Attività chiuse Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/attivita-chiuse/ Le notizie sotto un'altra luce Sun, 31 Jul 2022 05:13:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://ilquartopotere.it/wp-content/uploads/2018/12/cropped-icona_512-32x32.png Attività chiuse Archivi - Il Quarto Potere https://ilquartopotere.it/tag/attivita-chiuse/ 32 32 Corrado e la città in agonia https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-citta-in-agonia/ https://ilquartopotere.it/news/politica/corrado-e-la-citta-in-agonia/#respond Sun, 31 Jul 2022 05:13:53 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=19633 Camminavo per caso lungo via Roma quando sono stato assalito all’improvviso da una spiacevole sensazione. Via Roma con i suoi negozi era nei miei ricordi il luogo centrale della città, presa d’assalto quasi – ricordo le file per accedere agli esercizi commerciali allora presenti – durante le feste natalizie o anche in occasione di San […]

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Camminavo per caso lungo via Roma quando sono stato assalito all’improvviso da una spiacevole sensazione. Via Roma con i suoi negozi era nei miei ricordi il luogo centrale della città, presa d’assalto quasi – ricordo le file per accedere agli esercizi commerciali allora presenti – durante le feste natalizie o anche in occasione di San Valentino quando (forse non si usa più?) i fidanzatini si scambiavano dei piccoli regali. E’ tutto deserto se si esclude la presenza di un rivenditore automatico di bibite e caffè, unica vestigia di quella che era una fiorente zona commerciale. Forse è la memoria che mi inganna e può essere che io tenda ad abbellire ricordi legati a quaranta e più anni fa, succede a tutti.

Ho proseguito nel mio percorso abbastanza rattristato e, svoltando per corso Mazzini, sono arrivato nei pressi del Palazzo di Città dove ho rivolto il mio commosso e deferente pensiero alle tante bandiere presenti – una per ogni finestra o balcone – a significare le tante cause nobili per cui i nostri Amministratori e il Sindaco in testa diuturnamente si battono. Mi sono incamminato poi per via Di Vittorio, una strada di lunghezza pari a 280 metri che congiunge Piazza Cesare Battisti con l’estramurale.
Via Di Vittorio è un’arteria principale su cui insistono – da ambo i lati – palazzi di diverso pregio a due o più piani caratterizzati dall’avere a piano terra dei locali utilizzati per fini commerciali o artigianali: negozi, rivendite, agenzie ma anche saloni da barbiere.
In soli 280 metri, percorrendo per intero la via, ho contato numerose porte e serrande chiuse ormai da anni e ben quattordici fittasi / vendesi riferiti ad altrettanti locali commerciali che, alcuni casi, si susseguono l’uno all’altro: anche via Di Vittorio sta morendo.
Dietro ogni porta chiusa che conserva ancora i segni e i ricordi dell’attività che prima l’occupava ci sono i sogni e i risparmi di una famiglia andati in fumo in un percorso che probabilmente ha condotto l’ex titolare all’emarginazione o all’emigrazione. Posso però comprendere che in una maggioranza di governo di Sinistra o di Sinistra estrema composta per la totalità da lavoratori dipendenti e da alcuni liberi professionisti questa considerazione faccia pochissima presa: gli imprenditori possono pure morire e del resto si sa che in certi ambienti colui che ha partita IVA è considerato un poco di buono e – se ha anche dei dipendenti – è sicuramente un malfattore e un approfittatore.
Il discorso lacrimoso sulla fine degli esercizi di vicinato mettiamolo pure da parte, concentriamoci però su un tema a cui sicuramente i nostri Amministratori tengono di più: la fine delle rendite e l’impoverimento del ceto medio. Per ogni imprenditore che tirava la carretta in uno di quei locali, c’era il proprietario dell’immobile – più o meno benestante e magari impiegato in un dignitoso ufficio pubblico – che percepiva un discreto affitto: ora l’immobile da essere una fonte di rendita per tutta la famiglia si è trasformato in un puro costo che, in un mercato in forte calo, può essere solo svenduto ribassando il suo valore.
De Caro a Bari dice: “Un negozio non è solo un negozio”, facendo comprendere che ogni saracinesca che si chiude è un impoverimento della comunità, casse comunali comprese, ma c’è anche dell’altro. Ogni vetrina che si spegne apre la porta al degrado e alla diminuzione della sicurezza reale e percepita: la strada diventa buia e poco frequentata in una spirale che la declassa sempre di più dal punto di vista commerciale e abitativo. Un’Amministrazione attenta dovrebbe favorire il commercio di vicinato piuttosto che rifilargli una stangata con la tassa rifiuti (in aumento di oltre il 30% rispetto al 2021) o convocare i ristoratori a fine luglio in vista dell’arrivo dei “forestieri” ad agosto come abbiamo appreso qualche giorno fa attraverso un comunicato di Palazzo di Città.
La genesi della crisi degli esercizi di vicinato è lunga e complessa, ma di certo ora il malato mostra i sintomi evidenti della sua sofferenza anche a Corato: questa Amministrazione che fa? Quali programmi ha attivato e che cosa intende proporre? Sì, lo sappiamo, sicuramente il Sindaco ha in serbo qualche slogan e qualche frase ad effetto, ma noi in realtà siamo affezionati ai progetti e ai programmi: inquadramento del problema, obiettivi, azioni, risultati e strumenti di controllo. Progetti e programmi!
Non è detto che tutti sappiano fare tutto e non è affatto scontato che chi sa coniare frasi ad effetto poi sappia anche stilare progetti e programmi, quel che stupisce però è che questa Amministrazione non chieda aiuto a nessuno, non coinvolga le categorie produttive, schivi (con la “-v”, non con la “-f”) le Consulte e in particolare la Consulta per lo Sviluppo Economico: lo stupore è collegato proprio alle promesse elettorali di Corrado De Benedittis. Altro che partecipazione e coinvolgimento, sembra di assistere piuttosto ad una farsa della commedia dell’arte dove il Dottor Balanzone tiene banco (e il malato muore).

