Rivoluzione Gentile Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/rivoluzione-gentile/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 24 Mar 2024 01:24:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Rivoluzione Gentile Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/rivoluzione-gentile/ 32 32 Corrado: “Camicie arcobaleno a noi!” https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-camicie-arcobaleno-a-noi/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-camicie-arcobaleno-a-noi/#respond Sun, 24 Mar 2024 05:00:09 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30900 Lo annotava già Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo: le camicie nella storia dell’Italia unita hanno una loro simbologia. Esse sono state dapprima rosse, poi nere, poi ancora rosse e da ultimo verdi. Chiunque abbia voluto fondare o rivoluzionare lo Stato ha cercato un colore che meglio potesse sintetizzare il suo pensiero e lo […]

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Lo annotava già Tomasi di Lampedusa nel suo famoso romanzo: le camicie nella storia dell’Italia unita hanno una loro simbologia. Esse sono state dapprima rosse, poi nere, poi ancora rosse e da ultimo verdi. Chiunque abbia voluto fondare o rivoluzionare lo Stato ha cercato un colore che meglio potesse sintetizzare il suo pensiero e lo ha trasposto in un indumento di uso comune ed informale: la rivoluzione non si fa in doppiopetto.

Corrado non è da meno rispetto ai grandi rivoluzionari e agli uomini di Stato del passato ed ha cercato da subito – sin dalla campagna elettorale – un colore in grado di rappresentare al meglio il nuovo corso e, ponendo se stesso al culmine della storia, ha individuato la sua cifra cromatica nell’insieme di tutti i colori, l’arcobaleno.
Corrado è un rivoluzionario ed infatti in tutti i suoi discorsi programmatici, discorsi i cui brani scelti sono ormai conosciuti a memoria dalla gioventù operosa del nostro Comune, non ha mai detto di voler “governare la Città” ma semmai di mirare a “cambiare la Città”. Questa Amministrazione nelle intenzioni dei suoi artefici è lo spartiacque tra vecchio e nuovo mondo o, per meglio dire, l’inizio di una nuova era di cui il 2020 è l’anno primo.
Una rivoluzione si accompagna sempre ad una ritualità e ad una semantica codificate, variando anche il senso delle parole d’uso corrente o imponendo nuove formule. Ad esempio, “Tutti” nella lingua italiana si riferisce alla totalità delle persone, di qualunque genere esse siano; un corradiano di stretta osservanza è invece tenuto a dire “Tutti e tutte”, così come un tempo fu abolito il “lei” e reso obbligatorio il “voi” proprio a segnare lo stacco tra presente e passato
Noi, ad esempio, uomini della vecchia era, diciamo “Partecipazione” e intendiamo il concorso di più persone nel realizzare un qualcosa arrivando anche a intendere che gli “Istituti di partecipazione” previsti dal nostro Statuto Comunale (tra cui ad esempio le Consulte Comunali) debbano essere un punto di riferimento per qualsiasi Amministrazione che – come quella corradiana – ponga al centro programmaticamente l’idea di partecipazione. Illusi: non abbiamo compreso la logica dei nuovi tempi.
Le Consulte Comunali sono il passato e non rientrano nella visione che sta forgiando la storia: l’individuazione dei componenti delle Consulte avviene o per designazione da parte delle Associazioni e degli Enti di settore oppure per elezione da parte del Consiglio Comunale. Gli ordini professionali, le associazioni impegnate nei vari ambiti (cultura, servizi sociali, sviluppo economico…) possono nominare dei loro rappresentanti all’interno delle varie Consulte: così è a Corato da decenni ormai. Ma come si pone questa procedura che parte dal basso rispetto all’idea di un governo in cui tutto promana da un unico centro propulsore?
Nella mistica corradiana la partecipazione non è concessa ma imposta: il cittadino non ha bisogno di perdersi nei “ludi cartacei” tanto cari al demoplutocratico vecchio regime (lo Statuto, Il Consiglio Comunale, i Regolamenti…), però può – se invitato – prendere parte in silenzio alle adunate levando alte le sue grida di giubilo nei momenti comandati. E’ per questo infatti che tutte le occasioni pubbliche in cui l’Amministrazione ha chiamato a raccolta i cittadini sono state trasformate in “bivacchi di manipoli” dove squadre di corradiani della prima ora hanno messo in riga con fischi e insulti chiunque abbia manifestato dissenso o si sia posto in modo critico.
Già, ci sono anche i “corradiani della prima ora”. Un tempo c’erano i “sansepolcristi”, così si autodefinivano gli intervenuti alla prima adunata dei fasci di combattimento tenutasi a Milano nel 1919 in Piazza San Sepolcro, ora i corradiani della prima ora potrebbero forse essere appellati come “sandomenicani”, da via San Domenico, luogo della prima sede della CAP (il Movimento Volontario per la Sicurezza Nostra o MVSN che ha sostenuto Corrado nelle ultime tornate elettorali).
Sandomenicani, corradiani ante marcia, corradiani di nuova adesione, camicie arcobaleno della rivoluzione … tutti hanno assistito al gesto di Michele Modesti, vicepresidente della Consulta per lo Sviluppo Economico e del Lavoro, che si è dimesso dall’incarico in quanto la stessa Consulta è stata totalmente ignorata dall’Amministrazione per l’avvio dei lavori del D.U.C. (Distretto urbano del commercio) (https://ilquartopotere.it/comunicazioni/avvio-del-duc-ma-ignorata-la-consulta-per-lo-sviluppo-economico-il-vice-presidente-modesti-si-dimette/?fbclid=IwAR21GOyeJYgsvoKXvz99c7eqyg_zV0KqBRR6dopA705t654gFMdKFwcqHSk).
Al gesto plateale non è seguita nessuna reazione di rilievo, né da parte dell’Amministrazione né da parte della Consulta di cui il Modesti era vicepresidente e nella quale ad oggi sembra che tutti i commissari siano saldamente al loro posto, comprese le ex camicie verdi che ora indossano il colore che va più di moda.
Cosa possiamo dire? Per parte nostra, apprezzando il gesto, possiamo limitarci ad offrire da bere al Modesti, avvertendolo che con noi potrà arrischiare di sorbirsi un succo di frutta o al massimo una Vecchia Romagna, altri invece stanno preparandosi a mescere un olio dalle proprietà organolettiche considerevoli. Non avete ancora compreso che accadrà anche questo?

 

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Corrado e i fatti seri  https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-fatti-seri/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-fatti-seri/#respond Sun, 17 Mar 2024 05:00:50 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30777 Le mille polemiche spicciole che deflagrano un giorno dopo l’altro fanno il gioco dell’Amministrazione e sembra quasi che il Sindaco e il suo entourage cerchino il confronto e provochino in continuazione alzando costantemente l’asticella. Ne è stato un esempio involontario il famoso “Stai zitta!” (lo specchietto per le allodole) che ha messo in secondo piano […]

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Le mille polemiche spicciole che deflagrano un giorno dopo l’altro fanno il gioco dell’Amministrazione e sembra quasi che il Sindaco e il suo entourage cerchino il confronto e provochino in continuazione alzando costantemente l’asticella. Ne è stato un esempio involontario il famoso “Stai zitta!” (lo specchietto per le allodole) che ha messo in secondo piano l’ego-extramurale (il fatto serio), vicenda in cui il povero Giulio D’Imperio ha fatto le spese ma mediante la quale il Sindaco ha lucrato una settimana di tranquillità, ha spostato l’attenzione, ha radicalizzato ancor di più il suo ristretto elettorato e ha serrato i ranghi.

