Lettera Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/lettera/ Le notizie sotto un'altra luce Sat, 06 Jan 2024 20:58:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Lettera Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/lettera/ 32 32 I ragazzi di Rimettiamo In Moto La Città e DemoS replicano alla lettera dei GD indirizzata al centrosinistra https://ilquartopotere.it/replica/i-ragazzi-di-rimettiamo-in-moto-la-citta-e-demos-replicano-alla-lettera-dei-gd-indirizzata-al-centrosinistra/ https://ilquartopotere.it/replica/i-ragazzi-di-rimettiamo-in-moto-la-citta-e-demos-replicano-alla-lettera-dei-gd-indirizzata-al-centrosinistra/#respond Thu, 13 Jul 2023 08:51:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26855 “Generosità e rischio. Sono gli aspetti di una gioventù che fa politica per cambiare e non per conservare. Per dare nuova linfa ad una politica propositiva pronta a spiccare il volo delle idee e dei progetti” – scrivono i ragazzi di Rimettiamo In Moto La Città, Democrazia Solidale DemoS – Corato in merito alla lettera […]

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“Generosità e rischio. Sono gli aspetti di una gioventù che fa politica per cambiare e non per conservare. Per dare nuova linfa ad una politica propositiva pronta a spiccare il volo delle idee e dei progetti” – scrivono i ragazzi di Rimettiamo In Moto La Città, Democrazia Solidale DemoS – Corato in merito alla lettera dei GD indirizzata al centrosinistra

In qualità di giovani attivisti di Rimettiamo in moto la città e DemoS – continuano –abbiamo sempre connotato la nostra attività politica alla generosità e al rischio, accettando fino in fondo la sfida del governo di Corato. 
Siamo ragazze e ragazzi partecipi attivamente, sin dalle due campagne elettorali che ci hanno visti in prima fila e, dopo tanto impegno, anche vincenti. 
Anche noi appartenenti al centro sinistra coratino, al mondo giovanile della città e alla maggioranza che la governa ma, a differenza di qualcuno, siamo parte proattiva all’interno dell’attività amministrativa, in prima linea anche se alle volte dietro alle quinte, dando un contributo che richiede meno protagonismo e più sudore. 
Sì. La politica dei comunicati stampa e dei post è più facile e forse sporcarsi le mani, metterci la faccia, partecipare alle riunioni di maggioranza fino a tarda sera e fare delle scelte può essere controproducente per certi fini volti alla sola critica, puntigliosa ma carente nella parte costruttiva.
Però il mandato elettorale e la cultura di governo ci impongono una presenza ed un impegno completamente diversi. La città non ci ha votati per essere da “pungolo” all’amministrazione- così come qualcuno si definisce (a quello ci pensano le opposizioni) – ma per essere parte costruttiva e concreta come si addice a chi è nella maggioranza di governo.
Additare senza muovere un dito, ergersi a giudici senza esprimere un’azione di governo è emblema di una politica che non rappresenta il centrosinistra né lo spirito pragmatico ed appassionato dei giovani che fanno politica con entusiasmo e spirito di squadra. 
A questo punto cogliamo l’occasione per fare un invito a chi si riconosce nei nostri valori a prendere parte insieme a noi alla maggioranza e ai suoi impegni di governo. 
Siamo a metà mandato e il contributo di tutti non può che migliorare il progetto che questa stagione politica, che fortemente abbiamo voluto, ci permette di vivere. 
Con generosità e rischio, noi ci siamo e sempre ci saremo, facendo scelte di governo chiare e nette”. 

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Disagi passaggio livello di via Bagnatoio, gli abitanti e frequentatori del quartiere Lama Inglese scrivono al sindaco: “Attendiamo una risposta pubblica” https://ilquartopotere.it/attualita/disagi-passaggio-livello-di-via-bagnatoio-gli-abitanti-e-frequentatori-del-quartiere-lama-inglese-scrivono-al-sindaco-attendiamo-una-risposta-pubblica/ https://ilquartopotere.it/attualita/disagi-passaggio-livello-di-via-bagnatoio-gli-abitanti-e-frequentatori-del-quartiere-lama-inglese-scrivono-al-sindaco-attendiamo-una-risposta-pubblica/#respond Fri, 09 Jun 2023 05:16:04 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=26229 Con 277 firme (tutti maggiorenni) è stata protocollata al Comune la lettera scritta al sindaco da parte degli abitanti, lavoratori e frequentatori del quartiere Lama Inglese, ovvero coloro che percorrono più volte al giorno via Bagnatoio magari abitando al di là del passaggio livello. Al centro dell’attenzione la situazione venutasi a creare, circa due mesi […]

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Con 277 firme (tutti maggiorenni) è stata protocollata al Comune la lettera scritta al sindaco da parte degli abitanti, lavoratori e frequentatori del quartiere Lama Inglese, ovvero coloro che percorrono più volte al giorno via Bagnatoio magari abitando al di là del passaggio livello.

Al centro dell’attenzione la situazione venutasi a creare, circa due mesi fa, in seguito all’apertura della nuova stazione Corato Sud e alla riapertura della tratta Andria Sud-Corato.
Con 84 treni in 19 ore di servizio giornaliero, e considerando che la sbarra si abbassa dai 7 ai 10 minuti prima dell’arrivo effettivo del treno, e se è prevista una coincidenza (spesso) il tempo si raddoppia o addirittura
I triplica –scrivono – resta pochissimo tempo per poter attraversare in sicurezza i binari di via Bagnatoio, che al momento costituiscono l’unico valido accesso al suddetto quartiere.
A 2 mesi dall’inizio del disagio, con nostro rammarico assistiamo all’inesistenza di provvedimenti decisi a migliorare questa insopportabile situazione, – sottolineano – eppure questa è una zona piena di anziani e bambini e molti disagi vengono vissuti anche dai residenti nei complessi residenziali che si affacciano su Via Bagnatoio, i quali si vedono negare l’ingresso e l’uscita dalle proprie abitazioni creando, soprattutto nelle ore di punta, estenuanti ingorghi che iniziano già da via Belvedere.
Descrivendo le problematiche che vivono quotidianamente questi cittadini chiedono al sindaco De Benedittis di intervenire presso l’Azienda trasporti Ferrotramviaria per far ridurre considerevolmente i tempi di attesa e di provvedere con la massima urgenza ad uno sbocco alternativo su Via Lago Baione che diverrebbe la principale arteria di entrata ed uscita del quartiere.
Volutamente i mittenti della missiva non hanno indicato un domicilio o un indirizzo mail perché vorrebbero che il primo cittadino rispondesse in maniera pubblica e trasparente attraverso il sito istituzionale del Comune di Corato e i canali di informazione locale alla quale la lettera è stata inviata.

