Milano Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/milano/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 17 Nov 2024 13:59:08 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Milano Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/milano/ 32 32 A Felice Moncelli “Faccia d’Angelo” non basta il coraggio per stanare Dario Morello https://ilquartopotere.it/sport/a-felice-moncelli-faccia-dangelo-non-basta-il-coraggio-per-stanare-dario-morello/ https://ilquartopotere.it/sport/a-felice-moncelli-faccia-dangelo-non-basta-il-coraggio-per-stanare-dario-morello/#respond Sun, 17 Nov 2024 08:11:26 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=34619 Lo “Spartano” contro “Faccia d’Angelo”, il cosentino 31enne Dario Morello contro il coetaneo coratino Felice Moncelli, 2 stili diversi di fare pugilato che promettevano spettacolo all’Allianz Cloud di Milano, ieri sera per il titolo del campionato del Mediterraneo WBC, pesi medi. E spettacolo è stato, davanti a 10.000 entusiasti spettatori. Il 1° rassicurava di far […]

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Lo “Spartano” contro “Faccia d’Angelo”, il cosentino 31enne Dario Morello contro il coetaneo coratino Felice Moncelli, 2 stili diversi di fare pugilato che promettevano spettacolo all’Allianz Cloud di Milano, ieri sera per il titolo del campionato del Mediterraneo WBC, pesi medi.

E spettacolo è stato, davanti a 10.000 entusiasti spettatori.
Il 1° rassicurava di far ballare l’avversario, il 2°, il pugliese Moncelli, di contro prometteva di attaccarlo e prenderlo nella sua tana.
Ha vinto la scaltrezza di Morello, con un pugno sulla carta meno devastante di quello di Felice, ma che sa guidare tatticamente la gara, schivando i colpi con maestria, attaccando con rapidità.
Felice invece, ha dinamite nel suo pugno, ma ha trovato un osso duro, furbo tatticamente, già detentore del titolo WBC Mediterraneo pesi medi, che Felice di fatto non è, ma di una categoria di peso inferiore.
Ed anche questa differenza fisica ha pagato.
Ha combattuto con grande generosità e coraggio, ma non ce l’ha fatta, pur facendo inorgoglire comunque i suoi fans e familiari che lo hanno sostenuto da sempre, fino all’ultimo istante.
Felice non si dà per vinto e già immagina e programma una nuova sfida al pepe.

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“Heroes”: Vincenzo Mascoli presenta i suoi supereroi https://ilquartopotere.it/appuntamenti/heroes-vincenzo-mascoli-presenta-i-suoi-supereroi/ https://ilquartopotere.it/appuntamenti/heroes-vincenzo-mascoli-presenta-i-suoi-supereroi/#respond Thu, 15 Jun 2023 07:15:23 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26410 Al ME Milan Il Duca, situato nel cuore di Milano, in piazza della Repubblica, si inaugurerà, mercoledi’ 21 giugno fino al 20 settembre 2023 la mostra organizzata dal Gruppo Avangart di Nicolò Giovine e Sebastiano Pepe “Heroes” del maestro Vincenzo Mascoli. La mostra inserita nel ricco programma culturale, The Culture Collective del Gruppo Melià. All’interno […]

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Al ME Milan Il Duca, situato nel cuore di Milano, in piazza della Repubblica, si inaugurerà, mercoledi’ 21 giugno fino al 20 settembre 2023 la mostra organizzata dal Gruppo Avangart di Nicolò Giovine e Sebastiano Pepe “Heroes” del maestro Vincenzo Mascoli.
La mostra inserita nel ricco programma culturale, The Culture Collective del Gruppo Melià. All’interno della suggestiva location l’artista presenterà i suoi “Supereroi”, da Lupin a Batman, Margot, Zio Paperone, Wonder Woman….
La mostra si compone di circa 15 tele originali, realizzate in tecnica mista su collage che raccontano la forza esplosiva che hanno avuto gli eroi nel tempo.
L’idea di una mostra dedicata ad un mondo degli Heroes nasce da un’indagine che attraversa i nostri anni e ragiona da un lato sul mondo dei supereroi, visti come invincibili, unici e che con il fumetto hanno contaminato la storia dell’arte e del cinema; dall’altro vuole essere un omaggio agli eroi di tutti i giorni.
L’esposizione non si propone solo come semplice rappresentazione dei supereroi più classici, ma ha come obiettivo quello di far riflettere su quanto oggi ci sia ancora necessità di sognare, di credere che il bene vinca sul male.
Avangart è un progetto artistico culturale creato dai due soci fondatori, Nicolò Giovine e Sebastiano Pepe, che ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico verso un nuovo concetto di fruizione dell’arte. In un paese come il nostro, che vanta il più grande patrimonio artistico del mondo, vogliamo continuare a promuovere il concetto di arte e il concetto del bello, e lasciare ai posteri testimonianza tangibile della nostra contemporaneità. Per il gruppo Avangart è molto importante l’utilizzo dell’arte come forma diretta di comunicazione e intercomunicazione. L’organizzazione di mostre ed eventi artistico culturali sono i mezzi principali per seguire questa filosofia e dare forma all’idea del gruppo, concependo tali eventi non solo come luoghi espositivi, ma come luoghi d’incontro, di pensiero e di scambio di idee.