Un altro esempio? Il video promozionale presentato a Trieste in occasione della Fiera “Olio Capitale”: il video nel raccontare in modo un po’ stucchevole il nostro territorio e le sue eccellenze riesce anche a dare un chiaro segnale politico con alcuni frame dedicati a Mario Capanna (leader del movimento del sessantotto), personaggio che con Corato ha poco a che fare e ancor meno con l’olio di oliva. Perché Capanna? Si tratta di un altro specchietto per le allodole che sposta l’attenzione dal problema reale (“La partecipazione alla Fiera di Trieste a spese della collettività è utile? Il video è efficace e idoneo per rappresentare la nostra realtà produttiva?”) ad uno pseudo problema (“Che c’entra Capanna?”), lanciando un chiaro segnale ai guardiani della rivoluzione. Chiunque tenti di fare notare anche tecnicamente che il video poteva essere fatto con meno e meglio o anche che l’Amministrazione deve dimostrare – dati alla mano – la bontà delle sue scelte, ecco che trova schierati i “tre di bastoni” che ne fanno una questione di parte: “se c’è Capanna allora è sicuramente roba buona”. Corrado in tutto questo ci sguazza, inanella un altro giorno, dà corpo alle sue famose “lotte” e si tiene buoni i suoi pasdaran che lo salutano alla voce.
Ma qual è il fatto serio cui tutti dovremmo porre la massima attenzione? Dalle cronache emerge con chiarezza che il futuro della nostra comunità non è immune da rischi in un territorio che è stretto da Nord da una criminalità che si muove spavalda e sembra non incontrare ostacoli e da Sud da una realtà politico amministrativa in cui la mafia si è infiltrata riuscendo a condizionare pezzi delle istituzioni. Sbaglieremmo nel considerare questi fenomeni come locali o periferici: l’intera Puglia – come altre Regioni del Sud e del Nord Italia – è in una situazione di chiara difficoltà. Possiamo pensare al “Sistema Trani” come un fatto locale se lo stesso Procuratore della Repubblica – Carlo Maria Capristo – ha ricoperto l’identico ruolo a Taranto? Lo stesso Procuratore Laudati di cui in questi giorni si parla nelle cronache nazionali a riguardo dello scandalo del “dossieraggio” di politici e uomini d’affari non è stato forse Procuratore a Bari? Su questi e tanti altri casi la Giustizia si esprimerà con chiarezza e, nel caso in cui dovessero essere accertate ulteriori responsabilità, considereremo l’accaduto come un fatto puntuale o circoscritto oppure dovremo ritenere questo un “sistema” che da più punti e in più modi ha condizionato la vita politica, economica e civile della nostra Regione?
Le intercettazioni tra politici regionali, imprenditori, malavitosi, dirigenti, professori universitari… date in pasto alla stampa in questi giorni stanno scoperchiando il vaso di Pandora, dimostrando come sia fitta la trama di interessi e connivenze che stritola chi non è nel gioco e porta avanti gli affiliati. Come spieghiamo tutto questo alle decine di migliaia di giovani che negli ultimi anni hanno abbandonato la nostra terra? Cosa diciamo a chi non ha più la forza di tenere aperta la sua attività e deve rinunciare ai suoi sogni, adattandosi al lavoro salariato anche in una di quelle attività del settore turistico o della ristorazione che nelle mani della mafia fungono da “lavatrici” del denaro sporco?
Sembrerebbe che queste preoccupazioni siano lontane dalla olimpica tranquillità dei nostri Amministratori i quali al contrario fanno uso di un succedaneo della morfina per anestetizzare la percezione del reale: l’antifascismo militante, afflitti come sono da un pericolo inesistente o che è, nel caso in cui esista, assolutamente residuale rispetto ai mali reali (i fatti seri) che devastano la nostra terra. Da qui l’ampio spazio dato ad una meritoria associazione che un giorno sì e l’altro pure ci avverte del pericolo che ci sovrasta, il fascismo, acconciandosi alla parte di colui che segnala la presenza di un un’unghia (forse) incarnita al condannato che sta salendo il patibolo.
Noi non abbiamo vissuto il fascismo però siamo affezionati alla definizione che del fascista diede un intellettuale iscritto al PCI, Leonardo Sciascia: “Ma non c’è niente da fare, è un fascista. Uno che arriva a trovarsi una piccola magari scomoda nicchia nel potere, e da quella nicchia ecco che comincia a distinguere l’interesse dello Stato da quello del cittadino, il diritto del suo elettore da quello del suo avversario, la convenienza dalla giustizia…” (A ciascuno il suo, Einaudi, Torino, 1966).
Se dunque l’antifascismo a favor di selfie è uno specchietto per le allodole, un modo di rinverdire il mito della “lotta” senza che di fronte vi sia un avversario, lasciamo all’intelligenza del lettore l’identificazione dei perfetti fascisti di casa nostra secondo la definizione che ne diede Sciascia con un avvertimento: coloro che giunti ad occupare una piccola nicchia nel potere hanno dato prova di fare una distinzione netta fra i diritti dei propri simpatizzanti e quelli degli avversari, negando a tutti il dialogo e il confronto, non dovranno più essere votati.

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Corrado e il suo varietà https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-il-suo-varieta/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-il-suo-varieta/#respond Sun, 10 Mar 2024 05:00:37 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30678 In passato avevamo paragonato l’andamento del Consiglio Comunale e, più in generale, quanto inscenato della maggioranza consiliare ai format di alcuni dei più famosi programmi TV condotti da Corrado (Mantoni) quali “La Corrida – dilettanti allo sbaraglio” oppure “Il pranzo è servito”. Con l’ultimo Consiglio Comunale tenutosi nei giorni scorsi riteniamo si sia rafforzata negli […]

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In passato avevamo paragonato l’andamento del Consiglio Comunale e, più in generale, quanto inscenato della maggioranza consiliare ai format di alcuni dei più famosi programmi TV condotti da Corrado (Mantoni) quali “La Corrida – dilettanti allo sbaraglio” oppure “Il pranzo è servito”. Con l’ultimo Consiglio Comunale tenutosi nei giorni scorsi riteniamo si sia rafforzata negli spettatori l’impressione di assistere a più puntate di “Ciao Darwin”, programma televisivo in cui di volta in volta le fazioni più diverse si affrontano: giovani contro vecchi, uomini contro donne, PD contro PD…

