Magistratura corrotta Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/magistratura-corrotta/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 25 Apr 2021 09:22:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Magistratura corrotta Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/magistratura-corrotta/ 32 32 Malaffare: la Procura di Lecce continua a scavare anche tra i magistrati corrotti. Non ci sono isole felici o minacce all’informazione che tengano, a Corato  come altrove  https://ilquartopotere.it/news/cronaca/malaffare-la-procura-di-lecce-continua-a-scavare-anche-tra-i-magistrati-corrotti-non-ci-sono-isole-felici-o-minacce-allinformazione-che-tengano-a-corato-come-altrove/ https://ilquartopotere.it/news/cronaca/malaffare-la-procura-di-lecce-continua-a-scavare-anche-tra-i-magistrati-corrotti-non-ci-sono-isole-felici-o-minacce-allinformazione-che-tengano-a-corato-come-altrove/#respond Sun, 25 Apr 2021 09:13:53 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=11497 La Procura della Repubblica di Lecce  continua a fare pulizia all’interno dell’Ordine giudiziario. Dopo gli arresti del Sistema Trani, le prime condanne, il processo di primo grado e soprattutto l’inchiesta che prosegue, sempre a Lecce,  per accertare altri fatti delittuosi commessi da magistrati in servizio nella Procura di Trani, ora tocca a Bari. Per questo […]

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La Procura della Repubblica di Lecce  continua a fare pulizia all’interno dell’Ordine giudiziario. Dopo gli arresti del Sistema Trani, le prime condanne, il processo di primo grado e soprattutto l’inchiesta che prosegue, sempre a Lecce,  per accertare altri fatti delittuosi commessi da magistrati in servizio nella Procura di Trani, ora tocca a Bari. Per questo pubblichiamo integralmente il comunicato stampa della DDA di Lecce che descrive i meccanismi corruttivi, le combine tra un magistrato ed un avvocato. Altre sorprese verranno da questa inchiesta. Gli ennesimi arresti confermano che non ci sono, per troppo tempo, isole felici, prima o poi arriva il turno. La doppia lezione che viene da Lecce (indagine  processi di Sistema Trani) e da Potenza (processo all’ex procuratore capo di Taranto) è che magistrati seri, carabinieri e poliziotti instancabili prima o poi arrivano al risultato. E non ci sono minacce che tengono, nemmeno all’informazione libera. A Corato come altrove.

Ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere nei confronti dei seguenti soggetti:

De Benedictis Giuseppe, magistrato presso ufficio Gip Bari
Chiariello Giancarlo, avvocato del Foro di Bari

In relazione ad altri soggetti, già detenuti per fatti di criminalità mafiosa,  sono in corso notifiche di OCC e perquisizioni.

Numerosi altre persone sono indagate a piede libero e risultano ugualmente destinatarie di decreto di perquisizione, al momento in fase di esecuzione

