ilquartopotere.it/news/politica/tambone-sul-no-al-patrocino-non-e-bigottismo-ma-responsabilita-miss-italia-presenta-le-ragazze-come-corpi-di-merci/ https://ilquartopotere.it/news/politica/tambone-sul-no-al-patrocino-non-e-bigottismo-ma-responsabilita-miss-italia-presenta-le-ragazze-come-corpi-di-merci/#respond Sat, 02 Jul 2022 06:40:02 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=19245 “Esprimo il mio punto di vista in merito della decisione della Amministrazione di non concedere il patrocinio morale alla manifestazione di “Miss Italia”, di cui già in Commissione cultura avevamo lungamente discusso“, sono le parole del consigliere Eliseo Tambone che continua così in una nota stampa: “Sono convinto che la politica abbia una importante funzione […]

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Esprimo il mio punto di vista in merito della decisione della Amministrazione di non concedere il patrocinio morale alla manifestazione di “Miss Italia”, di cui già in Commissione cultura avevamo lungamente discusso“, sono le parole del consigliere Eliseo Tambone che continua così in una nota stampa:

Sono convinto che la politica abbia una importante funzione pedagogica, educativa, formativa del cittadino e della cittadina. I valori del mercato, certamente fondamentali in quel territorio, non possono informare di sé anche tutti gli altri territori, quali i diritti delle persone, i fondamenti della Costituzione e di uno Stato, della scuola, della sanità, ecc… Oggi, è così, ma noi diciamo: no! Sono consapevole che fare i conti con questa mentalità radicata per tanti anni non è facile, ma occorre reagire senza cedere al ricatto del consenso. Mi piace un ossimoro: la democrazia è spesso impopolare, se vuole governare bene.
Vorrei iniziare col porre una domanda: noi siamo il corpo di una merce o il corpo di una persona?
Forse il capitalismo ha mercificato i nostri corpi e ci ha annullato come persone. Un esempio? Nel mondo del dominio del mercato e delle sue leggi, noi stentiamo a riconoscerci come persone, perché siamo ormai dei curricula, cioè un elenco di risposte funzionali al sistema economico, un elenco di operazioni che sappiamo svolgere, che qualcuno ha certificato secondo parametri cosiddetti oggettivi…. Insomma, siamo oggetti, cose misurabili, quantificabili… quando, invece, siamo soggetti imprevedibili, liberi, indefinibili, siamo carne e sangue. Nei curricula moriamo come persone: che ne è dei nostri desideri, dei nostri amori, delle nostre frustrazioni, della nostra precarietà, dei nostri momenti di follia, i cosiddetti 5 minuti? Se i curricula diventano la nostra identità, allora diventano il nostro cimitero.

In certe manifestazioni spettacolari il corpo viene esibito come una merce, infatti viene misurato, pesato, confrontato con altri corpi, osservato in ogni sua parte, valutato, commentato… e, se conforme a uno standard predefinito, finalmente, beatificato e incoronato… Esattamente come quando vai dal fruttivendolo a comprare le mele… le guardi, le tocchi, le confronti, le scarti, le scegli, le pesi, le paghi e infine le mangi. Sono merci che hanno nel danaro il loro equivalente: sono interscambiabili grazie al loro prezzo.
Ci avverte K. Marx ne “Il Capitale” che “le persone esistono qui l’una per l’altra soltanto come possessori di merci o come meri rappresentati di merci. E quindi solo come maschere economiche, come personificazioni di rapporti economici, esse si trovano l’una difronte all’altra”.

Ma tu ed io siamo Persone. C’è un metro di riferimento per misurare una persona? Protagora diceva di no, anzi, diceva che “l’uomo è misura [criterio di valutazione] di tutte le cose”. Perché siamo un valore assoluto, senza misura, noi siamo senza prezzo, perciò non siamo interscambiabili. Se a casa tua, una sera, si ritira un ragazzo della stessa età di tuo figlio, stessa altezza, stessi occhi e capelli, con lo stesso titolo di studio…. lo scambieresti con lui? No. Perché tuo figlio è unico.
Questo si dice con una parola: dignità.
Il primo che lo ha detto è stato Kant: “tutto ha un prezzo o ha una dignità. Ciò che ha un prezzo può essere sostituito con qualcosa come equivalente. Ciò che invece non ha prezzo e dunque non ammette alcun equivalente ha una dignità. E ciò che possiede una dignità, cioè un valore assoluto in sé è l’uomo, considerato come persona” (Metafisica dei costumi).
Favoloso!
Le merci hanno un prezzo, le persone hanno una dignità, ricordiamocelo!
Questa dignità si è costruita nel corso del tempo attraverso il riconoscimento di una serie di diritti. Alcuni di questi li abbiamo adottati anche in un Consiglio comunale col nome “Carta dei diritti della bambina” proposta dalla FIDAPA.
“Miss Italia” presenta queste ragazze come corpi di merci o come corpi di persone? Io ritengo come corpi di merci. Se il corpo di una donna è una merce in mio possesso, che posso usare, che è priva di volontà, perché non posso usarlo per i miei piaceri anche senza il suo consenso? Di qui nasce la possibilità della violenza di genere. Perciò, occorre non essere superficiali su queste cose, altroché bigottismo, moralismo e talebani: questa è responsabilità!