Il buon Corrado, aiutato in questo da Valeria Mazzone nel ruolo di “madre natura”, si sbraccia per mantenere un po’ d’ordine, conservare la consequenzialità nei discorsi, rispondere in modo garbato alle interrogazioni o – alle brutte – sviare il discorso come riesce a fare benissimo, ma tutto intorno al conduttore una variopinta e variegata umanità si fronteggia in contrasti che deflagrano e assumono una rilevanza non solo locale.
Noi esprimiamo la nostra più completa solidarietà al Sindaco in quanto comprendiamo il suo travaglio e la chiara percezione che egli ha del fallimento politico, fallimento generato in buona misura dai suoi compagni di viaggio palesemente inadeguati rispetto al programma elettorale tutto “peace and love”. Rammentiamo, infatti, che la Concordia era per i romani una divinità che rappresentava l’armonia che deve regnare in una comunità prospera: Corrado si è rifatto a questo antico culto in campagna elettorale e nella visione di se stesso quale nuovo Cesare e nuovo Augusto ha incantato l’elettorato parlando di “alleanza bella” tra il Palazzo e tutte le parti della società. Alludendo poi al mito del “sol invictus” (il famoso mattino che doveva sorgere) ha riesumato Eliogabalo e i culti mitraici dei quali vi è costante riferimento in tutta la sua oratoria che giustappone svariate concezioni filosofiche in un unicum da far intravedere secondo una diversa prospettiva al mutare delle circostanze.
Tutto questo lavoro di rammendo operato dal Sindaco e tutta questa simbologia efficace ed allusiva si infrangono però contro il muro rappresentato dai limiti della sua maggioranza e dallo stato di fatto in cui versa la comunità che – purtroppo – è pungolata da esigenze impellenti e di più basso livello. Mai come oggi infatti la nostra comunità è stata divisa – altro che “alleanza bella” – e sfiduciata.
Da queste difficoltà nel conciliare il piano ideale con l’operatività e i mezzi a disposizione ecco che scaturiscono le apprensioni, le difficoltà, i dubbi del primo cittadino, tutti elementi che si traducono nella evidente stanchezza che compare dai suoi lineamenti e nella amarezza che tracima dalle sue parole. In ogni caso, a Corrado era stato detto tutto e la sua parabola politica era già stata descritta in ogni aspetto prima ancora che il suo mandato iniziasse: ha preferito non dare ascolto fidando sull’abilità sua e di chi gli buttava “la polvere in faccia” e ritrovandosi ora a capo di un caravanserraglio in cui non riesce a mettere ordine.
Ovviamente nel disordine e nella mancanza di chiarezza di ruoli, compiti e confini sono sempre più deboli ad avere la peggio ed in questo il povero segretario del PD – Giuseppe Quercia – non fa eccezione. In uno degli ultimi post pubblicati sulla pagina ufficiale del Partito in riferimento alla querelle D’Imperio – D’Introno (l’ormai famoso “Stai zitta!”) si ha infatti la plastica evidenza del livello di confusione che ha preso materialmente possesso della mente del segretario e di quella dei suoi più stretti collaboratori:

Al di là degli errori ortografici – peccati veniali cui Attilio Di Girolamo aveva faticosamente posto rimedio e che ora sono tornati prepotentemente alla ribalta – quel che lascia interdetti è il passaggio dalla narrazione in terza persona singolare alla prima persona singolare nel periodo successivo: chi scrive a che titolo scrive? E’ il segretario che parla di sé o è qualcuno che scrive a riguardo di ciò che il segretario pensa (sempre ammesso che il segretario abbia consapevolezza di essere tale)? Questo psicodramma è l’effetto della lotta che le varie fazioni interne al PD conducono senza esclusione di colpi e in cui il povero Giuseppe è incappato non senza sue responsabilità: PD contro PD, includendo anche il PD provinciale, è una contesa che forse solo Bonolis potrebbe gestire nel suo programma.
Il gran varietà continua regalando colpi di scena e risate, ma sedimentando nell’animo di molti un oscuro senso di apprensione: è ancora notte fonda e non si comprende la direzione dell’oriente atteso che i tentativi per costruire un’alternativa appaiono ancora asfittici. Non si tratta infatti solo di mettere insieme i portatori di voti ma di costruire un programma di governo, un’idea che abbia capacità di futuro: rispetto a questo obiettivo siamo tutti lontanissimi con l’aggiunta che qualcuno – a Destra come a Sinistra – viaggia in direzione opposta.

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Corrado e le sue veline https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-le-sue-veline/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-le-sue-veline/#respond Sun, 03 Mar 2024 06:44:09 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30527 L’Amministrazione ha pensato con attenzione all’evento del 29 febbraio in cui è stato presentato il progetto eco-estramurale, un progetto ardito che potremmo paragonare ad un innesto sul corpo vivo di una pianta. Secondo il Sindaco e i relatori intervenuti,nella logica del PNRR che finanzierà l’opera non c’erano i tempi per organizzare un processo partecipativo – […]

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L’Amministrazione ha pensato con attenzione all’evento del 29 febbraio in cui è stato presentato il progetto eco-estramurale, un progetto ardito che potremmo paragonare ad un innesto sul corpo vivo di una pianta. Secondo il Sindaco e i relatori intervenuti,nella logica del PNRR che finanzierà l’opera non c’erano i tempi per organizzare un processo partecipativo – processo che avrebbe favorito lo sviluppo armonioso della progettualità – per cui si è andati avanti con tagli netti e inserendo il nuovo sul vecchio nella certezza di fare il bene. L’innesto riuscirà? La pianta come reagirà? Al momento non è dato saperlo, possiamo limitarci unicamente a fare alcune considerazioni su come si siano svolte le cose in termini di comunicazione pubblica.

Ricordiamo infatti – come già abbiamo detto in un precedente articolo https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-il-re-di-denari-e-il-settebello/ – che Corrado e i suoi più stretti collaboratori hanno sempre riservato una grande attenzione al mondo della comunicazione, cercando con le buone o con le brusche di suggerire o condizionare i media locali: da qui le telefonate a questo o quel giornalista, da qui l’intervento presso gli editori e i direttori responsabili, da qui ancora quel fastidioso tintinnio di monete accompagnato dal quel minaccioso “Ce ne ricorderemo” riservato a coloro che non hanno dato retta alle sirene di Piazza Matteotti.

Accade così che su quattro testate che con regolarità pubblicano notizie riguardanti Corato due abbiano dedicato grande risalto all’evento e due siano rimaste silenti almeno fino a Sabato 2 marzo.

Le due testate che hanno trattato l’argomento sono sembrate rincorrersi sia sui tempi di pubblicazione delle notizie, come anche sui titoli e sugli stessi contenuti: una infatti ha pubblicato tra il 29 febbraio e il 1 marzo tre articoli dedicati all’evento di presentazione dell’eco-estramurale mentre l’altra si è fermata a due. “Eco-Estramurale, ecco come sarà il nuovo volto della città!” titola una, “Ecco l’eco estramurale: le immagini di come sarà il secondo anello della città” titola l’altra.

Accanto agli articoli dal taglio chiaramente celebrativo punteggiati da qualche rilievo condito da scetticismo, non sono mancate le interviste a Sindaco e Assessori diffuse sui social come anche vi sono stati coloro chi si sono prodigati nel dare a tutti la possibilità di seguire l’evento in diretta o in differita: è emersa insomma all’interno della stampa locale una divisione che fa riflettere, quasi che lo stesso evento per alcuni giornalisti sia un fatto epocale mentre per altri sia un episodio insignificante. E’ lecito chiedersi perché, nella certezza che si potrebbe giungere anche a conclusioni opposte tra loro.

In ogni caso, come dicevamo, l’evento è stato attentamente pianificato ed una regia è intervenuta per fare in modo che in teatro fosse presente la claque, che la stampa o una parte di essa desse risalto nel modo “corretto” al verbo di Sindaco e Assessori, che l’eco dell’evento raggiungesse i cittadini nel modo gradito all’Amministrazione. Dall’altra parte – dalla parte cioè di coloro che guardano con preoccupazione al progetto di rifacimento dell’estramurale – si è registrata la presenza di isole di resistenza che si sono concretizzate in interventi anche apprezzabili ma scoordinati e che nel complesso sono stati sovrastati dalla potenza di fuoco messa in campo dall’Amministrazione. Hanno taciuto le associazioni di categoria e non hanno parlato molti portatori di interesse che nel progetto eco-estramurale sono in qualche modo coinvolti (si pensi ad esempio al mondo della scuola con quattro istituti scolastici che si affacciano sull’arteria cittadina).

