Donne vittime di violenza Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/donne-vittime-di-violenza/ Le notizie sotto un'altra luce Wed, 30 Nov 2022 07:04:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Donne vittime di violenza Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/donne-vittime-di-violenza/ 32 32 “Ho vissuto con persone vittime di violenza” Riflessioni di una giovane ragazza sulla violenza contro le donne https://ilquartopotere.it/societa/ho-vissuto-con-persone-vittime-di-violenza-riflessioni-di-una-giovane-ragazza-sulla-violenza-contro-le-donne/ https://ilquartopotere.it/societa/ho-vissuto-con-persone-vittime-di-violenza-riflessioni-di-una-giovane-ragazza-sulla-violenza-contro-le-donne/#respond Wed, 30 Nov 2022 07:04:16 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=22326 di Surugiu Denisa Ecaterina (Ipc “Tandoi”, Corato) Sin da piccola, non ho mai capito la cattiveria delle persone. Oggi, che sono cresciuta, ho maturato la mia visione del mondo e cerco di comprendere le persone anche quando non dovrei farlo. Cari lettori, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è un tasto molto delicato […]

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di Surugiu Denisa Ecaterina
(Ipc “Tandoi”, Corato)

Sin da piccola, non ho mai capito la cattiveria delle persone.
Oggi, che sono cresciuta, ho maturato la mia visione del mondo e cerco di comprendere le persone anche quando non dovrei farlo. Cari lettori, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è un tasto molto delicato per la maggior parte di noi, uomini e donne. Come ben saprete, la violenza è una forma animalesca che un essere umano non dovrebbe avere. Ogni anno, il 25 Novembre ricordiamo le donne maltrattate, derise, stuprate intimamente e anche mentalmente, vittime di una violenza che distrugge la loro autostima, il loro talento con termini offensivi e privi di umanità.
Ricordiamo tutti il viso delle donne pieno di lividi, quel viso che dovrebbe essere protetto, amato e accarezzato. Ma non basta solo ricordare! ! E soprattutto non basta ricordarlo solo il 25 novembre!
Nel corso della mia esistenza, ho vissuto con delle persone vittime di violenza. Ferite, stress e rabbia interiore, che difficilmente andavano via. Ma la denuncia per queste donne non era mai una buona idea, sentivo sempre quella frase fatidica: “Ci sono i bambini di mezzo”.
Ho provato molte volte a cercare di capire come mai l’amare qualcuno ti spinga a sopportare tanto e a farti del male il doppio.
I bambini vanno sempre di mezzo, in molte situazioni rischiano anche di essere strappati dalle braccia calorose di quel luogo che chiamiamo casa.
Bambini cresciuti con mamma sempre in lacrime e papà sempre arrabbiato.
Ho un senso di tristezza per questo mondo che vive circondato da amarezza.
Vorrei dire a ognuna di queste donne: “Tirati su, reagisci e smetti di subire quell’amore. Non deve farti soffrire. Posso pure indossare una maglia rossa per te, però il rosso che hai tu dentro deve farti reagire: devi rispettare te stessa”.
Il rosso è stato scelto come simbolo d’amore e di passione, ma contemporaneamente ci ricorda la violenza subita e il male interiore. Abbiamo innumerevoli testimonianze di donne uccise, bruciate vive, pestate a sangue e private della propria intimità e di quella bellezza, che ogni donna ha con sé sin dalla nascita. Io dico “basta”, io e il mondo intero diciamo “basta”.
Siamo circondati da terribili guerre, diseguaglianze economiche, problemi di salute e solo Dio sa cos’altro ci aspetta. Diciamo “basta” a chi alza le mani e affronta ogni cosa con la violenza. A volte un abbraccio ti salva e nemmeno te ne rendi conto.
A giusta ragione, Roberto Begnini ammoniva: “State molto attenti a far piangere una donna, perché Dio conta le sue lacrime“.

