CAP70033 Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/cap70033/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 02 Apr 2023 05:56:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png CAP70033 Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/cap70033/ 32 32 Corrado e il circolo vizioso https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-il-circolo-vizioso/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-il-circolo-vizioso/#respond Sun, 02 Apr 2023 05:56:12 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=24827 Negli ambienti della CAP, il movimento politico e culturale che ha sostenuto e sostiene Corrado Sindaco, si sente molto parlare di pace, una parola che viene evocata spesso e per la quale – in assenza di strategie precise – si spendono molte parole invocando rimedi e azioni che nulla hanno di pratico e molto di […]

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Negli ambienti della CAP, il movimento politico e culturale che ha sostenuto e sostiene Corrado Sindaco, si sente molto parlare di pace, una parola che viene evocata spesso e per la quale – in assenza di strategie precise – si spendono molte parole invocando rimedi e azioni che nulla hanno di pratico e molto di ideologico.

In alcuni ambienti però e probabilmente anche nella CAP il concetto di pace non è un’idea terra – terra al livello della gente comune, ma una nebulosa in cui si fondono il substrato latino che deriva dagli studi fatti con l’albagia di chi discende o presume di discendere dalla costola di Adamo ovvero da quella aristocrazia terriera che ha rappresentato la prima parte nel nostro Comune nei decenni passati e ancora oggi – mutate le vesti e in apparenza le idee – vuole tenere il mestolo in mano.
Ricostruendo dall’esterno e osservando quel che accade, potremmo dire che la visione della realtà locale nell’esponente medio della CAP presupponga l’esistenza di tre cerchi concentrici a rappresentare la società. Il nucleo interno è quello degli adepti e degli eletti – pari tra loro – arroccati intorno a Corrado. Il cerchio intermedio è quello dei portatori di idee differenti rispetto al verbo della CAP i quali, interagendo nell’agone politico, sono considerati indistintamente “opposizione” anche se hanno fornito un contributo decisivo al successo della coalizione. Il terzo cerchio infine è quello della gente comune che, poco o per nulla interessata alle vicende politiche, avanza istanze affinché siano risolti piccoli e grandi problemi di interesse personale o collettivo.
Lo sforzo della CAP e di Corrado in termini di comunicazione sta tutto nel tentativo di saltare a piè pari il cerchio intermedio, portatore di oziosi ed astratti problemi quali ad esempio il rispetto di procedure e regolamenti, per arrivare ad interagire direttamente ed esclusivamente con la gente comune in una visione che vorrebbe fare di Corrado il nuovo Prometeo. In quest’ottica, cosa è la pace di cui tanto si parla? La pace è nel dono di sé che questa Amministrazione farebbe alla Città o meglio a quella parte della Città che apprezza e mostra gratitudine. Corrado è dalla parte dei deboli se compiono atti vandalici contro la cosa comune ma non certo se agiscono contro la sua proprietà, è dalla parte dei resistenti ma non è certo con coloro che fanno resistenza al suo governo, è dalla parte degli oppressi purché essi non si sentano oppressi dall’attuale Amministrazione.
Per farla breve, Corrado e i suoi sostenitori somigliano molto a quei nobili dei tempi andati – l’albagia di cui abbiamo detto prima – che avevano tanta degnazione da servire a tavola coloro che erano di diversa condizione ma non abbastanza da mangiare con loro. La gente comune – che sciocca non è – pensa ai casi propri, fiuta la situazione, abbozza e ringrazia se riesce ad ottenere quanto chiede, ma intanto prende nota e si dispone all’attesa della prossima competizione elettorale.
Se dunque rispetto alla cittadinanza nel senso più ampio del termine la pace della CAP presuppone l’accettazione del dono rappresentato dal corpo mistico dell’Amministrazione, ben diverso è l’atteggiamento verso i componenti di quello che abbiamo chiamato cerchio intermedio nel quale poniamo gli oppositori politici, gli “alleati eretici” tra i quali alcuni esponenti del PD, noi stessi e alcuni dei nostri pochi lettori.
Anche in questo caso la pace che la CAP vorrebbe determinare è molto particolare e somiglia alla pax romana (il retaggio latino di cui parlavamo) ovvero ad una pace imposta ai vinti e a coloro che non sono più in condizione di nuocere. La cifra di questa Amministrazione e della CAP che la sostiene sta infatti tutta nella divisione fra giusti e sbagliati, fra buoni e cattivi, fra sommersi e salvati in un agire però basato sull’astuzia e sulla scaltrezza. In sostanza, ferma restando la divisione fra giusti e cattivi che dalle parti della CAP è sempre molto chiara, i voti di tutti – anche dei cattivi – servono per far trionfare una causa quando questa è buona. Nessuna remora e nessun condizionamento morale quindi nello stringere alleanze con tutti in campagna elettorale facendo intravedere mirabili intese per l’avvenire, salvo poi chiudere il sacco a vittoria ottenuta e a decretare solo allora chi è dentro e chi è fuori. La vicenda di Vito Bovino e del suo gruppo – sostenitori indispensabili in campagna elettorale e all’opposizione ora – è tutta in queste poche righe. Più sottile ancora la storia di Attilio Di Girolamo, già segretario del PD, battuto per un voto all’ultimo congresso cittadino da una cordata di fedelissimi di Corrado in un modo che ha suscitato aperti reclami e non poche doglianze.
Così è la vita. Oggi è il momento degli auguri di pace da parte di coloro che, come mai in passato, hanno diviso la Città fomentando liti e discordie fra i loro stessi sostenitori. Gli auguri sono ricambiati da parte nostra, ben sapendo in ogni caso che il circolo vizioso della CAP– il sorriso in viso e il coltello in mano ad ogni buon conto – non avrà termine per ora ma continuerà ancora un poco.