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Nadia D’Introno scrive al Sindaco: pari opportunità non rispettate https://ilquartopotere.it/news/politica/nadia-dintrono-scrive-al-sindaco-pari-opportunita-non-rispettate/ https://ilquartopotere.it/news/politica/nadia-dintrono-scrive-al-sindaco-pari-opportunita-non-rispettate/#respond Thu, 18 May 2023 05:05:41 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=25719 La questione ASIPU e il suo multiforme avviso di selezione per il reclutamento del personale tengono ancora banco. Nadia D’Introno scrive al Sindaco per segnalare ulteriori irregolarità e richiedere “il ripristino della sovranità della legge”, ma soprattutto scrive nella speranza di ricevere risposte che ad oggi non sono state fornite ne’ in consiglio comunale, né […]

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La questione ASIPU e il suo multiforme avviso di selezione per il reclutamento del personale tengono ancora banco. Nadia D’Introno scrive al Sindaco per segnalare ulteriori irregolarità e richiedere “il ripristino della sovranità della legge”, ma soprattutto scrive nella speranza di ricevere risposte che ad oggi non sono state fornite ne’ in consiglio comunale, né tantomeno ad una sua precedente richiesta di approfondimento sulla questione, risalente al 5 aprile.

La missiva sostanzialmente riporta le stesse questioni già sollevate dalla D’Introno nel suo intervento fatto nell’ultimo consiglio comunale del 22 Aprile scorso durante la discussione sulla mozione per la “Revoca dell’Avviso per il reclutamento personale Asipu S.r.l.” presentata dal consigliere Salvatore Mascoli.
A seguito dei continui e assordanti silenzi, la consigliera torna ad insistere mettendo nero su bianco le sue perplessità e rivendicando, tra l’altro, il ruolo del Consiglio Comunale, completamente bypassato in questa vicenda. La consigliera sottolinea infatti che la legge sulle società partecipate attribuisce al consiglio comunale il compito di fissare gli obiettivi specifici sul complesso delle spese di funzionamento delle società partecipate, ivi comprese quelle per il personale.
Inoltre, la preoccupazione più volte evidenziata dalla consigliera è che possano sorgere problemi in quanto pur in mancanza di una valutazione e decisione da parte del consiglio comunale sul futuro dell’ASIPU, si sta procedendo con le assunzioni lasciando massima libertà e autonomia all’amministratore unico.
Troverà riscontro a questo giro la D’Introno?

Ma fra le presunte irregolarità segnalate in questa missiva, su tutte ne spicca una, inedita, ossia il mancato rispetto delle pari opportunità nella nomina della commissione di valutazione, vicenda che per un’Amministrazione inclusiva ed attenta ai diritti di tutti e tutte quale quella di Corrado De Benedittis non può essere derubricata a questione secondaria.
Le Pubbliche Amministrazioni infatti hanno l’obbligo di riservare alle donne almeno un terzo dei posti di componente di commissione: da quel che comprendiamo leggendo gli atti pubblicati sul sito di ASIPU i componenti della commissione di selezione sono tre uomini.

La palla ora passerà all’amministrazione che siamo certi riuscirà a rispondere a tono fugando ogni dubbio anche a costo di invocare la ipotetica transizione verso l’altro sesso di qualche commissario.

Di seguito il testo della missiva inviata dalla Consigliera Nadia D’Introno al Sindaco e per conoscenza tra gli altri anche al Dott. Francesco Santarella, Presidente della Commissione di selezione.

 

Al Sindaco del Comune di Corato
Prof. Corrado Nicola De Benedittis
E p.c.
All’ Assessore al Bilancio, dott. Giuseppe Sciscioli
Al Segretario Generale, dott.ssa Marianna Aloisio
Al collegio dei Revisori dei Conti del Comune di
Corato
Al collegio sindacale dei Revisori dei Conti di ASIPU
S.R.L.
Al signor Presidente della Commissione Esaminatrice

OGGETTO: Segnalazione irregolarità dell’avviso pubblico per il reclutamento
del personale pubblicato dalla ASIPU S.R.L.

Il 28 dicembre 2022 l’assemblea dell’A.S.I.P.U. srl costituita dal sindaco, quale socio
unico, su proposta dell’amministratore, Avv. Renato Bucci approvò il piano del
fabbisogno per il reclutamento di personale e il regolamento per il reclutamento del
personale dipendente.
Nel preambolo del primo regolamento si legge “Il presente piano viene proposto in
relazione ai servizi la cui proroga è stata oggetto di atto di indirizzo del Consiglio
comunale ed in relazione, dunque, al fabbisogno connesso alle necessità
amministrative ed alle necessità operative correlate a ciascun servizio. Il piano si
riferisce alla annualità 2023, per il triennio 2023-2025 si procederà ad attualizzare il
piano in funzione degli eventuali ulteriori servizi che saranno affidati dall’ente”.
I servizi a cui si fa riferimento sono i seguenti:
– servizi amministrativi e generali;
– servizi cimiteriali;
– gestione bagni pubblici;
– verde pubblico;
– trasporto rifiuti;
– logistica-attività ausiliarie.

