a cura di: Michela De Robertis, Giulia Pisi, Miriana Caterina
“Malgrado una radice la trattenga, sempre si volge lei verso il suo sole”
Queste citazione di Ovidio, come genesi della Giornata del 3 dicembre, celebrativa della disabilità.
Il 3 dicembre è una data, per tutti noi dell’Oriani e non solo, particolarmente importante poiché ricorre la giornata mondiale della disabilità. Tale ricorrenza è stata stabilita dall’ONU nel 1981, durante l’anno internazionale delle persone disabili. Lo scopo di questa iniziativa è sensibilizzare l’opinione pubblica nella promozione e tutela dell’inclusione e della difesa dei diritti dei cittadini diversamente abili. Fu proprio Seneca che nell’epistola 24 paragonò gli uomini a delle pietre che compongono una volta. Essa si regge forte e salda grazie alla presenza di tutte le pietre, poste nella modalità più efficiente. Così come una società potrà divenire rigida e rigogliosa grazie all’impegno di noi tutti cittadini, che giorno dopo giorno dobbiamo attivarci per il buon funzionamento delle piccole comunità in cui prestiamo servizio o in cui ci troviamo, prodigandoci al bene comune e all’inclusione di tutti, nonostante le diversità, intese come motivo di progresso e bellezza. Si intende, di conseguenza, lo spendersi regolarmente per donare affetto, e predisporsi per riceverlo. Per garantire che ciò venga concretizzato, anche noi, studenti dell’Oriani, nel nostro piccolo, ci impegniamo costantemente nell’inclusione di alcuni nostri compagni. È importante avere contezza di come la diversità, la quale si cela in ogni angolo del creato, non sia sinonimo di ignoto e di conseguenza causa di paura, bensì di ricerca, intesa come processo che tende alla scoperta dell’unicità.
I ragazzi disabili della nostra scuola, guidati dai docenti , hanno partecipato ad un laboratorio il cui scopo consisteva nell’analisi del mito di Clizia e di Apollo, ispirato alla Metamorfosi di Ovidio. A conclusione di esso, viene posta in evidenza la trasformazione della ragazza, innamorata del Dio e consumata da tale sentimento, in un girasole. Nella nostra scuola, i girasoli sono tutti i ragazzi affetti da disabilità i quali, con la loro eccezionalità, illuminano le giornate di tutti noi. Durante il laboratorio il mito è stato illustrato attraverso disegni realizzati proprio da loro, i quali hanno poi riprodotto manualmente i fiori precedentemente oggetto di approfondimento, da consegnare ad ogni classe, per poi essere affissi alle porte di tutte le aule, col fine di ricordarci sempre quanto sia importante l’inclusione di tutti, poiché la disabilità costituisce una vera risorsa. Questa mattina i rapppresentanti di tutte le classi si sono riuniti in agorà ed hanno ricevuto direttamente da coloro che li hanno prodotti, i girasoli. È stata una giornata entusiasmante, scandita da momenti di riflessione condivisa in ogni classe dell’istituto in cui i ragazzi e i docenti hanno raccontato l’esperienza vissuta durante il laboratorio e assieme hanno appeso sulla porta il girasole. Un ringraziamento particolare al nostro preside prof. Francesco Catalano, che rivolge sempre attenzione a tematiche come quella della disabilità, in quanto stanno a cuore a tutta la nostra comunità e alle docenti che hanno accompagnato con passione e dedizione i nostri ragazzi.
È stato illuminante vedere come, non solo i ragazzi direttamente coinvolti, ma tutti gli studenti del nostro istituto, abbiano contribuito affinché questa giornata potesse essere strumento educativo condiviso attraverso il quale affinare la sensibilità riguardo la disabilità che quest’oggi abbiamo celebrato. Terenzio dice :”Homo sum, humani nihil a me alienum puto” letteralmente “Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano ritengo estraneo a me” e come essere umani ognuno di noi guarda l’altro, ritrovando in lui il proprio riflesso.