La misura è stata disposta dal GIP del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica- Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce che ha coordinato lunghe indagini consistite in: intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese in uffici e ambienti interni ed esterni, pedinamenti, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, esame di documentazione, perquisizioni e sequestro di ingenti somme di denaro contante.
L’ipotesi  su cui fonda l’impianto accusatorio della DDA di Lecce, anche fatta propria dal GIP, è quella per cui il giudice Giuseppe De Benedictis, GIP presso il Tribunale di Bari, e l’Avvocato Giancarlo Chiariello, dello stesso Foro, abbiano da tempo stretto un accordo corruttivo in base al quale in cambio di somme di denaro in contante, consegnate presso l’abitazione e lo studio del legale, o anche all’ingresso di un bar sito nelle vicinanze del nuovo Palazzo di Giustizia di Bari, il predetto magistrato emetteva provvedimenti ”de libertate” favorevoli agli assistiti dell’Avvocato Chiariello, tra i quali uno anche attinto dalla odierna ordinanza di custodia cautelare. I soggetti beneficiati, in gran parte appartenenti a famiglie mafiose o legate alla criminalità organizzata barese, foggiana e garganica, potendo contare sullo sperimentato accordo corruttivo tra il giudice e l’avvocato di cui sopra, (circostanza peraltro nota da tempo nell’ambiente criminale per come riferito dai collaboratori di giustizia), in cambio della corresponsione di somme di denaro, riuscivano ad ottenere provvedimenti di concessione di arresti domiciliari o rimissione in libertà, pur essendo sottoposti a misura cautelare in carcere per reati anche associativi di estrema gravità, che gli consentivano di rientrare nel circuito criminale, con indubbio vantaggio proprio, del difensore e delle stesse organizzazioni criminali.
Nel corso dell’attività captativa sono state registrate conversazioni in cui il De Benedictis e il Chiariello discutono sulle strategie più idonee affinché il giudice possa motivare i provvedimenti più favorevoli ai clienti del predetto avvocato, contano il denaro poi consegnato al De Benedictis, ovvero discutono sugli  importi da imputare alla corruzione (ciò tanto all’interno dell’ufficio del GIP tanto all’interno dell’ascensore del palazzo ove il Chiariello abita, presso i quali gli indagati si sono ripetutamente incontrati e sono stati ripresi, con contestuale registrazione delle conversazioni, dalle telecamere nei pressi installate).
L’encomiabile lavoro dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari delegati da quest’ufficio alle indagini, consentiva di acclarare che, nella giornata del 9 aprile scorso, a seguito di appuntamento fissato con modalità criptiche da collaboratori dello studio Chiariello, così come avvenuto in altre occasioni, il De Benedictis si sarebbe recato presso l’abitazione del legale per riscuotere il prezzo della corruzione dovuto per la concessione degli arresti domiciliari in favore di Ippedico Antonio, attinto da precedente ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere per il reato di cui all’articolo 416 bis c.p., e successivamente collocato agli arresti domiciliari.
I militari, quindi, osservavano il De Benedictis incontrarsi con il Chiariello, salire presso l’attiguo studio legale dello stesso alle ore 8 del mattino, per poi discendere dopo qualche minuto con materiale cartaceo nelle mani e quindi, senza mai essere perso di vista dagli stessi carabinieri, salire sull’auto e recarsi in ufficio. Qui giunto il De Benedictis, ripreso dalle telecamere ivi installate con provvedimento di questo ufficio, tirava fuori una busta piena di banconote dal giubbotto e la riponeva nelle tasche dei pantaloni. A questo punto i Carabinieri intervenivano e procedevano ad eseguire decreto di perquisizione già emesso da questa Procura della Repubblica, sequestrando la somma in contante di circa euro 6.000.
Nell’immediatezza dei fatti il De Benedictis rilasciava a verbale dichiarazioni spontanee con le quali ammetteva di avere ricevuto poco prima dal Chiariello la somma in questione “per il disturbo” e di volersi dimettere dalla magistratura per la vergogna.
La perquisizione veniva quindi estesa presso l’abitazione del magistrato ove, occultate in alcune prese per derivazioni elettriche, venivano rinvenute e sequestrate numerose mazzette di denaro per importi variabili tra 2.000 e 16.000 € per un totale di circa 60.000 €, da imputare, in base all’interpretazione degli elementi di prova acquisiti, alla descritta attività corruttiva.
Sono inoltre stati raccolti elementi tali da ipotizzare che altri indagati siano coinvolti, oltre che in condotte corruttive,  anche in fatti di rivelazione di segreti d’ufficio per avere acquisito e divulgato, illecitamente, notizie custodite in banche datiriservat e, relative a dichiarazioni di collaboratori di giustizia ancora segrete
Oltre a ribadire il grande apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto e la grande professionalità dimostrata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari, questo ufficio desidera rivolgere un sentito ringraziamento all’Autorità Giudiziaria di Bari e Trani per la collaborazione istituzionale prestata e le segnalazioni trasmesse, che hanno consentito di concludere un’indagine assolutamente doverosa, anche se al tempo stesso dolorosa per tutti noi.
È opinione di questa Procura della Repubblica che la collettività, sia pure nel comprensibile disagio e disorientamento determinato dalla vicenda, possa trovare motivo di sollievo nella circostanza che proprio l’Istituzione Giudiziaria possieda gli anticorpi necessari per colpire i comportamenti devianti, e abbia, ancora una volta nella nostra regione, dimostrato di saper guardare al proprio interno e individuare le più gravi criticità.
E’ oggi più che mai necessario che, insieme all’Avvocatura, tutti gli Uffici Giudiziari proseguano nel proprio impegno volto ad assicurare un servizio efficiente e trasparente per la collettività“.
Procura della Repubblica di Lecce
Direzione Distrettuale Antimafia