Per la gestione di tali servizi si è ritenuto che l’A.S.I.P.U. si dovrebbe dotare di n. 18
unità lavorative e cioè:
– N. 1 coordinatore tecnico (livello Quadro);
– N. 1 impiegato amministrativo (livello 2);
– N. 5 necrofori (livello 3);
– N. 6 unità per i bagni pubblici (livello 1);
– N. 2 unità per il verde pubblico (livello 1);
– N. 1 unità per il trasporto rifiuti (livello 3);
– N. 2 unità per la logistica (livello 1).
È prevista, altresì, la evenienza di assumere per esigenze stagionali:
– N. 2 operai per gestione verde;
– N. 2 operai per espletamento servizi eccezionali di manovalanza.
Il costo preventivato per n. 18 unità a tempo indeterminato e n. 4 stagionali è indicato
in € 537.000,00.
Tale preventivo è determinato in base al decreto direttoriale del ministero del lavoro
che ha calcolato il costo medio del lavoro in relazione al contratto collettivo imprese
igiene e multiservizi.
A seguito dell’approvazione del suddetto piano, l’amministratore della società ha
pubblicato un avviso di selezione per titoli ed esami per il reclutamento delle seguenti
figure:
– N. 1 coordinatore tecnico con contratto a tempo determinato per 12 mesi;
– N. 5 necrofori a tempo indeterminato;
– N. 1 autista a tempo indeterminato
per una spesa di € 210.000,00 sulla base dei costi medi innanzi menzionati.
Tralasciando, per il momento, i gravi rilievi sull’avviso di selezione già in
svolgimento, in questa sede mi preme evidenziare che la selezione è stata bandita in
evidente violazione di legge e che, pertanto, va bloccata in attesa di ripristinare un
contesto di legalità.
L’art. 147 quater del TUEL D. Lgs 267/2000 così recita:
“1. L’ente locale definisce, secondo la propria autonomia organizzativa, un sistema
di controlli sulle società non quotate, partecipate dallo stesso ente locale. Tali controlli sono esercitati dalle strutture proprie dell’ente locale, che ne sono
responsabili.
2. Per l’attuazione di quanto previsto al comma 1 di questo articolo,
l’amministrazione definisce preventivamente, in riferimento all’articolo 170, comma
6, gli obiettivi gestionali a cui deve tendere la società partecipata, secondo
parametri qualitativi e quantitativi, e organizza un idoneo sistema informativo
finalizzato a rilevare i rapporti finanziari fra l’ente proprietario e la società, la
situazione contabile, gestionale e organizzativa della società, i contrati di servizio la
qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica.
3. Sulla base dell’informazione di cui al comma 2 l’ente locale effettua il
monitoraggio periodico sull’andamento delle società non quotate non partecipate,
analizza gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e individua le opportune
azioni correttive, anche in riferimento a possibili squilibri economico finanziari
rilevanti per il bilancio dell’ente. […]”.
Più recentemente il D. L.gs n. 175/2016 (testo unico delle società partecipate), all’art.
19 (gestione del personale), comma 5 ha così stabilito: “Le amministrazioni
pubbliche socie fissano, con propri provvedimenti, obiettivi specifici, annuali e
pluriennali, sul complesso delle spese di funzionamento, ivi comprese quelle per il
personale, delle società controllate, anche attraverso il contenimento degli oneri
contrattuali e delle assunzioni di personale e tenuto conto di quanto stabilito all’art
25, ovvero delle eventuali disposizioni che stabiliscono a loro carico, divieti o
limitazioni alle assunzioni di personale, tenendo conto nel settore in cui ciascun
soggetto opera”.
Il comma 6 prevede “Le società a controllo pubblico garantiscono il concreto
perseguimento degli obiettivi di cui al comma 5 tramite propri provvedimenti da
recepire ove possibile, nel caso del contenimento degli oneri contrattuali, in sede di
contrattazione di secondo livello”.
E per chiudere il cerchio il comma 7 prevede “I provvedimenti e i contratti di cui ai
commi 5 e 6 sono pubblicati sul sito istituzionale della società e delle pubbliche
amministrazioni socie. In caso di mancata o incompleta pubblicazione si applicano
l’articolo 22, comma 4, 46 e 47 del decreto Lgs. 14 marzo 2013 n. 33”.
Il comma 4, infine, stabilisce: “Salvo quanto previsto dall’articolo 2126 del Codice
civile, ai fini retributivi, i contratti di lavoro stipulati in assenza dei provvedimenti e
delle procedure di cui al comma 2 sono nulli. Resta ferma la giurisdizione ordinaria
sulla validità dei provvedimenti e delle procedure di reclutamento del personale”.

Ovviamente conformi alla normativa richiamata sono le disposizioni contenute nel
regolamento comunale per l’esercizio del controllo analogo sulla società partecipata.
La volontà del legislatore è chiara, ossia mantenere uno stretto legame strategico e
politico tra il comune e la società partecipata, evitare che le due entità viaggino in
direzioni diverse, se non contrapposte, evitare che la società partecipata operi come
una repubblica autonoma contraddicendo la natura di società in house.
Per evitare tutto ciò è indispensabile che gli amministratori del Comune abbiano una
visione complessiva dello stato dell’ente e delle sue diramazioni, soprattutto per i
riflessi che ogni iniziativa ha sul mantenimento degli equilibri di bilancio.
Nel caso di specie il Comune non ha predisposto quanto stabilito dall’articolo 19,
commi 5, 6 e7 sopra richiamati. Ne consegue che il piano del fabbisogno di personale
e il conseguente avviso di selezione non hanno alcuna legittimità, né alcun
fondamento amministrativo e finanziario; pertanto, la procedura selettiva di personale
va bloccata.
Per ultimo, ma non meno importante, si segnala anche la violazione dell’articolo 57
del D. Lgs.165/2001, comma 5, n. 1 che così dispone
“Le pubbliche amministrazioni al fine di garantire pari opportunità tra uomini e
donne per l’accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro a) riservano alle donne,
salva motivata impossibilità, almeno un terzo dei posti di componente delle
commissioni di concorso fermo restando il principio di cui all’articolo 35, comma 3,
lettera e) […]
1-bis L’atto di nomina della commissione di concorso è inviato entro tre giorni alla
consigliera o al consigliere di pari opportunità nazionale ovvero regionale, in base
all’ambito territoriale della amministrazione che ha bandito il concorso,che,qualora
ravvisi la violazione delle disposizioni contenute nel comma 1, lettera a) diffida
l’amministrazione a rimuoverla entro il termine massimo di trenta giorni. In caso di
inottemperanza alla diffida la consigliera o il consigliere di parità procedente
propone, entro i successivi quindici giorni ricorso ai sensi dell’articolo 37, comma 4
del codice delle pari opportunità tra uomo e donna di cui al decreto legislativo 11
aprile 2006 n.198 e successive modificazioni; si applica il comma 5 del citato decreto
legislativo n.198/2006. Il mancato invio dell’atto di nomina della commissione di
concorso alla consigliera o consigliere di parità comporta responsabilità del
dirigente responsabile del procedimento, da valutare anche al fine del
raggiungimento degli obiettivi […]”.

