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Incontro a Palazzo di Città tra Amministrazione e USD Corato calcio

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L’incontro si è tenuto alla presenza del Sindaco De Benedittis, degli assessori Marcone, Sinisi e Varesano, del consigliere delegato allo Sport Palmieri e della società Usd Corato calcio, con il Presidente Maldera

La busta N.1, la 2 o la 3? Quale sceglie il concorrente Maldera?”, avrebbe detto Mike Bongiorno nel famoso gioco quiz “Rischiatutto”, prima del raddoppio.
Eh sì perché sono proprio 3 i possibili scenari che il Presidente-tifoso neroverde, Giuseppe Maldera ha posto sul tavolo della discussione, nell’incontro tenutosi in sala consiliare di Palazzo di città.
Toni pacati, con disponibilità reciproca al confronto, esposizione delle rispettive posizioni.
Il Patron neroverde è stato chiaro e perentorio nell’esporre le 3 possibili strade:
1) continuare con un progetto ridimensionato, in attesa di tempi migliori;
2) consegnare la società nelle mani di terzi, a titolo gratuito, ma valutando lui stesso l’affidabilità degli eventuali subentranti (che rileverebbero gli stessi problemi);
3) far scomparire il giocattolo.
E come in riferimento al punto 2, sono proprio una serie di problemi logistici ad aver disinnamorato il Presidente, che come ha spiegato un membro della società, provengono non dal mancato salto, ma dalla indisponibilità di una propria casa, per la quale l’attuale amministrazione si è impegnata in un progetto di ristrutturazione radicale e a lunga scadenza, che però prevede tempi non rapidi.
Dalla tribuna del pubblico, dove era assiepata la rappresentanza del gruppo Ultras Corato, è partita la richiesta di delucidazioni su un eventuale ripristino dello stadio da parte di società e privati. Ipotesi presto scartata prima dall’assessore Sinisi e poi dallo stesso Presidente, che ha confessato di averla considerata quando il lifting non prevedeva tutte le attuali necessarie opere, che sia per privati che enti pubblici, si aggirano sugli oltre 4 milioni di euro, per i cui finanziamenti si è in attesa dell’apertura di un nuovo bando di PNRR.
L’ipotesi necessariamente da scongiurare, che anzi non scriviamo neanche” hanno detto assessore Marcone e Sindaco, “è quella di far morire il calcio a Corato”.
È pur vero che far trascorrere un certo numero di anni senza un obiettivo, non sarà semplice. Il progetto di transizione resta l’unico vero percorribile, del quale si è convinto anche chi fino a prima dell’incontro non lo fosse.
Bisognerà chiedere un sacrificio in scala minore al Presidente, anche perché intravvedere un futuro in altre mani, salvo ambizioni nascoste di qualcuno bassa lega, sembra scenario difficile, perché il problema non è certo arrivare in Serie D, quanto non poterci giocare o neanche iscriversi, senza un campo omologato per la categoria.
Cosa è cambiato però nell’ultimo anno?
Mentre nei precedenti, si aveva l’illusione di poter risolvere il problema stadio in termini brevi, dirottando su Andria l’eventuale passaggio in Serie D, ora i piedi sono tutti sulla Terra ed è facile intuire che non ci possa essere futuro immediato.
Il Presidente Maldera, ambizioso e con un’immagine d’azienda vincente, sarà disposto a rimanere in sella, pur con un progetto ridimensionato?
Allora l’ipotesi più plausibile è di passaggio di consegne, con la sua benedizione a distanza.
Chi vivrà, vedrà!

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