Inoltre, la beatificazione di quei corpi quali sentimenti o risentimenti potrebbe generare in quelle ragazze che hanno un corpo non assimilabile a quei canoni? Sentimenti di gioia o sentimenti tristi, di angoscia, di depressione…? Quante ragazze vivono in modo conflittuale la propria corporeità! Quante ragazze anoressiche ci sono nelle nostre scuole! Dobbiamo prevenire, educare, …macché moralismo, bigottismo e talebani: questa è responsabilità!
La politica deve tener conto unicamente degli interessi economici di chi trae profitto mercificando il corpo di queste ragazze (senza che neppure ne abbiano coscienza!) pur dichiarando sinceramente di essere contro la violenza sulle donne oppure deve imporsi, anche contro l’opinione pubblica, di dare un orientamento politico chiaro, che sia educativo e formativo, che porti al rispetto della dignità di tutte le persone?
Ecco, la politica non è soltanto apparato, burocrazia, uffici, cariche…. per non dire ricatti e ritorsioni al fine di ottenere cariche e visibilità… La politica è la più alta e nobile forma di pedagogia sociale che decide leggi, attraverso le quali può educare il cittadino e la cittadina a riflettere sulle sue scelte e sulle conseguenze che da queste derivano.
La politica è educazione civica tradotta nella prassi decisionale. È il laboratorio pratico della educazione civica.
Ecco perché Platone (che non si meritava il maltrattamento riservatogli da Popper) diceva che solo i filosofi possono governare uno Stato, e io sono d’accordo con lui, nel senso che per guidare uno Stato o una Città ci vuole uno sguardo che va oltre gli interessi e i problemi, pur legittimi, ma troppo particolari. Lo sguardo della politica si spinge oltre la piccola siepe per scorgere lontani orizzonti e interminabili spazi di una migliore convivenza umana.
Perché se la cultura serve a qualcosa, serve innanzitutto a farci vivere in una società dove conta sempre di meno la legge naturale del più forte o del più furbo, e conta sempre di più quella legge contro natura, che prende la forma della solidarietà, del rispetto e della cura dell’altro, in particolare dei più fragili.
Il Comune ha concesso ogni autorizzazione perché la manifestazione di “Miss Italia” si svolgesse e si è svolta con grande successo. Allora mi chiedo: che cosa pensava di ottenere di più rispetto a quello che ha ottenuto o che cosa pensa di aver perso chi chiedeva il patrocinio morale?
La nostra scelta non è moralismo né bigottismo: è pedagogia politica, è responsabilità!”

 

 

 

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Miss fashion Show in scena a piazza di Vagno https://ilquartopotere.it/eventi/miss-fashion-show-in-scena-a-piazza-di-vagno/ https://ilquartopotere.it/eventi/miss-fashion-show-in-scena-a-piazza-di-vagno/#respond Wed, 22 May 2019 16:04:05 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=1404 Si è svolta domenica 19 maggio, in piazza Di Vagno la finale della seconda edizione del concorso di bellezza “Miss Fashion Show 2019” organizzato dall’agenzia pubblicitaria PubbliEmme Eventi & Marketing. L’evento è stato condotto dalla coppia scenica, da tempo consolidata, Cinzia Cavuoto e Maurizio Marzocca. Le 14 finaliste, selezionate nella tappa del 28 aprile a […]

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Si è svolta domenica 19 maggio, in piazza Di Vagno la finale della seconda edizione del concorso di bellezza “Miss Fashion Show 2019” organizzato dall’agenzia pubblicitaria PubbliEmme Eventi & Marketing.

L’evento è stato condotto dalla coppia scenica, da tempo consolidata, Cinzia Cavuoto e Maurizio Marzocca.

Le 14 finaliste, selezionate nella tappa del 28 aprile a Ruvo Di Puglia, sono state valutate nelle loro tre uscite (casual, abito da cerimonia e costume da bagno) per bellezza, portamento ed eleganza.

La giuria era composta da noti professionisti a contatto con la moda e la bellezza: Nicola Losapio, (presidente di Giuria) attore biscegliese reso famoso dalle sue partecipazioni nel film Quasi Ricchi, con Sabrina Ferilli e Sergio Castellitto, e nelle fiction Rai La vita Promessa di Ricky Tognazzi, Figli con Alessandro Preziosi, Basta un paio di Baffi con Sergio Assisi e Il capitano Maria con Vanessa Incontrada, Grazia Petta in rappresentanza de “Il Quarto Potere”, Giusy Straniero estetista esperta in trucco artistico, dott. Patrizio Cardone chirurgo estetico e Giuseppe De Salvo Hair stylist di Gallipoli. Responsabile marketing Antonella Piccolo e coordinatrice backstage Lucia Dellisanti.

Evento frizzante, intervallato da sfilate e spettacoli di danza, che il freddo di questo anomalo maggio non è riuscito a fermare e che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, nonostante, contemporaneamente, in altre piazze, si stessero svolgendo dei comizi elettorali.

Tra tutte le partecipanti, di età compresa tra i 16 e i 28 anni, provenienti dal Nord Barese, ha vinto la tranese Melania Bellucci. Una ragazza solare dai capelli ramati, seguitissima sui social che con questa vittoria firma un contratto della durata di un anno con la PubbliEmme.

A lei auguriamo la stessa fortuna della precedente vincitrice, Luisiana Capuano, che, grazie a questo concorso, ha iniziato importanti collaborazioni, come modella e fotomodella, con agenzie e aziende di tutt’Italia.

 

Arrivederci alla prossima edizione.

 

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