Nel caso di specie la commissione giudicatrice è composta da n. 3 componenti, tutti
di sesso maschile.
Si chiede alle autorità in indirizzo, ciascuna per la propria responsabilità, di
intervenire per ripristinare la sovranità della legge e si chiede al responsabile del
controllo analogo di disporre che l’atto di nomina della commissione giudicatrice sia
trasmesso alla consigliera di pari parità, come previsto per legge.

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Incendio auto, il Sindaco scrive al Prefetto https://ilquartopotere.it/comunicazioni/incendio-auto-il-sindaco-scrive-al-prefetto/ https://ilquartopotere.it/comunicazioni/incendio-auto-il-sindaco-scrive-al-prefetto/#respond Tue, 28 Feb 2023 11:29:55 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=24207 “Il noto fenomeno dell’incendio di autovetture registra, negli ultimi tempi, una significativa e preoccupante recrudescenza. Negli ultimi quindici giorni, infatti, ben otto autovetture sono state incendiate durante le ore notturne.” Con queste parole inizia la lettera scritta nella giornata di ieri, 27 febbraio, dal Sindaco, Corrado De Benedittis, al Prefetto di Bari, Dott.ssa Antonia Bellomo, […]

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“Il noto fenomeno dell’incendio di autovetture registra, negli ultimi tempi, una significativa e preoccupante recrudescenza. Negli ultimi quindici giorni, infatti, ben otto autovetture sono state incendiate durante le ore notturne.”
Con queste parole inizia la lettera scritta nella giornata di ieri, 27 febbraio, dal Sindaco, Corrado De Benedittis, al Prefetto di Bari, Dott.ssa Antonia Bellomo, per illustrare la preoccupante situazione degli incendi di autovetture in città.

Un’attenzione che è stata più volte richiesta dall’Amministrazione e che ha portato a più convocazioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e ad incrementi di personale di Polizia di Stato e Carabinieri ma ciò non ha placato il fenomeno degli incendi in città.

“Il fatto che tali ripetuti eventi delittuosi si ripetano con crescente frequenza e che i relativi esecutori continuino ad agire indisturbati, determina un senso di insicurezza nella cittadinanza e, al contempo, di indignazione.
Peraltro, tali incendi danneggiano gravemente le facciate dei palazzi, nei cui pressi le autovetture sono parcheggiate, oltre che la sede stradale e gli arredi urbani
Facendomi interprete del forte disappunto diffuso nella cittadinanza, chiedo che siano intensificate le attività di controllo e di intelligence affinché gli autori di tali gravi reati siano al più presto assicurati alla giustizia” – ha concluso il Sindaco nella nota.

 

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Corrado e la “Camicia del Sorcio” https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-camicia-del-sorcio/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-camicia-del-sorcio/#respond Sat, 14 Jan 2023 23:30:56 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=23200 In un articolo pubblicato lo scorso 20 novembre “CORRADO, UN SINDACO-PAPA“, avevamo delineato quelli che sarebbero stati gli scenari futuri in relazione alla crisi provocata dal PD Corato in seno alla maggioranza. Il Sindaco e il suo entourage in qualche modo hanno reagito ricevendo dalle segreterie regionali e provinciali del PD risposte non conformi alle […]

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In un articolo pubblicato lo scorso 20 novembre “CORRADO, UN SINDACO-PAPA“, avevamo delineato quelli che sarebbero stati gli scenari futuri in relazione alla crisi provocata dal PD Corato in seno alla maggioranza. Il Sindaco e il suo entourage in qualche modo hanno reagito ricevendo dalle segreterie regionali e provinciali del PD risposte non conformi alle aspettative, ma imbastendo una strategia che ha visto partecipi quanti nel PD non condividono la linea seguita dal segretario Di Girolamo e dal capogruppo Nadia D’Introno.

