I valutatori lasciano il Parco dopo quattro giorni nel territorio e a contatto con le sue comunità
Dai geositi di valore internazionale come le Miniere di Bauxite, la superficie a impronte di dinosauro, il Pulo di Altamura e la Grotta di Lamalunga a quelli di valore nazionale come la Gravina di Gravina. I commissari UNESCO – Mr Dan-Alexandru Grigorescu giunto dalla Romania e Mr Ivan Cortijo Sanchez giunto dalla Spagna – hanno terminato la missione di valutazione nel Parco dell’Alta Murgia, dopo un’attenta analisi della geomorfologia del territorio e di diversi tra i principali siti che hanno contribuito alla candidatura a Geoparco. Il tour di ispezione ha previsto la percorrenza di specifici itinerari, coinvolgendo le comunità dell’aspirante Geoparco con i suoi artigiani, casari e raccoglitori di erbe, con performance di artisti e musicisti.
La cerimonia di accoglienza si è svolta nella Fondazione Pomarici Santomasi di Gravina alla presenza dei sindaci dei tredici comuni, dei rappresentanti della Regione e delle provincie Bari e BAT e delle associazioni che sostengono l’iter di candidatura.
Oltre ai già citati, tra i numerosi siti visitati vi sono il Castello del Garagnone, la Grotta di San Michele Arcangelo, Castel del Monte, Lama Pagliaia, Grotta della Capra, il Centro Visite Lamalunga, Palazzo Baldassarre, il Museo Archeologico e la Cattedrale di Altamura, il Pulicchio di Gravina, Jazzo Lama di Nervi, Jazzo Pantano, il Ponte Acquedotto, il complesso rupestre Madonna della Stella, la Fondazione Santomasi con la cripta di San Vito Vecchio, l’ex Monastero di Santa Sofia con il geomuseo dedicato ad Arcangelo Scacchi, la Biblioteca Finia e la visita immersiva del Bastione Medievale. Si è affiancata a questo la visita dei luoghi del gusto tra cui il Museo del Pane ad Altamura, l’antico forno del 1400 di Santa Chiara e rinomate cantine del vino.
Il territorio candidato all’UNESCO comprende l’Alta Murgia e la zona delle Premurge: aree che rappresentano un elemento di geodiversità unico nel panorama mondiale quale ultimo lembo di un vecchio continente radicato: Adria. L’intera regione corrisponde, infatti, a una porzione del bacino del Mediterraneo in cui “sopravvive” la vecchia Placca di Adria, il continente quasi perduto, “schiacciato” tra Africa ed Europa a causa della loro convergenza. Questa eccezionale rivelazione ha contribuito a candidare il Parco ad aspirante Geoparco UNESCO.
L’iter di candidatura ha dato il via ad azioni per migliorare la fruibilità del territorio. Le attività hanno visto l’inserimento presso i geositi di nuova cartellonistica, l’allestimento con totem dei centri visita del Parco e degli infopoint dei comuni, la realizzazione di materiale informativo tra guide, mappe geoturistiche e geologiche, uno spot video con testimonial Luigi Bignami e l’avviso pubblico “GeoEventi” che coinvolge amministrazioni e associazioni nello sviluppo di attività educative, divulgative e ricreative.
«Gli ultimi quattro giorni – dichiara il presidente Francesco Tarantini – sono il culmine di un lungo percorso cominciato nel 2019, quando si è avviata la candidatura a Geoparco per valorizzare nel mondo un inestimabile patrimonio che comprende doline, grotte e inghiottitoi intervallati alle architetture della cultura rurale come masserie e jazzi. Con onore e orgoglio il Parco dell’Alta Murgia ha accolto una delegazione UNESCO dalla Romania e dalla Spagna, che ha conosciuto la nostra terra e le sue comunità dandogli enorme lustro. Entro fine anno sapremo l’esito di questo percorso, con l’auspicio di poter dire “Geoparco dell’Alta Murgia”».