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(Foto) Giovani alunni Apprendisti Ciceroni per le Giornate FAI d’Autunno al Dolmen Chianca dei Paladini

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Sabato 15 e Domenica 16 Ottobre il Dolmen Chianca dei Paladini è stato aperto al pubblico eccezionalmente dalla Delegazione FAI della BAT, guidata dalla Capo Delegazione ing. Giulia Mastrodonato. La manifestazione si è svolta con il patrocinio del Comune di Corato. Ha coordinato la partecipazione la neo delegata FAI BAT Cultura e Territorio per le scuole di ogni ordine e grado di Corato e Ruvo prof. ssa Chiara Capozza. I visitatori hanno potuto essere accolti e accompagnati lungo il viale che conduce al Dolmen e davanti al monumento dagli Apprendisti Ciceroni , studenti di tre scuole superiori di Corato: l’I.I.S.S. “ A.Oriani – L.Tandoi” diretto dal prof. Francesco Catalano e l’I.T.E.T. “ A.M.Tannoia” diretto dalla prof.ssa Tina Tarantini.
Nei giorni precedenti gli alunni scelti delle classi I e IIA (indirizzo Tradizionale e Comunicazioni ) dell’Oriani e quelli IVF e VF del Tandoi ( indirizzo Enogastronomia ed Ospitalità Alberghiera- Accoglienza Turistica) e IVT e VT del Tannoia (Indirizzo Turismo – sezione di Ruvo), sono stati preparati dall’Archeologo dott. Giuseppe Ruggiero, collaboratore esterno SABAP, che nel 2000 ha condotto una campagna di scavo al Dolmen e dalla prof. ssa Chiara Capozza e la docente di Storia dell’arte del Tannoia e del Tandoi Annamaria Paparella. Durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento svoltasi a Palazzo Gioia il 10 c. m. il Sindaco prof. Corrado De Benedittis e l’ assessore alla Qualità Urbana e l’Urbanistica architetto Antonella Varesano hanno annunciato la volontà dell’Amministrazione di valorizzare in futuro il bene archeologico nel suo insieme con fondi che saranno presto destinati al Dolmen e all’area archeologica di San Magno. Il sindaco e l’assessore sabato mattina hanno fatto visita al Dolmen scambiando delle osservazioni con gli alunni.
Il dolmen è sicuramente tra i beni più antichi del nostro territorio, risalente alla media età del Bronzo, quindi 3500-3600 anni fa e ciò che rimane era la cella terminale di una tomba nella quale erano poste le spoglie dei defunti. All’epoca della scoperta avvenuta nel 1913 ad opera dell’archeologo Gervasio la tomba era ancora corredata di lastroni posti lateralmente per formare il corridoio dolmenico nel quale dovevano anticamente essere sepolti altri membri del gruppo. Mancava il tumolo di copertura che in origine copriva la sepoltura e che a detta dell’archeologo Ruggiero doveva essere lungo anche 16/17 metri. La informazione che ha colpito maggiormente i visitatori è stata che il Dolmen con la sua forma ellittica e il corridoio alludeva alla volontà dei nostri antenati di tornare con la morte e la sepoltura in posizione fetale nella terra considerata grembo materno. Si ipotizza che l’orientamento del Dolmen ad est esprimesse la volontà di rinascita al sorgere del sole.
Le due giornate hanno visto la partecipazione di molti visitatori non solo coratini, ma provenienti da tutte le città del circondario particolarmente interessati e molto incuriositi i quali hanno posto domande all’archeologo ed hanno fatto i complimenti agli alunni che con entusiasmo hanno vissuto l’esperienza di essere per un giorno Ciceroni. La funzione primaria delle Giornate FAI è infatti quella di riappropriarsi del patrimonio artistico e paesaggistico del territorio e desiderare di contribuire a difenderlo. Come ha dichiarato la Capo Delegazione Giulia Mastrodonato:” I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità”.
La presenza tra i visitatori di tanti bambini accompagnati dai genitori e la partecipazione di 80 giovani alunni Apprendisti Ciceroni ci fa ben sperare per il futuro.

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