Sono passate circa due settimane da quel 10 maggio quando a Ceglie l’Adriatica Industriale Virtus Corato ha sfiorato l’impresa impossibile, ovvero la promozione in serie C. Serviva un successo che non è arrivato ma che non cancella lo strepitoso cammino percorso dai ragazzi di coach Felice Carnicella e del presidente Cataldo Musto, il “padre” della Virtus che ci racconta cosi questa incredibile cavalcata:
“A inizio stagione neppure il più folle e ottimista avrebbe immaginato un epilogo del genere, a Gara-3 della finale per salire in C, e a giocarcela contro una corazzata come Ceglie. Invece è successo. Questo perché lo sport, e in particolar modo quello di squadra, è un fenomeno complesso. Il valore di una squadra non corrisponde quasi mai al valore dei singoli elementi che la compongono. L’andamento di una stagione dipende da una alchimia che il più delle volte non è neppure possibile prevedere. Se devo individuare due fattori, mi piace menzionare il nostro main sponsor e il nostro staff. Il primo ci ha convinto che possiamo e dobbiamo pensare in grande. Il nostro staff, invece, ha lavorato giorno e notte per provare a regalare questo piccolo sogno a tutti noi”.
Un risultato sportivo che ha coinvolto tutti, ed ha creato un fenomeno Virtus, non soltanto in campo ma anche e soprattutto intorno a questa squadra “Essere promossi in una serie superiore non è un evento gigantesco. Accade a tantissime squadre, ogni anno. Ancora di più sono quelle che arrivano in Finale. A rendere speciale ciò che abbiamo fatto non è solo il “cosa”, ma anche il “come”. E cioè senza rinunciare a nessuno dei valori che ci caratterizzano fin dal 2012. Credo che il nostro percorso racchiuda tutto il bello che ci può essere nello sport, a prescindere dal risultato finale. La gara contro Ceglie resterà indimenticabile. Per noi che abbiamo vissuto la Virtus fin dalla Prima Divisione, vedere il nostro Palazzetto gremito è stata una emozione grandissima”.
Ora è però già tempo di programmare e pensare al futuro. Dopo una stagione così bella cosa aspettarci da questa società? “Fare previsioni è sempre difficile, ma posso dire una cosa: vorrei non rinunciare mai al nostro spirito, all’unità di intenti e al legame che ci unisce. In 12 anni nessuno è mai andato via: tutti i componenti del nucleo originario si sono trasformati in qualcosa: staff, dirigenti, allenatori. Nessuno riesce a rinunciare a quella fiammella che abbiamo acceso insieme anni fa. Questo è ciò che ci rende speciali e ci distingue. Dobbiamo insistere su questa strada”.
Una strada vincente ed importante senza dubbio, ma che ha bisogno di punti fermi da cui ripartire. Ma quali potrebbero essere secondo Musto? “Una squadra come la nostra non può far altro che ripartire dalle sue radici, che sono le persone che la compongono. La nostra è una organizzazione pressoché orizzontale, dove anche solo un singolo che viene meno porta l’ingranaggio a smettere di funzionare. Finora siamo stati bravi ad avvicinare sempre più persone, dobbiamo continuare a farlo. La sinergia con il nostro main sponsor, insieme al lavoro di tutti quanti noi, può portarci a fare quell’ultimo passettino che quest’anno è mancato. Lo dobbiamo a tutti gli appassionati che quest’anno si sono incuriositi e hanno cominciato a seguirci settimana dopo settimana. Faremo del nostro meglio per costruire una squadra ancora più solida, che emozioni, e a cui legarsi ancora di più.”