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C’è un pezzo di Corato nei successi del Trani calcio di Eccellenza, in rosa

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Fu il coratino Antonio De Marinis, ex centrocampista di grande classe, l’allenatore che nel 1986, diede a Trani la felicità del 3° ed ultimo scudetto di calcio femminile, con la Despar Trani 80′, dinanzi al delirante pubblico di 10.000 spettatori, vincendo la gara decisiva contro la Lazio.

Morace, Reilly, Hansen, Carta, Pavan, Langella, sono alcune delle star che hanno calcato il comunale di Trani, lasciando una scia, non pari ad una moda passeggera, ma indelebile, che sia pur in scala ridotta, ha creato una tendenza e tradizione solide e di lungo corso a Trani.
Nella città dei marmi, si può dire che questo solco non sia mai stato interrotto, tra alti e bassi. E nella scorsa stagione, dopo un periodo di opacità, hanno vinto il proprio campionato, ben 2 società: l’Apulia, passata dalla Serie C alla B e la Phoenix, che ha vinto la Coppa Puglia di categoria, ripetendosi nel campionato e vincendo l’Eccellenza.
Un altro coratino, Massimo Strippoli, è l’artefice di questi nuovi successi della Phoenix, con in campo Ivana Spiriticchio, portiere, Angelica Loiodice, difensore centrale e Angelica Labianca, attaccante esterno.
Una febbre che parte da lontano per queste ragazze, che iniziarono anni fa, senza porsi alcun limite, c/o la Pol. San Gerardo.
Ma la loro fame di esperienze, faceva chiedere sempre più, fino alla scelta di sbarcare a Trani.
Hanno giocato anche in Serie B con l’Apulia, poi hanno girovagato per società di calcio a 5, a Bisceglie, per poi sposare 2 anni fa, il progetto di ripartenza con la Phoenix, in Eccellenza, fortemente voluto dal Presidente Gianni Angarano e dal D.S. Paolo Lomolino .
Ma a prescindere dal dove e dalla categoria, è la grande passione e spirito di sacrificio che anima queste ragazze, con ultime peripezie che lo dimostrano.
Nella fase interregionale di Coppa Italia, dopo aver vinto quella regionale, queste “bond girls”, hanno condotto un tour de force di partite, disputandone una decina in poco più di un mese.
Travagliata, ma ricca di pathos, è stata la trasferta in Sicilia, giocando alle 15,30, in un clima torrido, inumidito da un diluvio di ore prima.
“Un contorno della partita”, ci dice Ivana, “fatto dalla partecipazione serale ad un matrimonio nell’albergo dove eravamo alloggiate, di mare e piscina, ma soprattutto di un ritorno, in cui uno dei 2 pullmini, in piena Calabria, si è rotto ed abbiamo dovuto aspettare per ore, l’arrivo dei soccorsi”.
Non è andata bene la gara (persa 1-4), ma neanche tutta la fase interregionale. Sofferenza che è stata alleviata, dalla vittoria del campionato, superando il Molfetta di 1 punto e la Nitor Brindisi, che spalanca le porte per la nuova esperienza in Serie C, ma che soprattutto permette a queste energiche ragazze, di continuare a coltivare il sogno che avevano da piccole, mettendo da parte le bambole e tutù, preferendo i calci ad un pallone.

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