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È l’idea geniale venuta a Domenico Marcone, ed altri amici fondatori, di creare Corato Connect, associazione delle partite Iva della nostra cittadina.
È fondata nel dicembre 2020 e riconosciuta dall’amministrazione comunale in gennaio 2021, con la partecipazione trasversale di professionisti, esercenti, artigiani, piccole imprese, senza veti alcuno.
L’associazione, inizialmente costituita da poche unità (prima di arrivare al centinaio attuale), si è prefissa di gestire, contrattaccandola, l’emergenza oltre che sanitaria soprattutto commerciale, programmando una serie di iniziative.
“L’apice fin qui raggiunto, ma che non sarà episodio isolato”, ci dice il Presidente Domenico Marcone “è stato l’evento prenatalizio dell’weekend 18/19 dicembre, in cui migliaia di persone hanno potuto ammirare per le vie del Corso e di via Duomo, acrobati, mangiafuoco, la casa di Babbo Natale, bolle, cantastorie, per il quale abbiamo ricevuto tanti consensi, ad iniziare dalle forze dell’ordine che si sono complimentate per la compostezza dell’evento”.
È però semplicemente il 1° passo compiuto, per obiettivi che sono molto più grandi di carattere commerciale.
“Noi vogliamo formare tutte gli associati per promuovere specialmente la vendita online (su un unico portale) e in local, partendo dal “B2B”, da, fra e per gli associati, utilizzando tutte le tecnologie innovative”.
L’interesse si rivolge verso il “future”, ossia la “Millennium generation”, che compra esclusivamente “online”. Noi, cercando di velocizzare nei processi di approccio, vorremmo spostare l’interesse e le vendite da “online” ad “offline”, cioè in local, sfruttando ogni forma di comunicazione, tramite un unico portale, App, sito”.
Altro obiettivo dell’associazione è anche di sviluppare e sfruttare un processo di brainstorming, ossia una tecnica creativa di gruppo capace di sollecitare idee e risolvere problemi di tutti gli associati, volto allo scopo primario di potenziamento delle imprese del tessuto locale.
Insomma una associazione eterogenea, aperta a tutti, in cui già si è distinta un’anima pulsante, quella della vice Presidente Sabrina Urbano, trainante e disponibile, che ha già dato dimostrazione di combattività e capacità ed alla quale, come per tutti coloro che si sono prestati con la loro opera, va ringraziata per quanto fatto e quanto l’associazione farà in seguito al servizio delle tante partite Iva di Corato

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L’esigenza manifestata dalle categorie, contraddistinte dai DPCM come “non necessarie”, è quella di riaprire quanto prima le proprie attività, considerando che tutte, e non solo alcune, svolgono servizi di utilità sociale. Per questo motivo il Sindaco, Corrado De Benedittis, l’Assessore alle Attività Produttive, Concetta Bucci e i referenti dei settori presenti all’incontro hanno firmato insieme una lettera indirizzata al presidente della Regione Puglia.

Di tali istanze, d’intesa col Sindaco, si è fatta carico anche la Senatrice Angela Bruna Piarulli, che le rappresenterà nelle sedi parlamentari e governative.

Di seguito il testo della lettera:

“- Considerato che tutte le attività economiche e commerciali e non solo alcune, svolgono servizi di utilità sociale;

– considerato che per ogni esercente la propria attività economica è centrale per il sostentamento personale e del relativo nucleo famigliare;

– considerato che i ristori, finora elargiti dal Governo, sono del tutto insufficienti e non sempre rivolti a tutte le categorie;

– considerato che, in base ai precedenti DPCM, tutte le attività commerciali, artigianali e di servizi hanno investito significative risorse economiche per rendere sicuri i propri luoghi di lavoro, nel pieno rispetto delle disposizioni igienico- sanitarie legate alla pandemia in corso;

– considerato che, la maggior parte delle attività economiche è rimasta aperta, con la penalizzazione delle poche rimaste chiuse per decreto, e che questo sta portando ad una comprensibile esasperazione di quanti vogliono riprendere a lavorare in sicurezza;

Le categorie contraddistinte come “non necessarie”, d’intesa con il Sindaco del Comune di Corato, Corrado De Benedittis, chiedono, con forza, di poter riaprire le rispettive attività, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.               

Nello specifico, il Comune ha chiesto alla ASL Bari di attivare giornate straordinarie per la vaccinazione degli operatori del settore onde rafforzare la sicurezza in dette attività ridurre al massimo i rischi di contagio.  

Riteniamo, dunque, di affidare a Lei le recriminazioni giunte, affinché possa valutare ogni possibile azione del Governo Regionale ed esercitare una qualche forma di persuasione istituzionale nei confronti dei decisori nazionali, assecondando e promuovendo le ragionevoli richieste dei nostri concittadini lavoratori.      

Certi del Suo impegno e della Sua sensibilità al tema, ed esprimendo la piena disponibilità a collaborare per una soluzione a questa pesante situazione economica, che genera una critica tensione sociale, salutiamo cordialmente.”                             

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A gravare sulle attività sono anche gli investimenti per aprire in sicurezza dopo il lockdown di marzo aprile scorsi a fronte di una mole di lavoro sempre più ridotta dai protocolli anticovid, dalle improvvise chiusure totali o parziali e dagli esigui ristori da parte dello Stato che a malapena riescono a coprire una piccola parte dei costi.

Non c’è più tempo per i lavoratori autonomi, occorre che le istituzioni, una volta per tutte, inizino a dare delle risposte al fine di recuperare un’economia produttiva di valore, o sarà il tracollo. È una protesta che non può rimanere inascoltata dal governo centrale.

Presenti in piazza anche il sindaco De Benedittis e la senatrice Piarulli che assicurano un’azione di concerto affinché la protesta non cada nel vuoto.

“Occorre assolutamente aprire“, sottolinea la senatrice, per garantire il diritto al lavoro così come alla salute.

Chiusure incomprensibili che in alcuni casi si protraggono da un anno e che urgono  proposte e soluzioni a livello centrale.

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