Messa così Corrado ha vinto facile, per giunta addebitando agli oppositori l’etichetta di misoneisti ovvero augurando loro “Buon Medioevo!”, secondo un’espressione dell’Assessore Beniamino Marcone poi ripresa da altri della maggioranza. In sostanza, Corrado ha raggiunto il suo obiettivo, trasfigurandosi in un personaggio mitico a lui caro – Prometeo – e ponendosi come colui che è disposto a soffrire tutto pur di fare un dono gradito ai suoi concittadini.

Insomma, le veline questa volta hanno funzionato bene e non si sono registrate sbavature; aspettiamo l’avvio dei lavori e il loro completamento sperando che il nuovo eco-estramurale sia utile e funzionale come attestano il Sindaco e i suoi tecnici anche perché fino a questo momento – tra progetti e comunicati – abbiamo messo in circolo solo carte.

 

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Corrado e il suo estramurale  https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-il-suo-estramurale/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-il-suo-estramurale/#respond Sun, 25 Feb 2024 05:00:21 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30423 Una premessa è doverosa: come abbiamo più volte ripetuto Corrado non è a caccia di ricchezze e non è mosso da altri interessi che non siano il suo desiderio di primeggiare. Corrado è nato capoclasse e quindi sente connaturata a sé la carica di primo cittadino. Ha bisogno ora di eternare le sue gesta nel […]

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Una premessa è doverosa: come abbiamo più volte ripetuto Corrado non è a caccia di ricchezze e non è mosso da altri interessi che non siano il suo desiderio di primeggiare. Corrado è nato capoclasse e quindi sente connaturata a sé la carica di primo cittadino. Ha bisogno ora di eternare le sue gesta nel cemento, nella pietra o nel marmo – in un materiale di lunga vita insomma – ed ha necessità di una grande opera pubblica che testimoni il suo passaggio e suggerisca una sua seconda consigliatura quale pontefice massimo.

Abbagliato dal risultato e circondato da persone non all’altezza della sua ambizione, Corrado ha perso di vista il processo con cui doveva giungere al risultato stesso e si è mosso frettolosamente nella certezza di mietere allori e successi con il progetto di rifacimento dell’estramurale. A fronte però di un fastidioso rumore di fondo e di un’opposizione crescente si è dovuto ricredere ed è ora costretto ad organizzare quel confronto cui si è sempre negato: il 29 febbraio alle ore 19:00 presso il teatro comunale l’Amministrazione chiama a raccolta i cittadini per presentare il progetto esecutivo dell’eco-estramurale. Precisiamo che l’invito rivolto alla cittadinanza non ha nulla a che fare con l’organizzazione di un processo partecipativo: si tratta della presentazione di un progetto e quindi di un momento meramente informativo cui non sappiamo se farà seguito uno spazio per interventi o domande.
Scelta con cura la data (il 29 febbraio, giorno legato a svariate e bizzarre tradizioni), Corrado ha riunito il suo stato maggiore per mettere a punto il piano di battaglia. La capienza del teatro è di 500 posti: se i posti saranno tutti occupati dalle truppe cammellate l’evento si trasformerà in una passerella plaudente e il Sindaco potrà dire che il progetto ha riscosso anche il favore popolare. Supponiamo però che qualche bastian contrario si intrufoli magari sotto mentite spoglie e inizi a far domande o chieda la parola: bisogna correre ai ripari e in questo caso Corrado ha già visto lungo. Due sembrano essere i temi caldi: la gestione del traffico veicolare con i relativi posti auto e l’eventuale restringimento dei marciapiedi occupati anche da esercizi commerciali, bar e locali vari.
Il traffico veicolare – osservano i validi strateghi – è un problema di tutti e di nessuno: se verrà posto il tema ci si arroccherà dietro il totem della pista ciclabile, della mobilità sostenibile e dello stop alle auto come simbolo di un modo oramai desueto di vivere la città. I commercianti? “Poh, che parlino” – osserva un altro dei condottieri. Sono mesi che l’Amministrazione sta lavorando ai fianchi le associazioni di categoria applicando la strategia del “re di denari” di cui abbiamo parlato nell’ultimo articolo (https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-il-re-di-denari-e-il-settebello/): tintinnio di monete e contributi dati alle persone giuste ammansiscono ogni contrarietà. Non è escluso anzi che qualche associazione del settore sia già pronta con i suoi rappresentanti a dar man forte a Corrado in questo passo un po’ scabroso. Il consiglio di guerra è stato quindi tolto tra pacche sulla spalla e strette di mano: “Vinceremo”.
Andrà così? Può essere che vada così come può anche essere che la comunità cittadina si svegli dal suo torpore e inizi a guardare all’appuntamento proposto dall’Amministrazione per quello che in realtà è: la presentazione di un progetto, il punto zero in cui verrà detto pubblicamente e si spera chiaramente quel che si farà. Da mò vale.
Il fatto che tutti o solo alcune persone selezionate troveranno posto nel teatro è un fatto rivelatore ma non è decisivo se l’incontro verrà trasmesso on line e sarà registrato, la possibilità di fare domande a margine dell’incontro è significativa ma non dirimente se i contributi e le idee di singoli o di gruppi verranno poi indirizzate in forma scritta al Sindaco e per conoscenza a tutte le testate giornalistiche cittadine o anche pubblicate sui social. L’incontro di presentazione potrebbe cioè dare la stura a nuovi percorsi e far fermentare idee, progetti e proposte.
I temi connessi alla realizzazione dell’eco-estramurale, opera che tutti vorremmo fosse realizzata al meglio, sono infiniti. Ne citiamo alcuni. Sull’estramurale si affacciano numerosi istituti scolastici (Battisti, Fornelli, Nuova Italia, ITET…): in che modo il nuovo progetto terrà conto e valorizzerà queste specificità? Ogni giorno centinaia di ragazzi sostano sull’estramurale in attesa di un autobus per andare a scuola o tornare a casa: in che modo le fermate verranno abbellite, rese più sicure e più comode? Di scuola si parla sempre in astratto, ma quando si scende poi sul concreto il tema si dissolve e a dire il vero abbiamo anche il dubbio che nessuno abbia mai interpellato o coinvolto le comunità scolastiche rispetto ad un argomento così importante.
E i disabili? Altro tema caro al fumo di certa sinistra: non una parola fino a questo momento. E’ prevista ad esempio la realizzazione dei percorsi tattilo plantari per i non vedenti e gli ipovedenti?
E gli amici a quattro zampe? Argomento strappalacrimuccia che però scompare quando si va sul concreto: in che modo il rifacimento di piazze, piazzette e arredo urbano terrà conto delle esigenze degli animali e dei loro accompagnatori?
I portatori di interesse, singoli cittadini, gruppi o associazioni, il 29 febbraio verranno messi a conoscenza del progetto esecutivo: spetta a loro produrre idee e renderle pubbliche. I mezzi a disposizione non mancano e per certo anche le testate giornalistiche vorranno ospitare i comunicati stampa di chi, dopo aver indirizzato le sue proposte a Palazzo di Città, sentirà l’esigenza di comunicare a tutti noi le sue idee.
Non c’è più tempo e modo per apportare idee, proposte o correttivi? Qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di dirlo chiaramente.
Coraggio, l’estramurale è di tutti e se Corrado vuole il suo va anche bene purché sia utile alla collettività.