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“Sistema Trani”- Le condanne: 16 anni e 9 mesi all’ex magistrato Nardi e a 9 anni e 7 mesi a Di Chiaro https://ilquartopotere.it/sistema-trani/sistema-trani-le-condanne-16-anni-e-9-mesi-allex-magistrato-nardi-e-a-9-anni-e-7-mesi-a-di-chiaro/ https://ilquartopotere.it/sistema-trani/sistema-trani-le-condanne-16-anni-e-9-mesi-allex-magistrato-nardi-e-a-9-anni-e-7-mesi-a-di-chiaro/#respond Wed, 18 Nov 2020 18:24:42 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=8839 A conclusione del processo di primo grado denominato “Sistema Trani” celebrato nel Tribunale Penale di Lecce presso l’aula bunker del carcere salentino, la Camera del Consiglio si è riunita, oggi, per emettere la sentenza; a termine ha determinato così, le condanne a carico dei cinque imputati: 16 anni e 9 mesi per l’ex magistrato Michele […]

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A conclusione del processo di primo grado denominato “Sistema Trani” celebrato nel Tribunale Penale di Lecce presso l’aula bunker del carcere salentino, la Camera del Consiglio si è riunita, oggi, per emettere la sentenza; a termine ha determinato così, le condanne a carico dei cinque imputati:

16 anni e 9 mesi per l’ex magistrato Michele Nardi, 9 anni e 7 mesi per il sovrintendente Vincenzo Di Chiaro, 6 anni e 4 mesi per l’avv. ssa Simona Cuomo, 5 anni e 6 mesi per Gianluigi Patruno, 4 anni e 3 mesi per Savino Zagaria.

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Sistema Trani, le richieste di condanna: 19 anni e 10 mesi di reclusione per Nardi, 10 anni e 8 mesi per Di Chiaro https://ilquartopotere.it/news/cronaca/sistema-trani-le-richieste-di-condanna-19-anni-e-10-mesi-di-reclusione-per-nardi-10-anni-e-8-mesi-per-di-chiaro/ https://ilquartopotere.it/news/cronaca/sistema-trani-le-richieste-di-condanna-19-anni-e-10-mesi-di-reclusione-per-nardi-10-anni-e-8-mesi-per-di-chiaro/#respond Wed, 11 Nov 2020 15:14:52 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=8669 Presso il Tribunale Penale di Lecce, relativamente al processo denominato “Sistema Trani”, si è tenuta la requisitoria, iniziata nella giornata di ieri e portata a termine oggi, dei pubblici ministeri Roberta Licci e Alessandro Prontera i quali hanno concluso chiedendo le seguenti richieste di condanna per gli imputati: 19 anni e 10 mesi di reclusione […]

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Presso il Tribunale Penale di Lecce, relativamente al processo denominato “Sistema Trani”, si è tenuta la requisitoria, iniziata nella giornata di ieri e portata a termine oggi, dei pubblici ministeri Roberta Licci e Alessandro Prontera i quali hanno concluso chiedendo le seguenti richieste di condanna per gli imputati:
19 anni e 10 mesi di reclusione per l’ex GIP Michele Nardi, 10 anni e 8 mesi per il Sovrintendente di Polizia Vincenzo Di Chiaro, 6 anni e 4 mesi per l’avv. ssa Simona Cuomo, 5 anni e 6 mesi per Gianluigi Patruno, 4 anni e tre mesi per Savino Zagaria

Durante la requisitoria,  la Licci ha descritto il Nardi come “colui che muoveva le fila”, il sistema, una vera e propria associazione a delinquere che, oltre ai magistrati, vedeva il coinvolgimento di uomini in divisa, avvocati, imprenditori e mediatori, prevedeva l’individuazione di figure facoltose nel mondo imprenditoriale su cui venivano costruiti ad hoc falsi reati di varia natura per poi minacciarli di gravi conseguenze nel caso non avessero accettato di pagare. Sono emersi inoltre altri elementi su alcune figure coratine già citate da alcuni testimoni durante le loro scorse deposizioni in aula e su cui ci sono ulteriori indagini in corso.

