Euro Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/euro/ Le notizie sotto un'altra luce Mon, 18 Nov 2024 06:49:35 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Euro Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/euro/ 32 32 Mozione sul salario minimo nei contratti degli appalti pubblici: la proposta del PD per il prossimo consiglio comunale https://ilquartopotere.it/news/politica/mozione-sul-salario-minimo-nei-contratti-degli-appalti-pubblici-la-proposta-del-pd-per-il-prossimo-consiglio-comunale/ https://ilquartopotere.it/news/politica/mozione-sul-salario-minimo-nei-contratti-degli-appalti-pubblici-la-proposta-del-pd-per-il-prossimo-consiglio-comunale/#respond Mon, 18 Nov 2024 06:44:16 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=34625 “Lavoratori siano pagati almeno 9 euro all’ora” Dopo il via libera del Consiglio Regionale dellaPuglia, della Toscana e del Lazio, e nei consigli comunali di molte città come Cerignola, Napoli, Foggia, Firenze, anche a Corato verrà proposta nel prossimo Consiglio Comunale una mozione sul salario minimo nei contratti degli appalti pubblici, mozione che invitiamo tutti […]

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“Lavoratori siano pagati almeno 9 euro all’ora”

Dopo il via libera del Consiglio Regionale dellaPuglia, della Toscana e del Lazio, e nei consigli comunali di molte città come Cerignola, Napoli, Foggia, Firenze, anche a Corato verrà proposta nel prossimo Consiglio Comunale una mozione sul salario minimo nei contratti degli appalti pubblici, mozione che invitiamo tutti i consiglieri, indipendentemente dal proprio gruppo di appartenenza, a sottoscrivere e poi a votare in aula.

Per il Partito Democratico, l’introduzione di una retribuzione minima salariale, insieme alla necessità di nuove politiche economiche e fiscali, è uno degli strumenti per affrontare, in maniera strutturale, il contesto lavorativo odierno caratterizzato da precarietà, contratti irregolari, caporalato e lavoro nero. Tale strumento intende rimettere al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro con un obiettivo preciso: dare dignità e una giusta retribuzione a chi lavora. Infatti, in Italia ben 3,5 milioni di lavoratori e lavoratrici percepiscono salari poveri, intorno ai 5 euro.

Fenomeno aggravato dall’aumento vertiginoso dei prezzi dei prodotti di prima necessità che hanno duramente colpito e dimezzato il potere di acquisto di salari e pensioni, a causa dell’inflazione cresciuta in modo esponenziale rispetto ad essi.
Tale impoverimento colpisce soprattutto giovani lavoratori e lavoratrici, spesso precari, anziani pensionati al minimo (pari mediamente a 614 euro) e donne spesso con lavori part time.
Partendo da questo presupposto, la mozione intende introdurre il principio che chi lavora per il Comune non può essere retribuito sotto i nove euro lordi l’ora, perché altrimenti non è più lavoro bensì sfruttamento.

Va subito chiarito, rispetto alla complessità del tema, che la mozione riguarda solo una parte, forse residuale ma non per questo trascurabile, dei lavoratori normalmente impegnati negli appalti. Invero, la richiesta di salario minimo, in linea con la normativa europea, non è un’alternativa alla contrattazione collettiva (che prevede comunque una retribuzione oraria lorda non inferiore ai nove euro) ma uno strumento che l’affianca, laddove la contrattazione è assente o non riesce ad arrivare.

La proposta di mozione, tuttavia, è l’unica strada che il Consiglio Comunale ha per colmare “dal basso” una lacuna nazionale sul salario minimo, determinata dall’attuale Governo. Scopo della richiesta, in particolare, è quello di intervenire su quelle realtà che, pur prendendo risorse dal Comune, non pagano i propri dipendenti almeno nove euro l’ora; dunque è una misura che dà dignità rispetto al lavoro povero determinato anche da tirocini extracurriculari, apprendistati, false partite Iva e contratti co.co.co.

L’Ente, nella prospettiva tracciata dalla mozione, potrà riservare nei bandi più punti a quelle aziende che scelgono di rispettare il salario minimo.

Fissare una soglia di retribuzione minima, pertanto, non è una scelta ideologica, ma significa compiere una scelta di campo precisa e ottemperare all’art. 36 della Costituzione secondo cui “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Nota del Pd Corato.