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Corrado, il re di denari e il settebello https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-il-re-di-denari-e-il-settebello/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-il-re-di-denari-e-il-settebello/#respond Sun, 18 Feb 2024 05:00:57 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30311 L’ultimo articolo era accompagnato da un’immagine in cui Corrado in veste di “re di denari” compariva circondato da quattro “tre di bastoni” raffigurati secondo l’effigie tipica delle carte da gioco napoletane. https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-giullari-di-corte/ Si è scatenato il totonomi per comprendere chi fossero i “tre di bastoni” e alcuni si sono sbizzarriti nel ravvisare nelle fattezze del […]

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L’ultimo articolo era accompagnato da un’immagine in cui Corrado in veste di “re di denari” compariva circondato da quattro “tre di bastoni” raffigurati secondo l’effigie tipica delle carte da gioco napoletane. https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-giullari-di-corte/ Si è scatenato il totonomi per comprendere chi fossero i “tre di bastoni” e alcuni si sono sbizzarriti nel ravvisare nelle fattezze del “mamone” questo o quel personaggio di piccolo cabotaggio che naviga nel mare inquieto della CAP: sul fatto che però Corrado fosse a buon titolo il “re di denari” non abbiamo registrato alcun dubbio o incertezza.

In effetti dalle parti di Corrado girano molti denari e sui soldi probabilmente e incautamente si stanno tessendo alcune strategie elettorali. Vogliamo chiarire subito: De Benedittis non è mosso da avidità o da sete di guadagno e probabilmente non si rende conto appieno del vortice che circonda Palazzo di Città, quel che vede però forse lo rende inquieto e con buona ragione. Il “re di denari” infatti assiste come tutti noi alla progressiva trasformazione di associazioni culturali in imprese a scopo di lucro a conduzione familiare: il “settebello”. Corrado un po’ intuisce, in parte comprende, vede, sbuffa e in cuor suo recalcitra, ma poi alla fine – tirato per la cavezza – acconsente in omaggio alla ragion di stato. C’è chi gli fa intendere che grandi cose si preparano e che quei soldi distribuiti senza risparmio porteranno gran frutto un domani, né più né meno come se fossero sepolti nel campo dei miracoli tanto caro al Gatto e alla Volpe.
Del “settebello”, in realtà sono più d’uno, il nostro giornale avrà voglia di parlare prossimamente e non è detto che seguendo la traccia delle monete non si arrivi a trovare il bandolo della matassa. Ci raccomandiamo alla pazienza dei lettori.
Tornando a noi, c’è un punto però su cui il “re di denari” ha agito in completa autonomia assecondando il suo istinto e la sua propensione per il cesarismo: le spese in comunicazione e – consentimelo – in propaganda. Innanzitutto Corrado appena eletto ha mutato la maniera circondandosi di uno staff composto da tre unità. Lo staff di Ruggiero Fiore era costituito da un dipendente comunale, Gino Perrone si è avvalso invece di una persona di fiducia nominata ad hoc e sulla stessa scia hanno proseguito Renato Bucci (ed è tutto dire!) e Massimo Mazzilli: Corrado no, egli può di più ed ecco che lo staff arriva a tre unità scelte tra le liste dei suoi candidati secondo una consuetudine molto discutibile se a praticarla fossero stati altri.
Alle accresciute spese di staff Corrado poi fa seguire un’attenzione spasmodica per procurarsi il favore dei media, piovono quindi contributi ed elargizioni alle varie testate sia per il solo fatto di esistere sia su semplice richiesta – escludendo Il Quarto Potere che per sua scelta si è tenuto fuori. Seguendo il filo delle varie delibere e determine pubblicate negli anni possiamo azzardare che le spese in comunicazione (e propaganda) viaggino nell’ordine dei centomila euro ogni anno, includendo anche gli aumentati costi di staff, vale a dire 500.000 euro in cinque anni ovvero 1 miliardo del vecchio conio (“così sembrano più soldi assai”).
A queste elargizioni seguono ospitate nei vari programmi televisivi dove il Sindaco – rigorosamente senza contraddittorio – risponde alle varie domande costruite quasi sempre ad hoc e che raramente sembrano farsi pungenti. Anche qui dobbiamo osservare che – per fortuna – non tutti si sono piegati ai diktat e al meschino ruolo di colui che porge la domanda a favore di risposta: alcuni sono riusciti a conservare un corretto approccio professionale.
Se dunque così stanno le cose, il problema diventa ancora una volta di senso in quanto gli stessi esponenti della CAP lanciano strali contro il governo nazionale che imbavaglia o blandisce l’informazione, oscurando alcune notizie a favore di altre, mentre il loro Sindaco – rivoluzionario per definizione – riproduce le stesse dinamiche fin dove arrivano il suo buon diritto e la sua buona borsa dei denari. Ma come funzionano queste persone e quali sinapsi si chiudono nella loro mente quando formulano un pensiero?
Rimaniamo con i nostri dubbi chiedendoci tra l’altro se questo largheggiare nelle spese non conduca anche ad un danno più grave per le casse comunali cui in molti stanno attingendo senza risparmio: “Ora è il momento di spendere” sembrano dire tutti e chi siamo noi per poter affermare il contrario? Ci auguriamo per le fortune altrui che la cuccagna non abbia mai a finire.h

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Corrado e i giullari di corte  https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-giullari-di-corte/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-giullari-di-corte/#respond Sun, 11 Feb 2024 01:34:04 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30205 Ci tocca fare lo spiegone ed assumere un tono didascalico. Corrado De Benedittis nelle amministrative del 2020 ha ricevuto al primo turno 10344 voti di preferenza a fronte di 8322 voti raccolti dalle liste collegate (https://www.baritoday.it/politica/elezioni/corato-sindaco-preferenze-consiglieri-corrado-de-benedittis-2020.html). Oltre 2000 concittadini quindi hanno praticato il voto disgiunto ovvero hanno votato unicamente per il Sindaco: tra questi 2000 […]

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Ci tocca fare lo spiegone ed assumere un tono didascalico. Corrado De Benedittis nelle amministrative del 2020 ha ricevuto al primo turno 10344 voti di preferenza a fronte di 8322 voti raccolti dalle liste collegate (https://www.baritoday.it/politica/elezioni/corato-sindaco-preferenze-consiglieri-corrado-de-benedittis-2020.html). Oltre 2000 concittadini quindi hanno praticato il voto disgiunto ovvero hanno votato unicamente per il Sindaco: tra questi 2000 votanti ci sono come è ovvio e lampante, facendo anche il riscontro con i risultati ottenuti da Gino Perrone, molti delusi del Centrodestra che hanno visto in De Benedittis la promessa di un cambiamento possibile. Questo risultato è stato poi ingigantito dall’apporto al ballottaggio del gruppo che faceva riferimento a Vito Bovino, gruppo composto anche da partiti e movimenti che in passato erano stati organici ad Amministrazioni di Centrodestra.