I dissidenti del PD, riuniti intorno agli Addario (padre e figlio), hanno infatti detto la loro, si sono mossi e stanno cercando di puntellare in qualche modo l’Amministrazione pencolante. Trattandosi del PD Corato e, in particolar modo, di quella componente del PD che ha un’età media superiore ai cinquant’anni, tutti possono intuire come siano andate le cose: è sufficiente riandare a “I Promessi Sposi”, testo mal compreso e mal studiato dai nostri protagonisti ma nel quale sono rimasti intrappolati al punto da ripetere inconsapevolmente lo schema letterario che hanno assimilato.
È andata pressappoco così. I dissidenti – Addario e altri – si sono riuniti (non certo presso la sede del partito) per discutere delle cause della crisi e della spaccatura difficilmente rimediabile tra Amministrazione De Benedittis e PD a conduzione Di Girolamo. “C’è una lega” – questa è la conclusione cui si sarebbe giunti. In altri termini, come nel ducato di Milano del ‘600 la carenza di grano non era dovuta alle difficoltà del momento e all’insipienza del Consiglio e del Governatore ma alle manovre della Francia che voleva colpire la corona di Spagna, così nella Corato contemporanea la questione non è nella complessità della gestione in relazione alle scelte errate del Sindaco o della Giunta, ma semmai nel comportamento di coloro che sottobanco sembra stiano facendo accordi con l’opposizione per preparare un nuovo cartello elettorale (la presunta “lega”).
Forti di questa convinzione, i dissidenti – allineati con il De Benedittis pensiero – hanno quasi certamente valutato l’idea di scrivere una missiva ai livelli regionali e provinciali del PD. Piano però, a questo punto sono intervenuti nella discussione uomini saggi e attempati che hanno opportunamente suggerito – prima di inviare la missiva – di farne parola con il conte zio del Consiglio Segreto che soggiorna in quel di Terlizzi. Si è fatta dunque l’ambasciata, lamentando il grave stato in cui versa il partito a Corato e facendo intravedere qua e là nel discorso il sospetto che tra tante macchine e inganni ci sia anche lo zampino dell’Innominato che è sempre al centro nel pensiero di costoro. Ricevuto l’imprimatur dal conte zio, la lettera sarebbe infine partita e sarebbe giunta a destinazione in un momento in cui si sta preparando il congresso cittadino che si terrà di qui a qualche settimana e in cui si discuterà anche e soprattutto della linea politica che il PD dovrà tenere nei confronti dell’Amministrazione De Benedittis.
Perché i nostri avrebbero scritto una lettera interessando i livelli superiori proprio in vista del momento in cui tutte le componenti del partito e i singoli iscritti potranno esprimersi e contribuire ad individuare la rotta da seguire? “E’ un passo e non è un passo”, direbbe il conte zio, si tratta insomma di politica sopraffina.
Se prima che la partita inizi una delle due parti si appella all’arbitro invitandolo a prendere coscienza della gravità della situazione è probabilmente perché proprio quella parte poi non accetterà il responso del campo in caso di sconfitta. Detta in altro modo, se l’asse Di Girolamo – D’Introno arriverà ad ottenere la maggioranza in congresso, la parte contrapposta capitanata dagli Addario farà valere le sue remore espresse già da lungo tempo, arrivando anche ad adombrare – se del caso – eventuali irregolarità addebitabili alla segreteria del partito nella gestione delle operazioni elettorali. Nella ipotetica lettera potrebbe essere contenuta l’affermazione che ci sono forze occulte che stanno operando in danno del Centrosinistra e che un loro eventuale successo porterà alla caduta dell’Amministrazione: a buon diritto pertanto i dissidenti continueranno a rimanere nel PD pur non sentendosi vincolati alle direttive della segreteria locale di cui hanno messo in luce e denunciato trame e interessi presunti. Il congresso quindi non risolverà un bel nulla, ma spingerà semmai ad un’ulteriore balcanizzazione del partito dove alla segreteria locale si contrapporranno altre forze – in questo senso sarebbe provvidenziale l’appello fatto al conte zio – che consentiranno ai dissidenti di fare un po’ come gli pare senza essere espulsi: un piede in due scarpe.
Si starebbe sviluppando cioè un gioco simile a quello della “camicia del sorcio” che si faceva da fanciulli, quando due giocatori muniti di uno spago allargavano e stringevano le maglie di un intreccio di fili che tenevano tra le dita: non vi era alcun risultato da raggiungere ma si trascorreva il tema mostrando l’un l’altro la propria abilità. Come se ne esce? Se il congresso verrà vinto dalla corrente Addario l’ipotetica lettera sarà un raro esempio di lungimiranza politica e dimostrerà come sia stato sventato un grande inganno, se invece la corrente Di Girolamo – D’Introno avrà la maggioranza quella lettera sarà il punto su cui farà perno la fronda interna per impiparsene delle direttive della segreteria pur rimanendo nel PD.
La patata bollente è tutta nelle mani di Attilio Di Girolamo – segretario del PD – che rischia di perdere il congresso e di uscirne scornato oppure di vincere il congresso e di uscirne sconfessato, non riconosciuto cioè da un altro consigliere comunale (altri due avevano già lasciato il PD) e dall’ultimo degli Assessori in quota PD che continueranno a pensare ai casi loro. Corrado, che probabilmente già da bambino eccelleva nel gioco della “camicia del sorcio”, gongola e sta preparando il discorso per dar man forte ai suoi, sapendo che tutto ciò che accadrà nel PD non potrà mettere in difficoltà la sua maggioranza che avrà comunque i numeri per andare avanti. Così facendo però Corrado stesso non si avvede di essere a sua volta in un altro “mastrillo” nelle parti del sorcio che continua a girare in tondo mentre il quadro politico intorno a lui si dissolve.

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“No al doppio turno”, anche i dirigenti scolastici di Corato scrivono al Prefetto https://ilquartopotere.it/scuola/no-al-doppio-turno-anche-i-dirigenti-scolastici-di-corato-scrivono-al-prefetto/ https://ilquartopotere.it/scuola/no-al-doppio-turno-anche-i-dirigenti-scolastici-di-corato-scrivono-al-prefetto/#respond Tue, 14 Sep 2021 16:39:08 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=13337 Una lettera, firmata da circa 60 dirigenti scolastici,  è stata inviata nelle scorse ore al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, e per conoscenza ai vertici regionali del mondo scuola e al governatore Michele Emiliano, per richiedere un incontro urgente sull’avvio dell’anno scolastico. Tra i firmatari anche i dirigenti di Corato: Angela Adduci, IISS “Oriani-Tandoi”, Savino […]

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Una lettera, firmata da circa 60 dirigenti scolastici,  è stata inviata nelle scorse ore al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, e per conoscenza ai vertici regionali del mondo scuola e al governatore Michele Emiliano, per richiedere un incontro urgente sull’avvio dell’anno scolastico. Tra i firmatari anche i dirigenti di Corato: Angela Adduci, IISS “Oriani-Tandoi”, Savino Gallo, IISS “Fed. II, Stupor Mundi”, e Nunzia Tarantini, ITET P.A.M “A. M. Tannoia”. Al centro della discussione è la scelta di differenziare gli orari di ingresso e uscita degli studenti, in riferimento al documento operativo varato negli scorsi giorni dalla Regione Puglia che prevede il doppio turno di ingresso: alle 8 il 75% degli studenti, alle 9.40 il restante 25%, per rispettare il limite dell’80% di capienza a bordo dei mezzi di trasporto.

Secondo i dirigenti, come si legge nella lettera, “Lo scaglionamento dell’ingresso che determinerebbe che gli studenti escano oltre le ore 15,00 per i licei e oltre le 17,00 per gli istituti professionali” implica il problema riguardo la necessità per gli studenti di avere il tempo di studio e di lavoro a casa, “Infatti, gli studenti
pendolari rientrerebbero a casa nel pieno o tardo pomeriggio. Come si può presumere che possano svolgere il proprio dovere scolastico di studio individuale?
Garantiremmo così il diritto alla presenza a scuola, ma non il diritto allo studio, pleno iure, con la conseguenza immediata e facilmente riscontrabile dell’introduzione di un ulteriore elemento di discriminazione tra studenti pendolari e residenti per quantoriguarda l’eguaglianza costituzionale del diritto allo studio”

Nel documento, inoltre, i dirigenti evidenziano anche “l’impossibilità con i doppi turni di svolgere attività didattiche pomeridiane e la necessità di riduzione delle ore d’insegnamento, passando da 60 minuti a 50 o 55 minuti per ora, per un totale di 180 ore all’anno per i soli licei, più di un mese di scuola sottratto quest’anno agli studenti che dovrebbero invece anche recuperare il non poco tempo perduto negli ultimi due anni scolastici”
Alla luce di queste incresciose criticità, tra le altre, come elencate nella lettera, la proposta dei dirigenti si esplica nella “volontà di instaurare un dialogo di piena e consapevole collaborazione nell’interesse delle istituzioni che rappresentano e delle comunità scolastiche che si sentono di voler salvaguardare al
meglio” con la richiesta di un incontro “al fine di valutare attraverso il confronto se esistano le possibilità di rendere più flessibili gli obblighi previsti dal Documento operativo sulla base di una valutazione e di un monitoraggio delle situazioni o delle singole scuole e dei singoli territori.

