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L’impegno delle consigliere comunali contro la violenza sulle donne

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Ci impegniamo perchè Corato sia una città nonviolenta sempre, con tutti e con le donne in particolare;
ci impegniamo perchè questa nostra città possa essere una città che generi una cultura delle pari opportunità e del contrasto di ogni forma di violenza contro le donne e i soggetti vulnerabili;
ci impegniamo perchè le domande e le richieste di aiuto delle donne vittime di violenza anche a Corato non rimangano più inibite, inespresse, deluse;
Ci impegniamo a costruire insieme una cultura della pace che generi consapevolezza su stereotipi e stigmi premessa di ogni violenza;
Ci impegniamo a costruire un sistema di servizi competente e multidisciplinare che accolga e protegga le donne vittime di violenza, favorendo inclusione;
Ci impegniamo in questa sera del 25 novembre 2020, in quest’anno segnato dalla pandemia –che ha evidenziato come troppo spesso quel “restare a casa” non è sinonimo di sicurezza per troppe donne- a non far calare il sipario sulla violenza di genere.
Ci impegniamo oggi, e continueremo a farlo domani, in Consiglio Comunale e in città.
                           Le consigliere di maggioranza e di opposizione del Comune di Corato.

Sono trascorsi 21 anni dalla prima Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 novembre 1999 – e, anche se sono aumentati gli interventi di tutela dal punto di vista legale (pensiamo in Italia, alla L. 19 luglio 2019, n.69 recante “Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”) e assistenziale in favore alle donne, tuttavia il fenomeno della violenza contro le donne non si è ridimensionato. Ogni giorno, infatti, nel mondo troppe donne muoiono per volontà di chi dovrebbe amarle, ma di fatto nega l’amore.
Quella della violenza sulle donne è una tematica molto dolorosa e assume nel momento storico che stiamo vivendo un significato particolare, se consideriamo che le misure restrittive e il lockdown introdotti quest’anno in molti Stati per contrastare l’emergenza pandemica tuttora in corso, hanno amplificato il fenomeno, generando isolamento e paura con un conseguente aumento dei casi di violenza: si veda l’indagine ISTAT, risalente alla scorsa estate, che ha rilevato un +119% di richieste di aiuto pervenute al 1522 nel periodo marzo-giugno 2020 rispetto agli stessi mesi del 2019, e una crescita significativa delle denunce per violenza domestica (5016 nel 2020 rispetto a 2251 dell’anno precedente).
Quando si pensa alla violenza subita dalle donne, inesorabilmente il pensiero va all’aggressione fisica e/o sessuale, ma, va ricordato, la violenza sulle donne non si classifica solo come atto brutale sul corpo delle donne; essa si declina spesso in forme meno evidenti e più sottili: violenza psicologica con insulti, minacce e umiliazioni, violenza economica con privazione di risorse economiche ai danni della vittima. Pur nella loro diversità, tutte le manifestazioni aggressive nei confronti delle donne hanno un unico comune denominatore: la convinzione, da parte di chi ne è autore, che le donne siano un genere inferiore e subordinato.
La violenza contro le donne rimane un fenomeno strutturale di natura culturale, che interessa trasversalmente la società. Per contrastarlo non si può pensare di affrontarlo limitandoci all’applicazione di rigide sanzioni penali. Occorre, piuttosto, diffondere nella società una nuova forma mentis scevra di pregiudizi e stereotipi (vd. caso docente di Torino- revengeporn) al fine di promuovere un nuovo modello di convivenza fondato sul rispetto.
Per raggiungere tale obiettivo è necessario che sia coinvolta una pluralità di soggetti – politica, forze dell’ordine, scuola, centri anti-violenza – che in maniera sinergica si ingegni per tendere la mano alle donne che hanno paura di allungarla. Su questo il Comune di Corato farà la sua parte in modo deciso e competente.

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