Facciamo un passo indietro, l’indagine condotta dai Carabinieri di Barletta sotto la coordinazione del luogotenente Saverio Santoniccolo, sviluppatasi attraverso un’attenta e laboriosa attività istruttoria anche a seguito delle dichiarazioni fornite dall’imprenditore coratino Flavio D’Introno, testimone chiave, conclusa dalla Procura di Lecce,  portò all’arresto a gennaio 2019, tra gli altri, per concorso in corruzione, falso materiale, falso ideologico e abuso d’ufficio dei due magistrati Nardi (procuratore presso la Procura della Repubblica di Roma, in passato gip del Tribunale di Trani e magistrato presso l’ispettorato del Ministero di Grazia e Giustizia),  e Antonio  Savasta (giudice del Tribunale di Roma, già sostituto procuratore di Trani) e di Vincenzo  Di Chiaro( ispettore del commissariato di Corato) mentre altre figure venivano iscritte nel registro degli indagati .

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(Audio) 3^ Parte – “Sistema Trani” Ascoltato Felice Di Gennaro, il Maresciallo Capo dei Carabinieri di Barletta https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-3-parte-sistema-trani-ascoltato-felice-di-gennaro-il-maresciallo-capo-dei-carabinieri-di-barletta/ https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-3-parte-sistema-trani-ascoltato-felice-di-gennaro-il-maresciallo-capo-dei-carabinieri-di-barletta/#respond Wed, 21 Oct 2020 22:05:35 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=8189 All’esame della difesa il carabiniere Di Gennaro, uomo del nucleo operativo di Barletta guidato dal luogotenente Saverio Santoniccolo che, nel gennaio 2019 attraverso una complessa indagine, portò all’arresto dei magistrati Antonio Savasta e Michele Nardi oltre al sovrintendente di polizia Vincenzo Di Chiaro. Di Gennaro ha ribattuto colpo su colpo alle domande dell’avv,ssa Parrotta, difensore […]

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All’esame della difesa il carabiniere Di Gennaro, uomo del nucleo operativo di Barletta guidato dal luogotenente Saverio Santoniccolo che, nel gennaio 2019 attraverso una complessa indagine, portò all’arresto dei magistrati Antonio Savasta e Michele Nardi oltre al sovrintendente di polizia Vincenzo Di Chiaro.

Di Gennaro ha ribattuto colpo su colpo alle domande dell’avv,ssa Parrotta, difensore dell’imputato Gianluigi Patruno.

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(Audio) 2^ parte – “Sistema Trani” I fratelli Domenico e Renza D’Introno sottoposti all’esame degli avvocati della difesa https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-2-parte-sistema-trani-i-fratelli-domenico-e-renza-dintrono-sottoposti-allesame-degli-avvocati-della-difesa/ https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-2-parte-sistema-trani-i-fratelli-domenico-e-renza-dintrono-sottoposti-allesame-degli-avvocati-della-difesa/#respond Wed, 21 Oct 2020 05:20:19 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=8166 Ascoltati nell’udienza del 19 ottobre 2020 per il processo denominato “Sistema Trani” Renza Lara e Domenico rispettivamente sorella e fratello dell’imputato Flavio D’Introno. Domenico si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre la sorella Renza ha accettato di essere sottoposta all’esame degli avvocati Parrotta, difensore dell’imputato Gianluigi Patruno, e Domenico Mariani, difensore del dott. […]

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Ascoltati nell’udienza del 19 ottobre 2020 per il processo denominato “Sistema Trani” Renza Lara e Domenico rispettivamente sorella e fratello dell’imputato Flavio D’Introno.

Domenico si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre la sorella Renza ha accettato di essere sottoposta all’esame degli avvocati Parrotta, difensore dell’imputato Gianluigi Patruno, e Domenico Mariani, difensore del dott. Michele Nardi.

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(AUDIO 2^ Parte) Sistema Trani: Santoniccolo parla della ritrattazione di Rosa Grande sulla storia del Rolex destinato a Nardi https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-2-parte-sistema-trani-santoniccolo-parla-della-ritrattazione-di-rosa-grande-sulla-storia-del-rolex-destinato-a-nardi/ https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-2-parte-sistema-trani-santoniccolo-parla-della-ritrattazione-di-rosa-grande-sulla-storia-del-rolex-destinato-a-nardi/#respond Fri, 25 Sep 2020 11:08:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=7694 Nella seconda parte dell’udienza tenutasi il 23 settembre il Teste Saverio Santoniccolo luogotenente dei carabinieri di Barletta evidenzia attraverso le intercettazioni ambientali i continui rapporti intrattenuti tra il giudice Michele Nardi, Flavio D’Introno, l’avvocatessa Simona Cuomo (anch’essa imputata nel processo) e il sovrintendente di Polizia Vincenzo Di Chiaro. Durante l’esame dei pubblici ministeri Roberta Licci e […]

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Nella seconda parte dell’udienza tenutasi il 23 settembre il Teste Saverio Santoniccolo luogotenente dei carabinieri di Barletta evidenzia attraverso le intercettazioni ambientali i continui rapporti intrattenuti tra il giudice Michele Nardi, Flavio D’Introno, l’avvocatessa Simona Cuomo (anch’essa imputata nel processo) e il sovrintendente di Polizia Vincenzo Di Chiaro.

