Il mese di maggio è per antonomasia nel calcio, quello dei verdetti principali.
A Corato invece, dopo una impensabile e allo stesso tempo salvezza anticipata, questo è il mese del mormorio, nel più dei casi senza fondamento.
Noi vogliamo ripartire da ricordi, che sono anche auspicio.
Tra il 6 ed il 7 maggio ce ne sono infatti 2 indelebili, che hanno segnato la storia del sodalizio neroverde.
Il 7 maggio 1950 infatti, la squadra del comandante Narducci, allenata da Mr. Di Reda, approdò per la prima volta in Lega Promozione interregionale, pari alla Serie D.
Molto più recente, si fa per dire, solo 40 anni fa, il 6 maggio 1984, è quello che più di tutti in positivo è rimasto impresso nella mente dei tifosi ultracinquantenni o per sentito dire anche di quelli più giovani.
È la caparbietà di un “grande Presidente coraggioso”, Michele De Palo e della società che lo sostiene, ad avere questo enorme merito.
L’Us Corato viene da un vero e proprio scippo subìto in 2/3 riprese, nella stagione precedente.
Episodi discutibili durante la stagione in corso (82/83), a cui si aggiunge il famoso spareggio allo Stadio della Vittoria, perso ai rigori (4-3) e la promessa da marinaio, del Presidente FIGC Antonio Matarrese, di un ripescaggio non avvenuto, che surriscaldano gli animi.
Si inizia male in Coppa contro il Molfetta, con la squalifica per 5 anni del bronzo di Riace Cosimo Giardino, si riparte meglio con la maestria del Segretario Dino Squeo che fa recuperare con il ricorso all’Altamura, il punto che risulterà decisivo sul Bitonto, avversario ostico fino alla fine.
Tante difficoltà superate, per una squadra che ha gli attributi come il suo condottiero, Nicola Taiano e che giunge all’apoteosi del 6 maggio a Triggiano, davanti a 3.000 coratini assiepati in ogni dove.
Sono le 18,52 quando il signor Del Vecchio di Rimini, che ha assegnato il calcio di rigore decisivo, che Savino d’Ascoli realizzerà, decreta la fine delle ostilità.
Il Corato dopo un triennio travagliato, tra l’altro senza campo per 2/3 del cammino, è finalmente in Paradiso.
Ci rimarrà per 6 anni, sfiorando la Serie C per un punto, tornerà indietro nel 1990, senza mai più tornarci tra peripezie sfortunate ed un po’ di disinteresse
Vedremo quando la citta più imprenditoriale di Puglia avrà la capacità di risollevarsi…