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Monta la rabbia dei commercianti e degli artigiani di Corato contro le restrizioni in zona rossa: “La pazienza ha un limite” https://ilquartopotere.it/diritti/monta-la-rabbia-dei-commercianti-e-degli-artigiani-di-corato-contro-le-restrizioni-in-zona-rossa-la-pazienza-ha-un-limite/ https://ilquartopotere.it/diritti/monta-la-rabbia-dei-commercianti-e-degli-artigiani-di-corato-contro-le-restrizioni-in-zona-rossa-la-pazienza-ha-un-limite/#respond Mon, 29 Mar 2021 15:43:15 +0000 https://ilquartopotere.it/?p=11002 Serrande abbassate, in zona rossa, per diverse attività commerciali così come per centri estetici, parrucchieri, barbieri mentre palestre, centri sportivi e scuole di ballo costretti alla chiusura già ad ottobre scorso. Monta così la rabbia dei titolari contro le restrizioni imposte dal governo e da questa mattina, a Corato, affisso agli ingressi chiusi degli esercizi […]

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Serrande abbassate, in zona rossa, per diverse attività commerciali così come per centri estetici, parrucchieri, barbieri mentre palestre, centri sportivi e scuole di ballo costretti alla chiusura già ad ottobre scorso. Monta così la rabbia dei titolari contro le restrizioni imposte dal governo e da questa mattina, a Corato, affisso agli ingressi chiusi degli esercizi commerciali, un cartello che racchiude il loro sconforto perché: “Abbandonati e uccisi dallo Stato” e poi il grido alle istituzioni come si legge nella nota:

State mettendo noi, come tutti i commercianti e artigiani, nelle condizioni di dover scegliere tra la salute e la nostra dignità nel dover adempiere a tutti i nostri obblighi. Che sia chiaro a tutti, la pazienza è ai minimi storici.
Siamo stanchi e stufi di dover vedere differenti trattamenti tra singole attività, di vedere la gente ugualmente in giro e noi costretti in casa a dover dare giustificazioni a banche, fornitori, proprietari di locali, commercialisti, enel, eni, acquedotto, inps, inail, tari, irpef, strozzini e chi più ne ha più ne metta!
La cosa peggiore di tutta questa situazione è accorgersi, dopo 20 anni di lavoro, di avere un’attività “non essenziale”, di essere parte di quelle categorie demonizzate come untrici e relegate a pochi, insomma quelli che possono anche chiudere, tanto senza il parrucchiere non si muore, giusto?
Vorremmo tanto capire chi ha deciso se andare dalla tua parrucchiera di fiducia ,sia meno utile di un cacciavite, o un pacchetto di sigarette sia più utile di una pentola, perché qui non si deve vedere la “moralità” delle attività, ma il fatto che tutto ciò è LAVORO, ed è LAVORO PER TUTTI, indipendentemente se sei un lavoratore privato, pubblico, autonomo o una P.IVA, indipendentemente se hai una palestra, un negozio, un supermercato o una ferramenta!
O qui stiamo tutti chiusi, oppure stiamo tutti aperti, perché altrimenti ci stiamo solo prendendo in giro!
I soldi che ci avete stanziato, quel fumo negli occhi che da un anno ci state buttando, credendo di alleviare le nostre sofferenze, non servono a niente se non a fomentare rabbia e frustrazione.
Il 7 Aprile o riaprite le nostre serrande, oppure dovremo farlo autonomamente”.

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