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Cosa c’è dietro il conflitto in corso fra la CAP e il PD? https://ilquartopotere.it/news/politica/cosa-ce-dietro-il-conflitto-in-corso-fra-la-cap-e-il-pd/ https://ilquartopotere.it/news/politica/cosa-ce-dietro-il-conflitto-in-corso-fra-la-cap-e-il-pd/#comments Wed, 04 Jan 2023 06:32:23 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=23022 Storia completa e analisi politica del confronto/scontro che ha acceso tutti gli ultimi consigli comunali In tutti gli ultimi consigli comunali i coratini stanno assistendo a un confronto molto aspro che contrappone la maggioranza, o quel che ne rimane, e la capogruppo del partito democratico, avv. Nadia D’Introno, che pure – almeno formalmente – non […]

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Storia completa e analisi politica del confronto/scontro che ha acceso tutti gli ultimi consigli comunali

In tutti gli ultimi consigli comunali i coratini stanno assistendo a un confronto molto aspro che contrappone la maggioranza, o quel che ne rimane, e la capogruppo del partito democratico, avv. Nadia D’Introno, che pure – almeno formalmente – non ha ancora ritirato il proprio appoggio a De Benedittis. Anche a causa di questo confronto, che spesso assume i toni del vero e proprio scontro, le sedute consiliari stanno prendendo tempi biblici; echi delle relative polemiche emergono, poi, dopo ogni riunione, anche sui social, protraendosi per giorni, conditi talvolta da scambi di duri comunicati. Impallidisce, rispetto a tutto ciò, anche la normale dialettica con le minoranze, il cui ruolo appare ormai meno incisivo di quello della D’Introno, che peraltro si presenta a tutti i consigli molto preparata e combattiva.
Che cosa sta succedendo, quindi, fra il Pd e la maggioranza che governa la città? Da dove nasce questo contrasto e come mai non sfocia ancora in un definitivo ritiro dell’appoggio politico amministrativo da parte del partito più importante della coalizione?