In sostanza a De Benedittis sono state conferite una grande fiducia ed una spinta decisiva da persone, gruppi, movimenti e partiti contro i quali poi – ad urne chiuse e a risultato ottenuto – è stata praticata una politica di segregazione e discriminazione, ma andiamo con ordine.
Durante la campagna elettorale ci sono stati ovviamente molti contatti in sede separata o in luogo pubblico tra De Benedittis, i suoi stretti collaboratori ed esponenti e gruppi delle passate Amministrazioni. Non ci risulta che negli incontri in questione – di alcuni eventi siamo stati anche testimoni oculari – siano mai state poste a Corrado questioni riferite a nomine, posti in Giunta o altro. Le richieste semmai andavano nella direzione di garantire equilibrio alla nuova Amministrazione, evitando derive a sinistra e – soprattutto – impendendo che alcuni si abbandonassero a vendette stilando liste di proscrizione. In taluni casi – lo abbiamo sentito con le nostre orecchie – è stato anche evidenziato al candidato Sindaco che Tizio, Caio e Sempronio tra i suoi sostenitori più accesi potevano rappresentare un problema con i loro comportamenti tesi unicamente a seminare discordia.
Corrado ha incassato, ha abbozzato, ha garantito, ha assicurato, ha ringraziato ed ha affermato a margine che Tizio, Caio e Sempronio a ben vedere “non sono persone mie” – si è espresso proprio così – ma gente che stava nella sua coalizione quasi per grazia ricevuta e ai quali egli non rispondeva a tono per quieto vivere. Corrado quindi ha ricevuto un’investitura ampia da parti e componenti dell’ex Centrodestra che si sono fidate delle sue parole e della sua presunta capacità di equilibrio. E’ difficile per alcuni credere che sia andata così? Lo immaginiamo: ciascuno dal suo cuor l’altrui misura.
Il quadro politico complessivo era del tutto inedito sul finire dell’anno 2020 e c’erano le premesse per superare la conflittualità tra le parti in uno scenario che prometteva grandi cose per la nostra collettività. Come è andata poi? Corrado, ottenuto il risultato sperato, ha chiuso le porte e si è rinserrato nel fortilizio di Palazzo di Città circondato unicamente dai suoi fidi e da alcuni scherani pronti ad abbaiare a chiunque: dialogo zero, condivisione nulla, attacchi scomposti e controproducenti alle precedenti Amministrazioni, discriminazione anche nei confronti di chi – pur non avendo fatto parte dei passati governi cittadini – era comunque estraneo al circolo di iniziati chiuso a riccio intorno al Sindaco.
Stando così le cose, è iniziato a soffiare sempre più forte il vento contrario alimentato soprattutto da coloro che più di altri si erano spesi per il successo elettorale. Duca Valentino in particolare ha pubblicato il suo primo articolo il 19 dicembre 2021 a seguito di un messaggio rivolto agli studenti in cui il Sindaco aveva evocato Ernesto Che Guevara: che fine avevano fatto – ci chiedevamo allora – le promesse di equilibrio, promesse che in qualche modo dovevano basarsi sul terreno di mediazione possibile dato dal pacifismo e dal dialogo? Siamo passati da Francesco d’Assisi all’elogio di un guerrigliero comunista?
Corrado non ha mai risposto alle tante lettere inviate e alle tante domande poste da numerosi commentatori, unendo al suo silenzio la tacita approvazione (non pensiamo addirittura l’incoraggiamento) della fazione più estrema del suo schieramento che si è sentita legittimata nell’infamare, calunniare, offendere, screditare… tutti coloro – includendo anche gli organi di stampa – che hanno mosso critiche anche garbate al primo cittadino e alla sua Amministrazione. Corrado cioè si è servito (inconsapevolmente?) proprio di coloro che prima aveva disconosciuto in quanto “persone non sue”, utilizzandoli come un tempo le famiglie antiche facevano con i giullari di corte il cui compito era far divertire il signore e insolentire gli ospiti non graditi.
Qual è il risultato cui siamo giunti? Muro contro muro, arretramento su tutti forti e rafforzamento proprio delle componenti che erano uscite politicamente ed elettoralmente sconfitte dalle urne. Un bel risultato davvero! E’ per questo che, al di là di qualche marciapiede aggiustato o qualche lavoretto per gestire le acque piovane, l’Amministrazione De Benedittis passerà alla storia cittadina come una grande delusione, un esperimento da non ripetere e un macigno gettato su quello che era un ponte possibile. I cocci di questo infelice esperimento rimarranno a chi ha la consapevolezza di quanto accaduto, mosche cocchiere e giullari invece continueranno ancora nelle loro capriole convinti di essere il sale della terra e specchiandosi in quella ottusità che dalle nostre parti usurpa il nome di intelligenza.

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Corrado e i peccati capitali https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-peccati-capitali/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-i-peccati-capitali/#respond Sun, 04 Feb 2024 07:01:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=30101 Il “pensiero arcobaleno” tutto elide, tutto cancella e tutto fonde. Si liquefanno e scompaiono le classificazioni binarie su cui si è fondata l’evoluzione umana: giorno – notte, destra – sinistra, uomo – donna, giusto – sbagliato… in un relativismo che da un lato giustifica tutto e chiunque mentre dall’altro sposta il confine dell’etica e della […]

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Il “pensiero arcobaleno” tutto elide, tutto cancella e tutto fonde. Si liquefanno e scompaiono le classificazioni binarie su cui si è fondata l’evoluzione umana: giorno – notte, destra – sinistra, uomo – donna, giusto – sbagliato… in un relativismo che da un lato giustifica tutto e chiunque mentre dall’altro sposta il confine dell’etica e della morale a seconda delle persone e dei casi. Nella temperie di questa nuova sofistica c’è chi sguazza a proprio agio, c’è chi esprime il suo dissenso lamentando la totale frantumazione di ogni categoria sociale ed esponendosi alle critiche conseguenti, c’è chi vorrebbe parlare ma tace temendo di essere aggredito verbalmente (ma anche fisicamente) dagli ultras del nuovo pensiero che vuol farsi pensiero unico.

Permangono però in un recesso della nostra mente le antiche categorie che un tempo guidavano l’agire collettivo e che oggi sono assolutamente desuete e – vorremmo dire – quasi impresentabili: il concetto di peccato, ad esempio, ovvero il contravvenire ad un precetto morale che è fondato su una verità assoluta. Queste impresentabili categorie e questi concetti desueti però possono essere forse utilizzati per offrire una chiave di lettura di quanto accade, premettendo in ogni caso che tutti siamo ugualmente peccatori e che non è nostra intenzione scagliare alcuna pietra contro la persona di chicchessia, ma semmai dare a noi stessi una spiegazione del contesto e dell’agire politico.

La superbia e l’ira in questa Amministrazione vanno a braccetto. Corrado, infatti, non è stato eletto Sindaco, ma nel suo intimo sente di essere nato Sindaco di modo che il popolo plaudente non ha fatto altro che ratificare quanto a lui dovuto sia per nascita sia per cultura. Corrado e molti dei suoi stretti collaboratori si ritenevano in condizione di spazzare via con il rovescio della mano tutti i problemi irrisolti in forza di un’aura di cui si credevano pervasi. Le cose sono andate ben diversamente e a poco a poco le illusioni sono cadute, lasciando nell’animo degli illuminati un fondo di aggressività che si è manifestato dapprima in astratto contro “la piovra”, poi contro la “macchina che non risponde ai comandi” e da ultimo in concreto contro alcune testate giornalistiche e alcuni commentatori che hanno apertamente manifestato dissenso per le scelte e per l’assoluta impossibilità di confronto con questa Amministrazione che in maniera sistematica elude il dialogo anche nei luoghi deputati. L’ira conduce alla divisione in fazioni e mai come oggi la nostra comunità è stata così divisa e con animo così esasperato, sedimentando poi anche l’invidia verso colui o colei che ha iniziato ad alzare la testa e a far sentire la suo voce dissonante rispetto a quella delle “scimmiette ammaestrate”.

