Il Processo in Appello a carico dei dottori Antonio Savasta e Luigi Scimè, svoltosi in primo grado con il rito abbreviato, si concluderà presso la Corte di Appello di Lecce.
La Corte di Appello di Lecce – Sezione Promiscua, Presidente Dott. Nicola Lariccia, ha deciso in modo diametralmente opposto a quanto deciso dalla Corte di Appello di Lecce – Sezione Unica il 1° aprile 2022, così facendo il processo a carico del Dott. Luigi Scimè e del Dott. Antonio Savasta ed altri resterà a Lecce.
La difesa del Dott. Luigi Scimè (avvocato Mario Malcangi e Viola Messa) aveva sollevato eccezione di incompetenza territoriale funzionale in favore del Giudice di Potenza, innanzi al quale pende procedimento penale a carico del Dott. Carlo Capristo, già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani e poi Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, e di altri.
Gli altri difensori degli imputati si erano rimessi alla valutazione della Corte ad eccezione dei difensori dell’avvocato Ruggero Sfrecola (avv.ti Giuseppe Cioce e Andrea Sambati) che avevano chiesto, in caso di accoglimento dell’eccezione di incompetenza territoriale funzionale, la separazione della posizione processuale del proprio assistito.
Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce, il Sostituto Procuratore Generale assegnatario del processo, ed il difensore delle parti civili Pastore, Zaza, Zona (Avvocato Francesco Mascoli) avevano richiesto il rigetto della predetta eccezione, ritenendola infondata all’udienza del 26 aprile 2022.
Il Procuratore Generale aveva depositato anche memoria puntuale e dettagliata.
La Corte di Appello di Lecce – Sezione Promiscua all’udienza di ieri ha emesso ordinanza con la quale, pur precisando che la motivazione della sentenza emessa dalla Corte di Appello di Lecce in data 1° Aprile 2022 ( processo a carico del Dott. Michele Nardi, già pretore di Corato nonché Gip presso il Tribunale Trani ed altri), è da ritenersi “peraltro convincente in punto di diritto,” però “non si attaglia al caso di specie e alla differente posizione degli odierni imputati.” E, quindi, non ritenendosi ipotizzabile connessione tra i fatti-reato di cui risponde il dott. Luigi Scimè e i fatti-reato per cui pende procedimento innanzi al Giudice di Potenza ma al più è ravvisabile un collegamento probatorio, ha rigettato l’eccezione di incompetenza funzionale sollevata, così ritenendo che “non sussiste, pertanto, la necessità che due procedimenti vengano trattati unitariamente, in deroga al principio generale della competenza territoriale“.
Il processo è stato rinviato l’udienza del 10 ottobre 2022, quando proseguiranno le discussioni dei difensori degli imputati Scimè e Savasta.