Gli antecedenti: a) la campagna elettorale
Per dare una risposta a questi interrogativi, la storia bisogna però raccontarla dall’inizio, partendo da quello che è successo durante l’ultima campagna elettorale. Si ricorderà che allora il PD rimase a lungo incerto fra i candidati Bovino e De Benedittis: fu infatti l’ultimo partito ad aderire alla CAP 70033, come si chiama la coalizione di Corrado e che poi risultò vincente. Ebbene, gli osservatori più attenti ricorderanno che -stranamente – l’attuale sindaco non fece quasi nulla per ottenere quell’appoggio. Fu soprattutto il piccolo gruppo di Italia Viva che si adoperò in tal senso, incontrando direttamente e di sua sola iniziativa la delegazione PD; in quell’incontro, che si svolse nella sede dei renziani subito prima che scattasse il lockdown, Corrado non era neanche presente. Quell’appoggio Corrado, dunque, non lo ha mai veramente ed esplicitamente richiesto e fu Italia Viva ad insistere, consapevole dell’importanza politica che avrebbe assunto l’appoggio del maggior partito di centrosinistra; anche nella speranza, poi risultata vana, che ciò potesse ricompattare l’intero schieramento alternativo alla destra (con la desistenza di Bovino). Di fatto l’appoggio del PD ha reso vincente la proposta politica di Corrado che, prima, era sostenuto solo da una piccola coalizione di liste civiche che nel 2019 aveva ottenuto circa 4000 senza neanche arrivare al ballottaggio e che, quindi, anche nel 2020, avrebbe avuto poche speranze di vittoria; perché era evidente che i coratini non si “fidavano” di quei due gruppetti di candidati inediti e inesperti. L’ingresso del PD nella coalizione le conferiva indubbiamente credibilità, caratterizzandola chiaramente sul piano politico e rendendola affidabile sul piano amministrativo. Insomma, nella seconda tornata elettorale del 2020 l’appoggio del Pd, col suo patrimonio di esperienza amministrativa, unitamente ai gruppi di qualificati professionisti legati a Italia in Comune e a Italia Viva, conferivano alla coalizione la necessaria affidabilità che le era mancata nel 2019.
E i coratini si sono, infatti, fidati e affidati non certo al “cerchio magico” iniziale, bensì a questa nuova coalizione. Nel ballottaggio, poi, l’apporto leale e massiccio di Bovino è stato determinante per ottenere una vittoria che sembrava storica.
Il PD ha dato un apporto importante e decisivo a questa vittoria, anche dal punto di vista quantitativo, ottenendo ben 4 seggi in consiglio comunale (il gruppo più consistente a parimerito), e risultando quindi – in quanto partito di livello nazionale ben collegato alla Regione e alla Città Metropolitana – come il vero perno politico della coalizione .
È proprio questo che il neo-sindaco non ha mai accettato.

b) la vittoria, la formazione della giunta e l’avvio dell’attività di governo
Le prime avvisaglie di questa diffidenza/ostilità di Corrado & C verso il PD erano già emerse chiaramente nelle ultime fasi della campagna elettorale nella cui gestione il cerchio magico del candidato sindaco non ha mai ammesso interferenze (si pensi al programma elettorale deciso solo da loro). Infine, l’episodio più significativo, si verificò in occasione del comizio di chiusura. Il segretario del PD era riuscito ad ottenere un comizio “spettacolare” con la presenza, nientemeno, del Segretario nazionale Zingaretti, del Governatore Emiliano e di due ministri (Boccia e Provenzano). Ma, quando annunciò trionfante questo “colpo”, viene gelato dai maggiorenti della CAP che non volevano a Corato tutto quel parterre. Era apparentemente una follia, perché in una competizione elettorale così incerta, un comizio finale scoppiettante poteva risultare determinante. Il sottoscritto, nel corso di una riunione infuocata svoltasi nell’ex cinema Elia, dovette alzare la voce e battere i pugni sul tavolo e alla fine il comizio si fece (e fu effettivamente determinante sul risultato). Ma, ciò che più conta ai nostri fini, è la motivazione che, sia pure a mezza bocca, in quell’occasione fu data per tentare di impedire il comizio: si voleva evitare di caratterizzare eccessivamente la CAP in senso “partitico”; in altre parole, non si voleva riconoscere centralità politica al PD; si volevano i suoi voti, la sua copertura politica ed esperienziale, ma non gli si voleva riconoscere alcuna reale influenza né sulla linea né sulla caratterizzazione politica della coalizione.
L’atteggiamento di Corrado, appena eletto, confermò ulteriormente questa sua tendenza: la scelta di escludere totalmente, anzi umiliare, l’alleato Bovino fu decisa in solitaria dal sindaco pur sapendo che ciò avrebbe messo in difficoltà il PD; la nomina della giunta fu fatta senza ascoltare minimamente quel partito, sostanzialmente imponendogli anche i due assessori che formalmente erano in sua quota; le riunioni di maggioranza si limitavano a ratificare decisioni già dettagliatamente adottate altrove e, guarda caso, erano quasi sempre convocate di mercoledì, quando si sapeva che il segretario PD era di turno in ospedale; la scelta del segretario comunale e tutte le prime decisioni e nomine organizzative furono fatte senza che quel partito (né gli altri diversi dalle liste civiche, alias cerchio magico) avesse alcuna voce in capitolo.
Insomma, da quel momento si pose in essere una sistematica esclusione dalle decisioni di chiunque non facesse parte dello stretto entourage del sindaco: anche la giunta si è sempre, sostanzialmente limitata a ratificare.
Il culmine, però, si è raggiunto dopo circa un anno, quando l’assessora Bucci, in quota PD, è stata sconfessata dal suo partito; ma il sindaco ha fatto orecchio da mercante mantenendola in carica, rinnovandole pubblicamente la sua fiducia e umiliando, così, clamorosamente quello che sulla carta era il partner più importante della sua colazione.

