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Pino Mangione, l’ultramaratoneta che perde il pelo ma non il vizio della vittoria

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Pino Mangione, 61 anni a novembre prossimo, dallo scorso anno in pensione, ha messo nel cassetto i ricordi da poliziotto penitenziario, ma non il vizio dell’ultramaratona, da vincente.

Correndo per la Pedone/Riccardi di Bisceglie, domenica 6, a Fano (PU), ha compiuto una delle sue tante imprese, ancor più stratosferica, essendo tornato all’attività agonistica dopo ca 6 mesi, dopo un infortunio e senza tanto forzare.
Ha vinto la 1^ prova del circuito nazionale Challenge della “8 ore”, che prevede 15 prove, a cui deve partecipare ad una decina di esse, del con ottime chances di vittoria finale.
In un circuito nervoso, fatto di saliscendi, di 2,300 Km, Pino ha percorso la modica distanza di Km 76,800, vincendo nella sua categoria SM 60, con un distacco sul 2° di ben 9 km circa, pari a ca 4 giri.
La sua performance equivale anche al 5° posto assoluto, vinto dal 37enne Mattia Di Beo da Franciacorta.
Di fatto, la vittoria di categoria segue ad 11 anni di successi ininterrotti, tra i quali spiccano il 1° posto assoluto nella 6 ore in pista di Campobasso, con la distanza di Km 71, il 1° piazzamento sempre assoluto, lo scorso anno nella 100 miglia (161 km) di Policoro, la 5^ prestazione mondiale di categoria SM55, della 12 ore, percorrendo ben 123,00 km, oltre che da 11 anni campione in carica di categoria della 30 miglia, 6 ore, 12 ore, 24 ore e 48 ore. Roba da guinness!
Pino non si pone più limiti, puntando già al prossimo obiettivo che è la 6 ore classica di Putignano e la partecipazione alle prossime prove Challenge, tra cui 2 in Puglia a Specchia e Cagnano Varano.

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