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Amatori Volley Corato: la seconda generazione della pallavolo

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Un passaggio di testimone, come avverrebbe di padre in figlio o da un sovrano che abdica in favore del suo erede.

Il cuore S.A.I., precursore del volley coratino, smette di battere alla fine degli anni 70 e lascia molti pargoli per strada. Il padre e creatore del movimento pallavolistico, Giulio Tandoi, nonché factotum, che ha raccolto e messo in atto la spinta di Franco Violante e degli ex studenti liceali, ha esaurito il suo processo di iniziazione. Ma comunque ha lasciato humus fertile per dare impulso definitivo a tale movimento.

Luciano Rutigliano ed Emanuele Lenoci, ormai adulti e maturi, emigrano per un paio d’anni a Barletta ed accumulano esperienza. Altri giovani dopo un vuoto all’incirca di 1/2 annni, che hanno seguito la trafila giovanile Sai, si apprestano come pulcini ad uscire dal guscio ed entrare nel mondo del volley che conta. E non vogliono disperdere quanto già di buono è stato creato. Riescono pertanto ad ottenere uno sponsor di £.100.000 da Michele De Palma che neanche conosce tale sport, partecipando al campionato di terza divisione. La D.P.M. è squadra di tanti giovani e ben si comporta: Michele Quercia, Giovanni Campanile, Nicola Savino, Saverio Musto, Massimo e Salvatore Mazzilli, allenata da Matteo Piccarreta prima e da Luciano Rutigliano ed Emanuele Lenoci poi, rientrati nel frattempo.

È il preludio alla nascita della Amatori Volley Corato, in cui è Luciano Rutigliano che diventa Presidente con la supervisione di Giulio Tandoi, che di fatto ne rimane un angelo custode non più con le stesse funzioni della sua gestione. Quelli che un tempo furono i figli della Sai diventano ora papà dell’Amatori Volley Corato.

Mentre in generale si assiste ad un nuovo boom economico, nei primi anni 80′ nella nostra città c’è un nuovo fenomeno che interrompe il monopolio del calcio. AlIa scuola media Santarella c’è il professor Romano, che inizia a lasciare il suo segno. È per certi versi molto severo ed anche emotivamente distaccato nei rapporti con gli alunni, quanto molto signorile, ma insegna educazione fisica a 360°.

I suoi ragazzi partecipano ai giochi studenteschi e predilige sport come basket, pallavolo, atletica, che aiuta il fiorire delle società di settore, che nel frattempo possono usufruire del nuovo palazzetto Losito (1978) e del campo sportivo in restyling dal 1984.
Nel decennio degli anni 80′ si assiste alla proliferazione nei settori giovanili sia nel basket che nella pallavolo, con l’Amatori appunto, che ne è miccia ed al tempo stesso riserva per il futuro. Incomincia ad emergere una figura che diventerà importante nel tempo: Nicola Savino. Gioca e consegue il diploma Isef ed inizia ad allenare le generazioni dal 1968 (Montaruli, De Benedittis, Giovaniello, Picca, i fratelli Mastrodonato) in poi fino alla classe 82 (Vito Cannillo, Antonio Di Bisceglie, Claudio Piccarreta, Fabio Cialdella, Vito Falco), nel 2000 trasferiti a Terlizzi per un under 18 che li porterà alla finale regionale. Come tanti genitori c’è suo padre che inizierà una collaborazione come tale, per poi immergersi testa e piedi fino a diventarne Presidente nel 1992.

La migliore stagione è stata senz’altro quella 81/82″ – ci dice Nicola Savino. “Freschi di Palazzetto, ricordo disputammo un ottimo campionato di 1^ divisione, classificandoci forse 3^. Ma la nota più bella era il fatto che la struttura fosse sempre strapiena”. Le ambizioni della società incominciano a crescere ed alla fine degli anni 80′ ingaggiano anche il siciliano Nino Di Raimondo, ora coratino a tutti gli effetti, il terlizzese Luigi Campana ed il tecnico Mimmo Petti, con trascorsi in A2 a Pescara, partendo da favoriti. “Credo fu nel 91/92, un campionato di C2 deludente, in cui non confermammo le aspettative ed anzi disputammo i play-out“. Ma nello sport si sa a distanza di anni, si ricordano gli aspetti umani, di fraterna amicizia e solidarietà ed anche episodi simpatici. “Ricordo che in quei tempi era ancora consentito fumare in panchina. Ed il mister, avendo dimenticato l’accendino, chiese al più giovane della panchina di farsi accendere la sigaretta da uno del pubblico. L’arbitro aspettò il rientro in panchina e lo espulse“.

La pallavolo è uno sport pacifico, in cui è difficile litigare, anche per la sua linearità.
Ma a noi è capitato anche di sfiorare la rissa per l’astio tra Bari e Lecce del calcio, che ci portavamo dietro“.
Ma non è solo quella la causa di liti, perché a Francavilla è invece il gesto dell’ombrello di un loro tesserato a riscaldare gli animi, in una palestra neanche a dirlo dei Vigili del Fuoco.
Eravamo giunti all’ultimo istante, per una foratura, con soli 5 minuti di riscaldamento ed eravamo sotto 2 set a 0. Riuscimmo a ribaltare il risultato a nostro favore, dopo tre ore di gioco, con il tie break (16/14). E di lì scattò la reazione“.
Ma avevano anche la spalla forte di Salvatore, detto “Satore” a cui gli era riservato di diritto un posto in auto.
Era sia il nostro portafortuna, ma anche la guardia del corpo“.

Stiamo terminando il nostro excursus, quando va in scena una piccola dimostrazione di fisica quantistica. A Nicola Savino squilla il telefono con il numero di un atleta terlizzese, che non sente da 3 anni. È colui di cui stiamo parlando in quel momento: Felice Carnicella, detto Jeeg Robot d’Acciaio, per altri Ridge. Nicola lo stava ricordando come colui che, giocando su campi in tartan prima dei parquet, gli si strappavano le maglie in cotone, per la tecnica acrobatica del tuffo, del volo e dell’atterraggio. Felice ci raggiunge ed inizia una breve conversazione di sole 2 ore. Nicola, nel frattempo, ricorda anche chi ha messo le radici fuori dalla città di Corato: da Gianni D’oria in serie B a Giovinazzo, Vito Mangano e Fabrizio Quercia, finalisti nazionali juniores a Giovinazzo, Francesco Martinelli, Andrea Vernice ed Ezio Porro che ha riscaldato una panchina di A2 nel Lazio. Conclude con il suo pensiero finale rivolto al movimento intero: “Sono contento che il volley coratino, anche con quello femminile lanciato da Maurizio Vernice, prosegua in continuità con le origini ed il cordone ombelicale prima Sai e poi Amatori Volley. Dispiace solo che quello maschile stesse ripartendo con la Polis, ma è stato bloccato con il settore giovanile per i problemi Covid”.
Ci saranno anche i nipoti della Sai, figli dell’Amatori Volley?
Lo scopriremo nella prossima puntata

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