La demolizione del gruppo consiliare PD.
Nel frattempo, si avviava anche una vera e propria “campagna acquisti” nei confronti dei consiglieri PD che, uno ad uno, sono stati indotti a rendersi indipendenti passando al gruppo misto. Che in questa operazione trasformistica ci fosse lo zampino del sindaco è evidente considerando due elementi: 1) i consiglieri ex PD, una volta passati al gruppo misto, non solo hanno continuato a sostenere la coazione di maggioranza ma sono divenuti destinatari di incarichi, deleghe e piedistalli, acquisendo una spiccata visibilità e rilevanza che prima non avevano; 2) nessuno di loro, quando ha lasciato il gruppo PD per passare al misto, è riuscito a dare uno straccio di motivazione politica evidenziando, ove ve ne fosse stato bisogno, che non si trattava di dissenso rispetto alla linea di partito.
Neanche il distacco del consigliere Addario dalla linea della sua capogruppo, manifestatosi nell’ultimo consiglio, è stato minimamente motivato politicamente se non con un generico “me lo chiede una parte del partito”. Nel suo caso, però, il palese, clamoroso conflitto di interessi che lo ha coinvolto sin dall’inizio della consigliatura (essendo padre di uno degli assessori in quota PD, di fatto scelto però solo dal sindaco) spiega molto del suo gesto.

Il senso dello scontro PD-CAP e la debacle annunciata.
Il PD, quindi, sin dall’inizio della consigliatura, anzi sin dalla campagna elettorale, si è trovato nella spiacevole situazione di chi viene coinvolto in una coalizione (dopo una dolorosa rottura con il “fratello” Bovino) ma siede a un tavolo da invitato minore che non decide, di fatto, mai niente. Anzi viene fatto oggetto di azioni ostili e demolitorie.
Il segretario di quel partito ha sempre sentito forte la responsabilità politica di essere il maggior garante politico della coalizione: un partito con responsabilità e struttura nazionali non rompe una coalizione di governo senza prima averle tentate tutte. Di qui la sua lentezza e prudenza nel formalizzare la rottura e l’invio a Corrado, tramite la brillante e combattiva capogruppo, di “messaggi” sempre più netti di dissenso, evidentemente nella speranza di un suo cambio di rotta. Una prudenza cui si è risposto, però, oltre che con la descritta operazione di ostilità e demolizione, anche con una serie di interferenze nelle dinamiche democratiche interne di quel partito.
Proprio per questo, intelligentemente, il segretario Di Girolamo ha voluto rimettere non al Direttivo ma al Congresso di circolo una decisione così importante, a costo di pagare prezzi politici molto alti perché l’elettorato del PD e la pubblica opinione si stanno chiedendo da tempo che senso abbia ancora rimanere in maggioranza.
Nella partita in corso fra il PD e la CAP sono, quindi, in ballo questioni politiche importanti. Coloro che guidano la nostra Città sono portatori di una concezione della politica legata a un civismo senza precisa collocazione e matrice, quindi privo di chiari riferimenti politici. Un civismo che, facendosi forte degli enormi poteri che il TUEL, attribuisce al Sindaco, si sente svincolato da tutto e da tutti e vuole muoversi disinvoltamente senza dover dar conto a nessuno: a un parlamentare, a una direzione provinciale o nazionale. Un civismo che, ad esempio, disattende clamorosamente il programma su cui ha ricevuto il mandato elettorale (si pensi agli impegni in materia di trasparenza e partecipazione). Un civismo che, proprio perché troppo libero e troppo solo, non riesce a mettere in campo energie e competenze adeguate ad affrontare i problemi della Città e che si sta allontanando sempre più dalla gente e dai suoi problemi.
Ma – questo è il punto – la Città aveva dato il mandato amministrativo non al ristretto cerchio magico del Sindaco (rappresentato dalle due liste civiche Demos e Rimettiamo in moto la Città) che era stato invece clamorosamente bocciato nel 2019, bensì a una coalizione ampia e rappresentativa nell’ambito della quale, in particolare, il PD doveva svolgere un ruolo di garante.
Quel civismo sta dimostrando tutti i suoi limiti culturali e politici e sembra destinato a un clamoroso fallimento. Rispetto al quale, le forze politiche di Centrosinistra (tutte) sono chiamate a prendere le distanze per non essere coinvolte in una debacle sempre più probabile che, però, a questo punto, è giusto riguardi solo coloro che hanno effettivamente assunto tutte le decisioni e che dovranno assumersi le relative responsabilità.

