Si è nuovamente laureato campione d’Italia M60 nell’iridato nazionale di corsa, delle 30 miglie dei 50 km del Gargano disputatosi a Vieste domenica 26, ossia 2 corse in una.
Pino Mangione, poliziotto penitenziario, 60enne coratino, prossimo alla pensione, per hobby ultramaratoneta, non è mai sazio.
Ha nel Dna il vizietto della vittoria e soprattutto di inanellare record su record.
Corre per la Riccardi/Pedone di Bisceglie, ennesima fuga di cervelli, anzi no di gambe, che rappresenta il Top dello Sport neroverde, non sempre tenuto nella massima considerazione, come dovrebbe essere per uomini simbolo che innalzerebbero il prestigio e l’immagine della città.
Ha unito utile a dilettevole, sacrificio a salute ed ambiente nei 50 km di corsa percorsa.
Partendo da Monte Sant’Angelo, ha attraversato la incantevole foresta Umbra, immerso tra fauna e flora, tragitto di iniziali saliscendi ombreggiati, tra mucche garganiche, caprioli, cinghiali, fino ad alleviare la stanchezza soprattutto mentale, con lo stupendo paesaggio, rivierasco di 10 km, ma con il sole a picco, prima dell’ultimo strappo in salita al 45° km, ossia a -5 dal fil di lana.
Un trionfo nella sua categoria M60, in 4h10′ ai 30 miglia (48 km ca), 4h20′ ai 50 km, con oltre 40′ di vantaggio sul 2°, l’abruzzese Donato Crognale, 45′ sul barese Sciacovelli, giungendo 18° su 120 assoluti, tra cui ha prevalso il 39enne (2/3 degli anni di Pino) ucraino Sergej Popov con il tempo record di 3h18′, davanti all’ex olimpionico 45enne Alberigo Di Cecco.
I tempi delle 2 vittorie assolute a Policoro e Campobasso, data l’età, sono ormai quasi un sogno, ma a 60 anni inizia una nuova giovinezza per Pino e la possibilità di rimpinguare sempre più di titoli il suo carniere straricco di successi.
Quando il sigillo n. 23?
Chissà proprio a breve, di cui vi terremo informati