Nell’era dei social, siamo tutti un po’ dottor Jekyll e Mr. Hyde. Parallela alla vita reale, quella fatta di un sorriso e di un “ciao, come stai?”, di una stretta di mano, di un profumo che solletica ricordi, di una passeggiata col freddo che ti graffia sul viso, c’è tutta un’altra vita che scorre alla velocità del web. Così, volere o volare, siamo tutti in rete e, in barba al freno della timidezza, con un semplice clic diventiamo amici degli amici, lanciamo storie, dirette, post, condivisioni, tag, …perdendo, spesso e volentieri, il contatto con la realtà.
Non ne facciamo però di tutta l’erba un fascio, perché è “tutta colpa dei social” anche se, talvolta, le cose belle accadono.
Vi parliamo di una storia nata per puro caso nella piattaforma Facebook e i cui protagonisti, Maurizio e Mauro, ad un certo punto della loro amicizia virtuale, decidono di guardarsi negli occhi al di là dello schermo.
La disavventura del 43enne Mauro Colabela, dal 2013 affetto da SLA, fa inevitabilmente breccia nel cuore di tutti, anche in quello di Maurizio Marzocca, titolare della Publiemme eventi & marketing, che, sentendosi più fortunato del suo amico di chat, mette a punto una mission tutt’altro che impossible: regalargli un sorriso.
Giocano in casa i due coratini e la distanza zero aiuta a gettare le basi per una sorpresa davvero perfetta.
Tutto nasce dalla grande passione che Mauro coltiva per le soap ed il mondo televisivo in generale, probabilmente perché, nella sua condizione di allettato cronico, la tv gli è amica fedele.
Da cosa nasce cosa e Maurizio, navigato organizzatore di eventi sposi con spesso special guest del mondo dello spettacolo, pensa bene di far felice il suo amico presentandogli un vip.
E siccome Maometto non può andare alla montagna, è la montagna che va da Mauro che, “quasi” inaspettatamente, si trova al suo capezzale dapprima Walter Nudo e, a distanza di qualche settimana, Fabio Fulco.
Sono momenti concitati per tutti i presenti e, attraverso gli ausili tecnologici che lo aiutano a comunicare col mondo esterno, Mauro esplode la sua gioia.
Gli basta davvero poco per sorridere, lo si capisce dagli occhi e dalle labbra ancora fortemente reattivi, mentre una voce meccanica, azionata attraverso un monitor che il paziente attiva attraverso il movimento oculare su una tastiera alfanumerica, regala a Maurizio, e a chi ha reso possibile la sorpresa, una infinità di “grazie”.