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Arrestato l’aguzzino di una giovane coratina – Un lungo calvario che durava da alcuni anni. https://ilquartopotere.it/news/cronaca/arrestato-laguzzino-di-una-giovane-coratina-un-lungo-calvario-che-durava-alcuni-anni/ https://ilquartopotere.it/news/cronaca/arrestato-laguzzino-di-una-giovane-coratina-un-lungo-calvario-che-durava-alcuni-anni/#respond Fri, 13 Dec 2019 12:28:24 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=3230 Si è conclusa ieri una triste vicenda che vedeva coinvolta una ragazza di Corato poco più che ventenne. Gli agenti di polizia del commissariato di Corato dopo un capillare lavoro di raccolta di prove e testimonianze della vittima hanno arrestato l’uomo che attualmente si trova presso il carcere di Trani. Una storia iniziata quando la […]

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Si è conclusa ieri una triste vicenda che vedeva coinvolta una ragazza di Corato poco più che ventenne.

Gli agenti di polizia del commissariato di Corato dopo un capillare lavoro di raccolta di prove e testimonianze della vittima hanno arrestato l’uomo che attualmente si trova presso il carcere di Trani.

Una storia iniziata quando la ragazza era ancora minorenne, violenza psicologica, fisica, continui ricatti, vessazioni,  richieste di danaro, minacce anche aĺla famiglia, una storia però che sembrava non avere mai risvolti.

All’epoca era stata la mamma ad esporre denuncia ma poi le lungaggini burocratiche avevano fatto si che la giovane nel frattempo avesse raggiunto la maggiore età.

Per la legge, la mamma non poteva più fare nulla e tutto doveva passare nelle mani della vittima, l’unica a poter denunciare.
Non è stato semplice per lei imprigionata dalla paura e dalle continue minacce del soggetto.

La nostra testata si è occupata di questo caso qualche mese fa, la mamma attraverso un’ intervista a noi chiedeva aiuto per salvare  sua figlia, (l’intervista).

Un appello che non ci ha lasciato indifferenti, con i nostri mezzi abbiamo continuato a seguire il  caso fino all’epilogo messo a segno ieri.

A caldo le dichiarazioni della mamma: “Sono riuscita a salvare mia figlia, ringrazio vivamente il commissariato di polizia di Corato e l’ispettrice che con meticolosità e sensibilità ha seguito il caso e voi del ilQuartopotere insieme a persone mie vicine che mi avete sostenuto in questo percorso”, mi sento tra la vittoria e la sconfitta ma spero che chiunque sia vittima di violenza, che sia uomo o donna, trovi la forza di denunciare”.

 

 

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La sconvolgente storia di una donna coratina che da anni è vittima di un uomo che “ha preso possesso della mia vita” https://ilquartopotere.it/news/cronaca/la-sconvolgente-storia-di-una-donna-coratina-che-da-anni-e-vittima-di-un-uomo-che-ha-preso-possesso-della-mia-vita/ https://ilquartopotere.it/news/cronaca/la-sconvolgente-storia-di-una-donna-coratina-che-da-anni-e-vittima-di-un-uomo-che-ha-preso-possesso-della-mia-vita/#respond Thu, 01 Aug 2019 07:22:47 +0000 http://www.ilquartopotere.it/?p=1642 Social e stalking. Sono diverse le testimonianze che giungono in redazione da donne vittime di violenza, sia fisica che psicologica, che nella maggior parte dei casi si consuma tra le mura domestiche e che poi come in un rituale si tramuta in stalking a seguito delle azioni intraprese in propria difesa. Solo a Corato tra […]

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Social e stalking.

Sono diverse le testimonianze che giungono in redazione da donne vittime di violenza, sia fisica che psicologica, che nella maggior parte dei casi si consuma tra le mura domestiche e che poi come in un rituale si tramuta in stalking a seguito delle azioni intraprese in propria difesa.

Solo a Corato tra 2015 e il 2018 si contano quasi trenta casi come ci ha riportato Patrizia Lomuscio, presidente dell’associazione Riscoprirsi, centro anti violenza, con sede ad Andria e dislocata in vari comuni tra cui la nostra città, durante un nostro incontro.

Un dato allarmante se rapportato alla popolazione femminile di Corato considerando inoltre chi non trova il coraggio di denunciare.

