È il simbolo del Parco nazionale dell’Alta Murgia, e nel dialetto ruvese è chiamato “nigghì”, e l’esistenza del suo nome nel nostro dialetto fa pensare ad una sua presenza diffusa e costante nei boschi ruvesi in un lontano passato.
Effettivamente ai margini del costone murgiano (Murgia di Lamapera, Castello del Garagnone, Sperone di Orlando, Murgia Franchini) accade sovente di avvistare alcuni esemplari, personalmente mi è accaduto di osservare una coppia in parata nuziale nella primavera del 2010 nei pressi dello Sperono dei Orlando.
Occorre dire che, invece, il nibbio reale nei boschi della Basilicata è molto comune ed essendo quest’ultima non distante dalle zone citate è facile che alcuni esemplari vi giungano solo per cacciare; ma data la frequenza degli avvistamenti mi fa piacere pensare che qualche coppia negli ultimi anni possa essere tornata a nidificare all’interno dell’area del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Bisogna precisare che sull’Atlante degli uccelli nidificanti del Parco il Nibbio reale è riportato come nidificane certo.
Fatta questa necessaria premessa diciamo subito che la sagoma in volo del nibbio reale è facilmente identificabile. Le lunghe ali con evidenti parti chiare, testa chiara e soprattutto lunga coda forcuta lo rendono inconfondibile.
Il nibbio reale ha un volo leggero e volteggia sulla preda dopo averla individuata. Le prede vengono catturate generalmente sul terreno ma il nibbio reale è capace di predare grossi insetti e piccoli uccelli anche in volo e gli stessi vengono “consumati” direttamente in volo. Le prede di medie dimensioni invece ( topi, serpenti, piccole lepri), vengono divorate in terra o portate al nido e quindi consumate. Occorre tuttavia precisare che tra i rapaci presenti nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia il nibbio reale è quello che ha più spiccata indole necrofaga, infatti ci ciba soprattutto di carcasse.
A me personalmente è accaduto in più di una occasione di trovare qualche esemplare a margine della strada provinciale Ruvo-Poggiorsini mentre si cibava, insieme a gazze e cornacchie grigie, della carcassa di qualche volpe o cane investito dalle auto.
Durante il periodo invernale il Nibbio reale mostra carattere gregario, e si raduna in dei veri e propri dormitori con molti altri esemplari, questi di solito avvengono su grossi alberi di Pino marittimo.
Nel Parco il Nibbio si riproduce su grandi alberi (querce o pini), il nido è costruito da entrambi i sessi vicino al tronco della pianta prescelta con rami che vengono “legati” con terreno umido Una volta costruita la base questa viene tappezzata con muschi, lana, stracci, ed altro materiale “morbido”, molto spesso anche pelli di animali morti. Le uova due o tre vengono deposte da metà aprile in poi ed incubate dalla sola femmina per circa un mese. I giovani volano dopo circa due mesi. Il nibbio reale effettua una sola covata.
Occorre da ultimo precisare che oltre al Nibbio reale, nel Parco nazionale dell’Alta Murgia è possibile avvistare anche il Nibbio bruno (Milvus migrans) molto simile al reale, quest’ultimo però è un uccello migratore che “attraversa” l’area del Parco durante le migrazioni in stormi anche molto numerosi.
La scorsa primavera durante un’escursione pomeridiana mi è capitato di osservare un numeroso stormo di esemplari di Nibbio bruno nella zona delle Miniere di bauxite che si erano fermati su dei grossi albero di Pino d’Aleppo per trascorrere la notte.