#Uniti per Corato
L’ultima spallata in curva prima dei 100 metri finali, in vista del traguardo del 30 luglio, termine ultimo per prendere una decisione definitiva, il Presidente Maldera, ha provato a darla venerdì scorso 16 luglio.
Era vicino all’acquisizione di un titolo di Serie D, che gli avrebbe dato nuovi impulsi ed entusiasmo per ripartire.
Ma la fumata è rimasta nera.
Tradotto in haitiano,
lui di ripartire con il campionato di Eccellenza, proprio non ne vuol sapere, non ne ha stimoli e voglia, sempre a combattere con problemi ed insidie che questo campionato presenta, non ultimo il format, che si è aggiunto ad altri problemi.
L’amministrazione comunale è stata obiettivamente sincera nel confessare che lo stadio, la casa della squadra neroverde, non sarà pronto prima di 2 anni. Un biennio di transizione per il Presidente Maldera, a cui nulla si può contestare, è difficile da digerire.
E voci di vicinissimo corridoio, parlano di una disaffezione del patron, almeno in attesa che le condizioni si rimettano in sesto, anche affidando ad altri la conduzione della società, momentaneamente o anche definitivamente se le condizioni fossero rassicuranti.
È quindi il momento in cui i veri tifosi vengano a galla, magari con un accennato e momentaneo azionariato popolare, che tenga in vita la società.
In pratica, significa imprimere una spinta simile a quella creata a Gravina per mantenere in piedi il giocattolo, nata dagli stessi tifosi.
Un vero atto d’amore della città, con uno schema antico, fatto di tanti piccoli apporti, casa per casa, bottega per bottega, acquisendo più abbonamenti a prescindere.
Ora dimostrare l’affetto al Presidente a parole, non basta più, servono fatti concreti, aiuti piccoli ma veri.
La clessidra scorre inesorabile, il tempo stringe e l’ora X è vicina.
Darsi da fare è d’obbligo se non si vuol mandare a prostitute 4 anni comunque da protagonisti.