Ciò che particolarmente emerge dai racconti delle vittime è la sfiducia nei tempi che intercorrono tra la denuncia presso le forze dell’ordine e le indagini che, a loro dire, a volte sembrano mai iniziare, motivo per cui in alcuni casi sono costrette a presentarla direttamente in procura, con la speranza che almeno di lì si smuova qualcosa.

Dalla testimonianza che di seguito vi riportiamo, l’attenzione che la stessa protagonista vuole fortemente porre è sulla violazione dei dati in rete, hacker che entrano nei profili facebook, per esempio, creando una vita parallela di cui prima che l’interessata ne venga a conoscenza i danni procurati diventano irreparabili.

Il messaggio è rivolto in modo particolare agli adolescenti, ma non solo, – “dati sensibili e foto devono essere il più possibile al sicuro, un semplice click può cambiare per sempre la propria vita”- ci dice.

La vita quotidiana è caratterizzata da una serie di relazioni interpersonali delle quali l‘essere umano, essere sociale, non può fare a meno, anche perché determinano sentimenti più o meno importanti. Con l ‘avvento della tecnologia, vi è stata una svolta determinante, soprattutto grazie all’uso e all’ abuso dei social network che mettono o vorrebbero mettere in relazione gli iscritti.

La nostra storia parte da un momento di fragilità emotiva, nel quale Roberta, nome di fantasia per motivi comprensibili, stava vivendo in seguito alla separazione e che l ‘aveva portata ad iscriversi ad un gruppo Facebook che includeva iscritti accomunati dagli stessi interessi.

“Il noto social permise di creare un contatto, un’amicizia che pian piano si stava evolvendo in una vera e propria relazione sentimentale. Nel corso di alcuni mesi la complicità, l ‘affetto si andavano potenziando a distanza, tramite messaggi e telefonate, fino a portare al frequentarsi e alla convivenza di alcuni mesi”. Il vivere sotto lo stesso tetto consentì a Roberta di ottenere quelle attenzioni che fanno sentire amata una donna, ma anche di cominciare a rendersi conto che il compagno stava manifestando una possessività anomala. Gli episodi in cui si manifestava un’assurda gelosia diventavano sempre più frequenti e importanti, tanto da generare nella donna una paura che la raggelava, soprattutto perché temeva che tale sentimento potesse ripercuotersi contro i figli e la sua famiglia. “Il mio compagno aveva progressivamente preso il controllo dell’intera vita, tra cui dati e password dei social, dello smartphone, e di ogni altro dettaglio della mia vita personale. Nulla era più mio, soprattutto dopo che la convivenza aveva dovuto vedere il suo termine e lui era tornato nella sua lontana città. La lontananza, però era solo fisica, perché lo stalking e le minacce costituivano un pericolo costante e seriamente presente, nonostante i tentativi di cambi di recapiti telefonici, di indirizzo, di password sui social”.

Roberta era costantemente geolicalizzata, monitorata, seguita, perseguitata presso tutti i luoghi e presso tutte le persone che quotidianamente incontrava. Parenti e amici erano contattati affinché dessero all’uomo informazioni sulla ex compagna, la quale non riusciva a trovare una soluzione adeguata all’inferno che stava vivendo. Profili falsi diffamatori e il timore di ripercussioni sulla sua famiglia la spinsero finalmente a fare un ammonimento tramite le Forze di Polizia, senza alcun esito, e in seguito varie querele con forte valenza penale.”

Affinché tali azioni potessero avere maggior efficacia, su indicazioni dei miei legali, tutto il fascicolo contenente le prove e le testimonianze delle azioni dell’ormai stalker – hacker le consegnai direttamente nella sede del Tribunale.

Sono passati due anni, ma quelle denunce non hanno ancora avuto esito”.

Negli occhi di Roberta si leggono lo sconforto e la delusione, lo smarrimento e l’interrogativo: Cosa e dove ho sbagliato? Forse nell’aver dato creduto ad uomo dalla personalità disturbata o a delle istituzioni che non mi tutelano?

Riflettere è d’obbligo

 

 

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