La vittima di ritorno da scuola mentre percorreva la strada per casa si sarebbe accorta di essere seguita da un individuo, insospettita, ha chiamato dal suo cellulare un suo amico, ma appena raggiunto la propria abitazione è stata aggredita alle spalle.
L’individuo le ha prima tappato la bocca e poi ha iniziato a toccarla in varie parti del corpo e baciata, invitandola più volte ad aprire il portone, ma la vittima opponendo resistenza dopo vari tentativi è riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto. A quel punto l’aggressore si è dato alla fuga forse intimorito dal fatto che qualcuno potesse accorgersi di quanto stesse accadendo.
Il grave episodio che ha fortemente scosso la giovane vittima è stato denunciato ai Carabinieri della stazione locale; determinanti potrebbero essere le videocamere di sorveglianza dislocate nella zona per l’individuazione dell’aggressore.

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Una ragazza è stata avvicinata da un uomo che ha cercato di aggredirla probabilmente nel tentativo  di una violenza sessuale.

La giovane donna è riuscita a divincolarsi e a scappare dal presunto malintenzionato per poi denunciare l’accaduto presso la  Stazione dei Carabinieri che si è immediatamente attivata per rintracciare il presunto violentatore anche se la ragazza, scossa dall’agressione, non è riuscita a fornire particolari elementi del soggetto.

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Secondo l’accusa, tra il 2016 e il 2019, il giovane avrebbe attirato altri ragazzini con meno di 14 anni di età. La sentenza di primo grado, ha sancito la colpevolezza del ragazzo, per aver condotto nella propria abitazione le vittime, costringendole ad atti sessuali. L’aggravante, è la richiesta minacciosa di inviargli videomessaggi pedo-pornografici tramite l’utilizzo di Whatsapp.

A pena scontata, il 23enne sarà sottoposto ad una serie di sanzioni accessorie, tra cui l’allontanamento dai luoghi abitualmente frequentati da minorenni e il divieto di svolgere lavori a contatto con minori.

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