Corrado non è mosso da bassi istinti e nella sua Amministrazione la lussuria e la gola hanno un valore figurato. Esistono infatti molti tipi di lussuria e il peccato di gola può essere inteso come una volontà smodata di affermazione di sé. Ci piace ricordare a tal proposito la figura di Semiramide, regina che il poeta fiorentino colloca tra i lussuriosi, come colei che “di libito fé licito in sua legge” ovvero che trasformò i suoi desideri in norma. Volendo esemplificare, in tutte le Amministrazioni e in tutti i governi vi è stato sempre spazio per parenti, amici, fidanzati ed ex fidanzate – tutto questo è molto umano – ma nessuno ha menato vanto per queste scelte, son quelle cose che si fanno ma di cui ci si vergogna un po’ e che si cerca di indorare parlando di “giunta politica” o di “persone affidabili”. Con Corrado la musica cambia: ci sono ugualmente in Giunta amici ed ex fidanzati, ma la loro scelta non è legata al rapporto con il Sindaco quanto al loro “alto profilo”, quasi a significare che erano la migliore scelta possibile. Questo stato di fatto se da un lato indispone, dall’altro espone gli stessi Assessori a pesanti critiche in caso di errori o incapacità manifesta. Corrado in sostanza trasforma in buona prassi quella che in altri è stato sempre criticato e nella sua Amministrazione perfino le procedure messe in piedi per la selezione del personale ASIPU diventano esempi illuminati di buon governo.

L’avarizia e l’accidia sono poi da intendersi come il portato della sterilità di alcuni atti o comportamenti contrabbandati come momenti di catarsi e rinascita collettiva. Fiaccolate, marce, drappi appesi ad ogni finestra del Comune… sono quei gesti simbolici che “costano poco e fanno comparire”, potendo essere venduti a quei gonzi che vi abboccano come l’essenza del grande lavoro per il cambiamento. La realtà scivola via da tutt’altra parte e se ne impipa delle lotte, delle pugne e delle pugnette di Corrado e dei suoi sodali.

Il sugo della storia è il seguente: c’è chi avrebbe commesso dei presunti peccati, mentre la penitenza la stanno facendo gli altri e primi fra tutti coloro che hanno sostenuto gli attuali Amministratori nella loro ascesa e che ora si battono il petto recitando l’atto di dolore. Nel fare la punta alla matita elettorale e nel cercare il meglio per la nostra Città, ricordiamoci comunque che Corrado è un uomo con i suoi limiti e non il male assoluto: c’è di molto peggio e il rischio è che, sfruttando l’insipienza dei più e la divisione delle forze, qualcuno si insinui nuovamente per riprendere un percorso che anni addietro fu molto breve ma molto intenso. Può essere che in questa complessa vicenda proprio una donna, il cui calcagno è costantemente insidiato, riesca a schiacciare la testa alle aspirazioni più meschine di alcuni e all’ottusità di altri.

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Corrado, l’opposizione s’è desta?  https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-lopposizione-se-desta/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-lopposizione-se-desta/#respond Sat, 27 Jan 2024 23:01:55 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=29946 Fino ad oggi Corrado ha fatto il bello e il cattivo tempo nel Palazzo non incontrando una reale e forte opposizione e – soprattutto – un progetto di governo che si contrapponesse all’evanescente rivoluzione gentile. Si sono registrati in questi ultimi anni unicamente due do di petto: la sentenza del TAR a riguardo del bilancio […]

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Fino ad oggi Corrado ha fatto il bello e il cattivo tempo nel Palazzo non incontrando una reale e forte opposizione e – soprattutto – un progetto di governo che si contrapponesse all’evanescente rivoluzione gentile. Si sono registrati in questi ultimi anni unicamente due do di petto: la sentenza del TAR a riguardo del bilancio di previsione 2021 – 2023 che ha dato ragione alle tesi dell’opposizione e il sussulto di orgoglio di coloro che hanno presentato le carte alla Procura della Repubblica a fronte dell’incredibile vicenda dell’assunzione del personale ASIPU.

Per tutto il resto del tempo gli oppositori hanno tirato a campare, lasciando spesso da sola Nadia D’Introno – per giunta capogruppo di una forza della maggioranza consiliare – che ha cercato in tutti i modi di tenere la barra dritta rispetto alla direzione tracciata dal programma elettorale a fronte del trasformismo, dell’opportunismo e della vacuità condita da presunta furbizia di tanti suoi colleghi.
Il fatto che le “opposizioni” si siano date appuntamento oggi, Domenica 28 gennaio – alle ore 10.00, presso il Cinema Alfieri per discutere del progetto “Ecoestramurale”, ci fa intendere che qualcosa covi sotto la cenere; avremmo voluto un’opposizione più presente in questi anni, ma questo è quel che passa il governo: accontentiamoci e speriamo che essa, così come è, riesca ad equilibrare la marcia sbilenca dell’Amministrazione. Non dimentichiamo mai, infatti, che la dialettica tra maggioranza ed opposizione è il sale della democrazia e che un’opposizione debole o silente non fa il bene della collettività.
Perché ci si riunisce per discutere del progetto di “Ecoestramurale”? Perché innanzitutto è un’opera che – se realizzata – impatterà fortemente sulla nostra realtà cittadina e, in secondo luogo, perché proprio nella conduzione di questo progetto si sono manifestati tutti i limiti della maggioranza: pressapochismo, stato di stasi permanente con improvvise accelerazioni per le quali in 24 ore si sono bruciate ingenti risorse in progettazioni affidate a terzi, conti economici a geometria variabile (ci sono 6 milioni di euro, ma ne servono 15 però forse ne bastano 10)… e via dicendo. La nostra testata ha dedicato una serie di approfondimenti alla vicenda, analizzando a più riprese le carenze progettuali e di procedura che si sono palesate nella conduzione dell’iniziativa.
Il Sindaco, cercando di “prendere prima” come si dice in gergo, si è presentato bello bello presso una TV locale dove – senza contraddittorio – ha illustrato il progetto Ecoestramurale, chiarendo però che la progettazione è ancora in itinere e che non si ha un quadro definito al 100%. Di cosa potranno mai parlare quindi gli oppositori, oggi, domenica 28 gennaio? Di chiacchiere?
Quel che ha evidenziato il Sindaco è in realtà proprio il cuore del problema per un’Amministrazione che voleva fare della trasparenza e della partecipazione le sue bandiere. Della trasparenza abbiamo già parlato nel precedente articolo (https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-comanda-chi-puo-e-obbedisce-chi-vuole/) dove è apparso chiaro come non si riesca neanche a tener dietro al minimo sindacale previsto dalla norma, ma peggio ci sentiamo se affrontiamo la questione “partecipazione” riferita al progetto “Ecoestramurale”.
La progettazione dell’iniziativa “Ecoestramurale”, infatti, doveva essere partecipata e questo per legge come nota Vincenzo Petrone in un contributo pubblicato dal nostro giornale (https://ilquartopotere.it/approfondimento/eco-estramurale-la-partecipazione-della-citta-parte-terza/), concludendo che “in realtà sull’Eco-Estramurale la partecipazione della città, anche se richiesta per legge, non c’è stata”. Secondo l’Ing. Petrone, infatti, per dimostrare l’avvenuto coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte progettuali gli estensori del progetto avrebbero fatto ricorso a fatti ed immagini non pertinenti o nelle quali comparivano solo persone interne alla stretta cerchia degli iniziati.
A questo dunque è stata ridotta la “partecipazione” da Corrado e dai suoi? Da pilastro del programma elettorale a foglia di fico (o meglio “pezza da priso”) necessaria per aggiustare le carte e magari lucrare qualche punticino nella valutazione del progetto da parte dell’Ente finanziatore? L’intera vicenda sintetizza il fallimento delle premesse da cui si è partiti e questo a prescindere dalla qualità dell’opera che verrà realizzata.
Non credano però gli oppositori che a fronte di queste gravi carenze dell’Amministrazione sia poi facile mettere insieme un’invincibile armata per riconquistare Palazzo di Città: ci vuole un progetto alternativo da contrapporre a quello di De Benedittis. Il rischio infatti è che, fallita la rivoluzione gentile di De Benedittis e a fronte dell’ennesima minestra riscaldata proposta dagli oppositori, gli elettori disertino le urne e tutti i salmi finiscano in gloria.