Durante l’esame dei pubblici ministeri Roberta Licci e Alessandro Prontera il teste fa riferimento alla ritrattazione di Rosa Grande, la donna che intratteneva rapporti con l’imprenditore coratino D’Introno, sulla vicenda del Rolex Daytona acquistato dal D’Introno presso una gioielleria di Bari e destinato al giudice Michele Nardi.

In seguito pubblicheremo la terza parte delle deposizioni fatte dal teste Saverio Santoniccolo il luogotenente che, attraverso una lunga e complessa indagine, ha portato nel gennaio 2019 all’arresto di due magistrati e un poliziotto e che vede coinvolti altri indagati.

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(Audio 1^ parte) Sistema Trani, ascoltato il teste Santoniccolo: “Nelle intercettazioni emergono collegamenti di Nardi con la Massoneria https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-1-parte-sistema-trani-ascoltato-il-teste-santoniccolo-nelle-intercettazioni-emergono-collegamenti-di-nardi-con-la-massoneria/ https://ilquartopotere.it/sistema-trani/audio-1-parte-sistema-trani-ascoltato-il-teste-santoniccolo-nelle-intercettazioni-emergono-collegamenti-di-nardi-con-la-massoneria/#respond Thu, 24 Sep 2020 13:32:42 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=7689 Ascoltato nell’udienza del 23 settembre, presso il Tribunale Penale di Lecce, il luogotenente dei carabinieri di Barletta Saverio Santoniccolo a capo delle indagini che portarono all’arresto nel gennaio 2019 i due magistrati Michele Nardi e Antonio Savasta e il sovrintendente di Polizia Vincenzo Di Chiaro. Sei ore di esame da parte dei PM Roberta Licci […]

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Ascoltato nell’udienza del 23 settembre, presso il Tribunale Penale di Lecce, il luogotenente dei carabinieri di Barletta Saverio Santoniccolo a capo delle indagini che portarono all’arresto nel gennaio 2019 i due magistrati Michele Nardi e Antonio Savasta e il sovrintendente di Polizia Vincenzo Di Chiaro.

Sei ore di esame da parte dei PM Roberta Licci e Alessandro Prontera in cui Santoniccolo ha ricostruito attraverso le intercettazioni ambientali i rapporti che intercorrevano tra Flavio D’Introno, Michele Nardi, Antonio Savasta e Vincenzo Di Chiaro.

Qui di seguito riportiamo una prima parte dell’audio originale ripresa durante l’udienza.

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“Sistema Trani” – Il legale di Nardi richiede gli arresti domiciliari per il suo assistito – Ascoltati Rosa Grande e il dirigente di Polizia Saverio Mezzina https://ilquartopotere.it/sistema-trani/sistema-trani-il-legale-di-nardi-richiede-gli-arresti-domiciliari-per-il-suo-assistito-ascoltati-rosa-grande-e-il-dirigente-di-polizia-saverio-mezzina-durante-ludienza/ https://ilquartopotere.it/sistema-trani/sistema-trani-il-legale-di-nardi-richiede-gli-arresti-domiciliari-per-il-suo-assistito-ascoltati-rosa-grande-e-il-dirigente-di-polizia-saverio-mezzina-durante-ludienza/#respond Mon, 15 Jun 2020 20:10:45 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=5958 Durante l’udienza di oggi tenutasi presso il Tribunale Penale di Lecce sono stati ascoltati altri quattro testimoni tra i quali il dirigente del commissariato di Corato Saverio Mezzina e Rosa Grande, amica molto vicina dell’imputato Flavio D’Introno. Alle domande dei pubblici ministeri Roberta Licci e Alessandro Prontera, Saverio Mezzina, all’epoca dei fatti dirigente del commissariato […]

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Durante l’udienza di oggi tenutasi presso il Tribunale Penale di Lecce sono stati ascoltati altri quattro testimoni tra i quali il dirigente del commissariato di Corato Saverio Mezzina e Rosa Grande, amica molto vicina dell’imputato Flavio D’Introno.

