Un argomento delicato sul quale ci limitiamo a rimarcare dei numeri oggettivi, dai quali non si sfugge.
Il 2020 ad oggi presenta a Corato un saldo in calo dei decessi, rispetto ai 12 mesi del 2019, anche se ci fanno notare dall’Ufficio Anagrafe e dal C.E.D. che ringraziamo, che mancano quelli avvenuti fuori residenza, in particolare quelli riferiti al mese di dicembre che hanno tempi contabili di trascrizione più lenti. Quindi, ammettendo che generosamente manchino ancora 16 casi nel mese di dicembre, che rappresentano circa il 50% dei 33 già in essere, potremo dire che i decessi del 2020 rispecchino la media dei decessi 2019, pari a poco meno dell’1% (0,98%) della popolazione coratina (ufficialmente 48.253 oscillante). Detto che su 24 mesi, la decina prevalente (16) è quella del 3 (trentina), non si può negare che ci siano dati che risaltano agli occhi di un normale osservatore.
Andando a ritroso nel 2019, spicca un trittico nero, che va da agosto ad ottobre, con 175 decessi, pari al 37% (media 58), che può ritenersi comunque fisiologico.
Mentre nel 2020 sono i primi 2 mesi, in cui ufficialmente il virus non era presente, a superare i 40, l’incremento di aprile e maggio, pur nel periodo clou del Covid, sembrano frutto di un riferimento per fortuna basso dei mesi corrispondenti 2019.
Ma dopo un estate allungata (giugno/ottobre), con numeri inferiori alla media, ecco il novembre nero, che desta osservazioni più accurate, con sbalzo dai 30 alle 56 dipartite.
Era un nostro compito giornalistico, ognuno faccia le dovute deduzioni.