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Usd Corato, sei sulla retta via

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Nonostante la sconfitta di Bisceglie, la giovanissima squadra di Di Domenico ha mostrato di avere una sua identità

Un inizio thrilling che faceva temere un tracollo totale, già sotto di 2 reti dopo soli 9′.
Ancor più, dopo esser rimasti in 10 per ben 86′ e recuperi, per il rosso diretto di Ripanto che si era sostituito ad Addario, subito dopo un miracolo del portierone andriese, che ha compiuto un altro prodigio a metà, nel conseguente penalty calciato da Nicolas Di Rito che, ultimamente fa a botte con il tiro dagli 11 metri, ma che con il solito vizietto da iena ha ribadito nel sacco, sulla respinta.
Qualche minuto di sbandamento, per il 2-0 al 9′, il tempo di far prendere le misure da Zaza in veste di terzino destro, spostando Colabello difensore centrale e di scrollarsi di dosso il peso dell’emozione dell’inesperienza, della squadra più giovane della storia neroverde in Eccellenza, con ben 10 esordienti nei campionati adulti.
In tanti avrebbero firmato per congelare un 2-0 che sembrava un miraggio, viste le condizioni.
Ma con il senno di poi, rimane invece l’amaro in bocca per non aver quantomeno accorciato le distanze, per riaprire i giochi, che non sono comunque affatto chiusi.
Mr Cinque, con onestà intellettuale, ha riconosciuto di aver abbassato il baricentro dopo la mezz’ora, chiedendosi se per motivi fisici o psicologici, noi diremmo perché pressati dai terribili ragazzi di Di Domenico, che con Suriano hanno avuto, a metà ripresa, una grossa chance per il 2-1.
Una prova di scaltrezza, incoscienza, personalità, freschezza, mettendo spesso in difficoltà la più quotata squadra di casa, che nel suo roster annovera una serie di volpi di campi da calcio.
Dalla mezz’ora in poi, gli ospiti coratini non hanno affatto sofferto l’inferiorità numerica, pungendo spesso con ripartenze rapide, ma al tempo stesso non concluse con efficacia.
Anzi, sono proprio i neroverdi a recriminare su un molto probabile fallo di mani in area di rigore biscegliese, che poteva dare un sussulto alla gara ed ai 180′ complessivi.
Non è certo la strada della Coppa, che il Corato deve perseguire, ma una salvezza, da raggiungere con sacrificio sì, ma anche con un minimo di serenità.
E questo obiettivo, da quanto si è evinto domenica, si può serenamente raggiungere e provare già da domenica l’impresa di ribaltare il gap di Coppa.

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