Pensiamo ad una Società senza una componente fondamentale della vita quotidiana, quella che secondo molti pedagoghi o studiosi è “ la componente” della vita quotidiana; pensiamo ad una Società senza sport, senza regole e senza passione.
La immaginiamo e non ci troviamo nulla di positivo, nulla che faccia presagire ad una Società più giusta, più equa e più sicura. Perché lo sport, inteso come attività ludico-formativa, è di vitale importanza per le singole città, per ogni comunità; è necessario pensare allo sport come attività fruibile da tutti e che tutti devono sentire propria.
Emarginazione, disagio sociale, devianza giovanile e potremmo continuare all’infinito, ritrovano nello sport valori ed esperienze in grado di combattere queste piaghe sociali che il nuovo millennio ci ha proiettato in modo martellante su ogni singolo schermo delle nostre case.
Questa introduzione, semplicemente per porre all’attenzione dell’intera comunità coratina un problema che oggi sta diventando sempre più pressante e carico di significati: il problema sport.
Lo sport cresce e con lui crescono le attività sportive praticate, cresce il desiderio di poter giocare semplicemente con una palla, di un momento di aggregazione controllato e sano, di non lasciare allo sbando ragazzi nelle nostre strade, ma indirizzarli verso una migliore convivenza civile insegnando loro a saper partecipare, a saper vincere ed in particolare a saper perdere. Questo desiderio deve essere compreso dall’intera comunità, deve essere acquisito come politica predominante, non come appendice di impostazione.
Lo sport ha necessità chiare e semplici nella sostanza: ha bisogno di strutture e di spazi fruibili per le varie discipline, ha bisogno di materiali e flessibilità gestionali, ha bisogno di partner commerciali ed istituzionali, ma ha bisogno di programmazione sportiva delle proprie attività, delle proprie risorse ed una progettualità senza le quali si rischia di fare solo attività ludiche, ma non sportive.
Ed ecco spiegato il problema: strutture, la nostra città ne dispone ma nell’ ultimo periodo sono fruibili a singhiozzo. Ne consegue una mancanza di flessibilità per l’uso di questi spazi ed una cronica difficoltà di poter contare su alcuni basilari equipaggiamenti per porre in essere la pratica di alcuni sport dal forte impatto sociale.
Lo sport è fatto di passione, è fatto di regole precise che aiutano nell’educazione dei ragazzi, ma lo sport è anche molto costoso e solo la perfetta organizzazione ed il lavoro di qualità permettono ad alcune realtà, in continua espansione, di creare alle proprie spalle una forte base economica che crei continuità nell’intervento ludico-formativo.
I partner commerciali che sono uno dei fattori ai quali l’attività sportiva non può rinunciare, sono lo spartiacque che permette la crescita definitiva e ben strutturata di piccole realtà locali divenute grandi con le proprie forze. Ma quale partner commerciale potrebbe mai investire un solo centesimo in una pratica sportiva di bassa qualità e soprattutto che non sia fruibile dal pubblico e dai mass-media?
La risposta è “nessuno”, eccezion fatta per qualche azienda locale che ci crede fortemente, ed allora ecco il partner istituzionale, il Comune e l’Amministrazione Comunale, in tutte le sue componenti talvolta poco attento o poco propenso alle richieste pressanti di un movimento sportivo in continua crescita ma sempre monco di una parte fondamentale; infatti, la programmazione e la progettualità dello sport cittadino partono da una considerazione errata e cioè quella che si tratti solo di un’attività di contorno della vita quotidiana, di un’attività che non risolve nessun tipo di problema sociale e che spesso può essere più di impiccio che una positiva “benedizione”.
L’invito è riflettere, riflettere tutti insieme su questo problema non dimenticando mai le realtà presenti sul territorio e che chiedono fortemente di poter crescere, ma non fossilizzando l’attenzione su un’attività predominante quale quella del basket e del calcio che in questi anni hanno sempre dato un contributo ottimo ed importante nella pratica sportiva, ma che sono stati ben presto affiancati da altre realtà di cosiddetti sport minori molto ben organizzati e pronti ad eccellere ognuno in un campo differente.
L’effetto del lavoro di programmazione, concertazione e progettualità dell’Ente si riflette con la possibilità di fregiarsi del lavoro svolto con abnegazione e con attenzione da tutto il panorama sportivo, soprattutto agonistico, cittadino, portando in giro per la Regione o la Penisola il nome della nostra città non solo per i risultati agonistici ma anche per quelli educativi di rilevanza sociale enorme.
La prossima amministrazione, ci auguriamo ponga particolare attenzione a questo tema che possa recuperare e riattivare spazi anche già predisposti per attività sportive evitando ai coratini spostamenti quotidiani, presso comuni limitrofi, per la pratica di alcune discipline soprattutto per il nuoto.