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Corrado e le sue nobili gesta https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-le-sue-nobili-gesta/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-le-sue-nobili-gesta/#respond Sun, 23 Apr 2023 00:46:03 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=25189 Lo ammettiamo: noi voliamo basso e siamo intrisi di una cultura meccanicistica che tende a tradurre i grandi proclami in obiettivi numerici e misurabili. Il nostro Sindaco invece – lo riconosciamo – vola molto più alto e la sua cultura lo porta a considerare come essenziale il valore generativo della parola, per cui l’annuncio di […]

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Lo ammettiamo: noi voliamo basso e siamo intrisi di una cultura meccanicistica che tende a tradurre i grandi proclami in obiettivi numerici e misurabili. Il nostro Sindaco invece – lo riconosciamo – vola molto più alto e la sua cultura lo porta a considerare come essenziale il valore generativo della parola, per cui l’annuncio di un evento o di un progetto corrisponde al progetto o all’evento realizzato, in una visione del mondo molto simile alla vulgata della filosofia neoplatonica in voga nel primo secolo dopo Cristo.
Facciamo degli esempi. Corrado – mesi addietro – ha dato l’annuncio che il Comune è riuscito nella grande impresa di assumere alcune decine di dipendenti (35?) per rinfoltire i ranghi degli uffici decimati dai pensionamenti e dall’impossibilità per le Amministrazioni precedenti di procedere a nuove assunzioni per i vincoli di bilancio allora vigenti. Per il nostro Sindaco l’operazione compiuta è già in sé tutta nobile e tutta positiva e offre in modo automatico la risoluzione a tanti problemi.
Osserviamo sommessamente che l’impresa ha scarsa rilevanza per la collettività. Al cittadino poco interessa che il Comune abbia effettuato nuove assunzioni ma semmai che i servizi erogati siano stati migliorati e potenziati. La domanda che ci auguriamo qualcuno ponga al Sindaco è: l’impiego del nuovo personale ha ridotto i tempi di attesa, ha aumentato gli orari di apertura, ha consentito di erogare nuovi servizi o di migliorare quelli esistenti? Abbiamo bisogno di numeri senza dei quali l’impressione è che si continui a parlare di aria fritta. Trentacinque o anche trecentocinquanta nuove assunzioni, infatti, non significano ancora nulla se l’Ente non è in condizione di definire un piano di impiego razionale, di individuare obiettivi misurabili e di monitorare l’andamento dando conto ai contribuenti dei progressi fatti.
Allo stato attuale gli unici numeri certi sono quelli legati ai costi aumentati per far fronte agli stipendi dei nuovi assunti: 35 nuove unità equivalgono ad un esborso annuo superiore al milione di euro per le casse del Comune. Un milione di euro qua, un altro milione (e passa) di euro per le attività culturali che vengono lautamente finanziate, un altro milione per i costi aumentati di riscaldamento e raffrescamento di tutti gli edifici comunali e per tutti i maggiori costi connessi all’aumento delle materie prime… non vorremmo essere nei panni di chi dovrà comporre e presentare il bilancio comunale in un contesto in cui – tra l’altro – anche i costi per la raccolta dei rifiuti sembrano aumentare ancora.
L’opposizione tace su questo punto e forse aspetta la maggioranza al varco, quando cioè il Sindaco si dovrà presentare in Consiglio Comunale per aumentare – come prevediamo – tasse e balzelli. Ci chiediamo: ma non sarebbe meglio porre un freno alle spese allegre o per lo meno aprire gli occhi a chi continua a scialare come se non ci fosse un domani?
Il clima è quello dell’assedio ai forni di manzoniana memoria: istintivamente in molti si rendono conto che così non può durare però – finché dura – l’auspicio è di prendere parte al banchetto o di ricevere almeno un tozzo di pane o un po’ di farina. Assunzioni, incarichi, affidamenti diretti, contributi… tutto fa brodo e una variegata umanità si arrabatta nel tentativo di portarsi avanti, si sforza di costruire associazioni con la tecnica delle scatole cinesi, si produce in iniziative effimere che comunque fanno ammuina e qualche soldarello lo mettono in circolo.
Anche qui l’opposizione tace e sembra quasi non voglia entrare nei meandri delle carte, delle delibere e delle determine che puntellano la grande tavola imbandita: dovrà essere la stampa a scoperchiare la verminaia? Il compito è sgradevole ma non difficile e potrebbe essere affrontato da una seria inchiesta giornalistica che colleghi nomi, liste e appartenenze con il girotondo delle nomine, delle assunzioni e degli incarichi, non tralasciando il sottobosco delle associazioni di comodo che costituiscono la fonte di guadagno principale di distinte famiglie amanti delle messe cantate.
Corrado vola altissimo e probabilmente in cuor suo pensa anche di meritarsi l’appellativo di “Magnifico” per aver promosso quello che egli considera il “rinascimento coratino” di cui stanno godendo esclusivamente i suoi cortigiani e le sue favorite, ma Corato non è Firenze e Corrado non è Lorenzo. Stiamo raschiando il fondo del barile e quando si avrà compiuta evidenza dell’esaurimento delle risorse e dell’impossibilità di sostenere oltre le spese ingenti necessarie per mantenere la corte e il seguito del primo cittadino il mirabile castello imploderà.
Quale sarà dunque il risultato finale delle nobili gesta del nostro Sindaco? Temiamo di saperlo e avvertiamo sin da ora il nostro Corrado: quando il sipario calerà si ricordi di quelli che non gli hanno mai chiesto nulla e li cerchi in quanto solo da costoro potrà ricevere un po’ di comprensione, la turba dei prebendati e dei beneficati sarà passata oltre.

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