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Sistema Trani – La gip M.G. Caserta svela molti retroscena del Tribunale di Trani: “il gancio di Nardi era Savasta”

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Nella giornata di ieri presso il Tribunale di Lecce si è tenuta l’udienza del processo denominato Sistema Trani davanti al Presidente Pietro Baffa che vede imputati, tra gli altri, il giudice Michele Nardi e il sovrintendente di Polizia Vincenzo Di Chiaro attualmente detenuti, ad essere ascoltati sono stati l’imprenditore coratino Mastrorillo, Pepe e la d.ssa Maria Grazia Caserta, gip al Tribunale di Trani all’epoca dei fatti.

È la deposizione della Caserta, durata circa cinque ore, ad avere una grande rilevanza ai fini processuali, infatti la stessa, non solo ha confermato le assidue frequentazioni del dott. Nardi con l’imprenditore coratino Flavio D’Introno ma, ha parlato anche di dazioni di denaro del D’Introno a favore del giudice Nardi.

Di tali dazioni la d.ssa Caserta ha precisato di non averne contezza in prima persona, ma si trattava di affermazioni fattele in confidenza dall’imprenditore coratino

All’epoca dei fatti la Caserta e il Nardi erano già stati al centro di procedimenti penali che aveva visto il magistrato Nardi condannato per calunnia.

Durante l’udienza la Caserta ha dettagliato in maniera puntuale e precisa le sue affermazioni asserendo che il gancio di Nardi presso il Tribunale di Trani fosse il giudice Antonio Savasta (anche lui imputato che ha scelto di essere processato col rito abbreviato), svelando molti retroscena sul modus operandi presso il Tribunale di Trani di cui seguiranno nostri approfondimenti.

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