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Presidente Maldera: lascia e non raddoppia?

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Ph Sergio Porcelli

L’opposto dell’amore non è né l’odio né la rabbia, ma l’indifferenza.

Il Presidente Maldera, noto imprenditore caseario coratino, è in sella al sodalizio neroverde da 6 anni, il prossimo novembre.
Nelle precedenti estati, il tormentone alla Mike Bongiorno del “lascia o raddoppia’ del Presidente, si è più volte ripetuto, sciolto come bolla di sapone per l’attaccamento ai colori, che rimangono tali.
Ma alla base c’erano alcune delusioni provenienti dal campo, con i primi segnali di problemi extra, in particolare logistici che hanno fatto capolino da un paio d’anni.
In questi anni, pur commettendo qualche errore, più dettato da inesperienza ed eccesso di generosità, il sodalizio ha ottenuto dei buoni risultati, facendo leccare i baffi ai tifosi, dopo anni sottotono, con la passerella di tanti calciatori di livello. Al 1° anno, c’è stato subito il passaggio dalla Promozione all’Eccellenza, strizzando l’occhiolino alla Serie D, che sembrava molto possibile nella stagione 2019/20, interrotta anche dal Covid, oltre che da variabili indipendenti. Ha raggiunto i playoff nelle successive annate, disputando un rispettabile campionato appena terminato, offuscato solo da un super Barletta, pur partendo last-minute.
Ma l’ultimo anno trascorso, è stato fortemente travagliato, con uno stato d’animo di inquietudine e difficoltà per la situazione logistica, che va ad aggiungersi a quello degli anni precedenti, senza che si intravveda a distanza un minimo spiraglio di luce, per la struttura e non solo.
Per carità, nessuna croce addosso all’amministrazione comunale, che ha presentato un progetto, ma (Barletta insegna), i tempi pubblici sono molto lunghi per la consegna dello stadio. E stare senza una propria casa per tanto tempo è veramente ardua impresa.
In questi ultimi 3 anni, fare da pendolari, tra allenamenti e gare, ha comportato un gran esubero di costi e difficoltà tecniche, che difficilmente potranno essere colmati con la consegna del campo alternativo, di misure molto più ridotte. Anzi, c’è stato il rischio di far ridere l’intera regione e perdere la gara di Playoff a tavolino vs. il Sava, se non fosse per la fattiva disponibilità dell’amico Presidente del Fasano, Franco D’Amico, visto che come il vecchietto di Mimmo Modugno, nessuno voleva il Corato.
“Radio Usd Corato”, dei più vicini al Presidente, parlano di un graduale distacco dello stesso, già nel corso della stagione, confidandone il disimpegno, già alla vigilia della gara di andata di playoff, quando da via Pende, ci fu l’ennesimo cambio di rotta regolamentare.
Perché anche questo elemento, come un format cangiante ed affatto rassicurante, oltre alla mancata riammissione in Serie D di giugno 2020, pare abbia disaffezionato il Presidente e reso indifferente, rispetto alla rabbia delle estati precedenti.
Ecco che il rischio che si paventa di un suo disimpegno, quanto meno diretto, è molto alto questa volta, tipo “al lupo, al lupo”.
Lo scenario che si intravvede è quindi a tinte molto grigie, nella ipotesi migliore, di rimanere main sponsor, con importi esigui ed in mani sicure, in attesa che il nodo campo si sciolga e ritorni in pieno in lui, la voglia e la passione che lo ha caratterizzato in questi 6 anni.
Salvo improbabili colpi di scena quindi, questa volta patron Maldera è più probabile che lasci e non raddoppi.
E molto probabilmente finirà il “priscio” anche per chi, pur con uno spettacolo altalenante da palato fine, si è presentato in tribuna solo x la critica da bar dello sport.

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