La LETTERA

Oggetto: Emergenza Covid-19 – Documento operativo redatto ai sensi dell’art. 1, co. 10, lett. S) del D.P.C.M. 3 dicembre 2020 – Anno scolastico 2021/2022.

Avendo preso visione del Decreto dalla S.V. emanato il giorno 9 settembre 2021 avente a oggetto l’adozione del Documento operativo redatto ai sensi dell’art. 1, co. 10, lett. s) del DPCM 3 dicembre 2020 per l’anno scolastico 2021/2022, in spirito di piena collaborazione e con l’intento di cooperare alla risoluzione dei problemi affrontati, noi sottoscritti Dirigenti Scolastici delle scuole del secondo ciclo della Città metropolitana di Bari sottoponiamo alla considerazione della S.V. alcune osservazioni sull’impatto realistico che le decisioni assunte potrebbero avere sulle molteplici e diverse situazioni in cui le scuole autonome si trovano nei contesti territoriali.

PREMESSE

Questioni di metodo

Le procedure efficaci per la risoluzione dei problemi dell’accesso alle scuole in periodi di emergenza e criticità dovuti alla Pandemia da Covid-19 ci sembra debbano fondarsi sul confronto e sul dialogo con il mondo della scuola. La legge sull’autonomia si basa sul principio che ogni organizzazione scolastica abbia il compito di curvare sulla specificità del territorio in cui è sita linee di indirizzo, norme, finalità, compiti di carattere generale. Così varie sono le situazioni, i bisogni sociali, le configurazioni della popolazione studentesca, delle singole realtà, che è inevitabile prevedere una differenziazione organizzativa, didattica, gestionale delle singole scuole. Il principio, secondo noi, vale, e forse ancor di più, anche in questo frangente così delicato. Lo scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita produce seri problemi nella gestione del personale docente e non docente delle scuole, non sempre facilmente risolvibili. Vi sono implicazioni di orari e di organizzazione del lavoro che limitano molto ogni cambiamento, per ragioni normative, contrattuali e fattuali. Sarebbe meglio ascoltare, dunque, sempre anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, visto che i problemi non possono essere risolti dai singoli Dirigenti Scolastici.

Questioni di merito

A tutt’oggi noi Dirigenti non conosciamo l’articolazione dell’offerta delle società di trasporto a proposito degli orari di arrivo per gli ingressi e di ripartenza in coerenza con i nuovi orari di uscita dalle singole scuole. Vi sono scuole che prevedono l’uscita dopo 5 ore, altre dopo 6, altre dopo 7 ore di lezione. Si presuppone che lo scaglionamento degli orari di entrata a scuola, con vincoli così precisi, tenga conto di un pregresso lavoro di indagine, di monitoraggio finalizzato alla conoscenza realistica, e non presunta, degli effettivi bisogni dei singoli territori e dei singoli bacini di utenza, delle singole scuole, che, come si sa, si strutturano secondo curricoli e orari differenti in relazione alle varie tipologie (licei, istituti tecnici, professionali, alberghieri, artistici; si va da orari di 27 ore a orari di 35 ore settimanali). Peraltro, ci risulta che in singole situazioni territoriali, soprattutto nelle zone interne e confinanti con altre province, non vi sia la possibilità di flessibilità di orari e dei trasporti, che sembrano molto più rigidi. Tra l’altro vi sono studenti di alcuni istituti che provengono da altre province, diverse da quella di Bari, in cui non vige l’obbligo della doppia corsa per i trasporti in base alle fasce orarie di ingresso a scuola come quello previsto per la provincia di Bari (come accade ad esempio per gli studenti provenienti dalla BAT e non solo). In questi casi gli studenti non avrebbero i mezzi e le possibilità per accedere a scuola negli orari previsti e tornare a casa in orari decenti. Un’unica proposta generalizzata e appiattita, peraltro vincolante, rende diseguali le situazioni particolari e diversamente difficili le applicazioni di quanto proposto dal Documento prefettizio.

CRITICITÀ

Ci permettiamo di esporre alcune criticità determinate dall’eventuale applicazione del Decreto.

1) Lo scaglionamento dell’ingresso alle ore 09,40 determinerebbe che gli studenti escano oltre le ore 15,00 per i licei, oltre le 17,00 per gli istituti professionali con conseguente necessità che siano attivati servizi di trasporto in tali fasce orarie per garantire il rientro a casa; nel Documento prefettizio non si rileva alcun riferimento agli orari di uscita previsti che invece andrebbero puntualmente determinati con riferimento ai singoli indirizzi scolastici al fine dell’organizzazione dei trasporti; occorre inoltre tener presente che i trasporti sono gestiti da numerose differenti società che operano su gomma e su rotaie con difformità di operato; molti studenti infatti viaggiano anche in treno e quindi è necessario far collimare anche gli orari ferroviari.

2) Tale orario implica, in primo luogo, due ordini di problemi. Il primo riguarda la necessità dei ragazzi di avere a disposizione un tempo per uno spuntino all’ora di pranzo. Il secondo riguarda il tempo di studio e di lavoro a casa. Infatti, gli studenti pendolari rientrerebbero a casa nel pieno o tardo pomeriggio. Come si può presumere che possano svolgere il proprio dovere scolastico di studio individuale? Garantiremmo così il diritto alla presenza a scuola, ma non il diritto allo studio, pleno iure.

3) Conseguenza immediata e facilmente riscontrabile sarebbe l’introduzione di un ulteriore elemento di discriminazione tra studenti pendolari e residenti per quanto riguarda l’eguaglianza costituzionale del diritto allo studio.