Vincenzo Mascoli nasce a Corato (BA) nel 1982 dove risiede e lavora come Direttore di Scena nelTeatro Comunale si laurea in Scenografia e Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bari ed è vincitore della borsa studio in pittura e scultura “Franco Zeffirelli Schoolarship’’ a New York. Artista poliedrico vanta numerose personali e collettive in diversi paesi del mondo e molti sono anche i riconoscimenti per le scenografie create per diversi spettacoli teatrali.
L’artista espone in personali e collettive, tra cui “La strada con la valigia”, National Academy, New York, (2008), Triennale CRT/Teatro dell’Arte, Milano (2008), “L’Arte in Viaggio”, Galleria Belle Arti, Barcellona (2010), “Il viaggio”, Pinacoteca Albatros, Mosca (2011) , “Gutai”, San Francisco Art Institute, San Francisco (2013); e lavora come scenografo anche per Festival della Arti Russe, Mosca (2015), Cenerentola 2.0, Milano Art Ballet (2018).
L’arte ha sempre avuto, su di me, il potere di farmi sentire una persona migliore, al pari dello sport o di un gesto di generosità. Perché mi permette di connettermi con la parte più bella del mondo, quella che sa ancora sorprendere e incantare, divertire e commuovere. Tutti questi stati d’animo hanno trovato una libera interpretazione nelle opere di Vincenzo Mascoli, che mi ha fatto tornare bambino con Lupin e malinconico con Amy Winehouse, personaggi che lui racconta in modo semplice e concreto, artigianale eppure raffinatissimo, libero di spaziare da Paperone a Frida Kalho, da Sophia Loren a Diabolik, uniti da un unico comun denominatore: resistere al tempo.
Al pari di una frisella al pomodoro condita con l’olio della sua Corato, Mascoli ci porta nel suo magico territorio senza bisogno di spiegazioni, lasciandoci in balia di opere che parlano al cuore prima che agli occhi, e per questo ci fanno innamorare.

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Leonardo D’Ingeo: il genio coratino della cucina a Milano https://ilquartopotere.it/rubrica/oltre-i-confini/leonardo-dingeo-il-genio-coratino-della-cucina-a-milano/ https://ilquartopotere.it/rubrica/oltre-i-confini/leonardo-dingeo-il-genio-coratino-della-cucina-a-milano/#respond Thu, 06 Oct 2022 06:21:45 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=20899 “Senza passione, non sogni, non realizzi, non concretizzi. Senza stimoli, si accumulano solo rimpianti, se lo pensi: fallo!” “ Vedrai, vedrai, mamma!” così Leonardo D’Ingeo rassicurava la sua mamma quando ella nutriva dubbi sulle scelte lavorative del maggiore dei suoi tre figli. Leonardo , in procinto di partire per Barcellona per un evento dedicato ai […]

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Senza passione, non sogni, non realizzi, non concretizzi. Senza stimoli, si accumulano solo rimpianti, se lo pensi: fallo!”

“ Vedrai, vedrai, mamma!” così Leonardo D’Ingeo rassicurava la sua mamma quando ella nutriva dubbi sulle scelte lavorative del maggiore dei suoi tre figli. Leonardo , in procinto di partire per Barcellona per un evento dedicato ai 50 migliori bar al mondo, ha potuto ora dimostrare alla sua mamma e a tutti, che ha raggiunto grandi obiettivi. Coratino doc, 28 anni, il suo nonno omonimo è stato il punto di riferimento del Caseificio Pugliese, il suo papà tuttora esporta l’ arte casearia in tutto il mondo, dopo aver gestito un caseificio con la famiglia, che la mamma Annarita ha chiuso poco tempo fa. Leonardo, già da ragazzino, ha mostrato il suo interesse per la cucina, ha studiato negli istituti alberghieri di Molfetta e Vieste, e a 15 anni e mezzo i suoi genitori “mi hanno messo su un bus per Salò e ho iniziato con le stagioni estive. Non so quanto ho pianto, ma quelle esperienze hanno fortemente contribuito a farmi diventare quello che sono. Ringrazio i miei genitori per avermi spronato così”

