Dal prodotto alla bottiglia, dal marketing alla comunicazione, passando per il cuore della tradizione pugliese: è nato CHIÙ, il brand ideato dagli studenti dell’Istituto Alberghiero “Tandoi” di Corato nel corso dei progetti PON “Liquori e rosoli nella tradizione pugliese”, tenuto dai docenti Giovanni Gigli, Enza Valente e Lorianna Zocco, e PNRR “Dall’idea imprenditoriale alla sua divulgazione”, realizzato dalle docenti Graziana Lamesta e Valeria Tedone. Un’iniziativa innovativa che ha visto i ragazzi protagonisti in tutte le fasi della creazione di una vera e propria start-up enogastronomica e di un brand autentico e riconoscibile, firmando una linea di prodotti enogastronomici che valorizza il patrimonio culinario pugliese.
Durante i percorsi formativi, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di seguire passo dopo passo lo sviluppo di un’impresa, affrontando tutti gli aspetti fondamentali: dalla realizzazione del prodotto, liquori e birra, dall’analisi dell’idea iniziale fino alla definizione della sua identità visiva e comunicativa. In team, hanno lavorato per identificare gli obiettivi aziendali, il target di riferimento, i prodotti da proporre, il naming, il logo e le strategie promozionali più adatte.
È proprio durante una delle tante sessioni di brainstorming che è nato CHIÙ, un nome tanto semplice quanto evocativo: un’interiezione tipica del dialetto coratino, usata per esprimere stupore e meraviglia. Non solo. CHIÙ è anche il verso dell’assiolo, il piccolo rapace notturno cantato da Pascoli, da cui gli studenti hanno tratto ispirazione per la creazione del logo, composto dalla scritta in un font distintivo, con un accento stilizzato che richiama concettualmente l’occhio dell’assiolo. Un elemento grafico semplice ma ricco di significato: simboleggia attenzione, curiosità e capacità di osservare con occhi nuovi — valori che la start-up vuole trasmettere attraverso i suoi prodotti.
Il cuore della produzione CHIÙ è rappresentato da liquori e rosoli artigianali, frutto di ricette tradizionali reinterpretate con creatività e rigore. Fragolino, limoncello, liquore al cioccolato e tante altre varianti sono state realizzate interamente dagli studenti, dalla scelta delle materie prime fino all’imbottigliamento, con il grande supporto dei docenti.
Ma il progetto non si è fermato qui: il marchio si è ampliato includendo anche la produzione di dolci da forno – colombe, panettoni, biscotti secchi – che vengono preparati seguendo ricette tipiche del territorio e rivisitati con fantasia e cura. Un vero e proprio laboratorio del gusto che unisce competenze tecniche, amore per l’enogastronomia e valorizzazione delle radici culturali pugliesi.
Particolare attenzione è stata dedicata alla progettazione delle etichette, veri e propri strumenti di comunicazione visiva. Lo sfondo chiaro con effetto materico valorizza il logo, che diventa protagonista, mentre un elemento grafico tondeggiante, presente su tutte le etichette, trasmette un senso di morbidezza, leggerezza e spensieratezza.
Ogni tipologia di prodotto è associata a un colore specifico: rosso/rosa per il fragolino, marrone per il cioccolato, giallo per il limoncello, e così via, creando una gamma coerente e facilmente riconoscibile.
Le etichette riportano inoltre tutte le informazioni tecniche necessarie: luogo di produzione e confezionamento, numero di lotto, ingredienti (in ordine decrescente), volume (in cl) e gradazione alcolica. Questi aspetti, approfonditi durante le lezioni della prof.ssa Zocco, testimoniano l’accuratezza e la preparazione con cui è stato affrontato il progetto. Anche per la linea di birre artigianali è stata mantenuta una coerenza stilistica: l’etichetta utilizza uno sfondo che simula la carta da pane, in perfetta armonia con il vetro ambrato della bottiglia, per un effetto visivo caldo, autentico e tradizionale.
“Il progetto, che unisce due percorsi diversi ma complementari, – dichiara il Dirigente scolastico, prof. Francesco Catalano – dimostra quanto la scuola possa essere un luogo fertile per coltivare talenti, competenze e visioni imprenditoriali. Ha permesso ai ragazzi di confrontarsi con il mondo del lavoro, apprendere l’importanza del marketing, della promozione e del networking, e comprendere i meccanismi che regolano il mercato, trasformando l’aula scolastica in un’autentica palestra d’impresa”.
“Con CHIÙ abbiamo voluto dare voce alle nostre passioni e vedere con i nostri occhi come nasce un’idea d’impresa – racconta Felice Mangione, uno degli studenti coinvolti – È stato bello imparare facendo, lavorando in squadra, sbagliando e crescendo insieme”.