La marcia delle Libertà: un’ esperienza spirituale: la testimonianza dei protagonisti
Ha attraversato anche la Puglia e in modo particolare le nostre coste il gruppo della Marcia delle Libertà, che abbiamo incontrato per comprendere il messaggio che portano avanti lungo la penisola.
L’iniziativa della Marcia delle Libertà e per la Pace nasce da un’idea del Giudice Triestino Paolo Sceusa, che dal 6 gennaio ha mosso un gruppo di camminatori dal nord Italia attraversandola fino a fine febbraio ad Assisi. Quindi ha lasciato il testimone a tanti altri che come lui hanno voluto esprimere una testimonianza e un messaggio per affermare le libertà costituzionali violate da obblighi vaccinali e certificati che minano la vera libertà.
Ora la Marcia è in viaggio verso Leuca e sta percorrendo la nostra splendida Puglia, di cui sta sperimentando l’accoglienza, come nelle altre regioni.
Le camminatrici e i camminatori sono di varia provenienza non solo geografiica ma anche di pensiero, di politica ma tutti accomunati dall’idea della marcia, tutti attratti dalla testimonianza di Sceusa che “ si distingue per la sua competenza, autorevolezza, semplicità, chiarezza, politicita’, pulizia mentale”
La marcia ha avuto grande risonanza nel nord Italia e adesso vuole concludersi a Leuca. Il gruppo iniziale del Magistrato si è fermato ad Assisi e poi ha passato il testimone agli altri che la stanno portando avanti con la stessa modalità: chiedendo e trovando disponibilità a vitto e alloggio nelle località che si decide di visitare, un po’ seguendo la via Francigena, un po’ i percorsi degli antichi pellegrini, riscoprendo posti meravigliosamente belli e inesplorati, le strade e la storia romane, il mondo antico. Non è solo un cammino nel quale si percorrono 20-30 km giornalieri: è soprattutto un percorso di testimonianza, per portare avanti un messaggio di Libertà e di Pace, un vero e proprio percorso interiore, in cui si impara a superare le difficoltà incontrate, in cui si sperimenta il coraggio di lasciare a casa affetti e certezze, in cui si accetta la trasformazione che avviene soprattutto in se stessi, l’ esperienza del gruppo ( le decisioni da condividere, il rispetto dei tempi altrui) e l’esperienza del cammino personale nel proprio io.
La libertà per i camminatori è libertà di pensiero e di espressione, dal giudizio che separa, da ogni forma di ricatto e paura, da sistemi che soffocano, cercando di insegnare ai giovani che bisogna sempre mettere e mettersi in dubbio, essere critici continuando a credere in se stessi e avendo fiducia nella propria spiritualità e nei propri sogni, dubitando nelle fedi imposte.
Il gruppo attuale, circa di una decina di persone, in maggioranza donne, è eterogeneo, composto da lavoratrici e lavoratori in quiescenza e sospesi perché appartenenti al settore pubblico che non ha lasciato spazio alla libertà vaccinale e che considerano sofferente e distrutto.
Da noi hanno seguito la tappa da Trani a Bisceglie, dopo aver avuto a Canosa e Cerignola un’ accoglienza speciale dall’Associazione della via Francigena, che hanno voluto citare e ringraziare.
Si può dunque portare un messaggio anche con un cammino, si può dire basta ad oppressioni e fare resistenza anche percorrendo km a piedi e incontrando gente, si può insegnare il coraggio e il libero arbitrio anche imparando a stare bene con se stessi in un percorso “ di testa e di piedi”.