Home Sport Corato calcio: dall’euforia all’incertezza. Si dimettono 4 dirigenti. Assente la grande imprenditoria

Corato calcio: dall’euforia all’incertezza. Si dimettono 4 dirigenti. Assente la grande imprenditoria

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5 giorni di grande gioia, culminati in una serata di euforia con la cena sociale, venerdì 19, quella dell’Usd Corato calcio.

Domenica 21 a Mola, la squadra guidata da Mr. Doudou aveva raggiunto una insperata salvezza anticipata, dopo una entusiasmante vittoria, in casa di quella squadra che 41 anni fa aveva scippato la Serie D, fatal destino, con lo stesso risultato post rigori di quel 18/5/83, ossia 4-3.
Il tempo di metabolizzare questa gaiezza, che ecco in questo sabato, un fulmine a ciel sereno, che tanto sorprendente non è, per chi ci viveva dentro: le dimissioni in blocco di 4 dirigenti dello stesso sodalizio, Luigi Mazzillo, Francesco Roselli, Felice Bruno e Antonio Petrone.
Reazioni diverse da parte della tifoseria, tra la sorpresa e la solidarietà a 4 di questi uomini di sport, che con tanti sacrifici e abnegazione avevano già evitato la chiusura dei battenti del calcio neroverde per ben 2 stagioni, quest’ultima ancora più travagliata e conclusesi entrambe con grandi successi sportivi e finanziari.
Dirigenti della cosiddetta società orizzontale, costituita da imprenditori seri, oculati, basata sulla capacità di raccogliere sponsor, tra piccole aziende, in cui manca un “patron” forte capace di essere il traino portante.
Sul profilo facebook di Francesco Roselli, è racchiuso il sunto della decisione in alcuni passi salienti:
“Il Corato calcio è un’azienda, mi sento un traghettatore, non un capitano e la nave è stata portata in porto.
Non è questione di calcio, finché non si farà quadrato con un tavolo tecnico tra aziende, sarà difficile vedere il brand Corato nello Sport”!
Ed aggiungeremmo che le aziende coratine sarebbero in grado di fare volare società ed atleti nei cieli più elevati del panorama nazionale e non solo.
Ma invece prevale una domanda implicita: “si guadagna”?
E finché non ci sarà nessuno che ci metta un briciolo di passione per un atto d’amore verso la città che ospita la propria azienda, ne passeranno di queste stagioni, nel calcio come nelle altre discipline.

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