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Corrado alla prova dei numeri https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-alla-prova-dei-numeri/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-alla-prova-dei-numeri/#respond Sun, 14 Jan 2024 05:00:19 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=29787 I sofisti, esponenti di una scuola filosofica dell’antica Grecia molto affine al “pensiero arcobaleno”, sostenevano che intorno ad ogni questione possano farsi “discorsi duplici”, affermando cioè a seconda delle circostanze il vero o il suo contrario, il bianco o il nero, la virtù o il vizio. Secondo i sofisti, infatti, il pensiero e la sua […]

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I sofisti, esponenti di una scuola filosofica dell’antica Grecia molto affine al “pensiero arcobaleno”, sostenevano che intorno ad ogni questione possano farsi “discorsi duplici”, affermando cioè a seconda delle circostanze il vero o il suo contrario, il bianco o il nero, la virtù o il vizio. Secondo i sofisti, infatti, il pensiero e la sua espressione non sono diretti alla verità assoluta che perennemente sfugge, ma vanno semmai orientati all’utilità immediata.

Se noi ipotizzassimo di eleggere un sofista a Sindaco di Corato, egli in quattro e quattro otto sarebbe in grado di dimostrare che gli errori sono sempre e solo colpa di chi lo ha preceduto, che le disfunzioni sono legate ad eventi estranei voluti dal fato (la peste in Atene all’epoca di Tucidide o il COVID a Corato al tempo di De Benedittis), che le eventuali mancanze sono in realtà successi insperati al solo cambiare del punto di vista.

Il Sindaco di Corato (non ci regge il cuore di chiamarlo “il nostro Sindaco”) ha tante doti e sicuramente l’ambito in cui eccelle è l’arte della parola. Abilissimo nel simulare e dissimulare il suo pensiero, Corrado riesce spesso in Consiglio Comunale a parare gli attacchi condotti a volte in maniera grossolana, a trovare il cavillo (anche solo lessicale) nell’interrogazione ineccepibile -distogliendo così l’attenzione dell’uditorio dalla sostanza per spostarlo verso le minuzie e le questioni di forma o di stile – a dire poco o nulla nelle sue riposte, facendo finta di non intendere il senso della domanda o alterandone la valenza andando ben oltre le intenzioni dell’interrogante.

Sarà anche per questo che alcuni fra cui annoveriamo anche noi stessi hanno iniziato progressivamente a spostare il tiro e a parlare della necessità di valutare i risultati misurabili, ritenendo d’altro canto che il 2024 – anno IV dell’era corradiana – possa poi essere l’anno in cui le tante filastrocche dette e raccontate debbano sedimentarsi in qualcosa di concreto e tangibile. Si è iniziato a parlare di numeri.

Dal 2020, anno del felice avvio della Consigliatura De Benedittis, si è discusso molto dell’importanza del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), piano che con una dotazione di molti miliardi di euro avrebbe potuto avere un impatto significativo sulla nostra comunità. La questione era chiara e lampante al punto che l’Amministrazione in uno dei suoi primi atti stabilì di finanziare (sulla carta) con un milione di euro un “Urban Center”, ovvero una struttura dedicata alla progettazione partecipata in un’ottica proattiva verso le opportunità offerte dal PNRR. Ad oggi dell’Urban Center non si ha alcuna notizia certa e si dice che sia nel portabagagli dell’autovettura di qualche Assessore, mentre i risultati conseguiti sono impietosi al punto da poter dire con il poeta recanatese che il poco che vediamo “è quello che di cotanta speme oggi m’avanza”.

La comparazione con i Comuni della Città Metropolitana di Bari (quarantuno Comuni) evidenzia infatti che Corato si colloca al trentacinquesimo posto per capacità di intercettare risorse in relazione alla popolazione residente (peggio hanno fatto solo pochi Comuni, includendo anche i Comuni commissariati)*. Detta in altri termini, Ruvo di Puglia – che occupa la seconda posizione – ha ottenuto finanziamenti PNRR per oltre 32 milioni di euro, pari a 1.300 euro per abitante, mentre Corato – che ha un numero doppio di residenti – ha visto l’approvazione di progetti per 23 milioni di euro, pari a meno di 500 euro per abitante. Sia ben chiaro però che il costo sostenuto dall’Italia per finanziare il PNRR nel suo complesso verrà pagato in egual misura dai cittadini di Corato e da quelli di Ruvo di Puglia: “e che cosa abbiamo capito?”.

Non ci risulta inoltre che tutti i Comuni più virtuosi abbiano conseguito risultati finanziando a suon di milioni di euro ipotetici “Urban Center” – quella dell’Urban Center è un’idea della Giunta De Benedittis probabilmente concepita con la gravidanza per altri all’interno della CAP – ma hanno seguito altre strategie che sarebbe opportuno conoscere. Posto infatti che la carenza di personale è cronica in tutti i Comuni Italiani, le chances che le Amministrazioni hanno per partecipare ai bandi sono connesse alla capacità di circondarsi di professionalità adeguate, di dare spazio agli studi di progettazione, di stimolare le organizzazioni locali a produrre idee avviando percorsi di coprogettazione, di coinvolgere i professionisti in possesso delle competenze strategiche… come sono andate le cose a Corato? Abbiamo qualche idea in proposito.

Corato è una Città tra le più importanti della ex Provincia di Bari quindi certamente vi sono state interlocuzioni, sicuramente alcuni soggetti qualificati si sono affacciati a Palazzo di Città e hanno cercato di imbastire delle relazioni. Probabilmente però non è scattata la scintilla – diciamo pure così – e chi è venuto si è visto circondato da diffidenza, non ha ritenuto opportuno sottoporsi all’esame del DNA politico, ha percepito una sfasatura fra la roboante retorica e l’effettivo stato delle cose, ha constatato un fare altezzoso che mal si accordava con l’effettiva capacità di stare al tavolo… insomma, chi si è presentato ha fatto dietrofront e, stringendosi nelle spalle, ha esclamato: – “Passerà!”.

Corrado, quindi, si ritrova ad oggi con i suoi Assessori di alto profilo, con i suoi validi Consiglieri delegati e con l’apporto dei liberi pensatori della CAP a fare le nozze con i fichi secchi laddove aveva invece fatto annusare agli elettori l’abbondanza dei pranzi di Eliogabalo. C’è anche il rischio poi che quel poco vada di traverso: numerose infatti sono le perplessità riguardo le progettualità redatte in fretta e furia e poi approvate – si pensi ad esempio al misterioso Ecoestramurale – ma questa è un’altra storia.

Insomma, i conti non tornano e per ora gli unici numeri rispetto ai quali Corrado raggiunge la sufficienza sono quelli dei Consiglieri che alzano la mano in Consiglio Comunale.

*Per chi voglia approfondire https://easy.fondazioneifel.it/ifel-easy/apps/pnrrincomune

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