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Il centro italo venezuelano di Corato a sostegno del Venezuela

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Noche de Copas 3” serata di cultura e musica per sensibilizzare sulla crisi venezuelana

Sabato 24 agosto sul piazzale antistante la chiesa di San Giuseppe la festa ha coinvolto e movimentato i passanti e coloro che hanno voluto accostarsi alla cultura venezuelana.

La presidente del Centro Italo Venezuelano di Corato, Rosa Anna Agatino è riuscita, assieme agli amici del centro, ad organizzare una festa coinvolgente, ormai giunta alla terza edizione. Il suo papà Vincenzo sorrideva orgoglioso, ricordando il suo impegno costante per il Venezuela e i rapporti importanti tra il Sud America e Corato, riuscendo a portare qui ben tre Presidenti della Repubblica del Venezuela fin dal 1975.

Il primo momento della festa è stato particolarmente intenso, perché la presidente, oltre ad avere illustrato le motivazioni che l’hanno spinta alla preparazione della festa, ha voluto inserire un momento di cultura e riflessione, attraverso la presentazione di un libro.

Dopo una mia introduzione nella quale ho spiegato la mia funzione di legame tra Rosa Anna e Raffaella Leone, autrice del libro “Un filo di lana rosso” edito dalla Secop Edizioni, si è passati alla riflessione dell’importanza delle relazioni vere tra le persone. Come Raffaella ha sottolineato, se c ‘è un affetto, un sentimento tra due persone, il legame, il filo che le unisce continua ad essere integro, anche se apparentemente si spezza o si logora. Si può fare un nodo e ricominciare, trovare la giusta distanza e continuare a custodire questo rapporto, anche se la lontananza fisica o addirittura tra terra e cielo va a dividerle.

E ciò avviene anche, e soprattutto, se c’è diversità tra le persone, perché in fondo siamo tutti diversi, di nazionalità, di pensiero, di sesso, di religione e opinioni, ma è proprio la diversità che diventa ricchezza di scambio, di reciproca crescita.

La festa ha poi avuto la sua evoluzione nella musica della cantante Venezuelana Ysco Cumache, con il suo dj Michele, con la rumba, e con la gastronomia, attraverso il piatto tipico Venezuelano “ pabellòn criollo”   offerto ai presenti mentre tanta allegria, tipica dei Paesi Sudamericani riempiva la piazza. Nessuno ha dimenticato il momento bruttissimo che il Venezuela sta vivendo. I fondi raccolti serviranno per aiutare anche il centro che tanto si prodiga per la diffusione della cultura di questo popolo.

Grazie a donne come la Agatino e a centri come quello che lei presiede, è possibile operare in aiuto degli altri, come il caso del Venezuela, vivendo a pieno la dimensione dell’aiuto reciproco tra uomini di sensibilità.

Venezuela libre! Quindi!

 

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