Adesso Leonardo, gestisce con altri soci ( un gruppo di appassionati di cucina e drinks, tra cui Domenico, lucano, e altri che hanno, come Leo, girato il mondo e inglobato esperienze variegate e internazionali che mettono ogni giorno nel loro lavoro) il più famoso cocktail- bistrot di Milano, “Carico Milano”, un vero e proprio punto di riferimento per Milano e per tutta l’Italia. Ha un format estero, uno stile industrial, un’atmosfera accogliente e soprattutto la libertà di mangiare e/o bere ciò che la creatività dei ragazzi gestori mette nei piatti e nei bicchieri, con un gin ( di una multinazionale estera) come elemento principale.

Nei suoi piatti c’è sempre un rimando alla tradizione, o alla sua terra, o alla sua famiglia: arte, gusto, esperienza di cucina gourmet, con chef stellati, tra Bari, Parigi e altre città del mondo fanno di ogni sua creazione gastronomica “un piatto che oggi mi piace ma tra qualche giorno non mi piace più” , perché Leo è così, si innova continuamente, scrive continuamente ricette. Il suo legame con Corato, oltre che con la sua famiglia, rimane anche lavorativo, dopo l’ esperienza importante allo Storyteller di alcuni anni fa e in altre sale ricevimenti coratine, dal momento che collabora come consulente dell’Antico Commercio.

Il “Carico Milano” è tra i migliori restaurant-bar d’ Europa e offre le esperienze internazionali ( molto giapponese) dei suoi gestori, l’approccio cpugliese/mediterraneo, una visione diversa di cucina, un’ unione di sapori inconsueta di uno chef molto autocritico che cambia molto spesso menù, ma con materie prime di altissima qualità in un pranzo dal costo contenuto grazie ad un ambiente e un servizio più snelli e liberi. Il locale, posizionato in un quartiere artistico-urbano, molto metropolita: Porta Genova, zona Navigli, è in via Savona, una delle vie più importanti della moda, punto principale della Fashion Week, è punto di riferimento anche per gli esperti nel settore.
Leonardo punta alla stella Michelin e cerca e lavora costantemente per obiettivi sempre più importanti, sognando una vita tra Milano e Londra o tra Milano e l’ Asia.
Il consiglio ai giovani d’oggi che egli vede un po’confusi e meno appassionati, è di appassionarsi al lavoro che fanno, soprattutto se in cucina. “Senza passione, non sogni, non realizzi, non concretizzi. Senza stimoli, si accumulano solo rimpianti, se lo pensi: fallo!”: questo ribadisce lo chef, che non ha mai smesso e mai smetterà di portare avanti e difendere le sue idee!
Di Corato, oltre alla sua famiglia, mancano i prodotti, la Murgia, il mare, la passione per il Bari calcio e anche l’ accoglienza che ad agosto scorso ha sperimentato nel pranzo che ha preparato all’Antico Commercio.
La sua mamma, profondamente orgogliosa di Leonardo, come degli altri due figli, Giuseppe, Carabiniere a Castrocaro e Gianluca, chef in una sala ricevimenti tranese, ribadisce il continuo desiderio del figlio di migliorarsi, nonostante le difficoltà. Ricorda la difficilissima esperienza a Parigi, di cui la madre ha saputo dei disagi solo quando è tornato a Corato, perché egli non si fa abbattere facilmente e conserva la forza, la volontà di resistere che lei stessa le ha trasmesso. Ella, tra l ‘altro, vorrebbe pensasse di più alla salute, dal momento che vive solo di lavoro e casa, e si rifugia in cucina a sperimentare novità anche quando ha voglia di evadere dai problemi. Il suo lavoro è soprattutto passione e la mamma, sapendolo sereno e felice, riesce a tollerare la sua lontananza. Annarita consiglia alla mamme di non gestire troppo la vita dei propri figli, di non essere troppo invadenti né troppo protettive, di renderli autonomi e forti per affrontare la vita anche lontano da casa. Gli atteggiamenti di affetto e attaccamento morboso non rendono indipendenti i figli, non li aiutano a camminare da soli. “ Non bisogna mai fermarsi: bisogna puntare in alto, sempre!”

 

 

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