Alle domande dei pubblici ministeri Roberta Licci e Alessandro Prontera, Saverio Mezzina, all’epoca dei fatti dirigente del commissariato di Polizia di Corato, ha riferito di particolari deleghe conferite direttamente dal magistrato Antonio Savasta al sovrintendente di Polizia Vincenzo Di Chiaro, di cui lo stesso dirigente si fidava per le sue capacità professionali, sottolineando l’anomalia della procedura tanto che, all’epoca, fu oggetto di segnalazione da parte del dirigente in quanto, nella normalità, le deleghe di indagini dovevano passare attraverso la sua persona.

La teste Rosa Grande invece ha modificato in qualche parte le dichiarazioni rilasciate precedentemente durante gli interrogatori rese ai PM di Lecce e ai carabinieri di Barletta.

Al termine dell’udienza, l’avvocato del magistrato Michele Nardi, Domenico Mariani, ha avanzato una richiesta di attenuazione delle misure cautelari, chiedendo la concessione degli arresti domiciliari per il suo assistito, a tal riguardo la procura si esprimerà nel termine previsto dalla legge ed entro cinque giorni il tribunale deciderà; già precedentemente due richieste erano state avanzate direttamente dal giudice Nardi ma respinte dal presidente Pietro Baffa.

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“Sistema Trani” – Sono durate circa 10 ore le dichiarazioni rese in aula dal teste Paolo Tarantini https://ilquartopotere.it/sistema-trani/sistema-trani-sono-durate-circa-10-ore-le-dichiarazioni-rese-in-aula-dal-teste-di-paolo-tarantini/ https://ilquartopotere.it/sistema-trani/sistema-trani-sono-durate-circa-10-ore-le-dichiarazioni-rese-in-aula-dal-teste-di-paolo-tarantini/#respond Mon, 18 May 2020 20:32:58 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=5656 C’era grande attesa per le dichiarazioni dell’imprenditore coratino Paolo Tarantini ritenute fondamentali dai PM di Lecce per il processo in corso presso il Tribunale salentino, l’udienza che si è tenuta oggi, più volte rinviata per varie motivazioni, è durata circa dieci ore, il Tarantini è stato sottoposto all’esame sia dei pubblici ministeri che dei legali […]

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C’era grande attesa per le dichiarazioni dell’imprenditore coratino Paolo Tarantini ritenute fondamentali dai PM di Lecce per il processo in corso presso il Tribunale salentino, l’udienza che si è tenuta oggi, più volte rinviata per varie motivazioni, è durata circa dieci ore, il Tarantini è stato sottoposto all’esame sia dei pubblici ministeri che dei legali difensori degli imputati.

L’imprenditore coratino, che come si evince dalle carte processuali, era stato costretto a pagare per coprire un reato che non aveva commesso, ha dovuto rispondere alle domande del pm Roberta Licci e a quelle dell’avvocato dell’imputato Michele Nardi, Domenico Mariani, ripercorrendo non solo tutto il periodo che l’ha visto interessato da questa triste vicenda ma confermando anche tutte le sue dichiarazioni rilasciate ai pubblici ministeri durante le indagini preliminari riguardanti, tra le altre, le varie somme di danaro versate a favore di Flavio D’Introno, anch’egli indagato nel processo, e al giudice Nardi corrispondenti a circa quattrocentomila euro. Ha riferito, inoltre, anche di viaggi regalati non solo al D’Introno e Nardi ma anche ad altre figure coinvolte nel processo, confermando di aver incontrato il Nardi almeno un paio di volte.

Oltre al Tarantini, oggi ad essere ascoltati sarebbero stati anche altri tre testimoni ma per impegni di uno degli avvocati difensori l’udienza è stata sospesa.

