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L’ultramaratona mondiale di Pino Mangione si infrange contro il muro di un lutto familiare

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Aveva sognato da anni, forse da un’intera vita, Giuseppe Mangione, di partecipare ad un mondiale di ultramaratona.

E finalmente, dopo anni di rinunce e grandi sacrifici, a suon di risultati a livello nazionale, Pino grazie alle performance e ai parametri fin qui raggiunti, il mondiale lo aveva anche conquistato.
Quale migliore occasione parteciparvi alla 1° volta nella storia che si svolgeva in Italia, a 2 passi da casa, a Policoro, nella vicina Basilicata!
Il 61enne atleta orgogliosamente coratino, pur tesserato per la Riccardi/Pedone Bisceglie, si prepara meticolosamente per presentarsi in perfetta forma all’appuntamento intercontinentale della “6 giorni” (avete capito bene), tenutosi dalle 15 del 12 marzo alle 15 del 18 marzo.
È presente il mondo intero, da altri atleti italiani a quelli di Francia, Inghilterra, Germania, Scozia, Polonia, Slovenia, Svizzera, Grecia, Turchia, Filippine, Stati Uniti, Svezia, Argentina, Brasile, Colombia, Cina, Giappone.
Adrenalina allo stato puro, che gli consente di avere una gamba sciolta e farlo volare oltre le sue aspettative, che prevedevano circa 100 km. giornalieri.
Dopo poco oltre 30 ore di corsa, Pino percorre 158 km. che gli danno una proiezione di 240 km. alla fine della 2^ giornata, ma che soprattutto lo inseriscono in una botta di ferro della 3^ piazza della sua categoria SM 60 (ottimo risultato), con ben 39 km. di vantaggio sul 4°, il tedesco Bruno Heinlein.
Questo incoraggiante vantaggio, induce l’atleta a decidere un pitstop notturno.
È in quel momento che Pino scopre ciò che non avrebbe mai voluto leggere, un messaggio di sua moglie che gli comunica: “papà se n’è andato”!
Nessuna esitazione, quando la famiglia chiama, bisogna rispondere presente.
Valigia approntata in pochi minuti e via di ritorno a casa.
Una perdita importante il suocero, un vero peccato, a cui si aggiunge l’occasione della vita sfumata, di un mondiale partito benissimo e finito purtroppo male. E chissà se concederà una prossima opportunità.
Ma al cuore non si comanda ed il mesto involontario ritorno è d’obbligo.
Ritenta Pino, sarai più fortunato, perché te lo meriti ed è nelle tue corde.

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