4) Le scuole si troverebbero nell’impossibilità di svolgere attività didattiche pomeridiane riguardanti la realizzazione di progetti PON, progetti PTOF, attività di sostegno e recupero, attività culturali ed espressive. Sarebbe difficile persino prevedere in orari consoni le riunioni degli Organi Collegiali (Consigli di Classe, Collegi dei Docenti, Dipartimenti Disciplinari, CTS, Consigli d’Istituto, ecc.) nonché i colloqui periodici con i genitori, anche on line.

5) Con tale prolungamento della giornata di impegno didattico, si impedirebbe di fatto, per il corpo insegnante, la possibilità di partecipare ad attività formative programmate e contingenti molto importanti per la ricaduta sulla didattica stessa, cosa di cui potrebbero fruire invece docenti ed istituzioni scolastiche di altri contesti territoriali.

6) Molti studenti, come si sa, nel pomeriggio sono impegnati in attività agonistiche, o seguono corsi presso Conservatori e Scuole di lingua o associazioni di volontariato; per non parlare di studenti che per mantenersi agli studi contribuiscono all’economia famigliare con impegni lavorativi: non potrebbero più farlo. Soprattutto, gli studenti BES o diversamente abili non potrebbero svolgere nel pomeriggio attività integrative e di sostegno allo studio presso associazioni e centri specializzati. Gli studenti “H” non potrebbero usufruire di assistenza specialistica al di là di certi orari.

7) I convittori e i semi convittori (per esempio, presso il Convitto Cirillo di Bari) dovrebbero necessariamente rinunciare all’opzione scelta, nella fattispecie, dai genitori. Per non parlare del Convitto Basile Caramia di Locorotondo-Alberobello con la sua particolare utenza.

8) Tutte le scuole, e in particolare quelle che sono impegnate a offrire insegnamento nelle ore serali, si troverebbero nell’impossibilità di avvicendare il personale ATA per funzioni di pulizia, sorveglianza, ecc. Infatti non si possono costringere tanti collaboratori scolastici (tra cui molti titolari dei benefici della L. 104/1992) a prestazioni di lavoro straordinario e quindi ad operare continuamente per molte ore nello stesso giorno; né l’esiguità dell’organico assegnato alle scuole consente di organizzare turnazioni nelle prestazioni dei servizi ausiliari vieppiù in considerazione della necessità di assicurare pulizie approfondite di locali e suppellettili per garantirne l’igienizzazione e prevenire forme di contagio.

9) Diverse scuole sono articolate su più sedi, talvolta dislocate anche in comuni diversi: questo rende impossibile operare combinazioni di orario e garantire uniformità di servizio.

10) L’impegno giornaliero del personale docente risulterebbe ampiamente dilatato; molti insegnanti prestano servizio su diverse sedi con cattedra oraria esterna anche su diversi comuni con conseguenti vincoli nell’organizzazione dell’orario scolastico; per questi è impossibile attuare l’adattamento previsto dal Documento prefettizio.

11) Pesantissimo sarebbe poi l’impatto degli orari previsti dal Documento operativo sull’organizzazione e sulla vita quotidiana delle famiglie. Famiglie che non hanno la possibilità di accompagnare i figli, specie se si tratta di due figli, in orari incompatibili con gli orari del lavoro. Sarebbero rivisti necessariamente gli orari del pranzo e della cena. Si pensi al caso di più figli che entrano ed escono ad orari ampiamente differenziati.

12) In alternativa alla previsione dell’uscita da scuola così ritardata, si imporrebbe a noi Dirigenti di decretare la riduzione delle ore d’insegnamento, passando da 60 minuti a 50 o 55 minuti per ora. La riduzione del tempo-ora coinvolgerebbe necessariamente tutte le classi, anche quelle il cui ingresso è previsto nel primo turno, per evitare sovrapposizioni tra orari diversi per i singoli docenti della stessa scuola, che, come è normale, si recano nella stessa giornata in classi differenti. La riduzione delle ore di dieci minuti implica, solo per i licei, la perdita di 1 ora di lezione al giorno, di cinque ore alla settimana e di 20 ore al mese, di 180 ore all’anno, più di un mese di scuola sottratto quest’anno agli studenti che dovrebbero invece anche recuperare il non poco tempo perduto negli ultimi due anni scolastici. Per gli istituti tecnici e professionali la perdita è evidentemente maggiore. Affermiamo con assoluta certezza che il recupero di questo tempo-scuola perduto non può essere effettuato, almeno nella sua totalità. Ciò richiederebbe l’utilizzo di rientri pomeridiani impossibili da gestire. Quindi, dovrebbe necessariamente essere concessa la possibilità di non recuperare le ore perdute, prevista dalla normativa relativa alla riduzione di orario, per causa di forza maggiore. Resta fermo che la riduzione dell’orario scolastico implica la riduzione del tempo di insegnamento-apprendimento, e, quindi, la riduzione dei programmi di insegnamento; si configurerebbe inoltre l’ipotesi di danno erariale.

PROPOSTA

In considerazione di quanto sopra esposto, e ribadendo ancora una volta la volontà di instaurare un dialogo di piena e consapevole collaborazione nell’interesse delle istituzioni che rappresentano e delle comunità scolastiche che si sentono di voler salvaguardare al meglio, Noi sottoscritti Dirigenti Scolastici

CHIEDIAMO

alla S.V. un incontro urgente al fine di valutare attraverso il confronto se esistano le possibilità di rendere più flessibili gli obblighi previsti dal Documento operativo sulla base di una valutazione e di un monitoraggio delle situazioni o delle singole scuole e dei singoli territori.

Si fa notare inoltre, che noi Dirigenti scolastici abbiamo da gennaio a maggio del 2021 inviato informazioni sui bisogni e sulle situazioni riguardanti i trasporti dei nostri studenti a Città Metropolitana, Regione Puglia, Prefettura, Ufficio Scolastico Regionale e aziende di trasporto coinvolte. Ci sembra strano che non si sia potuto tener conto di queste informazioni per meglio studiare ed affrontare la risoluzione del problema ottimizzando i servizi con il potenziamento esclusivamente delle tratte critiche senza compromettere gli orari standard.

Probabilmente potremo farlo insieme e produttivamente in un incontro appositamente convocato. Ringraziamo per l’attenzione alla presente e, in attesa di riscontro, porgiamo distinti saluti.