La prossima udienza è prevista per il 25 maggio, con molta probabilità saranno ascoltati il dott. Giannella, Francesco Casillo e Vincenzo Perrone

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Le dichiarazioni della super testimone Marianna Capogna fanno tremare altri personaggi coratini https://ilquartopotere.it/news/cronaca/le-dichiarazioni-della-super-testimone-mariana-capogna-fanno-tremare-altri-personaggi-coratini/ https://ilquartopotere.it/news/cronaca/le-dichiarazioni-della-super-testimone-mariana-capogna-fanno-tremare-altri-personaggi-coratini/#respond Thu, 20 Feb 2020 07:43:12 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=4302 Ieri 19 febbraio si è celebrato presso l’aula del Tribunale Penale di Lecce l’udienza del processo denominato “Sistema Trani” – Ascoltati i testimoni Marianna Capogna e Filippo Ferri. Ad aprire l’udienza davanti al Presidente Pietro Baffa è stata la superteste Marianna Capogna che all’epoca dei fatti era la compagna di Tommaso Nuzzi ritenuto il braccio […]

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Ieri 19 febbraio si è celebrato presso l’aula del Tribunale Penale di Lecce l’udienza del processo denominato “Sistema Trani” – Ascoltati i testimoni Marianna Capogna e Filippo Ferri.

Ad aprire l’udienza davanti al Presidente Pietro Baffa è stata la superteste Marianna Capogna che all’epoca dei fatti era la compagna di Tommaso Nuzzi ritenuto il braccio operativo dell’imprenditore coratino Flavio D’Introno.

Sottoposta per più di tre ore alle domande del pubblico ministero Roberta Licci e dell’avvocato Domenico Mariani, legale difensore del giudice Michele Nardi, la Capogna ha dovuto ricostruire gli oltre dieci anni trascorsi col compagno Nuzzi, amico e socio in affari illeciti (usura e altri crimini) col D’Introno, sui fatti che erano a sua conoscenza.

La teste Capogna alle domande del PM risponde descrivendo minuziosamente i fatti a cui lei era presente o che il Nuzzi le riferiva:

“Il mio compagno Nuzzi e Flavio D’Introno spesso si incontravano a casa nostra e anche in mia presenza parlavano tranquillamente dei loro affari illeciti e soprattutto delle vicende giudiziarie del D’Introno, lo stesso, vantando di avere amicizie tra i magistrati del Tribunale di Trani che gli stavano risolvendo alcuni processi a suo carico, i loro nomi erano Nardi e Savasta, aggiungendo che tutto ciò gli stava costando un sacco di soldi. In molte occasioni ho visto Il D’introno arrivare a casa nostra con somme di denaro importanti, banconote di grosso taglio, soldi questi destinati nella maggior parte dei casi ai due magistrati. Ritornando agli incontri che si tenevano nella nostra abitazione il D’Introno non era l’unico a frequentarla, alcune volte venivano anche il poliziotto Vincenzo Di Chiaro e altri suoi colleghi del commissariato di Corato tra cui Palmentura (già tra gli indagati) e G.C. oltre a Michele Valente (anch’egli già indagato). Nei vari incontri si verificavano episodi strani, l’ispettore Di Chiaro forniva al mio compagno Nuzzi attrezzi utili ad effettuare furti di auto e appartamenti che il poliziotto reperiva direttamente dal commissariato di Corato, arnesi provenienti da sequestri effettuati precedentemente che invece di essere distrutti venivano recuperati dallo stesso Di Chiaro e proposti al Nuzzi dietro compenso in denaro. Un altro episodio di cui sono venuta a conoscenza è stato quello di un furto in abitazione dove il mandante era D’Introno e la vittima un suo cugino (secondo indiscrezioni qui si parla anche di un probabile sequestro di persone) tra gli altri episodi c’è anche quello dell’aggressione e violenza da me subita da parte del mio compagno Nuzzi in quell’occasione erano presenti Di Chiaro, un suo collega e l’avvocatessa T. T., all’epoca legale del Nuzzi, fui letteralmente picchiata davanti ai loro occhi senza che loro intervenissero in mia difesa, rimasero completamente indifferenti, dopo quelle percosse fui costretta a denunciare l’accaduto ma non fidandomi delle forze dell’ordine presenti a Corato mi rivolsi ai carabinieri di Trani”

Durante le dichiarazioni rese in aula dalla Capogna ha fatto riferimento, inoltre, alla presenza di armi e al consumo di sostanze stupefacenti da parte di alcune figure sopra citate.

Questi sono alcuni stralci rilevanti delle dichiarazioni della teste Marianna Capogna nel prossimo articolo approfondiremo altri particolari resi durante l’udienza e documenteremo la testimonianza di Filippo Ferri.

 

 

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