“Il comandante è l’ultimo ad abbandonare la nave, specie quando è in difficoltà”.
Ma il rischio che il Patron Giuseppe Maldera, facesse sgonfiare il pallone a Corato, è stato molto alto, da zona rossa. I suoi sforzi economici e non solo, nei 4 anni di Presidenza, sono stati enormi, ottenendo meno di quanto seminato. Già a luglio è stato sul punto di lasciare, deluso dalla grottesca mancata riammissione in Serie D, aggiungendo a questo “il silenzio assordante proveniente da Palazzo di Città“, come ci spiega.
Lo stadio comunale è inagibile ormai da 2 anni e tutto sembra tacere, così anche per il campo alternativo, i cui lavori sono bloccati per le necessarie varianti Covid e per un problema riscontrato in corso d’opera. Per ciò che concerne la situazione di quella che in un nostro servizio abbiamo definito Zona A, tribune e spogliatoi, la situazione è ancora stagnante, per via dei lunghi tempi burocratici previsti per la risoluzione.
Ad oggi la squadra del mister Scaringella, non sa ancora dove potrà allenarsi, con le conseguenti difficoltà organizzative e tecniche. Il Corato, nelle prime 4 giornate di campionato, è in testa con 10 punti al pari del Manfredonia. Alla frenata del Presidente Maldera, non è stato ininfluente anche il format, che conseguenza della situazione Covid, obbliga la Puglia ad 1 sola Promozione, oltre all’introduzione del meccanismo Playoff, inizialmente non previsti, che ha fatto pensare a lungo all’abbandono della barca. Ma il senso di responsabilità e l’attaccamento ai colori neroverdi del Presidente, cosciente che con il suo abbandono, pur nella città più imprenditoriale di Puglia, rischiava di scomparire, spronato dal suo entourage, in primis dal D.S. Vito Tursi, ha scongiurato il rischio del totale Lockdown, ripiegando a proseguire con un Progetto diverso e più giovane, forse per un periodo relativamente lungo di 2/3 anni.
E per questo è scattata una decisione di reciproco disimpegno, con alcuni bigs.
A fare da chioccia ai tanti giovani, rimarranno della vecchia guardia Camasta, Cotello, Greco, Addario e Petitti, per obiettivi spensierati, con un occhio rivolto al futuro, per la ricostruzione del settore giovanile.
Ancora una volta il comandante ha salvato la nave, ma da ora in poi non basterà più, toccherà all’armatore ridurre al minimo i tempi di esecuzione di ristrutturazione. E questo si chiama Comune di Corato.