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Nota non richiesta a risposta di Corrado De Benedittis a Franco Cannillo https://ilquartopotere.it/news/politica/nota-non-richiesta-a-risposta-di-corrado-de-benedittis-a-franco-cannillo/ https://ilquartopotere.it/news/politica/nota-non-richiesta-a-risposta-di-corrado-de-benedittis-a-franco-cannillo/#comments Mon, 06 Sep 2021 18:37:12 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=13215 A cura di Gaetano Bucci Sarà stato per la canicola agostana, per la moina della festa di san Cataldo, per i refrain e i ritmi di Enzo Avitabile, intervallati forse da meditazioni heideggeriane, sta di fatto che al sindaco Corrado De Benedittis era passata di mente la lettera aperta a lui indirizzata da Franco Cannillo, […]

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A cura di Gaetano Bucci

Sarà stato per la canicola agostana, per la moina della festa di san Cataldo, per i refrain e i ritmi di Enzo Avitabile, intervallati forse da meditazioni heideggeriane, sta di fatto che al sindaco Corrado De Benedittis era passata di mente la lettera aperta a lui indirizzata da Franco Cannillo, avente ad oggetto il rilancio della economia locale in prospettiva dei fondi del PNRR. Dopo oltre due settimane, colla frescura settembrina e le insperate piogge, non solo si è ripreso e rinverdito l’agro coratino ma si è anche risvegliata la memoria del nostro caro sindaco sulle questioni sinteticamente sollevate dall’imprenditore della grande distribuzione e che si concludevano con un pressante invito all’Amministrazione «di sbrogliare la matassa della burocrazia» per poter accedere per tempo ed in modo adeguato ai fondi del PNRR.

Corrado De Benedittis, che da sempre usa il proprio profilo aperto di Facebook per comunicare coi propri cittadini, questa volta scrive una lettera al “Quotidiano del Sud” per rispondere a quella su Facebook di Franco Cannillo, mentre sul suo profilo Facebook scrive letteralmente: «Sul Quotidiano del Sud di oggi, che trovate in edicola, è pubblicata la mia risposta pubblica, alla lettera aperta, rivoltami lo scorso 23 agosto, dall’imprenditore Franco Cannillo». Praticamente siamo alle comiche o, per meglio dire, all’assurda inversione delle parti. Un personaggio pubblico e istituzionale (un sindaco) si serve di un mezzo a pagamento per rispondere ad un privato cittadino (un imprenditore) che aveva invece scelto la più larga e democratica agorà oggi esistente, ovvero Facebook. Insomma, allo sgarbo del ritardo anche la beffa di un mezzo piuttosto “esclusivo”.

Ma andiamo oltre i tempi e i luoghi, e guardiamo la sostanza. La risposta di De Benedittis va ben oltre i temi e le urgenze politico-amministrative poste da Cannillo. Essa si configura come una sorta di teoresi della superiorità della sfera politica su quella economica, e questo può anche essere condivisibile. Ma poi si dilunga su elementi apodittici e in gran parte non veritieri sulle capacità operative e amministrative dei “giovani sindaci” e sue in particolare. Ecco qualche passaggio: «La Città Metropolitana di Bari… solo nel suo insieme, può sperare di cogliere le opportunità del PNRR. È per questo, infatti, che la nuova generazione di Sindaci, di cui mi onoro di far parte, sta costruendo una governance condivisa» e più avanti: «Corato, oggi, esprime una leadership politica forte, completamente rinnovata e indipendente, uscita da un chiaro risultato elettorale, a cui si guarda con interesse da più parti». Tradotto, significa che il nostro Corrado De Benedittis dice a Franco Cannillo due cose: la prima è che i giovani sindaci, solo perché giovani, sono migliori dei vecchi, rincoglioniti solo perché “troppo maturi”, la seconda è che lui stesso, in quanto “forte leader”, esprime una Corato completamente rinnovata. Evviva la modestia!

Non solo, ribaltando quanto asserito da Cannillo sulla superiorità economico-imprenditoriale di Corato in ambito provinciale e regionale, cosa verissima, De Benedittis afferma: «E con determinazione stiamo riposizionando la nostra Città di Corato nei contesti più vasti, con voce, stile e metodi completamente rinnovati e liberi da vecchie logiche». Ma davvero si possono asserire queste castronerie a fronte di una plateale mancata considerazione della nostra Città, sia in ambito di Città Metropolitana che in ambito regionale? Il lavoro è tutto da fare, perché molto si è perso proprio negli ultimi cinque anni, compreso l’ultimo con la nuova Amministrazione.

Stupefacente è il successivo passaggio della lettera di De Benedittis in cui, da una parte si intercetta «la volontà di intraprendere un percorso corale», dall’altra si scrive: «Gli imprenditori, d’altro canto, sanno bene come alla sfida del rinnovamento non ci si possa sottrarre e come essa passi attraverso un autentico ricambio generazionale, propenso a sperimentare nuovi percorsi e possibilità». Tradotto, significa che Corrado De Benedittis dice elegantemente a Franco Cannillo, vecchio imprenditore: “Fatti da parte, ché non è con te che dobbiamo parlare ed operare”.

Tornando al PNRR, De Benedittis scrive che esso «dev’essere per Corato il momento giusto per aprire una entusiasmante stagione della progettazione, che ridisegni il volto della città, nella direzione della transizione ecologica e del rafforzamento della cultura dei diritti individuali e collettivi». Dunque egli in pratica dice un secco no all’offerta di Cannillo di un supporto anche gratuito alla fase di progettazione ed afferma che le risorse eventualmente disponibili saranno destinate ad una transizione ecologica tutta da definire e quantificare, e a sostenere i diritti.

Non diciamo fesserie. Forse i quattrini servono per supportare la cosiddetta l’economia sostenibile o “green economy”, ma non è il Comune che dispone di tali risorse e non può promettere ciò che non avrà. Mentre per quanto riguarda i diritti, e aggiungo anche i doveri, non abbiamo bisogno di nessun PNRR per affermarli o riaffermarli, ma solo di educazione civile ed istruzione. E anche per questo le risorse non passano granché tramite il Comune.

Infine, Corrado De Benedittis invoca gli “Stati generali”. Sì, è vero. Della convocazione degli Stati generali Corato avrebbe bisogno. Con una particolarità, però, che le Istituzioni siano solo il “luogo della sintesi”, ma non i “soli soggetti della sintesi”. Quando verranno convocati sarà, comunque, sempre troppo tardi.

 

Corato, 06 settembre 2021

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