Dalle stelle alle stalle nel giro di pochi mesi.
Ma era fuoco che la tifoseria barese nel suo insieme già covava sotto la cenere.
A 2′ dalla Serie A il fatidico 11 giugno, oggi ad una dura contestazione che era già serpeggiante ad inizio campionato, ora esplosa in maniera più che manifesta.
Ed eloquenti sono gli striscioni esposti, in forma anonima, dai tifosi biancorossi, che a macchia d’olio si stanno espandendo in tutta la provincia, Corato compreso e non solo.
Un coro intonato già da inizio campionato indicava la direzione, contro la Multiproprietà in generale, a rivendicare un’autonomia da Napoli nella fattispecie: “qui non è Napoli, questo non è un tuo film, Bari non fa per te, De Laurentiis vattene”!
Ma come è spesso accaduto nel calcio, i risultati avrebbero potuto anche assopire certi pensieri.
Ma invece si è aggiunta un’annata al di sotto delle aspettative che ha alimentato il fuoco.
E poi le ultime esternazioni di ADL hanno fatto il resto, mettere benzina sul fuoco che ha causato un vero e proprio incendio.
E di qui la reazione della tifoseria, ma anche dello stesso Sindaco De Caro che si è messo in prima fila a sostegno dell’orgoglio e della dignità del popolo barese, che per la sua consolidata storia, non può essere la Serie B, seconda a nessuno e merita rispetto ed autonomia.
Una frattura che sembra ormai insanabile, ma che pone un altrettanto complicato quesito: ci sarebbero reali e solidi acquirenti?
