Interessante giornata di formazione con professionisti del settore nella sala riunioni della sede di via Andria.
Prosegue senza sosta il cammino dell’Ipc “Tandoi” verso una più compiuta formazione dei suoi studenti. Nell’ambito del progetto denominato “Un ponte verso il futuro”, di cui l’istituto coratino è partner attivo, il “job day” di giovedì è stato interamente dedicato alla valorizzazione dell’importanza dell’indirizzo “Socio-sanitario”.
Dopo il saluto del dirigente scolastico prof. Francesco Catalano, che ha sottolineato quanto sia fondamentale assicurare il massimo della preparazione, con giornate altamente istruttive come questa, agli allievi che puntano a conseguire il “Diploma di tecnico dei Servizi per la Sanità e l’assistenza sociale”, ha introdotto i lavori la dottoressa Tina Leo, coordinatrice della società cooperativa “Leader”.
Oltremodo qualificato è risultato il parterre dei relatori, dinanzi ad una platea di discenti compiti e attenti. La dottoressa Giuseppina Muggeo ha illustrato tutte le situazioni quotidiane connotate da fragilità e complessità assistenziale. A tal proposito, emozionante è stata la testimonianza di una madre (e docente) che ha un figlio in cura tramite Assistenza domiciliare. Per la dottoressa Salvatorina Recchia sono “imprescindibili l’approccio umano, l’ascolto e l’empatia” nell’interazione con i pazienti, e su questo ha trovato piena conferma nelle parole della dottoressa Sara Paganelli, che ha ricordato come sia bene “non sottovalutare l’aspetto psicologico nel rapporto anche con i nuclei familiari”. Per il dottor Fabio Quinto, responsabile di una équipe di Sanità innovativa, il lato umano non deve mai essere trascurato. L’avv. Luigi Febbrile ha sviscerato tutte le caratteristiche giuridiche della professione oggetto dell’incontro.
Infine, la professoressa Angela Adduci, ex preside della scuola organizzatrice, ha rimarcato quanto sia stato rivoluzionario e lungimirante istituire l’indirizzo socio-sanitario, per il quale “ogni disciplina insegnata ha il suo valore, dal momento che per gli operatori del domani non servono solo le pur necessarie conoscenze tecniche, ma anche una base culturale vasta e variegata”.