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Consiglio comunale: CAP70033 soddisfatta per i risultati raggiunti dall’Amministrazione https://ilquartopotere.it/news/politica/consiglio-comunale-cap70033-soddisfatta-per-i-risultati-raggiunti-dallamministrazione/ https://ilquartopotere.it/news/politica/consiglio-comunale-cap70033-soddisfatta-per-i-risultati-raggiunti-dallamministrazione/#respond Thu, 29 Dec 2022 12:16:46 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=22944 “Il Consiglio Comunale dello scorso 27 Dicembre, lungo e denso di temi, ha segnato la rotta della nostra Città per i prossimi anni, come con l’Amministrazione targata CAP70033 sta accadendo su tutti i fronti da 2 anni a questa parte.”, si legge in una nota stampa del gruppo di maggioranza CAP70033 che continua: “È stato […]

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“Il Consiglio Comunale dello scorso 27 Dicembre, lungo e denso di temi, ha segnato la rotta della nostra Città per i prossimi anni, come con l’Amministrazione targata CAP70033 sta accadendo su tutti i fronti da 2 anni a questa parte.”, si legge in una nota stampa del gruppo di maggioranza CAP70033 che continua:
“È stato approvato lo schema di contratto di Servizio di Gestione Unitaria dei Rifiuti Urbani tra il Comune di Corato e la SANB S. p. A. che durerà fino al 31 luglio 2035.
Ha ottenuto il via libera il Piano per il Diritto allo Studio del 2023, con una grande attenzione verso i bambini e tutti i ragazzi che vivono la loro formazione scolastica.
Si è sbloccato, dopo ben 55 anni, il Regolamento Edilizio Comunale, adeguandolo alle esigenze attuali della Città. Una svolta che farà ordine sulle regole edilizie, snellendo processi e andando incontro agli operatori del settore.
Un risultato di vitale importanza è rappresentato dall’istituzione del “Garante dei diritti delle Persone con Disabilità”, una figura professionale che si impegnerà per tutti i disabili della nostra Città con progetti e attività di inclusione in ogni ambito.
Un’altra svolta fondamentale è rappresentata dall’aggiornamento della convenzione tra il Comune di Corato e Regeneration Home, che pone fine ad una vicenda, poi sfociata in un procedimento giudiziario, che avrebbe potuto causare un grande impatto per il bilancio comunale, e quindi per le tasche dei cittadini.
Ora, la suddetta struttura per Anziani potrà ampliarsi con nuovi ambulatori per ospiti e Cittadini che ne avranno bisogno.
Insomma, la Città è ripartita col duro e silenzioso lavoro dell’Amministrazione De Benedittis, sbloccando annose questioni e dando una visione di futuro carica di risposte, prospettive e progettualità.
Non possiamo che ringraziare, per questi risultati, oltre al Sindaco, anche l’Assessore alle Politiche Educative, nonché Vicesindaco, Beniamino Marcone, l’Assessore alle Politiche Sociali Felice Addario, l’Assessora alle Attività Produttive Concetta Bucci, l’Assessora all’Urbanistica Antonella Varesano, l’Assessora alle Politiche Giovanili Luisa Addario, l’Assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Sinisi, la Presidente del Consiglio Valeria Mazzone, i Presidenti di Commissione, i Consiglieri Comunali, il Segretario, i Dirigenti e tutti gli Uffici, per il loro lavoro instancabile, serio e professionale.
Un doveroso ringraziamento va all’Assessore al Bilancio Adriano Muggeo che ha dovuto rinunciare al suo ruolo per motivi professionali. A lui va il nostro sentito grazie per gli importanti risultati raggiunti, tra i quali il riordino del bilancio comunale, il salvataggio e il rilancio di Asipu e la realizzazione di ben 5 concorsi comunali grazie ai quali si sono potute assumere nuove unità che ridaranno linfa e slancio alla macchina
amministrativa.”
” Ci si prepara ora ad un 2023 ricco di nuove sfide e importanti risultati da raggiungere.”, in conclusione l’augurio di CAP70033.

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